Politica

Il Comune di Santa Flavia ha recentemente ultimato la costruzione dell'impianto sportivo, in localita' Torremuzza.

Il moderno impianto, ultimato, come promesso dall'Amministrazione che mi onoro di presiedere, e' dotato di un fondo in erba sintetica, di gradinate con circa 1.500 posti a sedere, di spogliatoi, di edifici di servizio dell'attivita' sportiva e di un capiente posteggio.

Per tecnica costruttiva, fondo del campo da gioco e strutture ausiliare e' il piu' moderno impianto del comprensorio e' costituisce un vanto per tutti i cittadini di Santa Flavia, i quali, dopo circa 40 anni, vedono finalmente realizzato lo stadio Comunale.

L'impianto, consegnato all'amministrazione nel mese di Marzo 2012, attualmente ospita il primo quadrangolare intercomunale, che vede le squadre di Sant'Elia, Porticello, Santa Flavia, Sant'Anna, sfidarsi in un torneo molto partecipato da parte di tutta la cittadinanza flavese. Un bello e sano momento di sport per il Comune di Santa Flavia.

In questo difficile momento congiunturale, il Comune non ha le risorse necessarie per gestire direttamente l'impianto.

Pertanto, ha iniziato, in data 30/08/2011, una serie d'incontri pubblici, finalizzati a verificare se sul territorio vi fosse la maturita' per far nascere una governance calcistica che, attraverso la partecipazione di tutti, si proponesse la gestione della nuova struttura sportiva, realizzata dal comune con i soldi della collettivita', per perseguire le finalita' proprie di un'attrezzatura pubblica.

In sintesi, e' intendimento dell'Amministrazione Comunale finalizzare l'utilizzo del nuovo impianto per far nascere un'Associazione Sportiva che soddisfi le esigenze della collettivita' flavese, in grado di superare i campanilismi intercomunali, e che persegua l'attivita' sportiva, la promozione dello sport e la ripresa del percorso agonistico interrotto da tempo.
Nel Comune di Santa Flavia da tempo non esiste una squadra di calcio, l'unica Associazione Sportiva esistente e' l'Associazione Sant'Anna, che svolge l'attivita' agonistica nei campionati giovanili.
La stessa Associazione, interpellata dall'Amministrazione Comunale si e' detta non interessata a gestire l'impianto sportivo.

Da qui la necessita' di organizzare i citati incontri pubblici, aperti a tutti i cittadini, volti a stimolare gli sportivi flavesi a costituire un'associazione sportiva senza finalita' di lucro, che possa sviluppare lo sport nel Comune di Santa Flavia attraverso, anche l'utilizzo del nuovo impianto.

La scelta fatta dall'Amministrazione Comunale, pertanto, e' volta a garantire lo sviluppo di un processo di crescita e valorizzazione dell'attivita' sportiva che contempli ogni aspetto della nostra realta' sociale, bambini, giovani, diversamente abili, studenti, oltre che gli aspetti prettamente agonistici di rilancio di un percorso calcistico interrotto da troppo tempo per l'assenza di una struttura impiantistica, che ora c'e'.

Tutto questo non sarebbe possibile se l'impianto fosse affidato, come vorrebbero i miei avversari politici, a Societa' Sportive, che non hanno alcun contatto con il territorio, che dispongono d'ingenti risorse economiche e che, quindi, avrebbero vita facile nell'aggiudicarsi la gestione dell'impianto, per poi sfruttarlo per meri fini commerciali, di fatto precludendo l'utilizzo ai cittadini di Santa Flavia.

Forse i miei avversari politici propugnano la gestione dello Stadio di Santa Flavia cosi' come e' gestito il dirimpettaio Palasport della Provincia, in territorio di Bagheria?

Quello che si vuole scongiurare e' proprio tale ipotesi.

