Tre, quattro cose utili che si possono fare subito - di Salvatore Sanfilippo, dottorino

Tre, quattro cose utili che si possono fare subito - di Salvatore Sanfilippo, dottorino

Politica
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Gentile direttore, approfitto della sua disponibilità anche in considerazione del fatto che il voto a Santa Flavia, Altavilla e Ficarazzi, è importante anche per chi vive o lavora a Bagheria.
Già oggi  una serie di servizi sono in ambito territoriali, per esempio raccolta e smaltimento rifiuti, gestione distribuzione idrica, lo sarà presto anche il turismo con i Distretti, per questo credo che quanto scrivo possa interessare i suoi lettori.

Ed è proprio dal turismo che voglio partire.

Qualche tempo fa un mio giovane conoscente che lavora presso un hotel di Trabia, mi riferiva una sua esperienza.

Nei periodi di bassa stagione quasi settimanalmente arrivano in pullman da vari luoghi della Sicilia comitive di persone di media età, ospiti dell’hotel, che con qualche decina di euro hanno la possibilità di trascorrere un fine settimana fuori casa, arrivando la sera del venerdì e ripartendo nel pomeriggio di domenica.

Accade spesso che per occupare utilmente le mattinate del sabato e della domenica chiedano al personale dell’hotel, cosa di interessante si può trovare nei dintorni.

Il mio giovane amico gli parla naturalmente del Museo Guttuso e di villa Palagonìa a Bagheria, di Solunto e del castello di Solanto a Santa Flavia, della Chiesazza e del Santuario di Altavilla ecc.., invogliandoli a visitarli, ma il tutto avviene rigorosamente “a voce” anche perché per nessuno dei suddetti comuni  c’è un qualsiasi banale opuscolo, depliant, guida o altro che informi e incuriosisca il visitatore sulle cose che potrà trovare in questi comuni.

Ci veniva da pensar che in questi anni sono stati gettati soldi dalla finestra per progetti sul turismo che sono serviti solo ai soliti quattro-cinque progettisti; perché invece non “specializzare” all’interno della macchina amministrativa comunale un gruppo di due, tre dipendenti che curi i rapporti con gli hotels piccoli e grandi, i bed and breakfast del territorio e della città, rifornendoli di informazioni e materiale promo pubblicitario su Santa Flavia?

Non costerebbe molto e si potrebbe realizzare anche con  celerità.

L’obiettivo è di farci conoscere almeno da quei turisti che arrivano a Palermo e dintorni e cercano, come succede a noi tutti quando ci capita di fare un viaggio, di assumere già presso l’hotel dove siamo ospiti informazioni sulle cose belle da visitare, sul ristorante in cui si mangia bene e a basso prezzo da frequentare.

E’ un’idea praticabile che, se eletto sindaco, penso di potere realizzare, ed i frutti arriveranno.

Proseguo: chi ha visitato, come è accaduto talvolta a me, le città straniere avrà notato quanta importanza viene data all’arredo urbano e alla cura del verde e dei fiori.
Ci sono tante città in cui ai pali della luce vengono agganciati a “collo” delle fioriere pensili, che danno ai viali un aspetto gradevole e accogliente.

Qualcuno mi suggerisce di trasferire anche da noi questo elemento di arredo urbano.

E’ un’idea difficile e costosa da realizzare? Non lo pensiamo. Si potrebbe fare nel corso Filangeri di Santa Flavia o al Trizzanò di Porticello.

Potremmo addirittura finanziarla con degli sponsor che in cambio farebbero pubblicità alla loro attività.

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Un altro punto. Gli spazi di pertinenza di pizzerie, ristoranti, pub ed altro, che tra Porticello, Santa Flavia, Solanto e Sant’Elia sono tanti, e sono spesso angoli suggestivi e attraenti.

Penso di far approvare in consiglio comunale un regolamento che ne preveda l’uso da parte di questi operatori, della ristorazione soprattutto, ed in cui questi ultimi si impegnino a curarne l’arredo e la pulizia in cambio di una riduzione delle tasse comunali legate all’ uso del suolo pubblico, della Tarsu e/o di altre imposizioni di competenza comunale.

Lo stesso discorso di ridurre le imposizioni comunali penso di farlo per tutte le nuove imprese soprattutto quelle gestite da giovani: addirittura  penso ad un regolamento che preveda, a determinate condizioni, la eliminazione per un certo numero di anni di tasse e balzelli comunali per aiutare le nuove attività nella fase di start up.

Lo so che il tema nodale della nostra economia è quello del futuro produttivo di Porticello, legato come è noto alle attività di pesca, che in questo momento attraversa un momento di vera sofferenza.

Confesso che pur conoscendo sin da piccolo il mondo della pesca non ho una conoscenza specifica di norme e regolamenti, ed è per questo che penso di farmi affiancare da una consulta di pescatori e di loro rappresentanti.
Su una cosa però potete stare certi: sarò alla testa delle rivendicazioni e della difesa dei diritti dei pescatori.

Purtroppo abbiamo visto che a livello di comunità europea abbiamo fatto la fine dei vasi di coccio tra i vasi di ferro. E anche chi si è preso i voti dei nostri concittadini, poco ha fatto in Europa per aiutarli.

Dobbiamo allora agire su quelle leve nazionali e regionali dove possiamo riuscire e a far valere le nostre buone ragioni, per il varo di provvedimenti di sostegno alle nostre imprese familiari che praticano la pesca, compatibili con le norme comunitarie.

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Tutto il resto è fumo.

Però aggiungo che il sistema integrato del settore pesca deve guardare oltre e avanti.

Il molo per le barche da diporto, questo sì che consentirebbe di dare spazio e di far crescere la nostra cantieristica e di sollecitare l’indotto legato ai consumi e ai servizi a terra dei diportisti.

Infine si potrebbe con l’esperienza dei nostri pescatori “specializzare” Porticello come centro privilegiato di pesca-turismo.

Se riuscissimo a vendere questa “idea” sul mercato delle vacanze e del tempo libero si creerebbero nuove possibilità per i nostri pescatori.
Per chiudere mi consenta un breve digressione polemica: per qualcuno ormai è diventato un tormentone consolatorio, visti i guai che ha, ripetere sino alla nausea che il dottorino parla poco.
E’ vero e lo ripeto: è stravero, il dottorino parla poco, perché è abituato a parlare con i fatti, e sono quelli, quei fatti, che i miei concittadini potranno toccare con le mani.

Non sono un politico di professione, voglio solo risolvere dei problemi piccoli e grandi della nostra collettività, e mi ritengo in grado di farlo.

Io voglio provarci a ridare decoro, dignità e prestigio alla mia cittadina e penso di potere affermare, senza potere essere smentito, che io sarò in grado di dare risposte visibili e concrete ai problemi della nostra gente.

Io darò risposte, lo ricordino amici e avversari politici.