Politica

 

Da sempre Beppe Grillo e il suo movimento hanno attaccato la cosiddetta casta politica e i suoi privilegi. Inoltre il comico genovese e i suoi seguaci hanno costantemente denunciato il clientelismo dei partiti tradizionali. Però quando il M5S ha iniziato ad avere i suoi rappresentanti al Parlamento nazionale e in quelli regionali è scoppiata la polemica della parentopoli pentastellata. Infatti è accaduto che siano stati eletti all’interno del movimento madre al Senato e figlio alla Camera dei Deputati o come nel caso siciliano con l’elezione, sempre alla Camera, di Azzurra Cancelleri, sorella del deputato regionale e candidato governatore Giancarlo Cancelleri.

Anche nei centri siciliani in cui il M5S governa si sono registrati episodi analoghi con incarichi affidati a parenti, amici e appartenenti al movimento. Come nel caso di Bagheria che da un anno è governata da Patrizio Cinque e la sua giunta monocolore pentastellata. Una giunta che, secondo quanto scritto nel programma elettorale, doveva essere composta da soggetti scelti tramite i curricula, in base alla competenza e professionalità acquisita nei vari ambiti, aldilà dell’appartenenza politica, ma che ben presto è stata composta interamente da attivisti del movimento.

Paradosso che si è accentuato con la sostituzione di due assessori dimessisi e sostituiti da due consiglieri comunali. In questo caso non solo i curricula non sono stati presi in considerazione, ma i prescelti ricoprono le loro cariche senza avere le competenze. Come nel caso dell’ex segretario cittadino del PD Maria Laura Maggiore o del vicesindaco Fabio Atanasio che ricoprono rispettivamente le cariche di Assessore al Bilancio e Assessore ai Lavori Pubblici senza nessuna esperienza nei rispettivi settori. Va inoltre ricordato che vi sono stretti legami di parentela tra alcuni consiglieri comunali del M5S e membri della giunta comunale.

Anche per il Collegio dei Revisori dei Conti era prevista una selezione tramite i famosi curricula e sono stati scelti due soggetti vicini al movimento. Tra questi Antonino Mineo che dopo appena due mesi si dimise dalla carica di presidente del Collegio per essere successivamente nominato commissario liquidatore del Consorzio Metropoli Est. Sempre per lo stesso consorzio mesi prima l’amministrazione bagherese indicò come presidente un altro soggetto vicino al M5S, Gianluca Rizzo che qualche mese dopo, preso atto delle disastrose condizioni dell’ente, diede le dimissioni insieme ai membri del Cda.

A seguito del mancato rinnovo da parte dell’amministrazione bagherese dei dipendenti contrattisti del comune è venuta meno la figura del legale del comune. Figura che si sta tentando di far ricoprire a un legale esterno, mediante il conferimento di decine di cause e una costante presenza negli uffici comunali, all’avvocato Vittorio Fiasconaro, che tra l’altro è un esponente del M5S di Santa Flavia. E questo nella totale inosservanza del richiamo del Ministero degli Interni che ha chiaramente affermato che nessun incarico può essere conferito, previa autorizzazione dell’organo di controllo stesso, se si configurano incarichi che rappresentano veri e propri affidamenti di servizi, in questo caso il servizio legale esterno, a maggior ragione poi se si fa un bando proprio per l’affidamento del servizio legale. Inoltre altre consulenze legali sono state affidate a Vincenza Scardina, cognata dell’assessore Alessandro Tomasello.

Molto scalpore ha destato nelle ultime settimane la nomina a Presidente del Comitato dei Garanti di Giorgio Castelli, padre del consigliere pentastellato Filippo Castelli, nomina che ha fatto tanto discutere in città. Gli stessi metodi di selezione saranno con molta probabilità adoperati per la scelta dei membri dell’Organo Interno di Valutazione, nonostante la richiesta di alcuni consiglieri di minoranza che hanno chiesto la soppressione dello stesso o perlomeno l’eliminazione delle indennità dei membri, in un periodo in cui l’ente si trova in regime di dissesto finanziario.

Un metodo di selezione per la distribuzione degli incarichi da sempre criticato dal movimento, ma applicato una volta trovatisi ad amministrare. Un’emulazione dei partiti tradizionali tanto criticati dagli attivisti del movimento e dal loro leader Beppe Grillo.


La minoranza consiliare

Massimo Cirano - Maddalena Vella- Maurizio Lo Galbo - Carmelo Gargano - Paolo Amoroso- Angelo Barone - Filippo Tripoli - Michele Rizzo - Annibale Alpi - Rosario Giammanco - Emanuele Tornatore - Gino D'agati.
 

 

 

Lo ha riferito questa sera il sindaco Patrizio Cinque, nel corso di una assemblea che si è svolta questo pomeriggio a palazzo Butera con i dipendenti di fascia B, che aveva come obiettivo di individuare i criteri per selezionare le 26 ( o 28) unità che si dovranno occupare del servizio igienico personale scolastico dei diversabili.

