Politica

Non è la prima volta che rubiamo il titolo del romanzo di Gadda per descrivere  una vicenda della politica. Se la memoria non ci inganna lo usammo a proposito del Coinres e torniamo a farlo per Metropoli est, anche se va subito detto che le due ‘storie’ non sono tra loro confrontabili per ragioni sin troppo comprensibili, ma hanno un tratto comune.

Ed il tratto comune a tanti fallimenti e guai (anche del nostro paese Italia) risiede nei politici (o meglio nei politicanti) che si fanno imprenditori e che, grazie alle aderenze politiche, e con meriti e competenze professionali vicini allo zero, hanno infeudato tutto, dagli Enti economici pubblici piccoli e grandi alle banche pubbliche, dalla Informazione pubblica alle aziende di stato, e che alla fine hanno lasciato montagne di debiti e di disoccupati, e cioè macerie economiche e sociali.

Metropoli est è un piccolo esempio, se vogliamo, ma ci narra di come, sia che si chiamino Coinres o Metropoli est o come altri Enti o Consorzi di recente formazione che vanno a finire nelle grinfie dei politici, questa è la sorte inevitabile di chi nella gestione di questi enti piuttosto che alle leggi dell’economia e dell'efficienza si ispira e si adegua alle regole ferree della politica e delle clientele.

E poi a pagare i danni saranno i dipendenti e i cittadini, così come sarà per Metropoli est.

Vi condurremo attraverso la dettagliata relazione dell’ultimo consiglio di amministrazione all’interno del labirinto di pressappochismo gestionale e della superficialità contabile, o peggio di fattispecie di reati anche gravi, che hanno a che fare con l’appropriazione indebita o con l’abuso di ufficio o con il peculato.

Eppure Metropoli est per qualche anno era parso seguire un modello diverso, un modello virtuoso; passi per la nomina degli organi di direzione, presidente, consiglieri di amministrazione, nomina di progettisti, esperti e consulenti tutti rigorosamente targati PD, o FI, o UCD, o altro e le assunzioni dei dipendenti palesemente clientelari, perché quello è il sistema a cui neanche l’amministrazione del Movimento 5 stelle sembra volersi e potersi sottrarre.

Però erano state intercettate risorse comunitarie, parecchi comuni se ne erano giovati, diverse opere pubbliche realizzate.

Poi arrivò un giorno dell’anno 2010 in cui qualcuno pensò che lo strapotere di alcuni sindaci del territorio che dentro Metropoli est facevano il bello e il cattivo tempo doveva essere bloccato, e fu tentato un rovesciamento del potere, ponendo come capofila dei protestanti l’altro comune capisaldo di Metropoli e cioè Misilmeri. L’operazione non ebbe successo, ma la vittoria del gruppo dirigente di allora che riuscì a mantenere come presidente abbarbicato alla poltrona Salvatore Camilleri, sostenuto da una variopinta accozzaglia di sindaci, fu una vittoria di Pirro.

Da quel momento parecchi comuni, e Bagheria tra questi, smisero di versare le quote consortili, i comuni non parteciparono più ai bandi con la quota di finanziamento di loro competenza, e per tre anni non si fece più nulla, assolutamente nulla; anzi a dire il vero Metropoli est ebbe finanziato un progetto, ma poi vedremo come andò a finire e crediamo che anche la magistratura, e non solo quella contabile, avrà molto da ridire sulla gestione di quest’ultimo progetto che prevedeva l’acquisto di minibus con alimentazione a metano o GPL.

Le cose che stiamo scrivendo potrebbero sembrare trite considerazioni politiche, invece no: quello che riportiamo è stato tutto messo, nero su bianco, in un documento di 23 pagine in cui il dimissionario consiglio di amministrazione racconta quello che ha trovato all’atto dell’insediamento.

Il consiglio di amministrazione eletto il 30.10.2014 e insediatosi il 03.11.2014, nelle persone di Gianluca Rizzo, presidente, Giovanni Di Cristina, vicepresidente e Francesco Cirafici, componente, in quattro mesi mette assieme una dettagliata relazione che viene approvata il 27 aprile 2015 dall’assemblea dei sindaci che ratifica le loro dimissioni e procede alla nomina di un commissario liquidatore del Consorzio, il dottore commercialista, Antonino Mineo, a cui spetterà il compito di dipanare la matassa.

