Brevi

Martedì 24 febbraio è stata implementata la prima telecamera di video sorveglianza lungo corso Umberto I, nei pressi del cimitero comunale.

L'intervento è stato curato dal dr. Filippo Oliveri, comandante della Polizia Municipale di Ficarazzi. 

La telecamera inaugura di fatto il progetto di video sorveglianza, imbastito dall'amministrazione comunale più di un anno fa. 

Tuttavia, l'amministrazione Martorana precisa che la telecamera appena installata è stata finanziata interamente dal Comune di Ficarazzi e non è frutto del finanziamento del Ministero dell'Interno PON sicurezza 2007/2013, con cui invece presto verranno implementate 22 telecamere di video sorveglianza, le quali verranno installate a tappeto sul territorio municipale. 

Secondo quanto espresso dallo stesso comandante Oliveri, la telecamera, implementata alle porte di Ficarazzi, consentirà di individuare facilmente gli automobilisti che superano i limiti di velocità, previsti dal Codice stradale e di accertare con estrema precisione quei mezzi pesanti che continuano a violare la segnaletica stradale di divieto di transito degli stessi nelle fasce orarie prestabilite. 

Seguirà presto l'implementazione di un'altra video camera in posizione diametralmente opposta, ossia in prossimità dell'incrocio con Via Meli e via Giulio Cesare a Villabate. 

In attesa delle video camere previste secondo il finanziamento PON sicurezza 2007/2013, l'intervento appena realizzato rappresenta per il territorio comunale un primo deterrente a favore dell'ordine e della sicurezza del cittadino.

Maria Luisa Domino
Ufficio Stampa - Comune di Ficarazzi
 

Era la prima postazione di raccolta dei rifiuti differenziati che doveva partire nella frazione marinara di Aspra, in via Concordia mediterranea, ed oggi è stata vandalizzata.

Ignoti, questa notte, hanno distrutto 8 dei 16 paletti della recinzione che nei giorni scorsi erano stati collocati, murati nel terreno dagli operai della logistica.

Si stanno valutando altri eventuali danni.

Sul posto sono accorsi il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque e gli operatori della logistica comunale.

Il sindaco sporgerà denuncia contro ignoti.

“Siamo amareggiati ma non demordiamo” – ha detto Patrizio Cinque – “sembra che ogni progetto per ripulire questa città sia osteggiato da forze criminali ma abbiamo scelto con forza questo mandato, amiamo questa città e faremo di tutto per ristabilire l’ordine e andare avanti”.

Ufficio Stampa del comune di Bagheria

 

Da oggi i 202 lavoratori Aps (Acque potabili siciliane) sono in assemblea permanente con stato di agitazione e i servizi di erogazione idrica nei comuni saranno garantiti ai minimi essenziali.

I lavoratori terranno inquesti giorni manifestazioni e presidi che saranno organizzati nelle sedi delle istituzioni competenti, in attesa che la vertenza si sblocchi prima che il 28 febbraio l’Ato in liquidazione riconsegni le reti ai 42 comuni.

Un sit-in è in programma per venerdì, sotto Palazzo dei Normanni, in coincidenza con la riunione congiunta all’Ars di tre commissioni per l’emergenza-acqua pubblica: la prima, la seconda, la quarta. Le organizzazioni
sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, Cisal federenergia e Ugl Chimici hanno comunicato oggi alla Prefettura la chiusura negativa del tentativo di conciliazione.

A Bagheria lunedì 23 febbraio, è previsto cielo molto nuvoloso o coperto con piogge, in intensificazione pomeridiana con rovesci anche a carattere temporalesco.

Durante la giornata la temperatura massima registrata sarà di 14°C, la minima di 11°C, i venti saranno al mattino deboli e proverranno da Ovest-Nordovest, al pomeriggio moderati e proverranno da Nordovest.

Mare molto mosso. Nessuna allerta meteo presente.

da meteobagheria.it

 

GLI ANTEFATTI.

Grazie ai referendum abrogativi del 2011, come tutti gli Italiani, anche i cittadini bagheresi, con più del 95% dei voti a favore, espressero la volontà di un ritorno alla gestione pubblica dell’acqua. Ma, come sappiamo, le battaglie per l’acqua pubblica non finirono lì perché gli esiti di quei referendum furono puntualmente disattesi dallo Stato.

