Politica

La continuità amministrativa è quel caposaldo incontrovertibile su cui si costruisce il futuro di una città. Esso costituisce il principio generale per cui, all’alternarsi dei soggetti che amministrano, il piano di sviluppo e di crescita di un territorio non debba subire dei rallentamenti. In altra parole, al cambio di amministrazione non deve registrarsi uno stop degli interventi che favoriscono lo sviluppo e la crescita della comunità. Questo è un assioma assoluto su cui si basa l’amministrazione della cosa pubblica.

Tornando a Bagheria, al periodo storico-politico coincidente con l’elezione diretta del sindaco (quindi dal 1994 ai nostri giorni), quasi sempre è apparso chiaro il ruolo che gli amministratori volevano assegnare alla città all’interno dello scenario vasto della provincia di Palermo, della regione siciliana, della nazione italiana.
Ricordiamo velocemente cosa hanno programmato le amministrazioni che si sono susseguite in questi anni:
VALENTINO (1995-1999)
• Riapertura museo Guttuso con assetto museale moderno;
• Adozione del PRG;
• Pianificazione, attraverso l’accensione di un mutuo, della manutenzione del patrimonio dell’edilizia scolastica;
• Organizzazione di eventi museali di risonanza internazionale (All’Ombra degli Dei – Guttuso; personale di Sal Scarpitta);
• Predisposizione della progettualità dei Patti Territoriali

FRICANO (2001-2006)
• Approvazione del PRG;
• Pianificazione di interventi infrastrutturali su piazze;
• URBAN;
• PIOS (35.000.000,00 € di finanziamenti);

SCIORTINO (2006-2011)
• Realizzazione aree artigianali;
• Bagheria-Baaria l’altra città;
• Completamento depuratote;
• PIST 23;
• Regolamento assegnazione beni confiscati alla mafia;

di Lo Meo poco possiamo dire poiché, per gli eventi che sono a tutti noti, la sua amministrazione si è chiusa traumaticamente dopo poco meno di tre anni.

Se è vero che l’amministrazione attuale deve confrontarsi con lo stato di dissesto (che il M5S invocava a squarciagola) dichiarato poco prima delle elezioni amministrative del 2014 (circostanza questa che sarebbe toccata a chiunque), figlia di cattiva amministrazione (che il M5S non perde occasione di rimarcare), è altrettanto vero che gli unici frutti colti dopo il primo anno, sono figli di altre amministrazioni. Ci appare dunque stonata l’enfasi con cui, in maniera autoreferenziale e narcisistica, il primo cittadino sottolinea gli eventi che altri hanno pensato, predisposto e fatto finanziare. La passerella cui il sindaco si sottopone con superba ostentazione, senza mai riconoscere meriti ai suoi predecessori, padri reali dei progetti in fase di realizzazione, è quanto di più miserevole un amministratore possa fare. È facile prendersi meriti (vedi inaugurazione della scuola Puglisi) del lavoro altrui, senza mai assumersi l’onere degli sbagli altrui.
Ma non vogliamo in alcun modo parlare del passato, e non vogliamo analizzare il presente per evitare figuracce al sindaco, anche se "due righe" sono d'obbligo. Ci riferiamo alla vicenda sui dati sensibili, (in merito alla quale è in corso un'indagine da parte del garante della privacy) massima espressione della "TRASPARENZA" dell'amministrazione, finiti in mano ad un'associazione sportiva ("operazione di Business" cit.), molto vicina al Movimento 5 stelle tanto da essere "rappresentata" pure in consiglio da un consigliere pentastellato, ci riferiamo alla gestione dello stadio comunale "dato" in uso senza alcun regolamento ( e sappiamo quanto ci tengano ai regolamenti), per non parlare poi dei tanti incarichi dati ad "amici e parenti".
Ciò che realmente ci preme è comprendere quale idea di futuro ha per i nostri figli e per la nostra città l’amministrazione pentastallata.
Al di là del raggiungimento dell’ordinarietà (città pulita, strade asfaltate, scuole sicure e funzionali, acqua nelle case, servizi ai soggetti meno abbienti) che appare ancora ardua e poco chiara, il dovere di un’amministrazione è quello di definire un FUTURO POSSIBILE per le nuove generazioni. Ci dica, dunque, questa amministrazione ciò che vuole che sia questa città: dormitorio di Palermo o cos’altro?
Bagheria è ormai una città in coma, senza un reale motore economico, senza una pianificazione territoriale che dia certezze e che attiri investimenti. Una città rassegnata all’incedere delle nuove leve della mafia che negli ultimi tempi, in modo sempre più aggressivo, hanno stretto al collo le piccole attività artigianali rimaste.
Avevo nutrito una flebile speranza. Avevo creduto che al di là delle appartenenze, degli schieramenti, un patto generazionale potesse cambiare la mia, la nostra città. Vivo la cocente delusione del mio voto sprecato.