altMa noi vogliamo anticipare alcune delle pesanti affermazioni contenute nella relazione e che vengono con molto fair play definite criticità e che vanno da aspetti normativi (mancato rispetto di leggi e di norme su ‘protezione di dati personali, sulla mancata applicazione delle norme sulla prevenzione della corruzione e sulla inconferibilità e incompatibilità degli incarichi') per passare ad aspetti amministrativi ( verbali addirittura non approvati dal C.d.A. o approvati ma non firmati da presidente e segretario, o non trascritti nel libro apposito; reiterata e ingiustificata convocazione del C.d.A. senza alcuna reale necessità), sino agli aspetti economico finanziari, che sono quelli che presentano refluenze penali, ed in questo caso si va dal 'mancato pagamento degli F 24 dei dipendenti ai mancati versamenti IVA, dai decreti ingiuntivi e successivi atti di pignoramento diretti e vs terzi ( i comuni) proposti da consulenti o amministratori e non opposti sino a diversi prelievi per cassa e operazioni effettuate con carte di credito senza idonei giustificativi di spesa’, naturalmente da chi aveva titolo per usare la carta aziendale, presumibilmente il presidente Salvatore Camilleri.

Adesso sarà Antonino Mineo ad avviare la fase più delicata di questa vicenda, e cioè accertare la massa debitoria, tentare un concordato con i creditori e decidere alla fine quali dovranno essere gli atti illegittimi o illegali da mandare alla Corte dei conti e, ove necessario, alla Procura della Repubblica.

Ma questo lo vedremo alla prossima puntata.
 

Continua

nella foto di copertina Patrizio Cinque con il liquidatore di Metropoli Est, Antonino Mineo

nella foto interna l'ex presidente di Metropoli est Salvatore Camilleri

 

Da anni la città di Bagheria vive in una grave situazione di depressione economica, che coinvolge l'intero tessuto produttivo del nostro sistema a cui si associa la drammatica situazione dei conti pubblici.

Del settore agricolo, un tempo fiore all'occhiello del sistema economico bagherese,oggi rimane ben poco, così come dell'edilizia esplosa negli anni '70. A tutto questo bisogna aggiungere la chiusura dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, di alcune realtà economiche operanti nel territorio e dintorni e non per ultima anche quella del Pastificio Tomasello che hanno incrementato la percentuale di disoccupati nel territorio.

ll commercio e l'artigianato,vivono momenti difficili a causa dell'apertura di grossi centri commerciali nelle vicinanze della città, a causa dell'assenza di uno strumento urbanistico
pienamente operativo, a causa delle dissennate politiche fiscali, delle difficoltà di accesso al credito, e a causa dell'assenza di risorse finanziare spendibili in beni e servizi vista l'alta percentuale di disoccupati.

ll turismo a Bagheria è pressoché inesistente, non vengono v.alorizzate le risorse culturali del territorio, ilpaese vive in uno stato d'abbandono, ed inoltre la città è carente di accoglienza strutturale e il tutto non può essere colmato dal calore e dall'accoglienza umana dei nostri concittadini che però rappresenta una risorsa importante.

Lo sport è in totale declino, gli impianti sportivi sono totalmente trascurati, tranne in alcuni casi dove i sacrifici di qualche associazione sportiva locale ne cura lo stato. Altri problemi affliggono la nostra cittadina quali la viabilità che lascia a desiderare con particolare riguardo agli accessi al territorio, le strade dissestate, la rete idrica che fa acqua da tutte le parti, ed inoltre la carenza di parcheggi e l'assenza del servizio di trasporto pubblico.

Ésistono zone periferiche che necessitano di opere primarie di urbanizzazione e riqualificazione. E si ha la necessità di un ampliamento della struttura cimiteriale che possa ridare dignità e ordine alla nostra collettività.

Bisogna valorizzare la frazione di Aspra,con le sue industrie ittiche del settore della lavorazione del pesce, il suo mare e le sue spiagge e tutta la restante zona costiera. Ma ciò che soprattutto necessità alla città di bagheria è la creazione di posti di lavoro e far si che a Bagheria si ritorni a parlare di lavoro. È chiaro che tutto questo può sembrare
un'utopia almeno e sicuramente nell'immediato, così come non possiamo immaginare che il comune possa offrire posti di lavoro e risolvere subito il problema ma di certo l'ente comune anche se non può offrire posti di lavoro, può sicuramente creare condizioni, opportunità e prospettive di crescita e di sviluppo socio-economico-culturale per il territorio con LA NASCITA Dl NUOVI POSTI Dl LAVORO.

A cosa mi riferisco: oggi spesso apprendiamo dalla stampa di numerose risorse economiche provenienti dall'UE che rltornano al mittente per l'assenza di una sana politica di programmazione dàgli enti pubbiici locali e regionali. Bisogna ripartire proprio da qui dall'ente locale ed in particolare dall'ufficio programmazioni strategiche in maniera tale da metterlo nelle condizioni di poter quotidianamente lavorare nella direzione di intercettare i numerosi finanziamenti che la Comunità Europea mette a disposizione nella direzione di poter realizzare progetti nel territorio miranti a migliorare la qualità della vita della nostra collettività, di creare strutture e infrastrutture al servizio della città, di potenziare l'attività turistica neJ territorio, di migliorare la viabilità, l'igiene e il decoro del paese e soprattutto attraverso tutto questo CREARE POSTI Dl LAVORO.

