Arriva per Napoli la richiesta di rinvio a giudizio, udienza il 4 giugno

Arriva per Napoli la richiesta di rinvio a giudizio, udienza il 4 giugno

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Alla immediata vigilia del voto arriva come una mazzata la notizia che il giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese in data 4 giugno deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dai p.m. Gualtieri e Brucoli nei confronti del sindaco di Santa Flavia Antonio Napoli, per reati che vanno per il sindaco uscente dall'abuso di ufficio  alla concussione, dal falso ideologico alla violenza privata commessi, secondo l'accusa, in concorso con la segretaria Comunale Paolina La Barbera e l'ing. Giovanni Mineo capo dell'ufficio Tecnico del Comune di Santa Flavia.

Circa quattro mesi fa sia Napoli, che Giovanni Mineo e Paolina La Barbera erano stati destinatari di un avviso di conclusioni di indagini da parte del Tribunale di Termini Imerese per una vicenda risalente a quattro anni fa.

Assieme alle figure della politica e dell'amministrazione la richiesta di rinvio a giudizio è stata formulata anche per Cicero Francesco, un collaboratore dello studio dell'ing. Giovanni Mineo che si sarebbe prestato secondo l'accusa, a presentare strumentalmente un ricorso per fare revocare un bando di concorso per l'assunzione del capo ufficio tecnico.
L'accusa, come dicevamo,  è  quella  di abuso in atti di ufficio e di altri gravi reati per l'iter procedurale che  quattro anni fa, portò alla nomina dell’ing. Giovanni Mineo, a capo dell’Ufficio tecnico comunale.

 Ai tre sottoposti ad indagine nella notifica di conclusione di indagine, venivano dati venti giorni di tempo per presentare le loro controdeduzioni o per chiedere di essere interrogati dal pubblico ministero inquirente: ma nessuno di loro si è avvalso di questa possibilità.

Adesso è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio e la fissazione della data dell'udienza.

La storia inizia circa cinque anni fa , quando ancora alla vigilia del voto che portò Antonio Napoli ad essere eletto sindaco di Santa Flavia, alcuni “lanci anonimi” su Internet preannunciavano che sarebbe stato Giovanni Mineo il predestinato a ricoprire il ruolo di capoufficio tecnico.

Una volta eletto Napoli ha dato disposizioni al responsabile dell’area tecnica Patrizia Li Vigni di predisporre un bando per la copertura del posto vacante di capoufficio tecnico.

Il bando prevedeva che a partecipare potevano essere solo ingegneri edili o architetti: tale ipotesi limitativa fu impugnata da un professionista privato appunto il Cicero che ottenne la revoca e la riproposizione del bando in cui si dava la possibilità anche ad ingegneri con altre specializzazioni di potere accedere alla selezione.

 In poche parole il funzionario Patrizia Li Vigni ha però accusato gli amministratori di mobbing e di “demansionamento” per “penalizzarla” per avere formulato in un primo momento un bando “restrittivo”, che avrebbe impedito la partecipazione di Giovanni Mineo, ingegnere sì, ma elettrico.

Sia detto per inciso nelle ultime elezioni per le R.S.U. Patrizia Li Vigni è stata eletta delegata nella lista della CGIL, ricevendo  un consenso plebiscitario.

L’accusa avrebbe posto l’accento anche sulla strumentalità del ricorrente (non avrebbe poi partecipato alla selezione) e sulla sua vicinanza con lo studio dell’ingegnere Mineo.

Il sindaco Antonio Napoli, da noi interpellato, ci aveva allora  dichiarato:” Sono assolutamente sereno, e trovo assolutamente giusto che la magistratura accerti i fatti e le circostanze che hanno portato alla formulazione di un atto amministrativo che ci ha consentito di ricoprire una posizione importante all’interno della pianta organica del nostro comune, e ci ha permesso di operare in questi ultimi anni nella legalità e nella difesa del nostro territorio.”

Non posso però non constatare- aveva concluso il primo cittadino- che l’avviso di conclusioni di indagini arriva alla vigilia di una campagna elettorale nella quale andrò a chiedere ai miei concittadini di riconfermarmi la loro fiducia"

Adesso nella richiesta di rinvio l'accusa è formulata in maniera estremamente circostanziata: si ipotizza nei confronti di Napoli l'accusa di falso ideologico per una falsa attestazione circa la copertura finanziaria per poter fare assunzioni al di fuori della pianta organica del comune, quella di violenza privata per avere costretto l'ex capo dell'Ufficio Tecnico Pasquale Cirrincione alle dimissioni e di concussione per aver costretto l'assessore Gaspare Affatigato ad esprimere, malgrado quest'ultimo avesse manifestato serie perplessità e riserve, voto  favorevole per l'assunzione di Mineo.

Le parti lese del processo sono Patrizia Li Vigni, Affatigato Gaspare, Pasquale Cirrincione ed il Comune di Santa  Flavia nella persona del sindaco "pro tempore"

Ed è questa  la vera mina innescata e pronta ad esplodere: Napoli è uno dei tre candidati a sindaco di Santa Flavia nelle prossime amministratove del 6-7 maggio.

Cosa potrebbe succedere nella eventualità che Napoli risultasse eletto e poi venisse il 4 giugno rinviato a giudizio, venendosi così a trovare nello stesso tempo imputato e parte lesa nello stesso processo?

Con che titolo potrebbe provvedere alla costituzione di parte civile del Comune di Santa Flavia per tutelarne gli interessi nel procedimento in cui egli stesso sarebbe l'imputato ?

Un bel rebus non c'è dubbio

L'opinione prevalente è che il Prefetto andrebbe  a nominare  un commissario pro-tempore in sostituzione del sindaco e nel nostro caso anche della segretaria comunale.