Angelo Barone
consigliere comunale "Cambiare Bagheria"
      

In data 15 giugno 2015 il sindaco di Ficarazzi, avv. Paolo Francesco Martorana, ha presentato la nuova giunta.

Il governo comunale sarà costituito da Salvatore Licciardi, a cui sono affidate le deleghe in polizia municipale, urbanistica e lavori pubblici nonché l'incarico di vicesindaco che Licciardi stesso ha accolto in seguito alla votazione unanime della nuova squadra amministrativa.
 

Vincenzo Francesco Paolo Tribuna, già consigliere comunale, e' stato confermato in giunta con le deleghe in protezione civile, servizi a rete, programmazione economica, bilancio e tributi, attività produttive, politiche ambientali e ville e giardini.
 

Maria Grazia Pillitteri, giovane avvocato, si occuperà di pubblica istruzione, politiche giovanili, sport, turismo e spettacolo e rapporti con il consiglio comunale;  l'avv. Giovanni Giallombardo, riconfermato dal primo cittadino per la sua indiscutibile esperienza amministrativa, sarà assessore alla cultura, alle attività sociali, al patrimonio, affari legali, politiche comunitarie e risorse umane; il sindaco trattiene le deleghe alla sanità e vivibilità del territorio municipale.

I componenti della nuova giunta hanno giurato dinnanzi a dott.ssa Giovanna Divono, segretario comunale, di adempiere alle funzioni amministrative con scrupolo e coscienza nell’interesse del Comune e in armonia con gli interessi della Repubblica e della Regione.

Era il 10 giugno 2015 quando con determina sindacale n.8 il sindaco ha revocato la giunta, prendendo atto delle dimissioni per motivi strettamente personali di Federica Fricano e della necessità di rafforzare l'azione amministrativa, assicurando la quota rosa in seno al governo comunale.

Il primo cittadino, avv. Paolo Francesco Martorana, ha espresso pieno orgoglio per la nuova giunta comunale, definita di alto spessore, in quanto rinvigorita dalla presenza di professionisti in affari legali.

Inoltre, secondo lo stesso sindaco, il nuovo governo è figlio di precise scelte politiche, volte a rispettare il tenore della maggioranza consiliare, la quale lo accompagna dall'inizio della sua legislatura.
"Mi auguro che il rapporto tra il mio nuovo governo comunale e i miei concittadini rimanga invariato e che i suoi componenti continuino con quel lavoro democratico e di squadra, che ha consentito di valicare nel tempo diversi ostacoli e di raggiungere importanti obiettivi..", così ha dichiarato il sindaco, riferendosi da un lato alla passata giunta, dall'altro a probabili e vicine soluzioni sulla raccolta differenziata a Ficarazzi.
 

A due anni dal voto e a ridosso della presentazione della relazione presentata in consiglio abbiamo intervistato il sindaco di Casteldaccia, Fabio Spatafora.

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Due anni fa, quando fu eletto con largo margine, si aspettava di trovare le dfficoltà che ha incontrato?

"Sono stati due anni difficili e molto impegnativi, lo sapevo già. Speravo di poter risolvere molti problemi ma tanti sono rimasti, soprattutto quelli economici e finanziari  che sono presenti in tutti i comuni siciliani, in particolar modo a  Casteldaccia. Nella mia relazione annuale ho presentato il raffronto con i debiti contratti dalle amministrazioni precedenti, di cui, lo dico, io ero consigliere di maggioranza e i debiti dei comuni limitrofi. 

