Attualità

Si riprende domenica 14 aprile 2013 un discorso iniziato nel settembre dello scorso anno con la conferenza organizzata e svoltasi presso il liceo scientifico D’Alessandro e che ha visto Paul Connett, professore emerito di chimica ambientale presso la S. Lawrence University e ideatore della strategia Rifiuti Zero, illustrarci le dieci azioni per rivoluzionare la nostra insostenibile economia dei rifiuti.

Il nostro movimento sarà presente domenica dalle 10,00 alle 13,00 in Corso Umberto a Bagheria e dalle 16 alle 19 ad Aspra in via Francesco Tempra (lungomare) per la raccolta delle firme per la legge d’iniziativa popolare Rifiuti Zero.

L’obiettivo della legge è la riforma completa del sistema della raccolta e smaltimento dei rifiuti, articolato in cinque punti cardine: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro.
Rifiuti Zero è un grande progetto, ambizioso sicuramente, ma nulla ci vieta di ambire a un ambiente tutelato e rispettato, in cui tutti i cittadini siano educati alla preservazione del territorio, contribuendo così allo sviluppo economico, sociale e culturale dello stesso. (I turisti non devono ricordare le nostre città prevalentemente per la spazzatura).

Salta agli occhi che il ritorno in termini di economicità e occupazione sarebbe notevole.

Non possiamo lasciarci sfuggire una occasione simile. E’ un dovere morale. Tantissimi comuni in tutta Italia si sono mobilitati per la raccolta delle firme, ne occorrono cinquantamila. Esistono già quattordici coordinamenti regionali e altri sei si stanno costituendo.

Nell’ambito della costituzione del comitato regionale siciliano Salvatore Ducato è stato designato quale responsabile territoriale per la provincia di Palermo, il suo compito e il suo obiettivo sono quindi quelli della promozione e divulgazione dell’iniziativa di legge.

Egli ha dichiarato che per Bagheria Bene Comune, non è altro che la continuazione di un percorso già iniziato e che il movimento vuole essere “movimento” nel senso stretto del termine. “Non ci fermiamo, i percorsi sono spesso lunghi e accidentati, ma non si perde mai di vista l’obiettivo.

Proseguiamo con determinazione un cammino che abbiamo iniziato e vogliamo concludere con i fatti. La politica delle parole non ci ha mai entusiasmato”.

Il nostro auspicio è che anche Bagheria sia inclusa e annoverata nella lista dei comuni virtuosi, ma affinché ciò avvenga, è necessario che amministratori e cittadini agiscano in sinergia facendo ognuno la rispettiva parte.

E allora forse “anche dal letame possono nascere fior”, come recitava Fabrizio De Andrè

Adele Musso per Movimento Bagheria Bene Comune

 

A Bagheria sarà possibile fimare per l'intera giornata di domenica 14 aprile, in via Mattarella ( zona Uffici comunale), di fronte centro commerciale Alfano, e sul lungomare di Aspra.


 

Il dirigente scolastico del 1° Circolo didattico “ G. Bagnera” di Bagheria, constatato che è stato dalla S.V. pubblicato un articolo: “ Per le autorità sanitarie, eccessivo lo stato d’ansia per il presunto caso di scabbia al Bagnera”, riportante notizie non corrispondenti alla realtà dei fatti, chiede un’immediata rettifica dell’articolo stesso, pubblicato in data 11 aprile 2013.

A questo proposito si fa presente:
• a questa Istituzione scolastica, in data 09/04/2013, è giunta una nota, da parte del II settore del Comune di Bagheria, a firma del dirigente, ing. Mercadante, con la quale si comunicava che un/a alunno/a, che fino ad alcune settimane prima, aveva frequentato la scuola,era affetto/a da scabbia, e invitava l’istituzione “a prendere tutti i provvedimenti a tutela degli alunni e del personale”.

Ci si chiede: l’Istituzione avrebbe dovuto ignorare il fatto e tacere?
• la scuola doveva dare forzatamente comunicazione del fatto, quindi, per non procurare allarme, lo ha fatto in maniera essenziale ma giusta, onde preservare la salute degli alunni, delle famiglie e del personale.
• non era compito della scrivente, ma del pediatra che ha diagnosticato la scabbia, segnalare il caso al Distretto Sanitario Locale;

La scrivente ritiene che sia un suo diritto ottenere pubbliche scuse per i commenti gratuiti e tendenziosi espressi dalla S.V..

In particolare, sarebbe opportuno che Lei chiarisse quale metro di giudizio La porta a ritenere che la comunicazione di cui sopra è “improvvida e irrituale”, e cosa Le fa pensare che le famiglie, avessero provato “sconcerto” e non solamente preoccupazione. “Sconcerto” per che cosa?

