Politica

Un tempo un inizio lavori, la posa di una prima pietra o anche il taglio di un nastro per inaugurare qualcosa, erano l'occasione per i politici di casa nostra per fare dei piccoli ma gratificanti bagni di folla.

La genete faceva la fila per salutarli e ossequiarli, per chiedere un piccolo o un grande favore.

Oggi, e ce ne siamo resi conto a Porticello, l'arrivo di un politico diventa l'occasione per arringhe e accuse roventi nei confronti dei politici che vengono considerati tutti uguali, che non pensano ai problemi della gente comune, e che continuano a fare i propri comodi.

Il guaio è che, anche se non si possono condividere certi toni troppo accesi, questa è la pura e sacrosanta verità.

Mercoledì mattino  a Porticello c'era il presidente della Provincia Giovanni Avanti, venuto a firmare con l'impresa vincitrice dell'appalto  l'inizio dei lavori per opere di piccola infrastrutturazione del porto, consistenti in otto telecamere per la video sorveglianza, parabordi su tutti i  moli, manichette di acqua e luce, aspiratori di oli esausti, si è reso conto del clima che c'è tra i pescatori, ma lo stesso sarebbe accaduto in altri ambienti di lavoro o di popolo.

C'era il sindaco di Santa Flavia Antonio Napoli, c'era il comandante della delegazione di Porticello della Capitaneria di porto com. Maria Silvia Malagrinò, rappresentatnti dell'impresa assegnataria dei lavori, tecnici comunale , qualche curioso, qualche bancarella di venditori di pesce.

Ha cominciato a salutare e stringere mani Giovanni Avanti, ma  non appena è stato riconosciuto sono subito cominciate le discussioni animate, le accuse e le critiche ad una politica ormai irrimediabilmente sorda ai bisogni della gente comune.

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il comandante della Capitaneria di Porticello, MariaSilvia Malagrinò

Non sono solo i pescatori che non ce la fanno più: sono i pensionati, gli impiegati, il reddito fisso, il commerciante e l'artigiano, il piccolo professionista e il picccolo imprenditore.

Non parliamo dei precari o di chi lavoro non ne ha. E' una marea di rabbia montante, che non è l'antipolitica qualunquista e becera, è la voce alta di chi vuol far capire che così non si può più andare avanti.

E' il grido di chi non ce la fa più per pagare tasse e balzelli, e che deve affrontare costi sempre crescenti per campare o per lavorare. Per avere in cambio dalle istiuzioni nulla o poco e di scarsa qualità per giunta. Per foraggiare una classe politica incapace e ingorda.

A Marzo gli imcremeti IRPEF comunali e regionali che hanno sforbiciato gli stipendi e le pensioni dai 40 agli 80 euro sono stati solo un "pizzicotto" rispetto a quello che vedremo  quando a giugno dovremo pagare  l' IMU, e cioè la vecchia ICI aggiornata che tra incremento dell'imposta e rivalutazione degli estimi catastali, rischierà di far saltare il banco, e non crediamo di essere profeti di sventure.

Oggi a Porticello pensiamo di avere avuto un piccolo assaggio di quelli che saranno gli umori della gente normale e comune fra due-tre mesi.

nella foto di copertina  il presidente della Provincia Giovanni Avanti discute animatamente con un gruppo di pescatori

Sono trascorsi appena nove mesi da quando il 12 giugno Vincenzo Lo Meo veniva eletto sindaco e, circa tre settimane dopo, si insediavano il consiglio comunale e la giunta.

In questi nove mesi non solo il clima , ma lo scenario politico è completamente cambiato.

Sono stati cambiati quattro assessori su sei, una decina di consiglieri, quasi un terzo cioè dell'intero consiglio ha cambiato, o si prepara a cambiare casacca.

Sulla "morìa", (s'intende politica), di assessori, donne soprattutto, ormai sappiamo quasi tutto: "beghe di partito", ha detto il sindaco per Tania Naro; "incompatibilità politica e scarsa intesa e collaborazione" con il sindaco e la giunta, ha scritto Fara Pipia nelle sue dimissioni, "incompatibilità per legge" per Vittoria Casa; "ragion di partito" diciamo noi per Pippo Ferrante, per il quale però  il sindaco si è affrettato a precisare che delle sue competenze non si vorrà privare.