Eppure proprio a Palermo, nel 2009, si era costituito il Coordinamento Nazionale "Enti Locali per l’Acqua Bene Comune e la Gestione Pubblica del Servizio Idrico" con lo scopo di coordinare Enti locali e Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale (AATO) per la salvaguardia e la promozione di proprietà, gestione e controllo pubblici dell’acqua, intesa come bene comune.

Solo che già il 18 gennaio di un anno prima il servizio idrico integrato di Bagheria (come quello di altri 51 centri della provincia), fino ad allora gestito direttamente dal Comune, veniva acquisito dalla Acque Potabili S.p.A. di Torino. Una privatizzazione devastante: nonostante un volume d’affari annuo di 132 milioni di euro e investimenti previsti per 850 milioni (buona parte dei quali finanziati da fondi pubblici), nel 2011 l’azienda dopo solo tre anni aveva già accumulato un passivo di oltre 18 milioni di euro (più di 6 milioni l’anno). Tariffe inadeguate, costi di approvvigionamento troppo alti, una rete colabrodo, investimenti bloccati e un alto tasso di morosità: queste le criticità rilevate da Acque Potabili Siciliane S.p.A. che, di lì a poco, decise di battere in ritirata.

IL FATTO.
Alla luce di queste considerazioni, nutriamo preoccupazione per l’astensione dell’Amministrazione comunale di Bagheria dalla votazione per la nomina di AMAP a gestore unico d’ambito, venendo meno all’impegno di sottoporre al Consiglio comunale la sottoscrizione delle quote AMAP al fine di garantire la continuità del servizio idrico dal primo marzo.

Quanto alle perplessità mostrate dall’Amministrazione a proposito della manutenzione degli impianti e dello sblocco dei fondi europei per il loro rifacimento, non riusciamo a ipotizzare soluzioni alternative, giacché, secondo quanto previsto dal decreto Sblocca­Italia, tutti i comuni della Provincia, volenti o nolenti, dovranno rivolgersi obbligatoriamente al gestore unico AMAP che – ricordiamo – alimenta già parecchi quartieri di Bagheria attraverso l'acquedotto Scillato.

Come sostenuto dal comitato Liberacque, “la vicenda di APS S.p.A. dimostra che il gestore del servizio idrico integrato deve essere unico per bacino idro geografico per raggiungere l’obiettivo di un’efficienza elevata e un’economicità spinta: un soggetto pubblico che permetta quegli investimenti nelle reti non più rinviabili.” Liberacque sottolinea, infatti, come la restituzione degli impianti e
delle reti idriche ai singoli Comuni, oltre a non
essere contemplata dalla convenzione di
gestione:
· frammenta la gestione,
· annulla le economie di scala e accresce le diseconomie,
· rende impossibile l’equilibrio economico finanziario,
· aumenta i costi del servizio idrico integrato e conseguentemente la bolletta a carico dei cittadini,
· inganna lo spirito solidaristico dell’acqua quale bene comune e spalanca le porte alla gestione privata come mai prima d’ora poiché la stragrande maggioranza dei Comuni non hanno mai gestito il servizio idrico integrato ed è evidente che sarebbero costretti
ad esternalizzare la globalità delle attività con il risultato di un generalizzato ricorso al sistema degli appalti e subappalti ed ad una privatizzazione di fatto del servizio.
Oggi Bagheria è tra i 16 comuni della provincia di Palermo che non hanno votato a favore della gestione pubblica integrata di AMAP. Ma, se per alcuni comuni la scelta potrebbe essere motivata dal fatto che essi, avendo acqua in abbondanza, stiano tentando in tutti i modi di gestirla in house, per Bagheria le motivazioni dell’astensione dal voto appaiono quanto meno inconsistenti, in considerazione del fatto che sul tavolo c’è anche la spinosa questione degli impianti di depurazione.
Non affidando ad AMAP la gestione del servizio idrico bagherese, le altre soluzioni ipotizzabili (ma non realizzabili) potrebbero essere: la gestione diretta (conveniente solo nel caso in cui il Comune disponga quantomeno di cospicue fonti di approvvigionamento e di una rete idrica in buono stato: e non è il caso di Bagheria) o l’affidamento a una società privata (in controtendenza rispetto ai referendum del 2011 e sconsigliabile sulla scorta dell’esperienza di APS).