Secondo uno studio statistico il debito pro capite dei cittadini casteldaccesi è largamente superiore al debito dei cittadini dei comuni vicini, a parte Bagheria che infatti è andata in dissesto.

COMUNE                  ABITANTI                         D.L.35/2013                                     RAPPORTO DEBITO/ABITANTI (€)

Casteldaccia                11.039                              7.535.639,92                                            685 euro /procapite

Ficarazzi                      11.752                               2.366.109,86                                              201           "           

Santa Flavia                10.933                               1.628.248,10                                             148            "          


"Il mutuo ottenuto dalla Cassa depositie prestiti, ammonta a circa 7.000.000 di euro, in 30 anni pagheremo oltre 5.000.000 di interessi. Pagheremo circa 468.000 euro annui per la rata. Una montagna di soldi per i cittadini casteldaccesi, una spesa fissa, che è una palla al piede della comunità. Noi con 468.000 euro annui pagheremmo una decina di stipendi dei nostri dipendenti comunali e invece ora dobbiamo trovare quelle somme da un'altra parte"

Avete dovuto agire sulla leva della tassazione e delle imposte, inevitabilmente.

"L'anno scorso abbiamo istituito l'addizionale Irpef allo 0,3 dopo una discussione in maggioranza che poi è sfociata nella rottura che tutti sanno. Qualche consigliere, addirittura, sosteneva non fosse necessaria l'addizionale comunale Irpef. A Bagheria è al massimo, allo 0,8% credo, come pure in tutti i comuni limitrofi. Ad Altavilla la stessa cosa. E' un paese virtuoso, però ha l'addizionale Irpef. Noi non ce l'avevamo e secondo qualcuno non era neanche necessaria!

Infatti abbiamo trovato tutti questi debiti! Da dove vengono fuori? Ritengo da impegni che non si potevano mantenere. Da inacarichi dati a professionisti per opere mai realizzate: Si, forse un paio sono state portate a termine, ma sono costati di più i progetti che le opere stesse. Dall'evasione delle tasse ( ora ce n'è cosi tante che non le contiamo più) Da oneri di urbanizzazione non pagati o rinviati o trasformati in opere.

Quando le imprese fanno delle grosse costruzioni possono stipulare una polizza fideiussoria e dilazionare il pagamento negli anni, con la garanzia che se non potranno pagare loro pagano le polizze. Finalmente noi ci siamo rivalendo sulle polizze  fideiussorie. Quindi, ad esempio, Unipol e Allianz ci stanno restituendo un bel po' di soldi"

A parte questa situazione, come vede questi primi due anni? Quali sono i temi sui quali intende impegnarsi e sui quali intende impegnare la politica casteldaccese?
  
"Il nostro paese ha grandi potenzialità. Deve affrontare la crisi economica e la disoccupazione. E noi vogliamo puntare sul superamento di questi drammi, ma questo non deve essere sinonimo di anarchia nelle varie attività; bisogna dare delle regole perchè le regole sono alla base di tutto, della civile convivenza e del reciproco rispetto.. Quando la gente si abitua a rispettare le regole poi c'è spazio per tutti. Quel detto che dice che 'la mia libertà finisce quando inzia quella del mio vicino' deve essere alla base della mia attività"

Una volta Casteldaccia era un gorsso centro produttivo, ricordiamo i pastifici Piraino e Tomasello, un certo numero di attività ricettive  e di ristorazione, Solunto Mare, Casetta bianca, ecc... i vari oleifici . Di recente il pastificio Tomasello è stato costretto a mettere gli operai in cassa integrazione. C'è qualche novità ?

