Politica

Napoli faccia un passo indietro e si ritiri dalla competizione elettorale. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio per concussione, abuso d'ufficio, violenza privata e altri reati gravi ipotizzati a carico di altri soggetti (con il Comune di Santa Flavia parte offesa) , la lista Onda libera che sostiene il candidato a sindaco Giusi Gerratana chiede un atto di responsabilità al sindaco uscente Antonio Napoli al fine di non falsare le elezioni amministrative del 6 e 7 maggio prossimo.

È ormai certo come, non soltanto un eventuale condanna in primo grado del Sindaco per il reato di concussione porterebbe alla sospensione dalla carica, ma anche un semplice rinvio a giudizio poche settimane dopo dal voto provocherebbe a Napoli, in caso di rielezione, un grave conflitto di interesse, dovendo da un lato difendersi come imputato di fronte al giudice, dall'altro far costituire parte civile contro se stesso il Comune di S. Flavia.

Significherebbe ritrovarsi con un Sindaco sospeso o depotenziato allorquando la Comunità flavese avrà bisogno di una guida sicura, tutta concentrata alla crescita e allo sviluppo del territorio.
Del resto, già una volta la Giunta di Antonio Napoli si è costituita prontamente parte civile per reati molto meno gravi contro un suo assessore, addirittura il vice-sindaco del tempo Camarda, che lasciò il ruolo istituzionale per difendersi con correttezza e anche con successo pieno nelle aule del Tribunale.

Sarebbe impensabile che Antonio Napoli non pretendesse per se lo stesso rigore dimostrato per altri in vicende analoghe.

Auspichiamo che Antonio Napoli e tutti gli altri imputati possano dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati dalla magistratura, senza però che questo procedimento penale possa influenzare nell'immediato futuro la vita politica e sociale di un paese, che dopo tanti anni di declino e di crisi ha la necessità e l'urgenza di ricominciare un percorso di libertà e di progresso.

Piuttosto che proseguire in atti amministrativi spericolati, che la Lista Onda Libera ritiene illegittimi, a pochi giorni dalle elezioni, come il tentato affidamento dello stadio comunale e la privatizzazione del mercato ittico, facciamo appello all'uomo e al sindaco Antonio Napoli, per il bene del nostro paese, affinché faccia in tempo utile un passo indietro, anteponendo gli interessi della comunità a quelli della persona
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Il Responsabile Rapporti con la Stampa
Lista Onda Libera
Vittorio Fiasconaro

Il neretto è nel testo del comunicato  La redazione di Bnews
 

La notizia era stata anticipata già qualche settimana fa noi di Bagherianews, nei giorni scorsi la conferma di quanto avevamo scritto, e a seguire le relative determine di revoca degli incarichi di consulenza assegnati dal sindaco Lo Meo a parte quelli legati alla nomina del medico competente, obbligatoria per legge.

Queste le derterminazioni di revoca: Con le determine n. 18, 19, 20, 21, 22 e 23 del 24 aprile 2012, il sindaco Vincenzo Lo Meo revoca alcuni incarichi di consulenza e collaborazione affidati ad esperti.
In particolare con la determina n.18 del 24 aprile 2012 viene revocata la determina n.30 del 27.12.2011 avente per oggetto”Affidamento incarico di collaborazione all’Ufficio SPP del Comune in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro", e già  affidate agli ing. Fabio Atanasio e Isidoro Testa. Importo 20.000 euro
Con la determina n. 19 del 24 aprile, il sindaco revoca la determina n. 31 del 27 12 2011 avente ad oggetto: “Sistemazione e riqualificazione di Via Consolare. Conferimento incarico di consulenza alla progettazione”, già affidata all'ing. Scianna Giacinto. Importo 6.000 euro
La determina n. 20 revoca la determinazione n. 32 del 27. 12. 2011 avente per oggetto “Riqualificazione di Via Calogero Miserendino. Riqualificazione Via Maggiore e Via Dammuselli Conferimento incarico di consulenza alla progettazione”, già affidata a Massimo Muscaglione. Importo 6.000 euro

La determina n. 21 revoca la determina n. 33 del 27.12.2011 avwente per oggetto"Sistemazione e riqualificazione di Corso Olivuzza(Viale S. Isidoro). Conferimento incarico di consulenza alla progettazione, già affidata a Giuseppe Ficano. Importo 6.300 euro

Con la determina n. 22 il sindaco revoca la determinazione n. 34 del 27.12.2011 avente per oggetto" Riqualificazione urbana e funzionale di Via Città di Palermo e Viale Ing. Giuseppe Bagnera. Conferimento incarico di consulenza alla progettazione", già affidata a Nicola Gagliano. Importo 6.000 euro

Infine la determina n. 23 revoca la determina n. 25 del 27.12.2011 avente ad oggetto "Riqualificazione via Angiò ed Arco Angiò- Conferimento incarico di consulenza alla progettazione", già affidata a Alessandro Vaghetto. Importo 4.000 euro

Le revoche si sono rese necessarie sulla base di quanto disposto dall’articolo 191 comma 5 del Testo Unico degli Enti Locali per l’impossibilità di assumere regolare impegno di spesa.