Per fare ciò bisogna cominciare a pensare a programmare e a progettare in maniera seria una Bagheria migliore. Per questi motivi impegniamo l'amministrazione di questa città a: creare un serio ufficio di programmazione e progettazione all'interno dell'ente composto da tecnici e funzionari selezionati tra i dipendenti comunali, supportati da strumenti necessari, coordinati dal dirigente del settore lavori pubblici e urbanistica e vigilare e monitorare periodicarnente il loro operato, affinché si lavori solo ed esclusivamente nella direzione di produrre progettazioni compatibili con lo strumento urbanistico vigente nella direzione di intercettare finanziamenti della Comunità Europea a beneficio dell'intera comunità bagherese.

Il consigliere Comunale Mimmo Di Stefano, capogruppo PD


 

Siamo contenti per il parere positivo del Ministero degli Interni sulla questione contrattisti.

Di certo un sollievo per i lavoratori e le famiglie coinvolte. Tanto stress,tanti disservizi e tanta paura che una gestione più responsabile e oculata della vicenda avrebbe probabilmente potuto evitare, e rimarrà il brutto ricordo di un Sindaco e di una amministrazione che, quando è stato il momento, non hanno saputo assumere su di essi le responsabilità derivanti dal ruolo ricoperto.

Sulle questione del personale comunale c'è poi da svolgere una analisi più generale.

Allarmanti sono le dichiarazioni del dott. Francesco Greco, consulente del Sindaco e del collega Michelangelo Testa, che prendono duramente le distanze dal Sindaco denunciando una gestione portata avanti da "un manipolo di "desperados" che non essendo mai riusciti a dare adeguati servizi alla cittadinanza,concentra i propri sforzi a fare propaganda,fregandosene dei danni arrecati al paese intero".

Le più recenti vicende riguardanti la sospensione del dottoressa Picciurro, dirigente di settori chiave quale urbanistica e lavori pubblici, o il minacciato licenziamento della dottoressa Guttuso, dirigente del settore finanziario, denotano una grave maniera di procedere ad amministrare il nostro Ente.

È legittimo ed è possibile rivolgere critiche all'operato della dirigenza ( che ricordiamo risponde sempre a direttive ed indirizzi dati dalla politica), è legittima una valutazione anche negativa ,ma non si può pensare che una Città della grandezza di Bagheria, per la complessità della macchina amministrativa, abbia un Comune senza dirigenti.

O forse si deve pensare che gli obiettivi sono altri ? Una giunta,un Sindaco,una maggioranza realizza il proprio programma anche grazie al contributo che l'intera macchina burocratica e amministrativa riesce a dare.

Molte cose certamente vanno affrontate e,come da noi sostenuto in campagna elettorale, si deve partire dal concetto che il primo datore di lavoro del personale comunale sono i cittadini cui si devono rendere servizi. Ma proprio per fare in modo che questi servizi siano resi in maniera sufficiente ed adeguata non si può continuare a non avere una visione della gestione del personale e ingaggiare con lo stesso scontri continui ( fasce b,contrattisti,dirigenti ).

Non si può continuare a non dialogare con le Istituzioni superiori cui invece si dovrebbero chiedere confronti, non si può pensare che il personale non vada adeguatamente formato e messo in condizioni di rendere il meglio, occorre di certo puntare ad un sistema che incentivi realmente chi lavora e voglia impegnarsi e abbia come metro di valutazione il servizio percepito dal cittadino utente.

Ci auguriamo,nell'interesse dei cittadini,che su questo l'amministrazione cambi velocemente registro.

Daniele Vella, direzione regionale Pd


 

I consiglieri comunali Maddalena Vella e Massimo Cirano del gruppo consiliare Indipendenti perBagheria apprendono con rammarico la decisione del Sindaco di voler utilizzare le somme accantonate volontariamente delle indennita' percepite dal sindaco stesso per pagare l'avvocato Marinelli, ennesimo consulente esterno chiamato da questa amministrazione. 

Nonostante sia giusto e doveroso far luce sulla vicenda che riguarda la spinosa situazione di una dirigente del comune di Bagheria, ci preme evidenziare che questa scelta di destinare le somme accantonate volontariamente ci sembra inopportuna in quanto, cosi come da programma elettorale e poi successivamente da delibera approvata in consiglio, lo scopo di tale accantonamento e' per sopperire le emergenze sociali e per progetti di pubblica utilita'.