Occorre evitare che la struttura finisca in mani di soggetti che perseguano finalita' lucrative di per se' contraria allo sviluppo di un processo di crescita e valorizzazione dell'attivita' sportiva nel territorio flavese. E' questo quello che vogliono i miei avversari politici, che in piu' occasioni hanno scompostamente attaccato l'Amministrazione, gridando allo scandalo per la nascita anche a Santa Flavia di un'Associazione Sportiva senza finalita' di lucro?

Sinceramente credo che gli attacchi rivolti all'amministrazione siano palesemente strumentali e finalizzati a conseguire un meschino vantaggio elettoralistico, infatti, essi appaiono senza alcuno scopo propositivo o costruttivo, come invece sarebbe giusto da parte di chi si sottopone al giudizio della cittadinanza per chiedere il voto e governare le sorti della comunita'.
Antonio Napoli, Sindaco di Santa Flavia

Noi comprendiamo lo stato d’animo del sindaco di Santa Flavia Antonio Napoli, per la vicenda giudiziaria che lo ha investito, e per questo motivo l’augurio sincero che gli facciamo, dal punto di vista umano, è di potere dimostrare nelle sedi idonee o l’inconsistenza o l’estraneità alle accuse che due pubblici ministeri della Procura di Termini Imerese, Francesco Gualtieri e Bruno Brucoli, e non Angelo Gargano o bagherianews gli muovono.

Il titolo del nostro articolo è stato “Antonio Napoli: arriva la richiesta di rinvio a giudizio, udienza il 4 giugno”.

Dove sta il giudizio di “valore” nel riportare una informazione inoppugnabile, la richiesta di rinvio a giudizio, e una data, quella dell’udienza preliminare?

Quanto al nostro ruolo di giornalisti, esso consiste nell’informare in maniera circostanziata e completa, e questo abbiamo fatto: ci consiglia invece Antonio Napoli che “per svolgere correttamente il nostro ruolo di giornalista avremmo dovuto interpellare i candidati a sindaco che avrebbero potuto confermare come i fatti oggetto dell’ipotesi di reato non si siano mai verificati.”

Quindi, secondo il sindaco Antonio Napoli, invece di riportare fedelmente le accuse che spingono i p.m. a chiedere un processo siccome siamo cronisti che “operano nel territorio” saremmo dovuti  entrare nel merito delle minacce vere o presunte ad Affatigato e  verificare, noi, se e perché si è dimesso l’ing. Cirrincione.

E che titolo avremmo per condurre una simile indagine?

Perché siamo cronisti che “operano nel territorio”, dovremmo sostituirci al G.U.P, e già che c’eravamo avremmo magari potuto ascoltare la difesa dell’avvocato Caleca e pronunciare già su Bagherianews una sentenza di non rinvio?

Si rende conto Antonio Napoli delle "lezioni di giornalismo" che ci dà?

Restiamo poi allibiti da frasi del tipo “L’affermazione relativa alle gravi accuse nei confronti del sindaco Napoli appare avventata ed esorbita dal legittimo diritto di cronaca” o anche “rasenta il falso la notizia relativa alle accuse di mobbing e demansionamento nei confronti della dr.ssa LiVigni….”.

Forse il sindaco di Santa Flavia sorvola sul fatto che la nostra affermazione l’abbiamo basata sul dato incontrovertibile che i reati ipotizzati dai due pubblici ministeri che chiedono al GUP di potere processare i quattro indagati di questa indagine, (oltre al sindaco Napoli, la segretaria Paolina La Barbera, il capo dell’Ufficio Tecnico Giovanni Mineo e il tecnico esterno all’amministrazione Francesco Cicero), spaziano in concorso dall’ art. 479 del C.P. (falsità ideologica) al 610 C.P.( violenza privata) al 594 - 595 C.P.(offesa del decoro e dell’onore e diffamazione) al 317 – 322 e 323 C.P.( rispettivamente concussione, istigazione alla corruzione e abuso di ufficio).

Naturalmente le ipotesi di reato non sono identiche per tutti gli indagati.