"Noi abbiamo fatto un consiglio comunale aperto per sensibilizzare il presidente del Consiglio, Renzi. Abbiamo inviato a Crocetta la delibera del consiglio con la quale sollecitavamo ad intervenire le istituzioni, perchè poi chi puo' intervenire se non le istituzioni? Ci sono 60 famiglie, più l'indotto, che adesso sono disoccupate e che quest'anno non pagheranno le tasse perchè prima dovranno pensare a mangiare. Questo è un circolo vizioso"

Sembrò nel passato che qualche iniziativa imprenditoriale potesse crescere, ci riferiamo alla Amadori in particolare.

La situazione da Lei citata non ha portato in termini di occupazione i risultati sperati. I privati latitano, chi ha capacità di investimento in Sicilia non viene, perchè ha paura della mafia e del pizzo. Abbiamo fatto un'opera di sensibilizzazione ma sinora abbiamo avuto solo qualche timido riscontro concreto; c'è l'interesse di aziende pe la salatura del pesce di trasferire i propri impianti a Casteldaccia, ma è un processo che richiederà tempo. Ma noi non ci rassegniamo.

Senta, dal punto di vista dei servizi essenziali. A Bagheria si soffre per la vicenda Coinres, per la mancanza d'acqua, per le buche nelle strade. Da questo punto di vista come siete messi?

" Fino a qualche settimana fa eravamo messi meglio di Bagheria. poi il mio collega Patrizio Cinque è riuscito, nel bene o nel male, questo lo vedremo più in là, a risolvere l'emergenza rifiuti. Noi tutto sommato siamo riusciti a far fronte al problema in modo dignitoso. Quello per cui si lamenta la gente è che non c'è lo spazzamento delle strade perchè purtroppo non abbiamo gli operai che lo fanno. La gestione dell'acqua ci ha creato grosse difficoltà e disagi alla popolazione.

Noi grazie al rapporto diretto con gli operai dell'Aps in liquidazione siamo riusciti a limitare i danni, ma ci sono alcune zone del paese che sono rimaste anche 20 giorni senza acqua. I guasti alla rete non venivano riparati, sono stato costretto a fare due ordinanze perchè il comune, di fatto, non ha voci di spesa in bilancio per quanto riguarda la manutenzione degli impianti idrici. Le buche sono aumentate, ci siamo fatti regalare da qualche imprenditore  un po' d'asfalto, un po' di cemento per sistemare quelle più vistose e pericolose; Casteldaccia è più piccola e quindi più gestibile di Bagheria, ma soffriamo ugualmente"

Dal punto di vista politico l'accusano di fare dei giri di valzer, di aver tradito il progetto originario che la vedeva con la "Lista per Casteldaccia"

"E' vero, e questo non lo rinnego assolutamente. Però nella vita bisogna cercare di governare e quindi o non faccio accordi a cerco di portare avanti il programma nel rispetto dei cittadini. Programma che era simile a quello degli altri, non penso che gli altri avessero programmi molto differenti. Il probleam è 'solo' di mettterlo in pratica e dir ealizzarlo, e da qui nascono le alleanze variabili, e per questo noi ci stiamo provando con chi ci sta. Noi portiamo in Consiglio le proposte se vengono reputate valide per il cittadino vengono votate altrimenti niente. Il problema vero sarà per le tasse"

Chi ci vuole stare si rimbocchi le maniche, si dia da fare; questa in buona sostanza la sua filosofia politica. Ci sarà anche un rimpasto di assessori?

"Si, ancora non abbiamo affinato le procedure e definito il percorso, ma ci sarà un rimpasto di Giunta. In ogni caso, noi dobbiamo andare avanti, ritirarsi è una sconfitta, me lo dico ogni qualvolta si presenta l'occasione. Io ho la coscienza pulita, quello che faccio la faccio per i miei concittadini. Sarò capito magari più in là, fra qualche anno, quando si renderanno conto di quello che ho trovato e di quello che avrò lasciato a fine mandato"

Siamo all'interno di uno scenario attraverso il quale è passata la storia: alle sue spalle Solunto ( l'intervista si svolge alla Rotonda n.d.r.), il castello di Solanto, per secoli uno dei riferimenti del potere politico ed economico, la spiaggia di Fondachello, da sempre attrattore di visitatori; lei in questo periodo ha lavorato molto per la valorizzazione delle realtà turistiche e ricettive del territorio, promuovendo convegni, favorendo inziative di associazioni, di club ecc. per aiutare quel pezzo di economia che si dedica all'accoglienza.

