Politica

Da quando è stato eletto, i comunicati e le dichiarazioni del Sindaco Lo Meo sono sempre stati piuttosto superficiali e infarciti di slogan dal sapore preelettorale.

Se questo era, in qualche misura, comprensibile all'inizio del mandato, quando probabilmente non aveva ancora una visione abbastanza chiara della situazione, oggi appare intollerabile. Eppure il suo programma elettorale era convincente e denso di contenuti.

L'intervista apparsa  qualche settimana fa su un periodico locale,su un eventuale dissesto finanziario e dal titolo “Ecco perché non voglio dichiarare il dissesto finanziario” è uno straordinario concentrato di approssimazione, superficialità, inesattezza e contraddittorietà che offende l'intelligenza dei concittadini che ancora hanno la forza di leggere le sue dichiarazioni.

Alla domanda circa la strategia che Egli intende adottare sulla questione risanamento la sua risposta è “tagliare gli sprechi laddove possibile e chiudere il bilancio. Dopo che sarà' chiuso il bilancio, se occorrerà', ma spero di no, si ricorrerà' eventualmente ad un aumento dei tributi.”

Alla domanda successiva, a proposito di un eventuale dissesto, egli afferma “il nostro obiettivo sarà' quello di chiudere il bilancio entro il 31 ottobre ad ogni costo, anche a costo di chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini.”

Ma allora l'aumento dei tributi ci sarà o no? Sarà necessario per chiudere il bilancio 2012 oppure no? Non è dato saperlo.

L'aumento delle tasse sarà necessario per coprire i debiti pregressi o anche per finanziare la spesa corrente? Non si capisce.

Parrebbe che il Sindaco non voglia dichiarare il dissesto perché le aliquote dei tributi schizzerebbero al massimo e sarebbero messi in mobilità 80 dipendenti comunali.

Giusto.

Mi pare del tutto normale che un Sindaco non lo voglia e debba adoperarsi per evitarlo. L'affermazione è del tutto scontata.

Ma la domanda vera non è se Lo Meo vuole o non vuole il dissesto, bensì se sta lavorando o no per evitarlo.

A giudicare dalle sue affermazioni mi pare di capire non solo che non vi ha ancora messo mano, ma che ha pure dimenticato cosa c'è scritto nella famosa delibera n.28 del 14.11.2011, delibera che, lo ricordiamo, contiene le Direttiva per il risanamento dell'ente.
Conviene ricordarne i punti salienti:
1- Piano delle alienazioni e valorizzazione degli immobili, al fine di monetizzare e pagare i debiti pregressi
2-avviso pubblico per il rilascio di concessioni per la realizzazione di cappelle gentilizie
3- rimodulazione del piano di zona ex lege 328/00 per sgravare, a parità di servizi resi, il bilancio comunale
4 -piano di razionalizzazione degli edifici comunali per eliminare gli affitti
5-definizione del piano della pubblicità con relativo affidamento
6- riorganizzazione dei servizi e degli uffici per renderli più efficienti
7- potenziamento delle attività di accertamento dei tributi e lotta all'evasione
8 -potenziamento delle attività per la definizione di pratiche edilizie
9 -applicazione della perequazione urbanistica in sede di PRG
Il Sindaco, a quasi un anno dalla definizione di tali linee guida, alla domanda sullo stato di attuazione del risanamento afferma che “ci stiamo lavorando: non e' facile, perché' lavorare sul risanamento significa toccare inevitabilmente posti di lavoro”.

Che significa “ci stiamo lavorando”? Perché si perderebbero dei posti di lavoro? Ma ha letto la delibera del 2011? Si ricorda cosa c'è scritto?

Quali posti di lavoro si perderebbero dall'alienazione di immobili comunali o dall'eliminazione degli affitti? Quali posti di lavoro salterebbero dalla concessione di cappelle gentilizie o dalla definizione delle pratiche edilizie?

Chi perderebbe lavoro dalla definizione e dall'affidamento del piano pubblicitario? E dalla riorganizzazione dei servizi o dalla rimodulazione del piano di zona o dalla lotta all'evasione?

Il Sindaco dimentica che oltre un anno fa è stata altre sì approvata la delibera n.18 del 30.9.2011 “Atto di indirizzo per l'aumento delle Entrate”, sempre finalizzata al risanamento dell'ente, ma di cui tutti sembra si siano dimenticati, (forse perché, a Bagheria, si è sempre in campagna elettorale).

In quella delibera si dava mandato ai dirigenti di emanare gli atti necessari a:
censire i passi carrabili e le occupazioni di suolo pubblico
potenziare lo scambio di informazioni tra i vari uffici (specie quelli dell'urbanistica e del SUAP) al fine di permettere accurati controlli sull'ICI, sulla Tarsu e sulla Tosap, da parte di chi chiede autorizzazioni o licenze.

Far si che lo scambio di informazioni tra gli uffici avvenga velocemente ed efficacemente attraverso gli strumenti telematici.