Ma Antonio Napoli pensa veramente che per un giornalista definire “gravi” queste ipotesi di reato “appare affermazione avventata ed esorbita dal legittimo diritto di cronaca” ?

Certo ad oggi sono solo ipotesi di reato, sulle quali l’unico abilitato dalla legge a pronunciarsi sul merito sarà il 4 giugno il giudice dell’udienza preliminare e nessun altro.

Quanto alla frase “assolutoria” riportata da Antonio Napoli ed estrapolata da una sentenza del GIP di Termini Imerese Sabina Raimondi, dobbiamo presumere che si riferisca al rigetto della richiesta di misure cautelari ( leggasi arresti o domiciliari o in carcere ) fatta dai pubblici ministeri dell’inchiesta e che il GIP appunto non ha concesso.

Antonio Napoli saprà che l’adozione di una misura gravissima come la limitazione della libertà personale deve sottostare a diversi requisiti: la forza intrinseca del quadro probatorio, il fatto che l’imputato sia o meno socialmente pericoloso, la possibilità di reiterare il reato, il rischio di inquinamento delle prove o il pericolo di fuga.

Quando il GIP Sabina Raimondo ha rigettato la richiesta di misure cautelari per gli indagati, si è pronunciato esclusivamente contro quella specifica richiesta perché evidentemente ha ritenuto che una o più delle suesposte condizioni non ricorrevano. Punto e basta.

Antonio Napoli sa bene che il GIP Sabina Raimondo ha respinto le richieste di misure cautelari primitivamente formulate dai pubblici ministeri, mentre ora il GUP si dovrà pronunciare su una nuova richiesta dei p.m. che giudicano l’impianto probatorio da loro istruito sufficiente per poter richiedere un approfondimento processuale.

Il sindaco di Santa Flavia piuttosto che polemizzare e tirare le orecchie ai giornalisti che danno le notizie vere e documentate, e visto che come ha dichiarato ad un altro sito “dopo 4 anni di indagini, il giudice per le indagini preliminari ci ha scagionato tutti”, avrebbe potuto più utilmente impiegare il suo tempo nel preparare la memoria difensiva che avrebbe potuto presentare entro i venti giorni dalla notifica di comunicazione di chiusura delle indagini, avvenuta circa tre mesi fa.

Perché non lo ha fatto ?

Per strategìe processuali certo, suggerite, si può presumere, dagli avvocati. Ha esercitato un suo diritto.

Ma se l’avesse fatto e oggi il GUP avesse accolto le sue tesi difensive (sulle quali non abbiamo motivo di dubitare), oggi piuttosto che di fronte ad una richiesta di rinvio a giudizio, il sindaco Napoli si sarebbe potuto più comodamente trovare di fronte ad una sentenza del G.U.P. di “non luogo a procedere”, che gli avrebbe consentito estrema libertà nel condurre la sua campagna elettorale senza l’assillo di un problema giudiziario pendente.

Per chiudere: siamo i primi a credere nella presunzione di innocenza sino al giudicato per qualsiasi cittadino di questa Repubblica; ma chi ha un ruolo pubblico, deve sempre ricordarsi che le proprie scelte, anche su vicende come questa, vanno inevitabilmente a pesare sulla vita di migliaia di altre persone.

Si è chiesto il politico Antonio Napoli cosa accadrebbe se il 7 maggio venisse rieletto sindaco di Santa Flavia e il 4 giugno venisse rinviato a giudizio?

Si rende conto in quale imbarazzante situazione si verrebbe a trovare, nell’ essere nel contempo imputato e parte lesa nello stesso processo.

Con quale serenità e autorevolezza potrebbe attendere all’esercizio del suo ufficio di primo cittadino, se si dovesse venire a trovare imputato in un processo per fatti riguardanti il suo ruolo e la sua funzione di sindaco?

Questo rischio noi abbiamo segnalato, e non per il sindaco Antonio Napoli, ma per la comunità flavese.

Riportiamo integralmente una richiesta di pubblicazione e rettifica del sindaco di Santa Flavia Antonio Napoli alla quale faremo seguire una nostra replica.