Evidentemente le determine di incarico erano state fatte con avventatezza, e malgrado la difesa a spada tratta che ne era stata fatta in consiglio dall'allora assessore Pippo Ferrante, alla fine sulle "esigenze" della politica ha prevalso il rispetto delle leggi e il buonsenso

La messa in mora, da parte del Sindaco Lo Meo, dei commissari liquidatori del COINRES può, in prima battuta, essere condivisibile, ma risultano necessarie alcune puntualizzazioni.

La posizione da noi assunta in questi anni nei confronti del COINRES è nota ed ampiamente dibattuta, e sulla scorta di questa, subito dopo l’elezione del sindaco Lo Meo, avendo a cuore le sorti della nostra città, abbiamo “offerto” il nostro contributo per la risoluzione dei problemi (non solo quello relativo al COINRES).

Nei dibattiti pubblici, nei consigli comunali, sulla piazza mediatica abbiamo a più riprese chiesto che il Sindaco potesse illustrarci le azioni poste in essere e quelle, strategicamente, da porre in essere per poter uscire dalla voragine economica che ormai ha creato il COINRES.

Non abbiamo avuto risposta. Di nessun genere. Mai, in nessuna circostanza ci è stata data risposta, nè pubblicamente, nè tantomeno privatamente.

Per noi la campagna elettorale si è chiusa il 13 Giugno è mai abbiamo avuto il dubbio che servisse lo sforzo di tutti per superare l’attuale situazione.

Ma ci è apparso subito evidente che l’amministrazione non era alla ricerca di un “confronto” democratico per la risoluzione dei problemi.

Piuttosto ha prevalso l’acredine di taluni soggetti nei nostri confronti, per motivi che poco hanno a che fare con il bene di Bagheria.

Quando si è di fronte ad un problema amministrativo come quello rappresentato dal COINRES (ma anche dal PRG, o dalla grave crisi occupazionale, o dal crescente disagio sociale con il conseguente aumento dalla sacca di povertà) buonsenso suggerisce un confronto aperto e sereno, con assunzioni di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti.

Il confronto, gioco forza, deve partire dalle soluzioni proposte dall’amministrazione (per questo i cittadini hanno votato Lo Meo) che divengono oggetto di dibattito, di confronto ed eventuale integrazione.

Questo è già successo nel passato (con altre amministrazioni) per argomenti particolarmente delicati per la vita sociale di Bagheria.

Il sostegno, da più parti auspicato, ad un’azione amministrativa ad oggi solo annunciata, ci pare assolutamente prematuro.

Se da un lato risulta apprezzabile il sussulto del Sindaco Lo Meo, dall’altro ci aspettiamo la definizione di una “exit strategy” per riparare la falla COINRES che sta facendo precipitare la situazione finanziaria di Bagheria.

In altri termini, non vorremmo che l’azione di messa in mora dei commissari liquidatori del COINRES fosse una ripicca a fronte della querèlle sulla delegazione di pagamento.

Oggi risulta, più che mai, improcrastinabile la definizione delle singole azioni da porre in essere per tutelare, nell’ordine, il Comune di Bagheria, i cittadini bagheresi ed infine i lavoratori, dall’Idra a nove teste qual è il COINRES.

Il sostegno alle azioni di salvaguardia dell’integrità socio-economiche può avvenire solo se queste sono condivise, comunemente dibattute e determinate. Ogni altra soluzione che non passa da tale processo ci vedrà critici oppositori.

Questo confronto è, oggi, possibile solo tra partiti e forze politiche. Siamo pronti al dialogo ed al confronto sui problemi.

Siamo pronti a farlo in qualunque sede pubblica, assumendocene la responsabilità e le conseguenze.

Oggi gli unici interlocutori cui possiamo riconoscere credibilità sono tutti gli uomini e le donne di ogni partito o forza politica che abbia a cuore le sorti di Bagheria.

 

La notizia delle dimissioni dei liquidatori era cominciata a circolare nella serata di lunedì, a conclusione di un briefing convocato da Lo Meo con alcuni sindaci del territorio, in vista dell'Assemblea dei sindaci del Coinres che è stata convocata per il 3 maggio.

