Politica

Il dato finale consegna una vittoria schiacciante di Fabio Spatafora sui due competitori, Giuseppe Montesanto e Michele Aricò.

Risultato di tutte le nove sezioni: FABIO  SPATAFORA  3.904 voti,

63.88%;  GIUSEPPE   MONTESANTO   1801  voti, 29.47%;  MICHELE  ARICO'   406  voti,  6.64%

Ormai la tendenza è consolidata e comune a tutte le sezioni. Fabio Spatafora è il nuovo sindaco di Casteldaccia. Si attende di sapere solo le dimensioni numeriche della sua affermazione, ma mediamente la percentuale di voti ottenuti nelle varie sezioni è largamente superiore al 60%.

Il vantaggio di Fabio Spatafora sugli altri candidati a sindaco, Giuseppe Montesanto e Michele Aricò, è ormai incolmabile. 

Nelle sezioni da 1 a 4 di via Longarini, una prima stima sommaria, in considerazione del fatto che alcuni presidenti di seggio stanno procedendo prima allo scrutinio dei voti di lista e delle preferenze e poi ai voti del candidato a sindaco, Spatafora sembra avere un discreto margine.

Nella sez.5 i finali danno  SPATAFORA   440, MONTESANTO  205,  ARICO'  45

Mentre nelle sezioni 1, 3 e 4 si sono avuti i seguenti risultati:

SEZ 1 SPATAFORA 437 MONTESANTO 127 ARICO' 32

I Voti delle liste LISTE di Spatafora : Il bene in comune 293 voti Per Casteldaccia 178. I voti delle liste di Montesanto: Alternativa x Casteldaccia libera 24; Ritrovare Casteldaccia 77; Svolta di sinistra 18; Partito Democratico 40. LISTA Movimento 5 stelle 33 voti

SEZ. 3 SPATAFORA 339 MONTESANTO 158 ARICO' 35

I voti delle liste. LISTE di SPATAFORA Il bene in comune 233 voti Per Catseldaccia 152 I voti delle liste MONTESANTO Alternativa per Casteldaccia 29, Ritrovare Casteldaccia 83, Svolta di sinistra 12, Partito Democratico 35. LISTA MOvimento 5 stelle 35.

SEz. 4 SPATAFORA 413 MONTESANTO 175 ARICO' 37

I voti delle LISTE di SPATAFORA Il bene in comun e 256 voti Per Casteldaccia 182 I voti delle liste MONTESANTO Alternativa x Casteldaccia libera 48 Ritrovare Casteldaccia 119 Scelta di sinistra 12 Partito Democratico 35 LIsta Movimento 5 stelle 43 voti

In queste 4 sezioni i voti riportati su un totale di  2441 voti espressi per i sindaci sono 1639 che corrispondono ad una percentuale del 67.1%, i voti di Monetsanto sono 665 per una percentuale del 27.2% . Chiude Aricò con 147 e il 6%

 

Anche nelle sezioni di via Trapani dalla 5 alla 9, che venivano considerati roccaforti di Montesanto ci sarebbe invece  una larga prevalenza di consensi per Spatafora. 

Aricò si coloca al 3° posto. La percentuale di votanti è stata alta, 75,8%, se riferita a quanto accaduto in altri comuni.

Le due liste di sostegno a Spatafora superano largamente il 40%; è certo che avranno il premio di maggioranza.

Per quanto riguarda l'attribuzione dei seggi, qualora le due liste collegate a Spatafora dovessero superare il 40% avrebbero il premio di maggioranza che è di quattro consiglieri, e  quindi la coalizione si vedrebbe assegnati complessivamente dodici consiglieri su venti.

Qualora le liste collegate a Spatafora dovessero superare invece il 60% la ripartizione avverrebbe in modo proporzionale secondo il metodo D'Hondt

Più tardi gli aggiornamenti

Venerdì sera, come noto, è stato bocciato il piano di risanamento presentato all’esame dell’Amministrazione Lo Meo al Consiglio Comunale.

In queste ore si sono alternati commenti circa la votazione che ha determinato la bocciatura del progetto di piano che mi impongono di entrare nel merito della votazione.

Come noto, i quattro consiglieri del Partito Democratico hanno espresso posizioni divergenti in aula.

Con estremo rammarico e senza infingimenti è utile sottolineare alcune cose.