 

Sul sito web BagheriaNews in data 20 Aprile 2012, a firma del dott. Angelo Gargano, è stato pubblicato un articolo riportante la notizia relativa alla fissazione dell’udienza preliminare a seguito della richiesta di rinvio a giudizio formulata dal PM del Sindaco di Santa Flavia, del Segretario Comunale e dell’Ingegnere Capo del Comune.

L’articolo in questione, oltre a non segnalare già dal titolo che l’udienza di cui si tratta, del 4 giugno 2012, è l’udienza preliminare nella quale il GUP valuterà se rinviare a giudizio o meno gli imputati, valorizzando già dal titolo solo la richiesta di rinvio a giudizio, conduce l’esposizione assumendo, senza se e senza ma, l’ipotesi di reato. Tale ipotesi è corroborata, nell’articolo, da giudizi di merito circa l’assunta formulazione dell’accusa “in maniera estremamente circostanziata”, assumendo come già per accertati i fatti che saranno oggetto dell’attenta valutazione del GUP.

Ove il dottore Gargano avesse svolto correttamente il suo ruolo di giornalista avrebbe potuto ben interpellare sull’argomento i candidati a Sindaco che avrebbero potuto confermare come i fatti oggetto dell’ipotesi di reato non si siano mai verificati.

Lo stesso candidato a Sindaco dott. Salvatore Sanfilippo ha, infatti, decisamente negato tutte le ipotesi di reato artificiosamente rielaborate dal dott. Gargano nel sito, come si evince dagli atti del procedimento e dai verbali dei Carabinieri depositati presso la cancelleria del Tribunale di Termini Imerese.

Nonostante, era nelle possibilità del giornalista farlo, stante che lo stesso opera nel territorio e riporta nell’articolo una vecchia dichiarazione del Sindaco, il Direttore non tiene conto delle circostanze di fatto che caratterizzano la questione, quali la situazione dell’ex assessore Affatigato estromesso dalla Giunta e per questo legittimamente rancoroso nei confronti di chi l’ha estromesso; tale circostanza è stata valorizzata dall’esame svolto dall’unico Giudice che fin qui si è espresso sulla vicenda, il GIP di Termini Imerese, che così afferma: “Sembra, quindi, per espressa ammissione dell’Affatigato che egli decise liberamente di non dimettersi e di rimanere in Giunta e che tale sua decisione di rimanere in Giunta e di votare favorevolmente sia stata determinata non già da pressioni esercitate dal Sindaco, bensì da sue autonome e libere valutazioni e scelte dettate da opportunità politica e che lo hanno evidentemente indotto a reputare conveniente rimanere nella Giunta del Sindaco Napoli e votare a favore di siffatta nomina. Peraltro, le affermazioni dell’Affatigato in merito ad esserite e ripetute minacce ………. non trovano riscontro ma anzi sono smentite dalle dichiarazioni rese dagli altri Assessori”.

L’affermazione relativa alle gravi accuse nei confronti del Sindaco Napoli appare avventata ed esorbita dal legittimo diritto di cronaca, del pari, sarebbe stato facile accertare le gravi ragioni di salute che hanno indotto l’Ing. Cirrincione, brava persona, a rassegnare le dimissioni in quanto impossibilitato a ricoprire l’incarico di Capo Ufficio Tecnico, ma di questo il giornalista non fa menzioni.

Rasenta il falso la “notizia” relativa alle accuse di mobbing e demansionamento nei confronti della dottoressa Li Vigni, attuale responsabile degli affari generali del Comune di Santa Flavia.

Tali accuse, che sono state ripetute in sede civile dalla dottoressa Li Vigni sono state attentamente esaminate dal giudice del lavoro che, con sentenza definitiva, ha rigettato il ricorso per mobbing e demansionamento e risarcimento del danno, assolvendo il Sindaco da ogni accusa.

