Politica

Circa un'ora fa il sindaco Vincenzo Lo Meo ha comunicato al capogruppo de P.D. in consiglio comunale, Daniele Vella, di stare procedendo all'azzeramento della giunta comunale, condividendo quindi una delle condizioni che il partito aveva posto per entrare in giunta.

L'assessore Tornatore che sino all'ultimo minuto si era messo di traverso perchè considerava inaccettabile la richiesta del Partito democratico di avere assegnata la delega che in atto lo vede impegnato, e cioè quella dei Lavori Pubblici, è fermamente intenzionato a dimettersi.

Sino all'ultimo il sindaco ha fatto pressioni su Piero Tornatore perchè ascrivesse le sue  dimissioni, che  aquesto punto sembrano inevitabili, a motivazioni di carattere personale.

Quello di Tornatore  si sta rivelato l'ostacolo più difficile per la coalizione di Lo Meo, visto che il problema donna era stato risolto attingendo alla prima dei non eletti nella lista dell'Altra Bagheria, che è l'avvocato Antonella Giangrasso.

Alla fine si è rimasti che Piero Tornatore attenderà l'evoluzione degli eventi e assumerà le proprie determinazioni nel momento in cui si dovesse rendere conto che all'interno della maggioranza, estesa al Parito Democratico, non potrebbero esistere serenità di rapporti di collaborazione queli è necessario che ci siano in una squadra che ha da affrontare momenti difficili.
 

Adesso comunque la strada è spianata per l'ingresso del PD in giunta ed il direttivo del Partito Democartico convocato per le ore 18 di questo pomeriggio potrebbe dare il via libera alla riunione definitiva con Lo Meo, per siglare l'accordo.

Ma risolto un problema se ne apriranno, già nel prossimo consiglio, tanti altri: si parla già chiaramente del fatto che il consigliere Pietro Di Quarto lascerà il gruppo dell'U.D.C.; è ormai confermato l'allontanamento definitivo di Antonio Chiello dal gruppo dei Democratici per Bagheria, e ciliegina sulla torta, gira con insistenza la voce che il coordinatore di FLI Enzo Toia al prossimo comitato Direttivo del partito presenterà le proprie dimissioni.

Come si vede un quadro in continuo movimento, che non consente di annoiarci.

 

Iniziano le kermesse elettorali nei comuni del nostro territorio che il 6-7 maggio andranno al voto per l'elezione del sindaco e e del consiglio comunale.  Altavilla parte in testa perchè è il comune dove la campagna elettorale è iniziata il 15 settembre del 2011, e cioè nello stesso momento in cui il consiglio comunale a larga maggioranza e in modo trasversale chiudeva, con l'approvazione della mozione di sfiducia, l'esperienza di Franco Camarda.

Oggi i segnali che si raccolgono sono diversi, a partire dal piglio moderno e manageriale dell'aspirante primo cittadino Parisi.

Con Gino Ventimiglia, coordinatore della lista e responsabile dell'Ufficio Stampa, apprezzato gadget ai giornalisti presenti, e canto dell'inno "Noi per voi, voi per noi" gradevole e orecchiabile, parole dello stesso candidato a sindaco, che viene cantato in diretta live da Gianni.

Sarà il ritornello che accompagnerà la campagna elettorale della lista "Leali per Altavilla" e che, abbiamo notato, in tanti conoscevano già a memoria.

Sono circa duecento i presenti, tante le donne,  e manifestano tutto l'entusiasmo e le aspettative di chi si è preparato da tempo per questo appuntamento elettorale: tante facce nuove innanzitutto, con l' 80% dei candidati alla prima esperienza politica,  l'elevato numero di donne, che stupisce in una realtà relativamente piccola; sono circa ottomila infatti gli abitanti di Altavilla.

Ma chi conosce bene questa cittadina sa che negli ultimi due decenni ha fatto passi da gigante: e lo si vede o per meglio dire si vedeva, (perchè anche quà la crisi morde), dalla qualità dei negozi, dei bar, dall'abbigliamento delle persone, dall'elevato numero di fuoristrada.

Ed i passi da gigante li ha fatti anche dal punto di vista del costume e della cultura diffusa.

Ora anche in una realtà in cui prosperavano una settantina di imprese edili che trainavano un indotto altrettanto numeroso di aziende artigiane collegate, si parla di mancanza di lavoro per i giovani e di emergenza sociale.

Ed è Nino Parisi ad indicare la strada da percorrere per la rinascita: "In primo luogo - ci dice- grande attenzione ai problemi degli anziani, i più penalizzati dalla crisi. E poi le prospettive per i giovani."