A questo punto ci chiediamo il perche' di questa scelta visto che poco tempo fa il comune di Bagheria ha dovuto subire un ricorso al TAR da parte dei genitori di bambini diversamente abili ai quali e' stato negato il diritto allo studio.

Per mancanza di fondi il comune non ha potuto garantire il servizio igienico personale e il trasporto ai disabili e solo dopo lunghe diatribe lo si e' garantito in parte. Il comune, dopo la sentenza del TAR, e' stato costretto, suo malgrado, a garantire il servizio per l'intera durata delle ore scolastiche solo alle famiglie che avevano fatto ricorso, escludendo di fatto chi invece aveva sperato di ottenere i propri diritti senza ricorrere a vie legali. A questo punto ci chiediamo: perche' non provvedere a questa situazione creatasi attingendo a questi accantonamenti? Non era questa un emergenza sociale di pubblica utilita'? Invitiamo quindi il Sindaco a rivedere tale decisione e di voler provvdere al pagamento dell'onorario dell'avvocato Martinelli utilizzando altri capitoli di spesa, non solo per mantenere cio' che e' stato dichiarato in campagna elettorale(rinuncia del 100% per i primi sei mesi del compenso e successivamente del 30%, somme da accantonare insieme a quelle a cui hanno rinuciato volontariamente anche consiglieri, assessori e presidente del consiglio per costituire un fondo VINCOLATO per scopi sociali) ma soprattutto perche' gli unici a poter decidere sull'utilizzo di quelle somme dovrebbero essere i cittadini sovrani bagheresi.

Ci chiediamo inoltre se il Sindaco puo' usufruire di tali accantonamenti in base alle norme vigenti in materia. A tal proposito abbiamo presentato in data 16/06/ 2015 con protocollo generale n. 34025 una interrogazione urgente che alleghiamo a seguito.

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Al Sindaco del Comune di Bagheria
Al Segretario Generale
All'Ufficio di Presidenza

OGGETTO: Interrogazione urgente in riferimento alla delibera di Giunta n. 92 del 10/06/2015

I sottoscritti consiglieri comunali del gruppo Indipendenti per Bagheria Maddalena Vella e Massimo Cirano

Premesso che 

- in data 10 Giugno 2015 con delibera n. 92 la Giunta Comunale autorizza il sindaco a conferire all'avvocato esterno prof. Martinelli l'incarico per esprimere apposito parere pro-veritate per accertare se l'inquadramento della dipendente comunale in oggetto nella predetta delibera nella qualifica diringeziale sia leggittimo o meno
- si e' dato atto che l' impegno di spesa trova finaziamento con fondi accantonati dalla riduzione volontaria delle indennita' spettante al Sindaco

Visto 

- che con delibera n. 23 del 24/07/2014 il Consiglio Comunale ha approvato a maggioranza la mozione presentata dal cons. Aiello Romina avente come oggetto "riduzione dei costi della politica ed impegno delle economie di gestione per la costituzione di un fondo di solidarieta' per le emergenze sociali"
- che tale mozione propone al consiglio comunale, al sindaco,al presidente del consiglio di impegnarsi a ridurre del 30% il gettone di presenza e lo stipendio ed a vincolare le economie derivanti dalla riduzione alla costituzione di un fondo di solidarieta' per le emergenze sociali all'atto di costituzione del bilancio preventivo 2014;
- che a tutt'oggi i bilanci 2013/2014 e previsionale 2015 non sono stato ancora approvati dal Consiglio Comunale
- che il programma del movimento 5 stelle prevede che tale fondo di solidarieta' provvedera' a sostenere progetti di pubblica utilita' scelti dagli stessi cittadini

- che sempre nel programma del movimento 5 stelle il sindaco per i primi sei mesi non avrebbe percepito l'indennita' di carica spettante e che il risparmio verra' utilizzato per finalita' concordate con la citta'
si interroga il Sindaco sulla seguente richiesta:

- cosa si intende per " FONDI ACCANTONATI DALLA RIDUZIONE VOLONTARIA DELLE INDENNITA' SPETTANTI AL SINDACO" al punto 3 della delibera n. 92 del 10/06/2015;
- se dal punto di vista contabile le somme predette esistono in bilancio per essere utlizzate
- se le norme di contabilita' permettono l'utilizzo di tale fondo per scopi diversi da quello solidale cosi come da delibera n. 23 del 24.07.2014
- se tale provvedimento e' stato sottoposto all'organo di vigilanza contabile dell'ente. 

Si richiede anche risposta scritta nei termini di legge. 

I Consiglieri Comunali

Maddalena Vella e Massimo Cirano

                                                                           


 

 


 

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