Se solo lo avesse interpellato, dott. Gargano, il Sindaco del Comune di Santa Flavia Le avrebbe comunicato che nell’unico giudizio a cui è stato finora sottoposto il caso, reso dalla Dottoressa Sabina Raimondo, GIP del Tribunale di Termini Imerese, è scritto: “non risulta che gli indagati abbiano medio tempore sfruttato il munus pubblico ricoperto ovvero abbiano strumentalizzato la nomina del Mineo per finalità illecite”.

Per quanto attiene la valutazione sull’opportunità di ricandidatura, il Sindaco Napoli ha per tempo sottoposto ai candidati della propria lista il quesito ricevendo unanime solidarietà, attestati di stima ed incoraggiamento ad andare avanti nell’azione amministrativa intrapresa.

Lo stesso quesito è stato sottoposto al difensore, Avv. Nino Caleca, che, rassicurandolo sull’assoluta vacuità ed inconsistenza delle accuse, ritiene che nulla osta alla ricandidatura del dott. Napoli a Sindaco del Comune di Santa Flavia.

Tanto si deve per ripristinare unminimo di verità sulla vicenda e per opportuna conoscenza della cittadinanza di Santa Flavia.

Antonio Napoli – Sindaco di Santa Flavia

 

Gentile direttore, approfitto della sua disponibilità anche in considerazione del fatto che il voto a Santa Flavia, Altavilla e Ficarazzi, è importante anche per chi vive o lavora a Bagheria.
Già oggi  una serie di servizi sono in ambito territoriali, per esempio raccolta e smaltimento rifiuti, gestione distribuzione idrica, lo sarà presto anche il turismo con i Distretti, per questo credo che quanto scrivo possa interessare i suoi lettori.

Ed è proprio dal turismo che voglio partire.

Qualche tempo fa un mio giovane conoscente che lavora presso un hotel di Trabia, mi riferiva una sua esperienza.

Nei periodi di bassa stagione quasi settimanalmente arrivano in pullman da vari luoghi della Sicilia comitive di persone di media età, ospiti dell’hotel, che con qualche decina di euro hanno la possibilità di trascorrere un fine settimana fuori casa, arrivando la sera del venerdì e ripartendo nel pomeriggio di domenica.

Accade spesso che per occupare utilmente le mattinate del sabato e della domenica chiedano al personale dell’hotel, cosa di interessante si può trovare nei dintorni.

Il mio giovane amico gli parla naturalmente del Museo Guttuso e di villa Palagonìa a Bagheria, di Solunto e del castello di Solanto a Santa Flavia, della Chiesazza e del Santuario di Altavilla ecc.., invogliandoli a visitarli, ma il tutto avviene rigorosamente “a voce” anche perché per nessuno dei suddetti comuni  c’è un qualsiasi banale opuscolo, depliant, guida o altro che informi e incuriosisca il visitatore sulle cose che potrà trovare in questi comuni.

Ci veniva da pensar che in questi anni sono stati gettati soldi dalla finestra per progetti sul turismo che sono serviti solo ai soliti quattro-cinque progettisti; perché invece non “specializzare” all’interno della macchina amministrativa comunale un gruppo di due, tre dipendenti che curi i rapporti con gli hotels piccoli e grandi, i bed and breakfast del territorio e della città, rifornendoli di informazioni e materiale promo pubblicitario su Santa Flavia?

Non costerebbe molto e si potrebbe realizzare anche con  celerità.

L’obiettivo è di farci conoscere almeno da quei turisti che arrivano a Palermo e dintorni e cercano, come succede a noi tutti quando ci capita di fare un viaggio, di assumere già presso l’hotel dove siamo ospiti informazioni sulle cose belle da visitare, sul ristorante in cui si mangia bene e a basso prezzo da frequentare.

E’ un’idea praticabile che, se eletto sindaco, penso di potere realizzare, ed i frutti arriveranno.