La carta buona può essere come si dice nel comunicato diffuso alla stampa "la riqualificazione del territorio e delle infrastrutture, il rilancio della vocazione turistica, la valorizzazione delle risorse artistiche e naturalistiche".

Tra i temi che vengono fuori dai vari interventi quello della mobilità interna; si calcola che ormai siano circa tremila i residenti stabili nelle case di mare o di campagna per i quali è fondamentale trovare soluzioni per "riconnettere il territorio".

Ed ancora, il decoro cittadino è un'altra delle priorità indicata da Parisi nel suo appaludito  intervento.

Grande foga oratoria mette nel suo intervento Nino Parisi che di fatto è stato leader "in pectore" da quando, pur rappresentando la maggioranza da Presidente del consiglio, ha iniziato la sua battaglia per ridare dignità ad un consiglio comunale che era stato mortificato, stando al voto espresso sulla mozione di sfiducia, dalla precedente anministrazione.

Questo ruolo lo ha di fatto portato inevitabilmente ad affrontare una sfida non facile con Pino Virga, una strada che  partendo da  ruoli contrapposti ( Pino Virga nell'ultimo consiglio comunale era capogruppo dell'opposizone, ma ha votato anche lui la sfiducia) era destinata  ad incrociarsi.

Il responso lo darà il voto del 6-7 maggio. Per ora si lavora ancora alle alleanze e alle liste.

Il clima elettorale? chiediamo a Parisi. "Sinora è molto sereno, e mi auguro che rimanga tale sino alla fine".

Venerdì intanto ci sarà la risposta di Pino Virga: anche lui presenterà lista e programma.

"Niente nuove, buone nuove", dice il proverbio. Ma non è adatto alla circostanza: l'assenza di notizie lascia solo intravedere una matassa che si sta ingarbugliando ancora di più e che rischia di innescare azioni e reazioni che non gioveranno all'equilibrio  della maggioranza nel prossimo futuro.

I dati del problema sono i seguenti: il Partito Democratico in una lunghissima riunione svoltasi venerdì della scorsa settimana ha raggiunto una unanimità sui nomi da proporre quali assessorie sulle condizioni dell'ingresso in giunta.

Sergio Martorana e Nicola Tarantino i nomi degli assessori proposti; in primis i Lavori Pubblici per quanto riguarda le deleghe, indicazione suffragata dalla considerazione che se si vuole mettere in campo una giunta che guardi ad interlocutori autorevoli, politici e di governo a livello regionale e nazionale, le condizioni vanno costruite a partire da Bagheria.

Nessuna donna quindi, perchè è un problema di cui si deve far carico l'intera coalizione- dicono quelli del Partito Democratico- e niente di personale con l'attuale assessore.

Ricevuto il messaggio,  Lo Meo domenica ha dovuto fare lo straordinario, ed è  tornato a passare sotto le forche caudine del suo partito l'UDC, per avere l'assenso.

Uno dei problemi sarebbe stato risolto: Lo Meo si sarebbe detto disposto a sacrificare Pippo Ferrante, dando a "l'Altra Bagheria", uno dei gruppi ad oggi più mortificati nella spartizione degli assessori, l'opportunità di indicare una donna come assessore, prendendo con ciò due piccioni con una fava.

La donna è stata individuata, è una professionista, all'altezza, stando alle opinioni di chi la conosce, di assolvere al meglio al compito.

Risolto un problema ne spunta un altro, che in atto sembra essere irrisolubile con le solite mediazioni e che rischia di lasciare macerie sul campo.

E cioè il problema della delega ai Lavori pubblici.

L'attuale assessore non ha nessuna intenzione di cedere, e, considerato la storia professionale  di Piero Tornatore gli si può credere, alla richiesta del P.D., perchè ne fa una questione di principio.

Lo Meo ha cercato di aggirare l'ostacolo chiedendo al Partito Democratico di entrare subito in giunta, chiudendo una crisi che si sta trascinando per troppo tempo con conseguenze nefaste sul buon andamento dell'amministrazione, che i nodi più intricati nell'assegnazione delle deleghe potranno essere affronatati nel tempo, facendo stemperare le tensioni e le contrapposizioni.

Il Partito Democratico non sembra favorevole ad accogliere questa mezza soluzione, perrchè ritiene che la giunta debba essere operativa subito perchè si è perso troppo tempo nell'opera di risanamento e di rilancio dell'economia.

D'altro canto anche Tornatore ha lasciato intendere senza mezzi termini che se dovesse essere sacrificato sull'altare della "ragion di stato", si riterrebbe sciolto da ogni vincolo nei confronti della maggioranza.