Vedremo più avanti quale coniglio riuscirà a tirare fuori dal cilindro il sindaco Lo Meo, visto che non si trovano qualche centinaio di euro per fare una determina ufficiale di impegno per far vedere ai cittadini il dibattito consiliare che ci sarà sulla nuova giunta, e che sarà solo grazie alla personale disponibilità di sindaco, giunta e presidente del consiglio, che i bagheresi, che non sanno di internet e facebook, potranno tornare ad essere informati sulle cose del Palazzo, almeno per la seduta di giovedì 29 marzo.

Il consiglio, per tornare al nostro discorso iniziale, non è stato però da meno: per mera curiosità vi riportiamo la composizione dei gruppi consiliari all'indomani del voto, dopo che il voto popolare aveva cancellato ben undici liste delle diciannove presentate.

Il PID aveva ottenuto sette consiglieri, cinque l'U.D.C., quattro  l'Altra Bagheria, tre  il Popolo della libertà , Futuro e libertà,  Unità Democratica e Democratici x Bagheria;  due soli consiglieri invece per Bagheria popolare

In nove mesi la geografia politica del consiglio comunale è risultata completamente scompaginata. Vediamo come.

Qualche settimana dopo l'insediamento  Nino Maggiore eletto nei Democratici per Bagheria, lascia il gruppo e migra verso i tre di Unità Democratica, risuscitando il Partito Democratico.

Anche il PID comincia a perdere pezzi, in una sola seduta di consiglio ben due componenti del Gruppo, Antonio Scaduto e Michele D'Amato, salutano la compagnia, in direzione dell'UDC il primo, verso destinazione ignota il secondo.

Ma non è finita: le dimissioni di Tania Naro scatenano polemiche furibonde dentro F.L.I., ed è Rosario Giammanco che con invettive degne del miglior Catilina lascia F.L.I., e crea con Antonio Prestigiacomo che nel frattempo si è definitivamente disamorato dell'U.D.C., il gruppo Bagheria Libera.

Ma siamo ancora all'inizio: le dimissioni "forzose" di Vittoria Casa fanno scoppiare una diatriba anche all'interno dei Democratici x Bagheria perchè ognuno dei due consiglieri pensava di essere il titolare della nomina dell'assessore "di loro spettanza".

Antonio Chiello, anche lui prende cappello e segue la sua strada, che domani sera si incrocerà con quella di Pietro Di  Quarto che poco convinto della "giubilazione" del segretario Nicolò Tomasello prende anche lui le distanze dal gruppo e con quella di, udite dudite, Angelo Puleo, stazione di partenza l'Altra Bagheria.

Proprio Angelo Puleo, che con Baghering e Laboratorio B con molta accortezza si era cucito addosso l'immagine di uomo del rinnovamento; ricordiamo in particolare una iniziativa con relativo gazebo in corso Umberto per denunciare i costi della politica, ma che, una volta eletto, pare che non ne voglia sapere della politica della lesina e del rigore che continua a predicare Lo Meo, il sindaco zio.

Stavolta  il nuovo gruppo, formato quindi da Chiello, Di Quarto e Puleo, si chiamerà CivicaMente.

Non starà in maggioranza, non starà all'opposizione. Starà di quà e di là. Dipende. In osservazione e in attesa. Indovinate di cosa.

Si inventano nomi nuovi, si danno nobili motivazioni a piccole beghe di bottega e nel frattempo la nave va a fondo.

Anche sul Titanic, lo abbiamo già scritto un'altra volta, dopo il tremendo urto con l'iceberg i passeggeri continuavano a ballare, perchè il transatlantico era ritenuto inaffondabile.

nella foto di copertina da sx i tre nuovi assessori della giunta Lo Meo  Sergio Martorana, Giusi Maggiore, Nicola tarantino.

 

Ci sia consentito di dare una sintetica risposta.
Nell’articolo citato” Da Palermo a Santa Flavia: gli acrobati della politica” le scelte di Luigi Alioto non erano viste singolarmente, ma in un contesto in cui venivano riferiti altri esempi di contorsionismi politici che dalle piccole realtà locali, dove sono sempre esistite, cominciano a riguardare anche la classe politica dei grossi centri urbani, e che concorrono purtroppo a far perdere quel poco che resta di fiducia nella politica e nei politici.

