Non si sblocca il braccio di ferro tra Lo Meo e il Partito Democratico

Non si sblocca il braccio di ferro tra Lo Meo e il Partito Democratico

Politica
Typography

"Niente nuove, buone nuove", dice il proverbio. Ma non è adatto alla circostanza: l'assenza di notizie lascia solo intravedere una matassa che si sta ingarbugliando ancora di più e che rischia di innescare azioni e reazioni che non gioveranno all'equilibrio  della maggioranza nel prossimo futuro.

I dati del problema sono i seguenti: il Partito Democratico in una lunghissima riunione svoltasi venerdì della scorsa settimana ha raggiunto una unanimità sui nomi da proporre quali assessorie sulle condizioni dell'ingresso in giunta.

Sergio Martorana e Nicola Tarantino i nomi degli assessori proposti; in primis i Lavori Pubblici per quanto riguarda le deleghe, indicazione suffragata dalla considerazione che se si vuole mettere in campo una giunta che guardi ad interlocutori autorevoli, politici e di governo a livello regionale e nazionale, le condizioni vanno costruite a partire da Bagheria.

Nessuna donna quindi, perchè è un problema di cui si deve far carico l'intera coalizione- dicono quelli del Partito Democratico- e niente di personale con l'attuale assessore.

Ricevuto il messaggio,  Lo Meo domenica ha dovuto fare lo straordinario, ed è  tornato a passare sotto le forche caudine del suo partito l'UDC, per avere l'assenso.

Uno dei problemi sarebbe stato risolto: Lo Meo si sarebbe detto disposto a sacrificare Pippo Ferrante, dando a "l'Altra Bagheria", uno dei gruppi ad oggi più mortificati nella spartizione degli assessori, l'opportunità di indicare una donna come assessore, prendendo con ciò due piccioni con una fava.

La donna è stata individuata, è una professionista, all'altezza, stando alle opinioni di chi la conosce, di assolvere al meglio al compito.

Risolto un problema ne spunta un altro, che in atto sembra essere irrisolubile con le solite mediazioni e che rischia di lasciare macerie sul campo.

E cioè il problema della delega ai Lavori pubblici.

L'attuale assessore non ha nessuna intenzione di cedere, e, considerato la storia professionale  di Piero Tornatore gli si può credere, alla richiesta del P.D., perchè ne fa una questione di principio.

Lo Meo ha cercato di aggirare l'ostacolo chiedendo al Partito Democratico di entrare subito in giunta, chiudendo una crisi che si sta trascinando per troppo tempo con conseguenze nefaste sul buon andamento dell'amministrazione, che i nodi più intricati nell'assegnazione delle deleghe potranno essere affronatati nel tempo, facendo stemperare le tensioni e le contrapposizioni.

Il Partito Democratico non sembra favorevole ad accogliere questa mezza soluzione, perrchè ritiene che la giunta debba essere operativa subito perchè si è perso troppo tempo nell'opera di risanamento e di rilancio dell'economia.

D'altro canto anche Tornatore ha lasciato intendere senza mezzi termini che se dovesse essere sacrificato sull'altare della "ragion di stato", si riterrebbe sciolto da ogni vincolo nei confronti della maggioranza.

E questa notizia uniti ai sommovimenti e le fughe di cui si chiacchiera  anche nell'U.D.C. ha fatto scattare il campanello di allarme.

Vuoi vedere che Lo Meo  va per allargare la maggioranza e alla fine si ritrova con meno consiglieri di prima?

E' già accaduto con Fricano, è già accaduto con Sciortino, ed i risultati politici sono sotto gli occhi di tutti