E questa notizia uniti ai sommovimenti e le fughe di cui si chiacchiera  anche nell'U.D.C. ha fatto scattare il campanello di allarme.

Vuoi vedere che Lo Meo  va per allargare la maggioranza e alla fine si ritrova con meno consiglieri di prima?

E' già accaduto con Fricano, è già accaduto con Sciortino, ed i risultati politici sono sotto gli occhi di tutti

 

 

Abbiamo realizzato una intervista con Giuseppe Virga antagonista di Nino Parisi nelle prossime elezioni ammnistrative di Altavilla Milicia.

 

Cosa ti spinge a candidarti ?

Ho sempre ritenuto la politica, nella sua accezione più vera, una delle più nobili attività umane.
Fare politica significa adoperarsi per costruire un mondo migliore, mettere parte del proprio tempo e delle proprie capacità al sevizio di tutti.
Ed è con questo spirito che ho accettato di candidarmi a sindaco di questa Comunità, alla quale riconosco enormi potenzialità troppo spesso inespresse e di cui, col tempo, ho imparato a conoscere i bisogni.

Come chiamarete la vostra lista?

Il nome della nostra lista – che è, in realtà, il nome di un movimento d’opinione e di innovativo impegno politico, che non si esaurirà con la fine della campagna elettorale, più che il semplice nome di una lista civica – è “Libera altavilla”. In questa locuzione è racchiusa l’audace aspirazione – cui intendiamo orientare il nostro impegno – di realizzare una società veramente libera; non in senso fisico, ovviamente, ma culturale. Una società culturalmente libera è, innanzitutto, una società democratica che dal confronto di idee ed esperienze trae beneficio, sviluppo e progresso.

Una società libera è un luogo in cui arroganza, interessi di parte, clientelismo e malaffare vengono posti ai margini.
 

“Libera Altavilla” è anche un’esortazione alla democrazia partecipativa, un imperativo morale, rivolto a ciascun altavillese, ad esprimere con forza le proprie idee, a contribuire in prima persona alle scelte che lo riguardano, a ribellarsi al giogo della subcultura mafiosa e della politica intesa quale strumento di realizzazione di interessi poco leciti, tenendo sempre a mente l’incommensurabile valore delle proprie opinioni e della possibilità di esprimerle, ed il profondo significato etico della libera espressione del voto.

  Quali criteri avete adottato per la formazione delle liste? Sia nella vostra che in quella di Parisi pare che ci saranno assessori della precedente amministrazione

Al nostro progetto hanno spontaneamente aderito con grande entusiasmo numerosi concittadini, alcuni veterani della politica, altri neofiti.

C’è, a mio avviso, il giusto equilibrio tra l’esperienza di chi ha già avuto un impegno in politica attiva - indispensabile per amministrare - e l’entusiasmo di chi, per la prima volta, si affaccia alla politica.
Accanto ai candidati c’è, inoltre, un folto, eterogeneo ed assai qualificato gruppo di lavoro, giorno dopo giorno più numeroso.

A condividere questo progetto per Altavilla ci siamo ritrovati, infatti, in tanti – ciascuno diverso per occupazione, collocazione sociale e culturale – ma tutti accomunati dalla condivisone di un unico ideale che, al contempo, rappresenta il fondamentale, se non l’unico criterio di scelta dei nostri candidati e collaboratori: ritenere, cioè, che la politica non sia altro che disinteressato, e qualificato, impegno per far progredire, culturalmente ed economicamente, la propria Comunità.

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Ma voi candiderete, si dice, l'ex sindaco che avete sfiduciato appena qualche mese fa

Per quanto riguarda la probabile candidatura dell’ex sindaco, siamo convinti che sia stato il carico di lavoro non indifferente del dottor Camarda ad impedire al sindaco Camarda di dare tutto il contributo notevole della sua esperienza.

Da consigliere sono certo che sarà prezioso per affrontare e risolvere i problemi della nostra comunità.

Gli ex assessori credo che saranno equamente condivisi tra la nostra lista e quella del mio competitore Parisi.

Pensiamo di potere utilizzare la loro esperienza per realizzare il programma che ci proponiamo.

Alcuni elementi del programma

Nell’ottica della condivisione di ogni scelta, stiamo elaborando un programma elettorale frutto di ampio confronto. Lavoreremo affinché ciascun altavillese ritrovi l’orgoglio, la responsabilità e l’entusiasmo dell’appartenenza a questa Comunità.
Un programma concreto e realizzabile, ma con una dose di sogni e progetti a lungo termine.