Di questa delibera si sono perse le tracce, così come si è persa traccia, oltre che del programma elettorale, anche del PRG.

Che fine ha fatto? Non doveva essere approvato al più presto per colmare il vuoto normativo e l'incertezza urbanistica in cui si trova il nostro Comune?

Nessuno ne fa più parola. E' stato da diversi mesi inviato al Genio Civile per il parere di competenza. È già tornato? O è in attesa che qualche funzionario, chissà quando, fra le tante incombenze, si ricordi di metterci mano?

Anche del PRG pare che tutti si siano dimenticati. Chissà perché.

Eppure anche questo è un atto importantissimo dal punto di vista delle entrate perché consentirebbe la riscossione dell'ICI nelle aree edificabili e la riscossione degli oneri concessori per chi va ad edificare.

Senza contare l'attivazione di cantieri per opere pubbliche, allo stato irrealizzabili per l'assenza di conformità urbanistica, e, più in generale, l'importanza per lo sviluppo economico della nostra città (vds. zona artigianale).
E per quel che riguarda ancora le entrate, che fine hanno fatto le centinaia di migliaia di euro di arretrati dovuti dai costruttori per edifici realizzati da un decennio a questa parte e mai versati alle casse comunali?

Sono state escusse le polizze fideiussorie? É stato riorganizzato l'ufficio urbanistica al fine di renderlo più efficiente ed evitare il ripetersi di “dimenticanze” così gravi?

A fronte di problemi così gravi e di questioni tanto complesse non è tollerabile che un Sindaco di una città di 60.000 abitanti se ne esca con dichiarazioni imprecise, contraddittorie e a tratti del tutto prive di significato.

Offende l'intelligenza di chi lo ha eletto, oltre a quella di chi lo ha subito.

Ma lo sa il Sindaco che siamo in una democrazia moderna o pensa che siamo all'epoca della monarchia?

Considera forse i bagheresi dei sudditi che devono sopportare inermi l'aumento delle tasse, il taglio dei servizi e rimanere all'oscuro di tutto, confidando, per fede, che il Sindaco sta lavorando e sta facendo bene, bevendosi tutto quello che dice mentre scivoliamo lentamente e inevitabilmente nel baratro?

Personalmente, mi sento, non solo indignata, ma profondamente offesa da tale comportamento.

Dopo l'offesa, deliberatamente infertami, quando ero Assessore, continuo a ritenermi insultata nella mia dignità di cittadina e profondamente delusa per l'indicibile livello raggiunto da questa Amministrazione, di cui, fortunatamente, per poco, ho preso parte.

Spero che, tra 60.000 bagheresi, ci sia qualcuno che condivida tali sentimenti.

Dimenticavo: il Sindaco e tutta la sua Giunta pare continuino a ritenersi non responsabili di un eventuale dissesto, addossando tutta la responsabilità ai loro predecessori.

Probabilmente è così e personalmente sono convinta che vi siano delle gravissime responsabilità di chi lo ha preceduto, ma voglio ricordare che nel nostro sistema giuridico esiste la responsabilità (ben conosciuta anche alla Corte dei Conti) non solo attiva ma anche omissiva, ovvero quella di chi potendo e dovendo fare qualcosa per evitare delle conseguenze, non si attiva per evitarle.

Sono forme di responsabilità che, sul piano del disvalore e delle conseguenze giuridiche, sono perfettamente equiparate e anche concorrenti.

Fara Pipia

L’assessore al verde nonché vice sindaco Tornatore Pietro interviene sulla polemica relativa alla eliminazione dei pini in via Concordia Mediterranea.

"L’abbattimento degli alberi non più procrastinabile è diventato ancora più urgente in quanto allo stato insistono sulla suddetta via i lavori per la realizzazione di una pista ciclabile.

I pini in questione, oggetto di parecchie segnalazioni che ne invitavano l’abbattimento vuoi perché incrinati vuoi perché piegati dal vento vuoi perché come è successo nell’arco di questa’anno caduti per contesti climatici avversi, hanno la caratteristica di avere un apparato radicale che si sviluppa in orizzontale.

Ciò come è ben visibile ha provocato nel tempo un danno alla sovrastruttura stradale, al marciapiede, alle aiuole in marmo e alla relativa orlatura di pietrame calcareo.

Allo stato attuale le radici ostruiscono i lavori per la realizzazione della pista ciclabile, pertanto alla luce dei tagli delle radici necessari al normale svolgimento dei lavori la cosa più logica è quella di evitare ulteriori fonti di pericolo dovute all’equilibrio precario dei pini stessi.

Sarà comunque dovere dell’amministrazione provvedere successivamente al ripristino dei marciapiedi, delle relative aiuole e dell’intera sovrastruttura stradale nonché alla piantumazione di essenze arboree più indicate.