In Italia c’è sempre più gente stanca della scarsa credibilità dei politici e non credo che ciò sia dovuto a “falsi perbenismi” o presunti “scandali di corte”; almeno non sono queste le analisi che fanno commentatori, di me ben più autorevoli.

Per questo abbiamo volutamente fatto “parlare” sia per Orlando che per Alioto le affermazioni “virgolettate”

Abbiamo detto molto chiaramente che sulle giustificazioni politiche addotte a giustificazione delle loro scelte date da Orlando, Costa, Storniolo e Alioto, (per limitarci agli esempi vicini e attuali che abbiamo fatto), abilitati a dare un giudizio saranno soltanto gli elettori, e non vogliamo deflettere da questo punto fermo, anche se ci risulterebbe molto facile nel caso in questione, citare l’opinione che il sindaco uscente Antonio Napoli in una replica all’intervista rilasciataci dall’avv. Luigi Alioto su Bnews esprimeva proprio sul suo antagonista a sindaco del 2007, rimproverandogli l’assenza dalla vita pubblica di Santa Flavia sin dal giorno successivo al voto.


Per quanto riguarda poi l’affermazione da Lei fatta contenuta nell’intervista rilasciata al foglio Santa Flavia news, in cui parlando di Napoli dice “...se motivi di opportunità politica non gli impongano le dimissioni...” in conseguenza della sua vicenda giudiziaria, vogliamo farLe notare che essa viene fatta immediatamente dopo l’affermazione di principio, che non possiamo non condividere, che per ogni cittadino vale la presunzione di innocenza sino a condanna passata in giudicato.

La sequenza logica e temporale dell’affermazione all’interno dell’intervista, sembra rendere quindi “prevalente” l’opportunità delle dimissioni sul principio costituzionale della presunzione di innocenza.

Quanto al fatto infine che ci priverà dei suoi comunicati, in considerazione della nostra “preveggenza”, diciamo che sfonda una porta aperta.
Siamo tra quei giornalisti che pensano che l’informazione non debba essere una noiosa “compilation” di comunicati stampa ufficiali di comuni, associazioni e partiti, ma che la “notizia”, quella vera,  debba essere cercata dietro e oltre il contenuto ingessato e formale dei “bollettini” modello Minculpop.

Comunque penso che alla fine il giudizio su queste vicende, vero e definitivo, lo daranno gli elettori palermitani e flavesi
 

gentilissimo dott. gargano, leggo soltanto in queste ore il suo "editoriale" e non posso esimermi (del resto la "sua" provocazione va colta al volo) dal commentare e chiarirLe qualche circostanza cui lei  ha fatto riferimento nell'editoriale medesimo.

partirei proprio dalle sue ultime considerazioni da cui si capisce chiaramente il suo stato d'animo, ovvero quello di chi ci è (o sarebbe) rimasto male (per così dire) dal fatto che il sottosritto - riporto testualmente - "non ha mandato a noi di bagherianews.com il comunicato ufficiale in cui dichiara che sarà candidato con Napoli".