Particolare attenzione intendiamo dedicare, innanzitutto, ai giovani, che rappresentano il futuro della nostra Comunità, oltre che una preziosa fonte di idee ed energie positive.
In quest’ottica riteniamo assolutamente prioritario realizzare una scuola dell’infanzia degna di questo nome, nonché spazi per l’attività sportiva all’aria aperta e per l’aggregazione sociale e culturale.

Non ci accontenteremo di essere un “paese a vocazione turistica” ma realizzeremo interventi mirati – legati prevalentemente alla valorizzazione dell’immagine del territorio ed alla dotazione di servizi – al fine di incentivare in concreto le presenze turistiche nel nostro territorio che, quanto meno a livello potenziale, non ha nulla di meno di assai rinomate mete turistiche.

Costituiremo, anche a tal fine, un qualificato gruppo di lavoro per la ricerca di opportunità di finanziamento di progetti per il Paese, specie a livello europeo.
Assoluto rigore intendiamo dedicare all’attuazione delle politiche sociali di contrasto a situazioni di difficoltà, incentivando il più possibile quelle forme di sostegno che, concretizzandosi nell’offerta di brevi esperienze lavorative, tutelano la dignità del destinatario ed, al contempo, realizzano un beneficio per l’intera collettività.

Quale sarà la vostra "filosofia" sul futuro della vostra cittadina?

Guarderemo ad Altavilla come ad un "unicum" caratterizzato da un’area urbana, un’area montana e marina, ed un’imponente zona residenziale.

L’intero territorio dovrà essere, attraverso concreti atti e non mere promesse elettorali, al centro della nostra azione amministrativa.

Farà, innanzitutto, da legante il rafforzamento del servizio di bus urbano ed extraurbano che terrà in costante collegamento il Paese con la stazione ferroviaria, le spiagge e la zona esterna. Abbiamo, inoltre, approntato un piano, con rigide cadenze temporali, per l’ampliamento della rete di illuminazione della zona esterna e la costante dotazione degli ulteriori necessari interventi infrastrutturali.

Un assessore della mia Giunta condividerà con me la responsabilità di questo progetto di coesione dell’intero territorio altavillese.

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Quali sono le questioni più urgenti che ti riproponi di affrontare qualora venissi eletto sindaco

Assolutamente prioritaria è la risoluzione delle problematiche legate alla raccolta, o meglio, alla mancata regolare raccolta dei rifiuti - condizione assurda ed intollerabile in una società moderna - che ha gravissime ripercussioni sulla salute nostra e dei nostri figli, ed altrettanto gravi ricadute sull’immagine del territorio.

Spezzeremo con risolutezza la catena delle clientele che fanno lievitare i costi di un servizio giorno dopo giorno più inefficiente, sebbene spesso pagato per due volte dai cittadini.

Abbiamo improntato un progetto che restituirà ad Altavilla l’immagine di pulizia che le è sempre stata propria e, contestualmente, attraverso il servizio di raccolta differenziata porta a porta, realizzeremo un significativo risparmio economico e tuteleremo l’ambiente.

Indispensabile, specie in un momento di diffusa crisi economica, è inoltre l’ottimizzazione delle risorse, da realizzare attraverso un’attenta ed equa politica fiscale, ed un’altrettanto oculata gestione delle spese che privilegi, in particolare, la circolazione delle risorse all’interno del Paese.

Altrettanto prioritaria è la realizzazione di un serio programma di fuoriuscita dal precariato degli ormai ventennali collaboratori del Comune - indispensabili per il ruolo svolto e l’esperienza acquisita - ancora privi del giusto riconoscimento giuridico del proprio status.

Qualcuno sostiene che dietro la tua candidatura ci sia la vecchia politica: cosa rispondi a questa osservazione?

Se per dietro si intende in maniera occulta devo affermare che dietro di me, ma forse è meglio dire dentro di me, c’è soltanto un prezioso bagaglio di esperienze.
Accanto a me, e non dietro, c’è, invece, il supporto anche di precedenti amministratori che, seppur nell’assoluto rispetto delle mie idee, hanno voluto offrirmi il contributo della loro personale esperienza amministrativa.

Qualcuno, per il vero, anche al fine di suggerirmi, direttamente o indirettamente, come non si deve fare, quali errori non si devono commettere!

Da questo punto di vista il mio avversario è certamente avvantaggiato avendo cominciato la sua attività politica oltre dieci anni prima di me, ed avendo vissuto, in prima persona e da protagonista, tra i più tormentati anni della politica altavillese, caratterizzati da continue sfiducie e sempre nuove alleanze.