Ricordiamo con piacere che nella campagna per i referendum del 2011 e in quelle successive il Movimento 5 stelle si è sempre schierato fortemente a favore della gestione pubblica dell’acqua. Era il luglio 2014 quando la deputata M5S all’Ars Valentina Palmeri, prima firmataria di mozioni e ordini del giorno a favore dell’acqua pubblica, esprimeva apprezzamento per la disponibilità mostrata dall’assessore all’Ambiente del Comune di Palermo Cesare Lapiana a gestire, per tramite dell’azienda pubblica AMAP, il servizio idrico integrato dei comuni dell’Ato1.
Ed era il 21 febbraio 2015 (appena tre giorni fa) quando la stessa deputata regionale, in occasione di un convegno dal titolo “Acqua pubblica? Sì, grazie!”, ha illustrato il disegno di legge che consentirebbe di tornare a una gestione pubblica del servizio idrico e a una equiparazione delle tariffe tra i comuni della Sicilia.
Ci chiediamo se l’Amministrazione comunale di Bagheria e i consiglieri di maggioranza siano al corrente delle meritorie attività istituzionali svolte dai loro rappresentanti regionali.

Risoluto anche il monito lanciato dall’assessore regionale all’Energia Vania Contraffatto: “Il servizio idrico integrato comprende anche la depurazione e il servizio di fognatura, il che significa che non può essere utilmente o economicamente svolto da piccoli o grandi comuni in ordine sparso, che forse non considerano neanche tutte le conseguenze civili e penali cui vanno incontro. C’è una normativa nazionale sul tema che è chiara: i Comuni che non hanno partecipato all’incontro non pensino di aver risolto il problema”.

LA PROPOSTA.
Auspichiamo, pertanto, che l’Amministrazione comunale intraprenda – al più presto e senza ulteriori tentennamenti – il percorso dei 26 comuni della provincia che hanno già votato a favore della gestione pubblica integrata del servizio idrico (previsto, peraltro, dalla legge) procedendo all’affitto del ramo d’azienda AMAP fino al 30 settembre, evitando così la riconsegna della rete ai Comuni e i licenziamenti dei 202 dipendenti ex APS.


Sinistra Ecologia Libertà – Circolo di Bagheria
 

Un furto consumato ed uno solo 'tentato' nel fine settimana scorso nel territorio di Bagheria: in contrada Amalfitano dopo avere forzato un cancello, ignoti si sono introdotti all'interno dell'area dell'abitazione estiva di G.B , da dove da un box in lamiera hanno asportato attrezzature agricole ed una motozappa; è andata buca invece ai ladri in via T.Edison in una attività commerciale di surgelati, perchè pur essendo riusciti a forzare la saracinesca i malviventi hanno trovato un ostacolo insormontabile nelle vetrine.

 

La cosa più bella, al di là della generosità di quanti hanno contribuito ad organizzare questa bella domenica, è stato il clima di allegria che si è riusciti a creare: forse la presenza della banda Mascagni che ha allietato tutta la fase preparatoria del banchetto, forse la presenza degli scout che nello spazio esterno della Chiesa festeggiavano il loro raduno, ci porta ad  affermare che tutti abbiano vissuto una bella giornata.

C'è il sindaco Patrizio Cinque assieme all'assessore Maria Laura Maggiore, ci sono oltre 250 partecipanti al pranzo della solidarietà che si svolge nel salone parrocchiale della Chiesa del Carmelo, ma ci sono anche loro, i soci del Rotary, con il loro singolare berrettino da personale di servizio, che hanno contribuito a realizzare con le loro mani e con le loro risorse il pranzo di questa giornata.

Orgoglioso per la riuscita dell'iniziativa, il presidente del Rotary Michele Abbate, che sottolinea proprio il ruolo di servizio nei confronti delle comunità che oggi assumono questi circoli, e segnala le iniziative che durante quest'anno saranno realizzati dal Rotary bagherese, la più significativa delle quali sarà quella di dotare di un parco giochi piazza Butera a Bagheria, che verrà acquistato con il contributo  dei rotariani bagheresi.

P.S. Ci perdonino i lettori una dimenticanza che qualcuno opportunamente ci segnala, e cioè la presenza e l'impegno dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile e naturalmente il sostegno dei parrocchiani della Chiesa Maria SS. del Carmelo.

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