Proseguo: chi ha visitato, come è accaduto talvolta a me, le città straniere avrà notato quanta importanza viene data all’arredo urbano e alla cura del verde e dei fiori.
Ci sono tante città in cui ai pali della luce vengono agganciati a “collo” delle fioriere pensili, che danno ai viali un aspetto gradevole e accogliente.

Qualcuno mi suggerisce di trasferire anche da noi questo elemento di arredo urbano.

E’ un’idea difficile e costosa da realizzare? Non lo pensiamo. Si potrebbe fare nel corso Filangeri di Santa Flavia o al Trizzanò di Porticello.

Potremmo addirittura finanziarla con degli sponsor che in cambio farebbero pubblicità alla loro attività.

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Un altro punto. Gli spazi di pertinenza di pizzerie, ristoranti, pub ed altro, che tra Porticello, Santa Flavia, Solanto e Sant’Elia sono tanti, e sono spesso angoli suggestivi e attraenti.

Penso di far approvare in consiglio comunale un regolamento che ne preveda l’uso da parte di questi operatori, della ristorazione soprattutto, ed in cui questi ultimi si impegnino a curarne l’arredo e la pulizia in cambio di una riduzione delle tasse comunali legate all’ uso del suolo pubblico, della Tarsu e/o di altre imposizioni di competenza comunale.

Lo stesso discorso di ridurre le imposizioni comunali penso di farlo per tutte le nuove imprese soprattutto quelle gestite da giovani: addirittura  penso ad un regolamento che preveda, a determinate condizioni, la eliminazione per un certo numero di anni di tasse e balzelli comunali per aiutare le nuove attività nella fase di start up.

Lo so che il tema nodale della nostra economia è quello del futuro produttivo di Porticello, legato come è noto alle attività di pesca, che in questo momento attraversa un momento di vera sofferenza.

Confesso che pur conoscendo sin da piccolo il mondo della pesca non ho una conoscenza specifica di norme e regolamenti, ed è per questo che penso di farmi affiancare da una consulta di pescatori e di loro rappresentanti.
Su una cosa però potete stare certi: sarò alla testa delle rivendicazioni e della difesa dei diritti dei pescatori.

Purtroppo abbiamo visto che a livello di comunità europea abbiamo fatto la fine dei vasi di coccio tra i vasi di ferro. E anche chi si è preso i voti dei nostri concittadini, poco ha fatto in Europa per aiutarli.

Dobbiamo allora agire su quelle leve nazionali e regionali dove possiamo riuscire e a far valere le nostre buone ragioni, per il varo di provvedimenti di sostegno alle nostre imprese familiari che praticano la pesca, compatibili con le norme comunitarie.

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Tutto il resto è fumo.

Però aggiungo che il sistema integrato del settore pesca deve guardare oltre e avanti.

Il molo per le barche da diporto, questo sì che consentirebbe di dare spazio e di far crescere la nostra cantieristica e di sollecitare l’indotto legato ai consumi e ai servizi a terra dei diportisti.

Infine si potrebbe con l’esperienza dei nostri pescatori “specializzare” Porticello come centro privilegiato di pesca-turismo.

Se riuscissimo a vendere questa “idea” sul mercato delle vacanze e del tempo libero si creerebbero nuove possibilità per i nostri pescatori.
Per chiudere mi consenta un breve digressione polemica: per qualcuno ormai è diventato un tormentone consolatorio, visti i guai che ha, ripetere sino alla nausea che il dottorino parla poco.
E’ vero e lo ripeto: è stravero, il dottorino parla poco, perché è abituato a parlare con i fatti, e sono quelli, quei fatti, che i miei concittadini potranno toccare con le mani.

Non sono un politico di professione, voglio solo risolvere dei problemi piccoli e grandi della nostra collettività, e mi ritengo in grado di farlo.

Io voglio provarci a ridare decoro, dignità e prestigio alla mia cittadina e penso di potere affermare, senza potere essere smentito, che io sarò in grado di dare risposte visibili e concrete ai problemi della nostra gente.

Io darò risposte, lo ricordino amici e avversari politici.

 

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