Demonizzare, però, la cosiddetta “vecchia politica” è un falso storico, ove si consideri quanto quella politica ha realizzato per Altavilla.

Quali sono a tuo avviso i motivi del fallimento dell’esperienza Camarda? Tu eri il capogruppo dell’opposizione ed hai votato, anche se con un intervento molto sofferto, la sfiducia al sindaco

Principalmente che non si è trattato dell’esperienza Camarda.
Come ho detto in occasione della seduta consiliare in cui si è discussa e votata la mozione di sfiducia, l’apparente fallimento del dott. Camarda è stato, in realtà, il fallimento di una coalizione troppo eterogenea, con troppi generali, o autoproclamatisi tali, più attenti alla propria autocelebrazione che a risolvere i problemi del Paese. Impegnati in una perenne campagna elettorale, costruita più sull’accesa critica dei propri alleati che non sulla collaborazione.

Ho sottoscritto a malincuore, sebbene fossi un consigliere di minoranza, la mozione di sfiducia al dott. Camarda, ma bisognava assolutamente venir fuori da quella dannosissima situazione di stallo amministrativo.

Oggi con Franco Camarda condivido – pur essendo tutt’altro che un sognatore – alcuni dei sogni che lo avevano spinto alla politica. Sono certo che nel giusto contesto avrebbe saputo esprimere e mettere a frutto, al servizio del Paese, le sue grandi qualità, riconosciute da tutti.

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Il tuo impegno e la tua carriera politico quando cominciano a  manifestarsi?

Da ragazzo ho vissuto edificanti esperienze di servizio nell’ambito di associazioni cattoliche ed, in particolare, nel gruppo scout di Altavilla. Ritengo corretto ricordare quelle esperienze anche quali espressione di un impegno politico.

Il mio primo impegno in politica attiva risale, invece, a circa quindici anni or sono, allorquando il dott. Scaletta, poi eletto sindaco, ha voluto coinvolgermi nella sua esperienza amministrativa, facendomi sperimentare la sana soddisfazione del fare politica, ma anche la fatica e le responsabilità che essa impone. Ho completato la mia esperienza svolgendo il ruolo di consigliere di minoranza nell’ultima tornata politica.

Entrambe le esperienze sono state, per ragioni diverse, utilissime alla mia formazione.

Con quale spirito ti avvicini a questo impegno elettorale?

Con l’entusiasmo di chi crede fermamente in ciò che fa, ritenendo le scelte difficili una sfida da raccogliere e non un ostacolo da aggirare.

E sebbene vi sia un diffuso, e purtroppo spesso giustificato, senso di sfiducia nei confronti della politica, sono convinto che gli altavillesi sapranno cogliere la genuinità della nostra proposta che, in sintesi estrema, non è altro che il desiderio di costruire un’amministrazione civica che rappresenti ed esprima equilibrio, ordine, progettualità ed amore per il Paese.

Con l’ulteriore ferma convinzione che per amministrare non basta essere onesti ed avere qualche buona idea. L’onestà non è, infatti, un valore aggiunto per un politico; ma ne è l’ovvia ed imprescindibile condizione di base. E le buone idee bisogna saperle tradurre in azioni e risultati.

Bisogna avere capacità adeguate al ruolo, competenza e coraggio.

In conclusione, il nostro progetto politico è rivolto a realizzare, affermare e diffondere, nella quotidiana pratica amministrativa, e non a parole, la cultura della legalità. A riconoscere, nel concreto, pari diritti a ciascun cittadino; ma pretendendo, al contempo e da parte di tutti, l’adempimento dei propri doveri.

Ritengo, con profonda umiltà, che la mia storia, personale e familiare, sia garanzia della serietà di questo impegno.

Qualche notizia in più su di te

Che dire ? ho 43 anni, sono avvocato con studio a Palermo, padre magistrato in pensione e madre insegnante, vivo ad Altavilla, anche se sto valutando sul come rendere più continua la mia presenza ad Altavilla, aprendo anche nel mio comune uno studio professionale.

Sono sposato da poco più meno due anni, ho una bambina.

Se possso scherzare sull’età matura che mi ha visto convolare a nozze, non posso certo dire quello che ha detto nell’intervista da voi pubblicata su bagherianews il mio antagonista Nino Parisi, e cioè che si è fidanzato con sua moglie già in prima media.

Ammetto di aver avuto qualche fidanzata in più.

Passioni , hobby?

In due parole: tutto quanto ha a che fare con il contatto con la natura e l’ambiente, mare, montagne, boschi. E naturalmente la famiglia e il lavoro.

 

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