RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Tutto comincia meno di un anno fa.
A novembre dello scorso anno, l’amministrazione comunale di Bagheria chiede ai Sig.ri Galioto la disponibilità di un terreno di loro proprietà, già destinato a parcheggio dal PRG, prospiciente la via Libertà e molto vicino al Corso Butera (A). I proprietari rilanciano subito dopo, proponendo al Comune la disponibilità di un terreno molto più grande posto alle spalle dei palazzi di via Libertà (B), che nel PRG però è suddiviso in due aree, una è “area da ridefinire” (nella stesura precedente del PRG era destinata a parcheggio) l’altra destinata a verde pubblico. Tra le due aree il PRG prevede una cosa aberrante e cioè l’apertura di una strada carrabile, prolungamento della via Diaz (S).
Viene stipulato un contratto di comodato d’uso gratuito, durata anni 3 rinnovabile per altri tre. Il contratto prevede che in qualsiasi momento, anche per motivi puramente personali, i proprietari del terreno possono richiedere indietro il bene concesso, previo preavviso di 12 mesi. Il Comune si impegna inoltre a “riconsegnare il fondo nelle medesime condizioni, salvo il normale deperimento d'uso, e i piccoli lavori di adeguamento svolti”.
Ora con queste clausole così impegnative, dando per buona la urgente necessità di creare un parcheggio temporaneo, chiunque farebbe il minimo indispensabile.
In realtà, esaminando il progetto si ha l’impressione che non sia così. Il progetto, infatti, oltre a prevedere un vialetto rialzato con cordoli e battuto di cemento non necessario per un’area da utilizzare temporaneamente, interviene anche sulla seconda metà dell’area destinata dal PRG a verde pubblico. Ci chiediamo: perché investire soldi pubblici per lavori non strettamente inerenti all’oggetto dell’appalto (il parcheggio) su una area concessa per uso temporaneo e che - da contratto - può essere richiesta indietro in qualsiasi momento anche “per motivi personali” ?
Aggiungiamo poi che un’area destinata a verde pubblico, anche a Bagheria, necessita di un progetto serio, completo di tutti gli elaborati e le informazioni richieste dalla legge; non si può fare con uno scarabocchio su una planimetria e una voce di computo metrico; manca la relazione che attesti il rispetto dei criteri ambientali minimi (CAM) obbligatoria nei progetti di aree verdi pubbliche; manca il piano di gestione e manutenzione e molto altro…
Si avverte una palese mancanza di trasparenza.
Il progetto sembra tradire la sua vocazione ad essere definitivo piuttosto che temporaneo, il che rimanda probabilmente ad accordi non ufficiali intercorsi tra l’A.C. e i proprietari e riguarda la destinazione del terreno (A) sulla via Libertà (sempre di proprietà Galioto) chiesto inizialmente dalla A. C. Quel terreno è oggi destinato a parcheggio ma, in virtù del meccanismo della compensazione, potrebbe diventare edificabile in cambio della cessione gratuita al comune del terreno in cui oggi si sta realizzando il parcheggio e la cosiddetta “area a verde” (B).
Qual è lo scopo di questa nostra disamina? Cosa chiede il circolo Europa Verde alla amministrazione comunale ?
Il nostro obiettivo non è bloccare la realizzazione del parcheggio.
A questo scopo si potrebbero sollevare alcune irregolarità formali già segnalate da altri. Ma noi vogliamo dare per buona l’utilità di un parcheggio. II nostro obiettivo è giungere rapidamente ad un assetto definitivo, chiaro e trasparente, di quest’area (parcheggio+giardino) dopo aver messo a posto la situazione relativa alla proprietà.
Questo comporta:
1) Acquisizione ufficiale dell’area al patrimonio pubblico (cessione x compensazione, donazione e quant’altro)
2) Variante del PRG volta a eliminare l’asse carrabile di attraversamento (prolungamento via Diaz) ancora riportato nelle planimetrie; aumento della superficie a verde (da 4000 mq a 6000 mq); riduzione della superficie a parcheggio (da 5000 a 3000 mq)
3) Incarico di progettazione per la realizzazione di un giardino pubblico di quartiere (sarebbe forse il primo degli ultimi decenni)
Ci riserviamo tutte le iniziative del caso per animare un dibattito sul nostro verde urbano che vada oltre le emergenze quotidiane di alberi eliminati oggi qui, domani la…o piantati e poi abbandonati, e che porti finalmente a quel piano del verde che possa guidare l’azione di cittadini e amministratori per la cura di quel bene inestimabile che sono gli alberi e i giardini urbani, pubblici e privati.