Inoltre, questo Dirigente chiede espressamente alla S.V. di rettificare la frase: “Nel comunicato e non è certamente un caso, la parola scabbia non è stata neanche scritta ……”

In questo caso, invece la parola scabbia è stata scritta e sottoscritta, ( la dirigente non soffre di allucinazioni), in quanto nella comunicazione fatta alla scrivente si legge: “Con la presente (….) comunica che a seguito di una visita di controllo(…) effettuata dal/la pediatra (…..) si è venuti a conoscenza che la minore in oggetto è affetta da scabbia. (…).

Come è possibile che la S.V. abbia l’ardire (chiamiamo così un atto in effetti molto grave) di affermare che un dirigente scolastico agisce per “sentito dire” e si inventa una patologia senza cognizione di causa?

Giusto per fare una considerazione, affermo che tacere la verità può tornare soltanto utile soltanto a chi vuole non assumersi le proprie responsabilità. La scrivente, come persona, come insegnante e come dirigente scolastico ha sempre agito alla luce della correttezza, della professionalità e della chiarezza.

La comunicazione fatta ai genitori era dovuta, perché in caso contrario l’ Istituzione scolastica sarebbe stata omissiva.

La scrivente aggiunge, infine, che si riserva di adire le vie legali qualora non venisse pubblicata integralmente quanto esposto e non venissero presentate pubbliche scuse per le illazioni, i giudizi gratuiti presenti nell’articolo di cui sopra, lesivi dell’immagine dell’Istituzione e della Dirigente scolastica.

Rosalba Bono

 

Ci sono dei punti che ancora non sono chiari ad alcuni tra i protagonisti di questa vicenda: è obbligo di legge per un operatore sanitario che abbia fatto diagnosi di scabbia, di fare subito denuncia al competente Dipartimento di prevenzione del Distretto Sanitario di appartenenza, nel nostro caso Bagheria.

E’ compito poi del Dipartimento di prevenzione informare le istituzioni interessate, in questo caso la scuola e l’Ufficio di igiene del Comune per valutare il da farsi.

Pensiamo inoltre che chiunque, ingegnere caposettore di un comune o dirigente scolastico venga messo a conoscenza del fatto che sia stato diagnosticato un caso di scabbia, da chiunque che non sia l’autorità sanitaria istituzionalmente preposta alla prevenzione, debba, come primo passo, accertarsi presso questa autorità, su come stanno veramente le cose.

Sino al momento in cui scriviamo non esiste, o comunque non è saltata fuori, una diagnosi, certificata da un medico, di scabbia o di sospetta scabbia, che avrebbe dovuto essere subito trasmessa, nel momento stesso in cui veniva accertata e, ripetiamo, come la legge prevede, all’unica autorità competente, e cioè quella sanitaria.

Ora siamo di fronte ad una comunicazione di un ingegnere che informa la dirigente dell’Istituto ‘G.ppe Bagnera’ che una bambina che ha frequentato questa scuola, sarebbe stata affetta da scabbia.

Come è da chi l’ing. Giovanni Mercadante ha avuto questa informazione, e quale fondamento ‘ sanitario’ ha la notizia?

Sinora manca, per così dire, il “corpo del reato”: e cioè una certificazione medica che attesti che la bambina presentava questa patologia, anche solo sospetta.

Se il medico che ha diagnosticato questa patologia infettiva sulla bambina non ha fatto quanto la legge gli prescrive, e cioè informare prima la famiglia, e immediatamente dopo l’autorità sanitaria preposta, ha omesso di compiere il proprio dovere professionale.

Chiunque, lo ripetiamo, a nostro modesto avviso, fosse venuto a conoscenza di questa segnalazione, aveva una sola cosa da fare: chiamare immediatamente l’autorità sanitaria preposta, verificarne la fondatezza e con quella valutare i passi successivi da compiere.

Tutto qua.

Ed il comportamento più corretto ed esemplare in questo caso lo hanno avuto le famiglie dei bambini che immediatamente hanno chiesto chiarimenti agli uffici sanitari chiedendo un loro intervento, manifestando appunto "sconcerto",( 'turbamento', secondo il Devoto Oli; 'sconvolgimento', 'sbigottimento' secondo Wikipedia)

E' questa ci pare la linea che avrebbe dovuto essere seguita, ed in questo ci conforta la nota che in data 11 Aprile 2013 il Dipartimento di prevenzione, nella persona del dottor Marcello Scalici, invia al sindaco Vincenzo Lo Meo.

Molto correttamente l’autorità sanitaria preposta non avendo nessun elemento certo e verificato che confermi la notizia fatta circolare, non usa mai ed in nessun passaggio il termine scabbia.

E non è un caso; perchè non è saltata fuori ad oggi nessuna certificazione, firmata da un medico, attestante la patologia, ma solo uno scambio di informazioni tra autorità comunali e autorità scolastiche che non fanno riferimento ad alcun atto medico, ma ad una notizia che sarebbe stata appresa in via informale dalle assistenti sociali e sempre in via informale trasmessa ai superiori gerarchici.