Il Partito Democratico negli ultimi due anni ha sempre sottolineato la necessità di un rigido e forte richiamo al riordino della finanza locale e al risanamento finanziario dell’Ente.

Ciò, oltre ad essere stato sottolineato attraverso comunicati di Partito, è stato evidenziato dalle delibere di Giunta adottate nel breve periodo di permanenza in questa amministrazione e dalla votazione d’aula con la quale chiedevamo con forza un piano di risanamento che potesse sul serio risanare l’Ente e che non rappresentasse un mero palliativo per temporeggiare una situazione ormai emergenziale.

La città ha bisogno che con forza le si racconti la verità, una verità che non può essere taciuta celandosi dietro ad un linguaggio politichese.

Da alcuni autorevoli esponenti politici è stato sottolineato come sarebbe stato corretto dare alla città una “speranza” o che questa votazione è stata l’esito di una analisi non lucida dei consiglieri inficiata dalla mera opportunità di penalizzare l’amministrazione Lo Meo.

Purtroppo le cose non stanno così.

Il Partito Democratico ha analizzato in più di una riunione di circolo il Piano.

Un piano che ha il parere NON FAVOREVOLE del Collegio dei Revisori, organo tecnico a tutela del consiglio comunale, che ha sottolineato le ingenti carenze del piano stesso non solo sotto il punto di vista contabile ma anche in termini di sostenibilità e di sottostima dei reali debiti fuori bilancio del Comune.

Infatti, ad esempio, non risultano i debiti del Comune di Bagheria risultanti dal Coinres per l’annualità 2011 e 2012.

Ora, comprendo la necessità di sottolineare giustamente come il dissesto sia l’ultima ratio per un Comune ma sottacere l’ovvietà dell’inadeguatezza del piano a salvare l’Ente è un banale modo per aggrapparsi ad un lumicino sapendo bene che ciò non servirà a salvare Bagheria dal dissesto.

Non è mio compito indicarne le responsabilità ma da segretario del circolo di Bagheria e da cittadina spero vivamente che emergano le colpe di chi ha portato il Comune sull’orlo del baratro.

Ovviamente è utile che la città sappia che, visto il giudizio negativo sull’amministrazione Lo Meo, il Partito Democratico aveva già deciso, a prescindere dalla votazione sul piano, di fare presentare ai suoi consiglieri una mozione di sfiducia all’Amministrazione Lo Meo.

Tanto si doveva.

 

Il segretario del PD di Bagheria

Maria Laura Maggiore

iI neretto è della Redazione.

 

“Non posso che prendere atto e apprezzare il benevolo accoglimento da parte del consiglio comunale al confronto libero e democratico avvenuto nella seduta consiliare del 7 giugno in merito al piano di riequilibrio finanziario pluriennale, quale istituto idoneo al risanamento finanziario degli enti locali ai sensi dell'art. 243 bis del TUEL inserito a seguito della legge 213/2012” inizia così la lunga dichiarazione del Presidente del Consiglio comunale, Caterina Vigilia, all’indomani della seduta consiliare che ha visto il consiglio comunale bocciare il piano di rientro dell’amministrazione comunale di Bagheria.

“Sin dalle prime dichiarazioni di voto sulla straordinarietà e l'urgenza della convocazione del consiglio comunale, ho ricavato un aspetto che ha riguardato e unito tutti i consiglieri comunali, vale a dire la richiesta e poi mancata condivisione di un percorso che avrebbe potuto far sentire nostro e dell'intera città il piano di rientro dell'ente” – sostiene Caterina Vigilia.

“Dopo questa amara constatazione che ha portato il consiglio comunale ad accogliere freddamente la proposta del piano, e rispettando tutte le considerazioni di carattere politico - aggiunge il presidente - personalmente la mia espressione di voto all'atto è stata favorevole nell'estremo tentativo di salvare il salvabile nell'esclusivo interesse della comunità”.

Il presidente continua esaminando la situazione che ha ereditato la nuova amministrazione: “Sono consapevole come tutti della situazione finanziaria complessa che l'amministrazione comunale ha ereditato, drammaticità tipica della maggior parte degli enti locali, in quanto fortemente indebitati, sofferenti per la crisi di liquidità ,sanzionati per il mancato rispetto del patto di stabilità , a tutto ciò si aggiunge il rilevante (più del 40%) taglio dei trasferimenti statali e regionali e purtroppo anche la scarsa capacità di recupero dell'evasione e della riorganizzazione dell'apparato amministrativo, elementi che inevitabilmente hanno acuito la precarietà finanziaria del nostro comune”.

