Bagheria e le elezioni amministrative di Santa Flavia

Bagheria e le elezioni amministrative di Santa Flavia

Politica
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A nostra memoria le elezioni amministrative di Santa Flavia hanno sempre suscitato una particolare attenzione e una larga partecipazione non solo dei gruppi dirigenti e degli attivisti di partito bagheresi, ma di fasce significative di opinione pubblica del nostro comune, e questo per una serie di motivi che non è inopportuno richiamare alla memoria.

Intanto la contiguità territoriale: storicamente definitasi nella Baronia di Solanto dal cui territorio agli inizi del 1800 i due comuni di Solunto e Bagheria trassero origine.

La vicinanza ha altresì negli anni favorito la nascita di migliaia di nuclei familiari “misti” formati da residenti nei due comuni, a cui va aggiunto il fatto che sono circa tremila i bagheresi che risiedono in abitazioni ricadenti nel territorio di Santa Flavia e che a questo comune pagano ICI , Tarsu ecc. e con cui hanno rapporti “amministrativi” legati alla loro residenza effettiva.

Un altro dei motivi è molto più concreto: grande parte del territorio flavese, ed in certi casi intere contrade come Torremuzza, Bellacera, San Cristoforo ecc.. sono per il 90% e oltre proprietà di bagheresi.

Con queste premesse è comprensibile che il voto a Santa Flavia coinvolge e intercetta gli interessi di migliaia di bagheresi che a questo voto partecipano anche candidandosi direttamente e in certi casi venendo eletti consiglieri o venendo nominati assessori, come è talvolta accaduto.

Una delle critiche mosse infatti recentemente dall’opposizione al sindaco Antonio Napoli, ma da questi respinta, è stata quella di essersi piegato oltre misura a questa sorta di vassallaggio nei confronti degli interessi soprattutto immobiliari di gruppi baarioti.

Santa Flavia ha inoltre una vasta parte del territorio, così come è per Altavilla Milicia, che corre lungo la costa ed anche per questo particolarmente appetibile: ne sono una prova i guasti lasciati a Collo d’oca dalla selvaggia speculazione edilizia sulle coste scatenatasi negli anni ’80, che ha trasformato quel chilometro che va dall’hotel Kafara al confine di comune con Bagheria in una sorta di informe ed indistinto condominio.

E’ stato poi il settore della pesca che ha tirato dagli anni ’70 sin quasi alla fine degli anni ’90 quello che ha consentito di elevare considerevolmente i livelli di reddito del comune, e che ha attirato l’attenzione in questo caso di investitori e intermediari dei processi di commercializzazione del pescato non solo locali.

Sono anche le realtà legate all’ospitalità e alla ristorazionealcune delle quali  vedono la presenza di titolari bagheresi, come diverse sono le attività artigianali riconducibili a bagheresi.

Ma anche Consorzi ed organismi associativi dal Coinres a Metropoli est sino al più recente Distretto Turistico "Costa Normanna" portano i due comuni ad essere sempre più vicini e interdipendenti nelle reciproche decisioni.

Insomma c’è un intreccio di interessi che fa del voto di Santa Flavia un test anche per le forze politiche bagheresi, che talvolta hanno considerato le elezioni a Santa Flavia come terreno di confronto-scontro o di rivincita, anche se di fatto il “civismo” delle liste e "l'ancoraggio" a problematiche locali scolorisce quasi del tutto i colori e le appartenenze partitiche.

Non ci sarà pertanto da sorprendersi se vedremo nelle liste che sosterranno i vari candidati a sindaco non solo bagheresi, ma  esponenti politici bagheresi di spicco direttamente impegnati in una campagna elettorale che si prevede durissima.

I candidati a sindaco hanno già scaldato i motori e stanno andando a definire liste e alleanze, ed ancora per un mese sino all'11 di aprile data di chiusura per la presentazione delle liste e dei candidati a sindaco ogni sorpresa sarà possibile.

Qualche segnale comincia a far dubitare, per esempio,  della fermezza della decisione di Luigi Alioto di ricandidarsi, ritenendo che alla fine si schiererà con qualcuno degli altri competitori, mentre la vera terza forza che si sta coagulando attorno a Gaspare Affatigato, al maresciallo Messineo e a pezzi del centrodestra si prepara a d uscire fuori con una propria candidatura.

L’auspicio che possiamo fare, considerato che ormai i confini dei vecchi campanili sono da tempo obsoleti, è che i protagonisti di questa competizione, si sforzino di fare una analisi impietosa e sincera della situazione e pongano in essere uno sforzo serio di fare proposte e progetti verificabili e compatibili con le leggi e le risorse, perché venga avviato un percorso di rinascita che, se messo in atto, non potrà che giovare all’intero circondario.