Da Palermo a Santa Flavia: gli 'acrobati' della politica - di Angelo Gargano

Da Palermo a Santa Flavia: gli 'acrobati' della politica - di Angelo Gargano

Politica
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A Palermo Leoluca Orlando e Massimo Costa, a Santa Flavia nel loro piccolo, Luigi Alioto e Franco Storniolo: esempi non preclari di quello che è diventata la coerenza e la parola data nella politica di oggi.

Ma raccontiamo i fatti.

Proprio ieri Leoluca Orlando ha annunciato in pompa magna, la sua decisione di candidarsi a sindaco di Palermo: solo qualche settimana fa lo negava in maniera perentoria , al punto da “sfottere” chi insisteva su una sua riserva mentale ad accettare l’eventuale risultato delle “primarie” dicendo: “Ripeto che non mi candido, e mica lo sto dicendo in aramaico”.

Benissimo, chiarissimo.

Si fanno le controverse primarie, la Commissione elettorale comunica il risultato; ci sono dei ricorsi, solito corteo di accuse e controaccuse però alla fine i garanti certificano il risultato.
Le primarie hanno visto la vittoria di Ferrandelli, e quattro partiti su cinque accettano alla fine il verdetto; Orlando no.

Sono state primarie ”inquinate”, dice l’Orlando Furioso, e va avanti per la sua strada, al punto da far pensare che avrebbe accettato il verdetto delle primarie solo se avesse vinto Rita Borsellino, il candidato da Lui sostenuto.

C’è un altro esempio di alta acrobazia politica, ed è l’altro candidato a sindaco di Palermo oggi sostenuto dal PDL e dall’UDC, Massimo Costa, presidente del Coni.

In una conferenza stampa da qualcuno poi definita “delirante”, aveva naturalmente spiegato il perché era sceso in campo sotto le bandiere del Terzo polo

Trascorrono solo un paio di settimane e dopo avere beneficiato della benedizione di Fini, di Raffaele Lombardo e dell’U.D.C,  in corsa e a partita quasi iniziata, sveste una maglia e ne indossa un’altra, quella del PDL, con una disinvoltura degna di miglior causa.

Ma andiamo ai fatti di casa nostra: siamo abituati a vedere nelle piccole realtà locali cambi improvvisi di fronte, candidati che da una sera all’altra cambiano schieramento, “patti di acciaio” che si fanno e si disfanno nel giro di poche ore, ma quello che si sta verificando a Santa Flavia è la realtà che supera la fantasia.

E’ notizia di questi giorni che gli avversari di Antonio Napoli per la carica di sindaco nella competizione elettorale del 2008, Franco Storniolo e Luigi Alioto, si preparano a candidarsi in qualità di consiglieri comunali nelle lista dell’attuale sindaco uscente Antonio Napoli.

Ora non vogliamo pronunciarci sulle motivazioni che li hanno spinti a fare questa scelta e che saranno gli elettori flavesi a giudicare, ma di questa vicenda ci interessa cogliere quegli elementi che poi contribuiscono nel sentire comune a far perder quel poco che resta di fiducia nella politica e nei politici.

Ora, passi per Franco Storniolo, la cui candidatura è ancora “ufficiosa” e che solo in esternazioni private ha sempre sostenuto di avere nel proprio DNA dei fattori di “incompatibilità” con alcuni dei sostenitori di Napoli, ma per Luigi Alioto si tratta di un doppio salto mortale carpiato.

Perché? Presto detto.

A parte la denuncia che fece nel 2008 avverso l’elezione a sindaco di Antonio Napoli perché convinto di essere stato privato in maniera fraudolenta di alcune preferenze, rimane il fatto che esattamente il 18 novembre in una intervista rilasciata proprio a noi di Bagherianews, dopo avere affermato in maniera perentoria “che se c’è una cosa certa a Santa Flavia , questa è la mia candidatura a sindaco” ad una nostra domanda sulla sua candidatura ufficiale a sindaco alle future amministrative così ci ha testualmente risposto:
Io credo che la mia candidatura per le prossime amministrative a Santa Flavia, sia, come dire, una candidatura"NATURALE".
Mi spiego meglio: credo che ancor più di quella dell'attuale sindaco Napoli, (che comunque ha già comunicato ufficialmente la sua ricandidatura n.d.r.), quella del sottoscritto trova spunto innanzitutto da quello che ho sempre considerato un successo morale alle scorse elezioni; basti pensare che, affacciatomi per la prima volta a quella difficile competizione ho "rischiato" di andare a ricoprire la carica di primo cittadino proprio alla mia prima uscita politica, essendo mancati all'obiettivo, come è noto, solamente 13 voti.”

Ma non basta : in un foglio locale “Santa Flavia news verso le elezioni”, in una intervista rilasciata solo qualche settimana fa, ad una domanda circa la vicenda giudiziaria che riguarda Napoli, Luigi Alioto risponde:” …mi pare di capire che il sindaco Napoli sarebbe “coinvolto” in questioni attinenti il suo mandato per fatti penalmente rilevanti e con la spada di Damocle pendente sulla sua testa del rinvio a giudizio che la Procura si appresterebbe a richiedere (anche) nei suoi confronti: certamente questa ad oggi è una macchia non indifferente che grava sull’operato del sindaco, il quale dovrebbe- a mio modesto avviso- valutare se motivi di opportunità politica non gli impongano le dimissioni sia pure a pochi mesi dalla scadenza naturale del suo mandato….”

Ora è vero che gli avvocati sono ben addestrati (ed è anche loro principio deontologico) a difendere sia la vittima che il carnefice, ma farlo all’interno dello stesso processo ci sembra francamente eccessivo.

Sarà forse per questo che Luigi Alioto non ha mandato a noi di bagherianews.com, cui aveva rilasciato anche una intervista televisiva, il comunicato ufficiale in cui dichiara che sarà candidato con Napoli.

Forse, dopo tutte le cose che ci ha detto in questi mesi, ha avuto un certo pudore nel farlo; e questo è un suo piccolo merito.