'Cherchez la femme' e i tempi del rimpasto si allungano

'Cherchez la femme' e i tempi del rimpasto si allungano

Politica
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Alla disperata ricerca di una donna politicamente presentabile, per mettere una pezza che rischia di essere però peggio del buco, sulla cancellazione di quel 50% di quota rosa vanto e fiore all'occhiello del candidato sindaco Lo Meo durante la campagna elettorale.

Il Partio democratico cui i partiti della vecchia maggioranza avevano chiesto di farsi carico di indicare almeno una donna, hanno fatto orecchio da mercante e rilanciato la patata bollente in mano a Lo Meo e ai partiti che lo sostengono.

Nella riunione di ieri sera che ha visto il direttivo dell'U.D.C.a consulto per valutare la proposta del Partito Democartico oggetto della discussione è stat soprattutto la copertura della "quota rosa" che è chiaro a questo punto che se la dovranno "accollare" tra UDC, L'altra Bagheria ed FLI.

Dicevamo la pezza peggiore del buco: la donna che verrà messa là non come scelta di fondo ma solo ad esibire un trofeo femminile è lontano mille miglia dall'ispirazione originaria del Lo Meo candidato che alla componente femminile riservava un ruolo strategico nell'azione amminsitrativa.

Ma tantè.

E le cose si complicano, a meno che Lo Meo per risolvere il problema, non revochi la delega all'assessore alla Comunicazione Pippo Ferrante, oggetto degli strali di rappresentanti dei partiti d'opposizione soprattutto, ma non solo, per alcune improvvide uscite, che hanno esposto il sindaco a clamorosi dietrofront e ad una querela.

Oggi i maggiorenti dell'U.D.C. torneranno a discutere per trovare la quadra, e se come pare, alla fine ci riusciranno, già da domani potrebbe essere chiusa questa estenuante maratona fatta di chiacchiere che va avanti da oltre due mesi e che ha provocato la quasi assoluta paralisi amministrativa.

Questa discussione ci rimanda ai nostri anni verdi e  alle competizioni elettorali del passato.  Succedeva nel Parito Comunista, quasi a chiusura della  preparazione delle liste alle amministrative, allora più di oggi travagliate, perchè i quaranta consiglieri e le tre preferenze di un tempo aprivano possibilità per tutti, interveniva il compagno dottor Nicola Stallone che con il suo dialetto di Campobello di Mazara ci richiamava all'ordine ricordandoci:" Cumpagni, viriti ca ci vonnu li fimmini" e noi allora ventenni a improvvisare battute goliardiche e "fescennini" sul doppio senso della frase.