ebbene , caro dott. gargano, senza fare mistero alcuno sul fatto di avere già dichiarato ufficialmente di volere appoggiare napoli alle prossime amministrative flavesi (spiegherò altrove le motivazioni visto che a voi di bagherianews pare non interessino più di tanto per come lei stesso ha scritto..."non vogliamo pronunciarci sulle motivazioni che li hanno spinti a fare questa scelta...", però magari potrebbero interessare ai lettori ed elettori....), sappi - e questa per lei è una notizia - che la lista di antonio napoli ad oggi 26 marzo 2012 ore 16,00 non è ancora stata ufficializzata da nessuno, men che mai da me, ragion per cui non capisco quale comunicato avrei dovuto mandarle (ammesso che sia obbligato a farlo...) dato che ancora ad oggi ufficialmente non c'è nessuna candidatura.
probabilmente - anche questo non è un mistero - uscirà da domattina in poi, ed una volta resa ufficiale, sarà mia cura fare tutti i comunicati stampa necessari, eccezion fatta per bagherianews.com visto che voi pare ne abbiate avuto contezza ex ante....(sic...!!!).
certo per lei è stato troppo semplice, e semplicistico, riportare le mie dichiarazioni rilasciate a lei ed al cd giornalino locale di agostino tomasello, non curandosi poi di approfondire le motivazioni sulle quali - ripeto e ne prendo atto - avete deciso di non pronunciarvi (almeno così leggo nella sua "catilinaria") rimandando tutto al giudizio degli elettori flavesi; allora saranno gli elettori flavesi ovviamente a giudicare dopo avere, quantomeno, sentito anche le motivazioni che hanno spinto il sottoscritto a compiere quello che lei ha graziosamente definito "un doppio salto mortale carpiato".
tuttavia, la tentazione di volerVi spiegare, a Voi di bagherianews (ma così facendo ne rendo conto agli elettori flavesi che ne hanno più diritto di Voi e ne sono certamente più interessati..dato che a voi non interessano) , le motivazioni di quel doppio salto carpiato, sono talmente forti che, come dice oscar wilde l'unico modo per resistere alle tentazioni è (appunto) cedere.

Lei ha riportato due passi delle mie dichiarazioni e su quelle, ob torto collo, Le rispondo:

E' vero, la mia doveva essere una candidatura NATURALE proprio a seguito di quel successo morale (e non solo) che ci ha visti protagonisti (uso volutamente il plurale perchè è stata una vittoria di tutto quel gruppo) 5 anni addietro, ma gli elettori flavesi non possono non sapere che quello stesso gruppo , oggi chiamato LIBERI DI CAMBIARE, ha deciso di cambiare SOLO il candidato a Sindaco (cioè Luigi Alioto con Dottorino) e il suo progetto politico presentato 5 anni fa, e cosa ancor più grave, lo hanno deciso già 3 anni addietro (e pur spavaldamente si vantano di averlo fatto) , a mia insaputa e senza neanche degnarsi di coinvolgermi minimamente in una scelta che doveva e poteva essere collettiva; Nessuno , dico Nessuno del gruppo Nuovo Futuro è stato ancora in grado di spiegarmi il perchè di questa "sostiuzione", Nessuno dico Nessuno di quel gruppo è stato in grado di spiegarmi perchè non si poteva portare avanti il medesimo progetto di 5 anni fa, pur con gli stesi candidati , Sindaco in testa compreso;
quando ti senti dire dagli esperti della politica flavese (quale io sicuramente non sono essendo l'ultimo degli ultimi....) che DOVEVA nascere un gruppo ESCLUSIVMENTE numerico con un solo punto nel programma SCONFIGGERE NAPOLI, capisci bene che quel gruppo è in mala fede, è prevenuto, e politicamente scorretto; così come lo è stato, aggiungo, offrirmi a tutti i costi una ipotetica VICESINDACATURA quasi a mò di contentino degna della più bassa e meschina contrattazione politica ma soprattutto offensiva della mia inteligenza ed onestà intellettuale.

Non rinnego nulla di quanto ho dichiarato in merito alle vicende giudiziarie di Antonio Napoli, ma visto che Lei - dott. Gargano - è stato così attento nel leggere la mia risposta a quella precisa domanda, avrebbe fatto bene anche a riportare le mie considerazioni sulla presunzione di innocenza, ma comunque capisco bene che il taglio dato al suo "sermone" doveva essere quello che poi è stato.

Sappia lei e sappiano gli elettori che non cambierei una virgola di quello che ho scritto, ma se Antonio Napoli mi chiede, per come ha fatto, una mano per amministrare la cosa pubblica INSIEME, collaborando, facendo anche tesoro delle critiche da me apportate ed impegnandosi a rispettare accordi di programma per il solo ed esclusivo interesse di santa flavia, non vedo perchè il sottoscritto non debba o non possa accettare l'invito senza che ciò comporti "scandali di corte" o falsi perbenismi.
Si è vero - e concludo caro dott. gargano - ho fatto un doppio (o forse triplo) salto mortale carpiato, ma come nella migliore tradizione circense tipica dei trapezzisti, anche io ho messo sotto la mia "rete di protezione"......!!!
cordialmente

avv. luigi alioto


 

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