Invitiamo con molta serenità la dirigente Rosalba Bono a rileggersi, non la nota dell’ingegnere Giovanni Mercadante, che medico non è, (nota che peraltro noi non conosciamo), ma quella del Dipartimento di prevenzione, che al momento è l’unico atto recante la firma di un medico, che dice testualmente “Non entrando nel merito sulla procedura con la quale è stata gestita la comunicazione da parte sia del servizio sociale che della Dirigente scolastica si ritiene, allo stato attuale, assolutamente eccessivo lo stato di allerta e di ansia procurato ai genitori dei piccoli che frequentano l'Istituto”

Crediamo che questa frase dica molto di più del nostro “improvvido e irrituale”.

Infine, in nessun passaggio dell’articolo abbiamo mai usato l’espressione che la dirigente abbia agito per “sentito dire” che ci viene scorrettamente attribuita usando il virgolettato, o che, sempre la dirigente, si sia inventata un patologia senza cognizione di causa.

Ed il fatto che la dirigente Bono debba ricorre ad una palese manipolazione del nostro pensiero per sostenere le proprie ragioni, ci fa pensare che queste siano un po’ deboli.

Giudichino pertanto i lettori  chi deve delle scuse a chi.


 

Era stata una nota della dirigente scolastica Rosalba Bono a creare una situazione di ansia e di paura in centinaia di famiglie i cui bambini frequentano il plesso di scuola primaria 'G.Bagnera'.

In una nota trasmessa ieri alle famiglie si comunicava che alla scuola era giunta comunicazione che ad un alunno/a, che peraltro non frequentava più la  scuola fosse stato diagnosticato/a  la scabbia, patologia della cute infettiva e grave, e non solo per i risvolti come dire 'estetici'.

Nella stessa nota si suggeriva alle famiglie dei piccoli che frequentano la scuola di contattare il proprio medico di famiglia.

Questa comunicazione, quanto meno improvvida e irrituale, ha naturalmente gettato nello sconcerto e nella preoccupazione centinaia di famiglie.

Oggi alcuni componenti del consiglio di Istituto hanno chiesto l'intervento del dottore Marcello Scalici, responsabile del Dipartimento servizio di prevenzione presso il Distretto sanitario, che dopo aver preso contatto telefonicamente con il dirigente scolastico, ha  inviata una nota rassicurante al sindaco di Bagheria,  in cui ridimensiona l'allarme.

Nella nota si segnala al sindaco che una folta delegazione di genitori aveva manifestato l'incresciosa situazione al responsabile del servizio, che aveva preso appunto contatti telefonici con la dirigente della scuola, e che in seguito a questa interlocuzione,  metteva  subito alcuni punti fermi nella vicenda.

1) L'ufficio sanitario del Distretto,  deputato a ricevere le segnalazioni di malattie infettive e contagiose, non ha ricevuto negli ultimi giorni nessuna segnalazione di casi sospetti di minori frequentanti la scuola del 'Bagnera' da parte del dirigente scolastico.

2) Che una segnalazione circa un caso sospetto di una bambina, che da oltre un mese non andava però a scuola,  era stato fatto presente dai servizi sociali ed era pervenuto il 9 di aprile, direttamente al dirigente scolastico della scuola, Rosalba Bono.

3) La dirigente riferiva altresì ai responsabili sanitari che i fratellini della minore frequentanti lo stesso istituto, avevano fatto pervenire giustificazione del pediatra per una assenza superiore ai cinque giorni, che attestava il buono stato di salute dei piccoli e l'assenza di malattie contagiose.

Ora conclude la nota, pur senza volere entrare sulla procedura adottata per segnalare il fatto da parte della scuola, si ritiene, allo stato attuale, assolutamente eccessivo lo stato di allerta e di ansia procurato ai genitori dei piccoli che frequentano l'Istituto.

Nel comunicato, e non è certamente un caso,  la parola scabbia non è stata neanche scritta, anche perchè a certificare le patologie infettive non possono essere nè i servizi sociali nè i dirigenti scolastici: sono i sanitari, medici di base o pediatri, che hanno l'obbligo di legge di segnalare alle autorità sanitarie eventuali patologie infettive di rilievo, e la scabbia è tra queste.

Nessun medico, si dice in sostanza nel comunicato, ha fatto in tempi recenti una siffatta segnalazione.

Popolazione e genitori vengono quindi tranquillizzati sulla non sussistenza di reali pericoli per la salute collettiva, e si invita ad andare avanti nel regolare svolgimento delle lezioni, ferma restando l'attività di sorveglianza sanitaria che continueranno ad esercitare gli uffici preposti

 

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