Il motivo della sospensione risiede nel fatto che nei confronti della dr.ssa Laura Picciurro, responsabile del Settore Lavori pubbici e urbanistica erano state elevate sette contestazioni, ognuna delle quali prevedeva in base al codice di disciplina interno una sospensione di sei mesi.

La proposta del segretario generale Eugenio Alessi portata al parere del comitato dei garanti, era pertanto tranchant: il massimo di penalità per ogni addebito, quindi 42 mesi di sospensione; ricordiamo che il comitato dei garanti è l'organo recentemente nominato dal sindaco Patrizio Cinque che si pronuncia sui provvedimenti disciplinari nei confronti dei dirigenti, e che è formato dal dr. Giorgio Castelli, dall'avv. Vincenzo Vitale e dal comandante della Polizia municipale Costantino Di Salvo, in rappresentanza della dirigenza interna dell'Ente.

La proposta pervenuta dal segretario è stata pertanto attentamente esaminata dal comitato che ha però fatto notare  che la norma prevede che l'iter del giudizio per il dirigente debba essere completato entro 120 giorni dalla data in cui l'Ente ha notizia dell'infrazione, e non da quando l'addebito viene contestato; pertanto l'organo di garanzia ha eccepito che ben cinque delle contestazioni venivano a decadere  proprio per il mancato rispetto di questo termine perentorio..

In piedi sono rimaste pertanto solo due i mancati adempimenti contestati allla dirigente Picciurro: la mancata firma del contratto con la SER.ECO che avrebbe dovuto essere stipulato entro il 25.05.2014, che ha impedito il pagamento di una fattura già presentata dall'azienda e la mancata trasmissione nei termini, dei dati previsionali di entrata e di spesa per il bilancio 2015.

I due procedimenti sono stati 'unificati' ed è stato applicato il criterio previsto in norma, e cioè che la sanzione deve essere proporzionale e progressiva, e considerato altresì lo stato di servizio della dirigente, è stata proposta la sanzione che verrà successivamente sottoscritta e comminata dal segretario generale Alessi, vale a dire cinque mesi di sospensione dal lavoro e dallo stipendio.

Se si pensa che l'ing Giovanni Mercadante è stato licenziato perchè aveva incassato una tangente, che la dr.ssa Vincenza Guttuso, responsabile del Settore finaziario, è da qualche giorno in ferie, in questa fase l'unico dirigente in servizio in un comune di 60.000 abitanti, quale è Bagheria, è il dr. Costantino Di Salvo.

Angelo Gargano

nella foto d'archivio la dr.ssa Picciurro è la 1° a destra al banco della presidenza

 

Lo stillicidio di attentati e intimidazioni che si sono susseguite negli ultimi mesi a Bagheria e nel territorio,  avrebbero dovuto fare scattare nel mondo della politica e dell'imprenditoria un campanello di allarme.

Sono decine gli avvertimenti, gli episodi palesemente intimidatori o altri gesti criminali, rapine per esempio, riconducibili talora a dinamiche mafiose, o di altri fatti ancora che magari non vengono denunciati, che continuano ad accadere e che sono il sintomo  visibile di una pressione di cosa nostra che si rinnova, sul tessuto imprenditoriale, già gracile, di Bagheria e dell'interland.

Non per nulla cosa nostra è stata assimilata ad una piovra: malgrado  i colpi che subisce ( Argo, Reset, Bagdad, Pedro, solo negli ultimi anni) ripartono 'i scattatini' come noi bagheresi chiamamo i polloni, i germogli. Altra gente scende in campo, si fa per dire, spesso ignota alla quasi totalità dell'opinione pubblica ed in certi casi anche alle forze dell'ordine, e il giostra riparte.

Cosa fanno la politica, l'opinione pubblica, le Associazioni di categoria, le forze sociali organizzate, oggi di fronte a questa recrudescenza del fenomeno ? 

Nulla o troppo poco, perchè restano sostanzialmente a guardare: siamo fermi alla 'mafia che è una montagna di merda', alle giuste e doverose denunce delle infiltrazioni mafiose al Coinres fatte dal sindaco; per il resto l'antimafia bagherese è fatta di qualche comunicato stiracchiato  in cui si ripetono le stesse giaculatorie, dalla partecipazione a qualche triste anniversario, da isolati gazebo antipizzo e antiusura, (l'ultimo un anno fa della Confcommercio a Bagheria), di qualche cerimonia commemorativa, di qualche gesto simbolico che sostanzialmente lascia il tempo che trova.

O forse la legalità si persegue solo quando ci sono i famosi  'progetti' ben foraggiati, e non quando c'è una vera  e propria emergenza democratica ?

Manca  la consapevolezza della gravità del problema, manca la continuità della denuncia e dell'impegno, manca una politica vera di contrasto a questi fenomeni che guardi alle necessità delle imprese, a partire dalla apparente 'banalità' dei sistemi di videosorveglianza che aiutano spesso gli investigatori ad individuare i responsabili di fenomeni estorsivi.