"Si, abbiamo coinvolto diverse associazioni. In ultimo abbiamo dato vita ad una gara del campionato italiano di moto storiche enduro, abbiamo opsitato importanti convegni di medicina. Sono tutte occasioni per far conoscere il nostro territorio a gente di diverse parti d'Italia che hanno alloggiato nei nostri hotel e per dare ossigeno alla nostra economia. Un'occasione magnifica per i nostri esercenti che hanno fatto vedere quanto bravi siamo nella ristorazione e nell'accoglienza"

C'è un polemica chiamiamola di "giornata", dei paletti sistemati in via Alliata che dovevano agire da  dissuasori rispetto alla sosta selavaggia. Stanno suscitando polemiche perchè la gente posteggia lo stesso, non vengono fatte le multe nei confronti di chi non rispetta questa delimitazione, ed alla fine la strada si restringe ad un budello impercorribile. Cosa risponde?

" Noi abbiamo cominciato con le ordinanze per delimitare le attività commerciali soprattutto la sera, perchè c'è il problema della sosta selvaggia. I paletti non sono ancora stati installati del tutto, mancano le catenelle, manca un pezzo di strada che verrà collegato con i paletti. Poi alla fine della strada si farà una piazzola per evitare il parcheggio selvaggio. il problema della sanzione: Io sono sempre in contatto con il comando dei Carabinieri e con la Questura di Palermo.

Quello che si verifica a Casteldaccia, come negli altri comuni, è la carenza di Vigili urbani. Noi abbiamo 9 vigili, compreso il comandante. ma poi ce ne sono 4 che non possono fare servizio all'esterno per certificati problemi di salute. Gli altri 4 dovrebbero fare dei turni assurdi: Dalle 6 del pomeriggio fino alle 3 del mattino, perchè poi il problema si verifica il venerdi, sabato e domenica e poi la notte.L'anno scorso ciabbiamo provato, ma a mezzanotte i vigili smontavano di servizio ed a mezzanotte e un minuto c'era già la sosta selvaggia. Di fatto la gestione è difficile.

Stamattina manderò una lettera al prefetto con la quale chiederò aiuto. Chiederò il supporto anche da parte delle altre forze dell'ordine. Qui abbiamo pochi carabinieri e poi la polizia che dovrebbe fare controllo del territorio. Speriamo che ciò accada altriementi saremo costretti a fare le ronde come al Nord. Come faceva la lega che ha ottenuto questo successo politico. Faremo pure noi cosi, forse."
 

Non ce la sentiamo  di condividere l'eccesso di ottimismo che il sindaco Patrizio Cinque condinua a diffondere a piene mani laddove in una dichiarazione pubblicata sul sito del comune dice: "Sono felice di poter dare questa notizia e rassicurare i cittadini di Bagheria, sul fatto che il nostro comune non sarà commissariato a seguito della diffida della Regione" e poi prosegue con una  semplicistica rassicurazione : "Arriveranno dei commissari ad acta per tutti i Comuni per i debiti dovuti al consorzio che, per fortuna, noi abbiamo interrotto ad aprile, dunque per prendere i soldi che i comuni devono al Coinres;  noi siamo intoccabili perché abbiamo dichiarato le nostre somme impignorabili in seguito al dissesto. Quindi se ne andranno con le mani vuote”.

Come pure non ci convince la posizione delle opposizioni che si fasciano la testa prima di rompersela, e attaccano a testa bassa il sindaco accusandolo di mendacio.

Occorre esaminare la situazione in tutti i suoi aspetti e la sua complessità, perchè rischiamo altrimenti di dovere ingoiare qualche boccone amaro e inatteso. 

Esaminiamo il 1° punto, l'invio del commissario regionale: verò è che alla scadenza della diffida, il 15 maggio 2015, in cui si intimava la revoca della delibera di consiglio del 2 aprile della fuoriscita dal Coinres, e si eccepiva sui tempi dell'affidamento diretto, non ha fatto seguito alla scadenza dei 30 giorni l'invio immediato del commissario.