Piero Tornatore, vicesindaco, assessore al verde e all'Urbanistica

 

Un paio di nostre considerazioni: a partire dalla  pista ciclabile, che si sta rivelando però una realizzazione, nei fatti cervellotica, di una giusta esigenza. Se realizzare una pista ciclabile vuol dire segare dalla base decine di alberi, allora noi preferiamo tenerci gli alberi.

Per quanto riguarda le "parecchie segnalazioni che ne invitavano l'abbattimento", da che esiste il mondo, gli alberi frondosi e il vento è sempre accaduto che rami, tronchi o interi alberi venissero abbattuti o addirittura sradicati dal vento. Anche a Bagheria, e non solo in via Concordia Mediterranea, è accaduto, e per fortuna sinora senza gravi conseguenze.

La soluzione è intervenire nei casi che sono realmente fonte di pericolo, e non procedere in maniera indiscriminata come è stato fatto in via Concordia Maditerranea, tagliando ben 17 alberi di alto fusto e in perfetta salute.

E poi sarebbe come dire che, visto che accadono gli incidenti stradali, si dovrebbe abolire la circolazione delle auto. Spiace che tutto questo stia accadendo con Lo Meo, che, sindaco Sciortino, per aver visto un pino parzialmente bruciato da un incendio di cassonetti della spazzatura si mostrava  profondamente addolorato, ed ora sindaco lui, si possa  procedere impunemente a tagliare alberi all'urbigna, come si dice in dialetto.

Vogliamo infine ricordare che, tagliare alberi senza una specifica motivazione e autorizzazione, è un reato oltre che ambientale, anche penale.

 

Redazione bagherianews.
 

Su facebook, un utente ci ha segnalato la presenza oggi nelle vetrine di molti esercizi commerciali del corso Umberto di Bagheria di un provocatorio volantino, affisso dai commercianti stessi, riguardante la questione dell'apertura al traffico veicolare dell'asse viario su cui si affacciano i loro negozi. 

Come si legge dalla foto gli esercenti addebitano i loro mancati introti o presunti tali alla mancanza del passaggio delle automobili lungo il corso Umberto I. 

altNel volantino si annuncia che i commercianti saranno costretti a chiudere le loro attività, in seguito alla mancata approvazione della proposta di riapertura al traffico che è statà bocciata con un recente voto del consiglio comunale, di cui abbiamo parlato qui http://www.bagherianews.com/politica/7783-il-consiglio-respinge-la-mozione-sul-ritorno-delle-auto-in-corso-umberto-video.html.

Provocazione o grido di dolore ? 

nella foto di copertina di Rosario di Paola il volantino affisso dai commercianti; al centro la protesta dei commercianti in consiglio comunale martedì scorso

Sono almeno una decina i frondosi pini che nella giornata di oggi sono stati già segati alla base o stanno per esserlo nelle prossime ore in base, almeno così ci è stato riferito dagli operai al lavoro, ad un ordinanza del sindaco.

C'è in effetti un furgone con la scritta "Comune di Bagheria Servizi tecnici", un altro che carica la legna dei tronchi ben segata, ma nessun responsabile degli Uffici Tecnici preposti alla cura e alla manutenzione del verde.

Diverse le spiegazioni date dagli operai: i pini mettevano a rischio la pubblica incolumità nelle giornate di vento, ci dice uno; stanno danneggiando i marciapiedi aggiunge un altro, ed un terzo ipotizza che si stia facendo questo lavoro per far posto ad una pista ciclabile.

Insomma non si sa  a chi credere prima.

Fatto sta che almeno una decina di splendidi alberi, piantati ci diceva un cittadino nel 1986, dieci anni dopo proprio quando Lo Meo era assessore all'agricoltura, furono piantumate altre essenze in corso Buetra e Umberto, ora che è diventato sindaco vengono però rasi al suolo.

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Sono stati segnati con una X rossa quelli che i "tecnici" sostengono che dovranno essere abbattuti.

Ancora una spiegazione plausibile noi non siamo riusciti a trovarla: un'opera di manutenzione sul verde o sui marciapiedi avrebbe potuto benissimo evitare questa autentica strage di alberi.

Si impone subito un chiarimento da parte dell'amministrazione. Diversi cittadini del luogo erano letteralmente sbalorditi per lo spettacolo cui stanno assistendo.

A volerci persare però, è un comune ben strano Bagheria: non si trovano i soldi per il servizio di trasporto dei disabili nei centri di cura e riabilitazione, ma nel giro di due settimane si trovano 30.000 euro per i componenti del Nucleo di valutazione che dovranno giudicare le performance dei quattro, dicesi quattro, dirigenti in carico al comune, e i soldi per stendere al suolo decine di alberi di quell'asfittico patrimonio di verde che a Bagheria, con pretesti francamente risibili, viene ulteriormente decimato.

VAI AL VIDEO http://www.dailymotion.com/video/xrjt5h_strage-di-pini-ad-aspra_news

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