Politica

Santa Flavia si trova da oltre un decennio ad uno dei passaggi epocali della propria storia: ha visto in quest’ultimi lustri impoverirsi il settore trainante della pesca; ha visto ridimensionata l’opzione turistica degli anni ’70 e 80’, i grandi alberghi infatti o si sono riconvertiti o lavorano a basso regime, il settore della ristorazione è in ginocchio; ha visto che le straordinarie emergenze architettoniche e ambientali non riescono da sole a far da traino per grandi flussi turistici

Le cause ? sono tante naturalmente.

Ma se per la crisi della pesca ci si può aggrappare a cause esterne, come le normative europee, per spiegare i deludenti risultati di una scommessa sul turismo che negli anni ’70 e ’80 sembrò a tratti sembrare vincente, non serve giustificarsi attribuendo le responsabilità alla crisi europea e nazionale.

Tante le cause, ma la prima è chiara: Santa Flavia è diventata in questi ultimi anni una cittadina inospitale, non attrattiva, con spiagge sporche e senza servizi, con l’immondizia che ha inondato il centro abitato, con strade che sono trazzere; poco accogliente e noiosa per l’assenza di qualsiasi iniziativa culturale di spessore o di spettacolo di una certa qualità.

Non si dica che non ci sono soldi: la modestia delle risorse  non può essere una giustificazione per tutto.

Consentiteci di affermare che al di là delle risorse, contano anche le qualità e le capacità soggettive degli individui.

La verità è che non ci sono idee, e non ci sono idee perché questa amministrazione con i continui e repentini cambi di assessorati, con il perenne braccio di ferro ingaggiato con l’opposizione consiliare non ha saputo o voluto far leva sulle risorse migliori della nostra cittadina, limitandosi a gestire la mediocrità.

Andiamo al problema che brucia sulle carni dei pescatori della crisi della piccola pesca: è vero le normative comunitarie tendono a strozzare la piccola marineria, ma il problema non può essere visto solo da questo punto di vista.

I servizi a terra, un porto accogliente, interventi più incisivi tra quelli di competenza della Regione, soprattutto l’adeguamento del porto esistente e la realizzazione di un porto turistico, possono segnare il riscatto del sistema integrato pesca- mercato ittico - cantieristica - turismo - attività di ristorazione - iniziative di intrattenimento - valorizzazione delle risorse architettoniche e ambientali

Si è visto cosa è accaduto in una realtà come S.Nicola l’Arena: la presenza di un porto turistico capace di ospitare centinaia di imbarcazioni piccole e grandi ha messo in moto interessi economici diffusi, e così potrebbe essere a Porticello.

Insisto però sul fatto che il primo compito cui dovrà attendere il nuovo sindaco di Santa Flavia sarà primariamente quello di prendersi cura della città, delle sue strade, dei suoi spazi verdi, delle sue spiagge, del suo decoro e della sua pulizia: non c’è turismo possibile in una cittadina sporca, che ha carenze gravi sui servizi primari.

Non possiamo vivere con il turismo estivo, pendolare e domenicale legato al consumo di qualche pizza.

Pulire e attrezzare le spiagge, quella del “Kafara” delle "Pietre Bianche" e della "Uccellaia" e sarebbe ora, anche quella dell’”Olivella” con servizi minimi affidandone la gestione a cooperative di giovani.

 Guardare al già costituito Distretto turistico Costa Normanna conme mezzo per sinergizzare le risorse del nostro territorio con quelle dei comuni vicini aderenti, per veicolare risorse e investimenti.

Utilizzare lo strumento del Piano regolatore generale, non solo come elemento di spinta per l’edilizia residenziale, ma anche come strumento di tutela, salvaguardia e valorizzazione del territorio.

Ma non solo: la nuova programmazione urbanistica deve porsi come obiettivo la realizzazione o il completamento di infrastrutture e di servizi sociali e collettivi, e la creazione  di posteggi e di aree a verde di cui Santa Flavia è carente.

Ci sarà modo nelle prossime settimane di esplicitare alcune delle idee-forza che, qualora i cittadini vorranno chiamarmi alla guida della nostra comunità, mi impegno a sviluppare e realizzare.
 

Non si può non percepire l'aria diversa che si respira alla prima uscita politica di Pino Virga venerdì sera ad Altavilla Milicia, rispetto al clima che c'era il mercoledì precedente alla presentazione di Nino Parisi.

Probabilmente dipende anche dal carattere diverso, e forse dalle diverse aspettative dei due candidati: il primo più estroverso, il secondo più riservato.

Ma più probabilmente dipende dal fatto che la campagna elettorale di Nino Parisi è già stata preparata e avviata da tempo, e ne è prova la partecipazione e la sede in cui si è svolta la manifestazione dell'altra sera.

Era stata scelta l'aula dell'Istituto comprensivo "Mons. D. Gagliano" dove si svolgono solitamente le sedute del consiglio comunale, quasi a rappresentare "fisicamente e scenograficamente" quelli che potrebbero essere i nuovi consiglieri e il nuovo sindaco.