Eppure è sotto gli occhi di tutti che quel poco di tessuto produttivo che è rimasto a Bagheria è palesemente sotto attacco, ma questo sembra interessare poco, la maggioranza, l'opposizione, l'assessore alle attività produttive, le associazioni di categoria, sindacati, associazioni, ecc..

Non un cominicato anche solo di generica solidarietà alle attività colpite in questi due-tre mesi o di sostegno alle forze dell'ordine sono venute dal mondo della politica, del lavoro, dell'imprenditoria organizzata.

Si parla sempre della cosa nostra di un tempo, di quella che probabilmente non c'è più, senza riuscire a cogliere che la mafia è viva, è sempre presente, si trasforma, negli uomini ma non nelle modalità di interferenza con gli accadimenti dell'economia.

Stare accanto anche con un comunicato, una manifestazione, un ordine del giorno, agli imprenditori presi di mira, far sentire loro che non sono soli, che c'è una società civile vigile ed  attenta è il minimo che si possa fare, senza aspettare che restino esposti  da soli e diventino simboli ed ero, per assumerli come modelli e mettere i nostri facili Mi piace su facebook.

Se la mafia alza il tiro, se soffoca, come sta avvenendo, l'economia del territorio, se mette in ginocchio le attività commerciali che già soffrono di una crisi durissima, anche la risposta deve alzare il tiro; purtroppo abbiamo la sensazione che questa classe politica, che pure, è giusto dirlo, con cosa nostra per il 99% non ha niente a che spartire, gira gli occhi dall'altra parte e non percepisca la gravità di quanto sta avvenendo da qualche tempo a questa parte.

Non ci meravigliamo poi se i commercianti e gli imprenditori dichiarano sistematicamente di non aver subito alcuna intimidazione; di fronte a questo aridità e appiattimento della coscienza civica, nessuno si può sentire dentro  la vocazione dell'eroe.

Per questo, far sentire la solidarietà militante a tanti imprenditori che vengono taglieggiati dal pizzo e dall'usura può essere importante per evitare la loro solitudine di fronte a questi messaggi dei violenti e dei prepotenti.

 

 

Nonostante la scuola Gramsci sia  chiusa da anni con la Cirincione che rischia di seguire  la sua stessa sorte, e ci siano gravi problemi al Bagnera e in almeno altre tre scuole bagheresi, la giunta grillina non ha presentato alcun progetto in risposta al Bando regionale per la formazione del piano triennale per l'edilizia scolastica, che prevedeva finanziamenti per circa 105  milioni di euro. 

Sono stati quasi duecento i Comuni siciliani a inviare istanza di finanziamento, molti quelli ammessi a finanziamento, ma Bagheria non lo ha fatto. 

Occorreva inviare via pec una semplice istanza a firma del sindaco e una scheda riassuntiva di massima dell'intervento, sottoscritta dal Rup per potere partecipare entro lo scorso 4 aprile; ma neppure questi semplici adempimenti sono stati svolti.

Il Comune di Bagheria avrebbe dovuto aderire all'avviso proponendo tre progetti di ristrutturazione e messa in sicurezza per l'importo massimo cadauno di 800 mila euro.

Pensate che il vicino comune di Casteldaccia, ha avuto finanziate la ristrutturazione di due scuole per un importo rispettivamente di 700.000  e di oltre 500.000 euro, proprio perchè ha presentato i progetti.

La giunta grillina invece continua nel solco sciagurato di quella precedente, perdendo importantissime occasioni di finanziamento per l'edilizia scolastica, (Lo Meo si era fatto sfuggire i bandi del Decreto del Fare (scadenza settembre 2013) e del Cipe (scadenza marzo 2014)), con i quali sono stati finanziati decine di interventi per i Comuni dell'Isola, oggi i grillini fanno lo stesso.

È grave avere perso l'ennesimo treno, perché a questo punto, senza soldi e quindi senza lavori di messa in sicurezza, è a serio rischio l'apertura di diverse scuole bagheresi per il prossimo anno scolastico.

E la responsabilità è solo e soltanto della giunta pentastellata. L'anno scorso il Sindaco ci era venuto a fare la morale alla Festa dell'Unità sulla mancanza di fondi per l'edilizia scolastica stanziati da Stato e Regione.

Già in quella sede gli avevamo detto che per accedere ai fondi bisognava prima che il comune si attrezzasse per partecipare ai numerosi bandi, cosa che Bagheria non fa da due anni, invece hanno sguarnito l'ufficio tecnico mandando a casa il personale contrattista.

L'assessore ai lavori pubblici, Fabio Atanasio, dopo la gestione approssimativa dell'emergenza edilizia scolastica e la mancata partecipazione al bando, dimostri di non essere attaccato alla poltrona e all'indennità di funzione, e faccia un passo indietro, e con senso di responsabilità si dimetta immediatamente dalla carica, prima di provocare ulteriori danni.

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