Brevi
Arsenale delle Apparizioni, venerdì "Ritratti dal Senegal" e sabato il compositore P. Bonanno
Sabato 31 luglio, a d accompagnare la visione dei corti, sarà il compositore PIETRO BONANNO (Drones,Soundscape,Noise & Synth).
h. 20,30 - Via Lungarini 21, Casteldaccia
Mentre venerdì 30, sempre all'Arsenale, inaugurazione della mostra Ritratti dal Senegal, di Riccardo Lo Buglio.
Assolto il nipote di Antonino Tripoli, che era accusato dell'omicidio dello zio.
Per Domenico Gargano, nipote di Antonino Tripoli, ucciso con tre colpi di pistola i primi di ottobre del 2008 nei pressi della stazione ferroviaria a Bagheria, il p.m. Maurizio Agnello, aveva chiesti 27 anni; la Corte di Assise l'ha invece assolto.
E' questa la sentenza pronunciata dal Tribunale che accogliendo le argomentazioni della difesa, ha sostenuto che l'accusa nei confronti del nipote, formulata in un momento di lucidità dal Tripoli qualche giorno dopo il ricovero in ospedale, dove sarebbe poi deceduto, era avvenuta in un contesto in cui Antonio Tripoli non aveva sufficiente lucidità.
Mancava anche, sempre secondo i difensori, un motivo valido che potesse giustificare un atto così violento, anche se a caldo, gli inquirenti avevano ipotizzato possibili conflitti di interesse tra zio e nipote.
Il sassofonista Gianni Gebbia al 4° incontro "Dialogue" all'Arsenale delle Apparizioni
Il quarto appuntamento della rassegna "Dialogue", curata da Francesco Guttuso e Francesco Incandela, ospiterà il sassofonista palermitano Gianni Gebbia (foto in basso), il musicista improvviserà su una selezione di corti d'autore.
Da non perdere il capolavoro "Tango" di Zbigniew Rybczyński, premio oscar nel 1983.
Data: 24 luglio h. 19.30 (aperitivo a buffet)
Luogo: Arsenale delle Apparizioni - Via Lungarini 21, Casteldaccia (Pa)
Mercoledì dibattito sul documento della Conferenza episcopale
"PER UN PAESE SOLIDALE: CHIESA ITALIANA E MEZZOGIORNO", pubblicato nel febbraio di quest'anno. Seguirà la discussione eil confronto, choiunque fosse interessato è pertanto invitato a partecipare.
Palermo. Ricostruite mappe estortive e modalità di affiliazione a Cosa Nostra
Nelle prime ore del mattino dello scorso 22 Luglio, personale della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Palermo ha dato esecuzione ad una Ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP Distrettuale di Palermo, su richiesta della locale D.D.A. ( Proc. Agg. Dott. Ignazio De Francisci, Sost. Proc. Dr.sse Francesca Mazzocco e Roberta Buzzolani ) a carico di CORSO Gioacchino, nato a Palermo il 16.03.1967, CORSO Gianpaolo, nato a Palermo il 20.08.1972, LO VERDE Giovanni, nato a Palermo il 10.08.1939, TRAINA Ignazio, nato a Palermo il 01.04.1961, TAORMINA Mario, nato a Palermo il 14.01.1964, GUERCIO Francesco, nato a Palermo il 31.07.1978, DI GIOVANNI Gregorio, nato a Palermo il 26.05.1962, tutti esponenti delle famiglie mafiose di Santa Maria di Gesù e Porta Nuova, ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di associazione mafiosa ed estorsione aggravata dalle modalità mafiose.
L'esecuzione del provvedimento in argomento costituisce una evoluzione delle indagini culminate, lo scorso 10 Marzo, nella operazione di polizia giudiziaria denominata "Paesan Blues", svolta di concerto con il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato ed il FBI, che consentì di trarre in arresto 21 affiliati a cosa nostra palermitana e smantellarne i collegamenti operativi criminali ed i canali di comunicazione con esponenti della cosa nostra americana.
Nello specifico, sulla scorta di nuove prove, sono stati colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere 3 soggetti palermitani, Traina, Taormina e Di Giovanni, non ancora raggiunti da provvedimenti restrittivi nelle precedenti fasi delle indagini e sono state emesse nuove ordinanze per altri specifici fatti di reato a carico di 4 persone già destinatarie del provvedimento dello scorso Marzo, Corso Gioacchino, Corso Gianpaolo, Lo Verde e Di Giovanni.
Nel concreto, le nuove risultanze provengono da nuove intercettazioni ambientali e telefoniche, dalle dichiarazioni, opportunamente riscontrate, dei collaboratori di giustizia DI MAIO Giuseppe, PASTA Manuel e BONACCORSO Andrea e dalle denunce rese dalle vittime delle richieste estorsive.
Le investigazioni hanno consentito di accertare l'unitarietà e la particolare operatività criminale, sino alla data della operazione "Paesan Blues", del mandamento mafioso di Santa Maria di Gesù - Villagrazia, sotto la reggenza di CORSO Gioacchino.