L'entusiasmo e la convinzione di potere riuscire nell'impresa si coglieva nell'aria.

Virga ha invece scelto la piccolissima sede del comitato elettorale, incapace di contenere il centinaio di presenti, per lanciare il suo primo appello pubblico. L'impressione è che si sia voluto dare subito, magari affannosamente, una prima "risposta" all'uscita di Parisi, anche se la macchina organizzativa della lista "Libera Altavilla" è in rodaggio se non addirittura in ritardo.

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Non mancano però le presenze di peso: ex assessori, due ex sindaci, Camarda, la cui candidatura a consigliere è ancora incerta,  e Salvatore Scaletta, ed ancora il dottore Antonino D'ugo, già competitore di Camarda alle ultime amministrative, ed ex consiglieri delle precedenti amministrazioni.

Virga rivolge, non un'arringa, ma un saluto molto semplice ai presenti: tratteggia i punti del programma che in larga parte coincidono con i problemi aperti del paese, che ritroviamo anche nel programma dell'altro concorrente alla carica, con un accento particolare però sulla condizione giovanile, sia dal punto di vista della qualità di vita che per quanto riguarda le incerte prospettive di lavoro.

Così come Parisi aveva messo gli anziani in cima alla sua idea di governo della cittadina.

In fondo, considerato anche che non ha senso in queste realtà parlare di centrodestra o centrosinistra tale è la commistione dell storie politiche dei candidati e dei loro sostenitori,  Parisi e Virga propongono due modelli non alternativi ma che  si potrebbero definire complementari, anche per carattere e inclinazione personale.

Ma solo uno sarà il sindaco.

 

 

Duole sinceramente dirlo, ma ormai si sfiora la farsa: nella riunione di questa sera, venerdì 16 marzo, non appena si è cominciato a parlare di deleghe ai vecchi e ai nuovi assessori, "l'Altra Bagheria" ha messo sul tavolo una ipotesi a sorpresa, e cioè, nell'eventualità che Piero Tornatore dovesse decidere di uscire dalla maggioranza, sosterrebbero comunque il sindaco e l'amministrazione, lasciando intendere senza assumere altri assessorati.

Malgrado questa uscità però il clima dai presenti è stato considerato positivo. Erano presenti per il PD, Laura Maggiore, Daniele Vella e Nicola Tarantino; per l'U.D.C. Biagio Ferro e Italo Fragale, i consiglieri di FLI Angelo Bartolone e Antonino Arena, Angelo Puleo e Giovanni Amari per l'Altra Bagheria.

A questo punto si è capito che andare avanti a discutere era assolutamente inutile e Lo Meo ha dato appuntamento ai presenti il prossimo martedì, nella speranza che il weekend e San Giuseppe soprattutto portino consiglio.

Martedì prossimo, 20 marzo dovremmo avere, si spera, la nuova giunta.

Bagheria 16-03-2012- Nella riunione di Direttivo di ieri sera (giovedì 14 ndr) il Partito Democratico ha preso atto della decisione dle sindaco Lo Meo di azzerare le deleghe, che era una delle richieste del PD, prodromiche all'apertura di una trattativa vera e propria sulle nuove deleghe assessoriali

Anche la delega ai Lavori Pubblici è ormai chiaro che verrà assegnata al PD. Per il resto si vedrà: verranno riconfermati come assessori sicuramente  Miosi per l'U.D.C. e Cirafici per l'F.L.I., anche se in questo caso potrebbe cambiare la delega; si parla per l'F.L.I. della solidarietà sociale.

Uno dei nuovi entrati del PD, quasi certamente Nicola Tarantino, andrà ai Lavori Pubblici, per Sergio Martorana  ancora niente di deciso.

Il PD aveva chiesto anche i Servizi sociali, am sarebbe anche pronto ad "acconciarsi" con il Turismo, sport e spettacolo.

La donna, secondo notizie trapelate già da qualche giorno, dovrebbe essere l'avv. Antonella Giangrasso, prima dei non eletti della lista l'Altra Bagheria.

La sorte di Pippo Ferrante è invece strettamente legata alle decisioni che andrà ad assumere Piero Tornatore, che aveva la delega ai Lavori Pubblici

Se Tornatore, come sino ad oggi sembrava certo, si dovesse dimettere, resterebbe Ferrante; se invece ascoltando le sollecitazioni del sindaco Lo Meo, dovesse ritornare sulle proprie decisioni, sarebbe Ferrante a dover lasciare.

Quanto alle deleghe  a parte i due punti fermi che vedono Miosi alle attività produttive e Tarantino ai Lavori Pubblici, tutto sarà in ballo, compresa la delega all'Urbanistica della quale il sindaco vorrebbe privarsi, per il troppo impegno che richiede.

L'incontro di venerdì alle 16.00 dovrebbe servire a scrivere la parola fine dopo quasi 80 giorni di "crisi" ed una paralisi amministrativa che i bagheresi rischiano di pagare a caro prezzo.

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