Alla riunione per una serie di motivi oltre a Lo Meo hanno partecipato solo il sindaco di Baucina Ciro Coniglio e il sindaco di Casteldaccia Giovanni Di Giacinto.

Il problema è che questa importante Assemblea dei sindaci, sede deputata ad esaminare l'atto di dimissione dei commissari, cade in un momento particolare per i primi cittadini di alcuni dei comuni più importanti del Consorzio ATO PA4, ed è pertanto probabile che verrà rinviata a dopo il voto amministrativo del 6-7 maggio.

Il sindaco di Misilmeri Piero D'Aì, ha manifestato la sua disponibilità a dimettersi visto quanto sta emergendo da una indagine giudiziaria che investe il presidente e il vicepresidente del consiglio e che hanno portato alle dimissioni di 17 dei 20 consiglieri in carica al Comune di Misilmeri.

A Villabate e Santa Flavia, i rispettivi sindaci Gaetano Di Chiara e Antonio Napoli sono impegnati in difficili campagne elettorali; lo stesso avviene per Ficarazzi, dove per di più il sindaco uscente Giuseppe Cannizzaro, avendo già svolto la seconda sindacatura non si è potuto ripresentare; si vota anche ad Altavilla Milicia, da mesi retta da un commissario nominato dall'Assessorato Enti Locali per la decadenza del sindaco Francesco Camarda cui il consiglio ha votato la sfiducia.

Lo stesso Giovanni Di Giacinto si muove già con la testa alla prossima campagna elettorale per il rinnovo dell'Assemblea regionale siciliana che lo vedrà candidato nelle file di Grande Sud.

Insomma una situazione che vede sostanzialmente il sindaco di Bagheria Vincenzo Lo Meo a dover affrontare quasi da solo una situazione drammatica.

Le dimissioni dei liquidatori, che adesso andranno vagliate dal collegio dei soci composto dai sindaci dei comuni consorziati che potrà respingerle o meno, seguono di qualche giorno il duro botta e risposta tra il sindaco di Bagheria Vincenzo Lo Meo e il collegio dei commissari stesso, circa la questione ancora aperta del pagamento diretto ai lavoratori Coinres, strada questa intrapresa dall'amministrazione comunale già con il vecchio sindaco Sciortino da maggio 2011.

L'acuirsi dello scontro si è avuto in particolare dopo l'ultimo fortissimo "J'accuse" del sindaco Lo Meo, che togliendosi non pochi sassolini dalla scarpa punta il dito contro l'operato e la gestione del Coinres da parte dei commissari liquidatori.

La questione nodale resta quella economica, prova ne è la diffida fatta dal Coinres al comune di Bagheria con la quale si intimava di interrompere immediatamente il pagamento diretto dei lavoratori del consorzio afferenti a Bagheria e di versare nelle casse del consorzio anche gli oneri contributivi per i lavoratori che il comune avrebbe omesso pagare, quantificando l'esposizione debitoria del comune verso il Coinres in 1.800.000 euro, cui era seguito l'invio di un commissario regionale ad acta  a Bagheria per l'esazione coattiva della somma, cosa che comporterebbe, visto la grave esposizione bancaria di palazzo Ugdulena, l'immediata concretizzazione del dissesto finanziario del comune con l'impossibilità di pagare persino i dipendenti, con gravi conseguenze per i cittadini in termini di aggravi fiscali.

L'amministrazione di Bagheria di fronte a questa nomina ha fatto ricorso al TAR, che ha concesso la sospensiva per l'insediamento del Commissario ad acta, fissando l'udienza per la discussione di merito per il 25 maggio.

Un altro dei punti controversi riguarda la figura del Direttore generale, Riccardo Incagnone, che da sempre alla guida del Coinres, è stato ancora una volta riproposto dai liquidatori.

Adesso viene confermata questa notizia della nota delle dimissioni dei commissari liquidatori, che potrebbe scompaginare il quadro, ma sembra piuttosto far emergere la volontà di andare ad una prova di forza con quei sindaci  come Lo Meo, che individuano nei liquidatori un elemento che tende a ritardare lo smantellamento di una serie di posizioni di privilegio e di spreco all'interno del Coinres.

I bagheresi, che in tutto questo non hanno colpe e hanno già dato, dopo aver incassato il pugno del raddoppio Tarsu, sperano di non dover essere ancora una volta le vittime sacrificali date in pasto al "mostro" Coinres, anzi auspicano che venga fatto fuori una volta per tutte. 

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