E' emerso, inoltre, il ruolo centrale di quest'ultimo nelle dinamiche mafiose, oltre che come reggente del mandamento, anche quale prezioso alleato e consulente per altre articolazioni cittadine di cosa nostra ed in particolare per il mandamento di Resuttana ( si è accertato che Gioacchino CORSO godeva di grande considerazione da parte di Pippo PROVENZANO ed esercitava profonda influenza sia su Giuseppe LIGA che su Andrea QUATROSI, tutti personaggi dei quali è già emerso, in altre indagini, il ruolo in seno alle famiglie della zona occidentale del capoluogo ). Più in generale, Corso Gioacchino si è evidenziato come soggetto di particolare carisma, punto di riferimento, rispettato e temuto, per esponenti mafiosi della intera città ( è addirittura emerso che per qualche tempo avrebbe fatto da autista a Totò RIINA durante la sua latitanza );
Le indagini di polizia hanno accertato la costante ricerca, da parte delle famiglie palermitane di cosa nostra, di rinvigorire la struttura della organizzazione mafiosa, provata dalle numerose, recenti, operazioni di polizia, attraverso una tenace politica di alleanze, l'interscambio di uomini, l'individuazione di nuove figure di riferimento operativo ed il ricorso ad uomini d'onore di età avanzata cui riservare il ruolo di consigliere, nella logica di una maggiore unitarietà del sodalizio;
E' da sottolineare anche l'attualità delle rituali cerimonie di affiliazione a cosa nostra - l'ultima nota si tenne in una palestra di Borgo Ulivia nel maggio 2009 - con il noto simbolismo di santine e "punciute" e l'ostinato tentativo di ripristinare, almeno formalmente, le gerarchie interne alle famiglie con l'affidamento, nonostante le oggettive difficoltà di reperimento di affidabili "quadri" mafiosi, di cariche ritenute non più esistenti quali quella di capodecina. In relazione agli organigrammi, al di là di quanto già sopra indicato e di quanto già contestato con la precedente ordinanza, è emerso il ruolo di LO VERDE Giovanni quale consigliere, di CORSO Gianpaolo quale uomo d'onore riservato, di TRAINA Ignazio quale capodecina e di TAORMINA Mario quale soldato, tutti in seno alla famiglia di Santa Maria di Gesù.
Infine si è riscontrata l'immutabile centralità della pratica delle estorsioni quale irrinunciabile strumento del potere mafioso ed essenza stessa della organizzazione. Nel corso delle indagini è emersa una precisa suddivisione dei compiti operativi in relazione alle zone del mandamento da "coprire". A TRAINA Ignazio, GUERCIO Francesco ed all'attuale collaboratore di giustizia DI MAIO Giuseppe erano state affidate tre diverse liste di esercizi commerciali: una per la zona di Bonagia, Villagrazia e Falsomiele, la seconda per l'area di via Santa Maria di Gesù e via Oreto alta, la terza - quella rinvenuta all'epoca degli arresti di Marzo - per la zona di via Perez, via Mendola ed in genere l'area della Stazione Centrale. In ordine alle vicende estorsive più rilevanti - in questi casi addirittura "extramandamentali"- sono state acquisite nuove prove su quella, già emersa in Marzo, "curata" da Gianpaolo CORSO in danno di due noti negozi di abbigliamento in Via Notarbartolo e via Marchese di Villabianca ed è stata accertata la dazione, a titolo estorsivo, della somma di trentamila euro, da parte del titolare di una catena di supermercati, dapprima "agganciato" da LO VERDE Giovanni e quindi condotto ad un incontro in un luogo riservato al cospetto di CORSO Gioacchino e DI GIOVANNI Gregorio quali capi dei mandamenti di Santa Maria di Gesù e Porta Nuova, destinatari delle somme.
Ai destinatari già detenuti l'ordinanza è stata notificata presso le case circondariali ove si trovavano ristretti; gli altri sono stati associati presso l'istituto di detenzione "Pagliarelli" di questo capoluogo, a disposizione della Autorità Giudiziaria che nella decorsa giornata ha già provveduto agli interrogatori di garanzia.
Fonte : comunicato stampa diffuso dalla questura di Palermo
Approvati diversi regolamenti nell'ultima sessione di lavori del consiglio comunale
Il consiglio comunale ha riapprovato nella seduta di ieri, giovedì 22 luglio, il regolamento sui beni confiscati alla mafia, in occasione della settimana dell'anniversario dell'uccisione di Borsellino, dopo aver apportato alcune modifiche necessarie.
Nel corso della stessa seduta sono approvati altri regolamenti, e cioè quello sull'utilizzo di Palazzo Cutò e le tariffe previste per manifestazioni e celebrazioni, il regolamento per la concessione della cittadinanza onoraria e benemerita che ha portato la competenza in capo al consiglio comunale e il regolamento per l'istituzione della consulta della cultura.