“L'Ente pubblico è paragonabile ad una catena di montaggio ,in cui ogni singolo pezzo è indispensabile al buon funzionamento della macchina e alla realizzazione del prodotto finito, questo collante politica-dirigenza -uffici a mio modesto avviso non si è realizzato a dovere. Ringrazio comunque chi si è speso e ha lavorato alla stesura della proposta.


Un comune che ha la possibilità e la necessità di risanare i propri conti è un comune malato da diversi anni e credo andasse somministrata l'ultima e utile medicina , seppure il piano richiedeva sacrifici da spalmare nel tempo e in egual modo un costante (ogni sei mesi) monitoraggio da parte della Corte dei Conti sull'effettiva concretezza degli obblighi e degli impegni a carico dell'amministrazione.

Anche la Presidente Vigilia accenna alla possibilità di poter avere ancora 30 giorni di tempo per integrare il piano: “Il piano di riequilibrio presentava alcune carenze non indifferenti, ma essendo complessivamente trasparente - a mio modesto e convinto avviso –ce ne si poteva avvelere poiché previsto dalla norma della possibilità di produrre e fornire ulteriori integrazioni alla sottocommissione esaminatrice dell'atto. Ecco perché il mio voto favorevole.


Il ruolo del consiglio comunale è stato decisivo, - conclude Caterina Vigilia - l'organo che ho l'onere o l'onore di rappresentare ha assunto una posizione chiara ed inequivocabile avendo fra l'altro ricevuto in modo trasparente e democratico i relativi chiarimenti, probabilmente adesso la città si aspetta oltre che una migliore conoscibilità e approfondità conoscenza della situazione econimo-finanziaria dell’Ente una successiva assunzione di responsabilità”.

 


 

Egregio Direttore, tutti oggi, dopo il Consiglio Comunale di venerdì scorso, che ha visto il pronunciamento dei consiglieri sul piano di risanamento, pensiamo che ci aspetteranno tempi ancora più tristi di quelli odierni. 

Ma questo non poteva e non doveva essere un sentirsi quasi obbligati ad esprimere un voto favorevole all'umento delle tasse mettendo le mani in tasca a tutti i cittadini che si sono ritrovati incolpevolmente ed inconsapevolmente debitori per l'incapacità di tutta la politica. 

Nessuno escluso.

Compreso il sottoscritto, ed è per questo, che spero che quanto prima possa essere fatta la famosa operazione verità, dove verranno fuori i colpevoli del dissesto, e laddove vedrà coinvolto lo scrivente, sarà mia cura a trarne le dovute considerazioni senza tentennamenti.

Certo è che dall'analisi dei debiti, peraltro già riconducibili a periodi ben identificati, qualcuno potrebbe pure evitare di continuare a fare proclami demagocici e moralmente inaccettabili, qualcuno che a discapito di una brebe parentesi di governo negli ultimi 10 anni, negli ultimi 13 anni ha sempre trovato il modo di governare, anche quando avevano perso le elezioni.

Certo, non posso dimenticare l'intervista con tanto di video su YouTube del Sindaco LO MEO, dove alle precise e puntuali domande poste dal giornalista sul possibile DISSESTO, lo stesso LO MEO, anche ironico e quasi infastidito, rispondeva che non esisteva nemmeno l'ipotesi di dissesto.

Era l'ottobre 2011, erano già trascorsi i primi 100 giorni della Sua Sindacatura, già erano iniziati proclami e programmi, sappiamo tutti come è finita.

Ora, non vi pare doveroso chiedersi, al di là dei debiti che sono stati contratti in tempi passati della quale sicuramente LO MEO NON HA COLPE, se non quelle legate al suo coinvolgimento amministrativo da assessore e da consigliere in tempi non lontani, e chissà anche in quelli che l'hanno visto coinvolto da consigliere provinciale nell'epoca Musotto e Loddo, se effettivamente la Sua incapacità amministrativa abbia determinato il DISSESTO in questi ultimi 2 anni di non amministrazione?

Con questo interrogativo concludo la presente, confidando di poter anche avere una Sua considerazione, stante anche del suo trascorso attivo in politica.

Gino Di Stefano.
 

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