Ma questo può voler dire poco: ci si preparava alla scadenza del 30 giugno, termine improrogabile per la liquidazione del Coinres ed è probabile che da parte della Regione si sia preferito attendere per la nomina del commissario e mettere Bagheria nel 'mazzo' per evitare di drammatizzare la questione.

altIl problema è un altro e sarà tutto da vedere: e cioè con quali direttive della Regione arriverà a Bagheria il commissario regionale

Questa è una domanda alla quale nessuno può dare ad oggi una risposta: si dice per recuperare i crediti vantati dal Coinres nei confronti del comune; ma nulla esclude ad oggi che il commissario regionale che arriverà a Bagheria possa avere, nel mandato che riceverà dalla Regione dei compiti specifici, che fanno riferimento alla precedente diffida del 15 aprile.

"Se ne andranno a mani vuote perchè il comune è in dissesto e i nostri conti correnti sono impignorabili" esulta Patrizio Cinque

Beh, se fosse un giochetto così facile sfuggire ai creditori, la strada sarebbe in discesa; solo che il dissesto di un comune non è quello di una dittarella privata dove si dichiara il fallimento, si smontano baracca e burattini, e chi s'è visto s'è visto. Il comune non può dichiarare fallimento e dovrà onorare in tutto o in parte gli impegni presi.

Allora procediamo con ordine.

L'O.S.L. ( organismo straordinario di liquidazione) ha avuto presentata dal commissario liquidatore del Coinres l'esistenza di un debito del comune di Bagheria di 37.000.000 di euro, in base a quanto scrive la stessa commissione; debito maturato sino al 31.12 2012, data in cui viene fotografato l'ultimo bilancio approvato del comune.

E' una cifra che i componenti dell'O.S.L. sicuramente contesteranno, ma riagionevolemnte non si potrà andare sotto i 20.000.000 di euro da pagare al Coinres.

Invece il commmissario regionale che verrà tra due-tre settimane, dovrà contabilizzare e prelevare i debiti maturati dal 01.01.2013 sino alla data dell'incarico, compresi quindi, non si faccia illusioni il sindaco, i mesi di aprile, maggio e giugno 2015 che 'peseranno' per circa 850.000 euro, e che hanno visto al lavoro la ditta privata,e i dipendenti Coinres 'a disposizione'.

E' noto che gli ultimi sindaci a partire dagli ultimi mesi della sindacatura Sciortino sino ad oggi non hanno mai pagato per intero le fatture presentate dal Coinres, ma si sono limitati a dare direttamente ai dipendenti Coinres  che operavano nel territorio comunale il netto in busta paga.

Ci sono altre somme che il Coinres ritiene di dovere avere dai comuni consorziati compreso quello di Bagheria: questo debito, o quello che verrà concordato bonariamente o quello che verrà riconosciuto legittimo da un Tribunale, il comune di Bagheria di diritto o di rovescio dovrà pagarlo. 

altE' inutile farsi illusioni o illudere le persone, perchè così stanno le cose.

Il comune dovrà pertanto accantonare pro-quota nei bilanci stabilmente riequilibrati di quest'anno che si avvia ad approvare e di quelli degli anni successivi, una posta destinata ad estinguere questi debiti.

Questo per il passato e cioè sino al 30.06.2015, perchè per il futuro dovrebbe essere messo in gara il piano ARO; che con tutti i problemi che stanno emergendo nell'apparato del comune di Bagheria difficilmente potrà essere messo a bando entro il 2015.

Ma questo è un discorso da venire, per ora godiamoci il paese pulito; ma la vicenda non è affatto chiusa, abbiamo visto solo gli aspetti debitori, ma rimane intatta la situazione esplosiva del personale che dovrà transitare: ma dove ?

In questo va dato atto al sindaco Cinque di cogliere la drammaticità di questa situazione e di auspicare un percorso condiviso che porti ad una definitiva soluzione del problema.

 

Angelo Gargano

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