Politica

L'associazione 'Nuovi bagheresi' ha presentato una articolata osservazione al P.R.G. adottato due mesi fa. Ne abbiamo parlato con Pino Fricano, architetto, già sindaco di Bagheria, uno dei tecnici che ha contribuito ad elaborare la proposta.

Su cosa si concentra la vostra osservazione ?

L’osservazione dei “Nuovi bagheresi” affronta alcuni elementi di debolezza del sistema urbano e avanza proposte per ridare efficienza ed opportunità di sviluppo:

1) la valorizzazione del fronte a mare, 2) la razionalizzazione del sistema di mobilità, 3) il recupero del centro storico e la dotazione di verde, 4) la riqualificazione delle aree dismesse e degradate.
Prova inoltre ad approfittare dell’opportunità fornita dal percorso di revisione urbanistica per dare risposta a questioni aperte quali i diritti maturati con la precedente pianificazione ed il vincolo paesistico.

Su queste ultime questioni cosa proponete concretamente ?

Con riferimento alla prima di queste questioni , l’osservazione prova ad indicare una strada per chiudere definitivamente il contenzioso legato ai diritti maturati col Piano del 76 e mettere al riparo il Piano da possibili impugnative.
Proponiamo di effettuare quantomeno una ricognizione delle istruttorie in essere, per poterne verificare l’incidenza e l’impatto e conseguentemente verificare, nell’ambito dei margini forniti dalla normativa sulla compensazione, le condizioni esistenti per una transazione .
Si tratta comunque di evitare disparità tra chi ha recuperato il diritto edificatorio e gli altri, a questo proposito per contrada Monaco, dove col recupero dei vecchi PDL è saltato il parco urbano, chiediamo che questo venga ripristinato perché alla città serve un polmone verde facilmente accessibile.

E per il vincolo paesistico ?

Per quanto attiene il vincolo paesistico, dato il dettaglio del regime vincolistico previsto dal nuovo Piano, proponiamo di negoziare, con l’assessorato ai Beni Culturali, la considerazione di tale regime quale piano paesistico esecutivo e quindi il trasferimento delle competenze autorizzative a livello locale.

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Tornando al primo punto, quali proposte fate per il fronte a mare?

Intanto riteniamo che su quell’area si giocano molte delle possibilità di crescita e quindi di lavoro per i nostri giovani, pensiamo ad una destinazione turistico ricettiva talassoterapica della ex colonia, attualmente inutilizzata, alla sua integrazione con l’area della frangiflutti dove proponiamo l’inserimento del progetto di porticciolo turistico/peschereccio a suo tempo elaborato dall’ing. Ciralli.

Il Piano non contiene già il progetto di porto?

Si quello inserito è il progetto di 400 posti barca, per il quale si prevede una spesa di oltre 10 milioni di euro, siccome ormai si può sperare solo sui privati, intanto pensiamo di realizzare l’approdo per un centinaio di barche nello specchio d’acqua della frangiflutti, per rendere più concreta la realizzazione dell’altro proponiamo l’integrazione con l’area confiscata della ex Oli Eros, anch’essa abbandonata.

Cos’altro per Aspra?

Pensiamo poi ad una adeguata fruizione della costa attraverso un percorso pedonale/ciclabile che delimiti l’area demaniale e la sottragga alla privatizzazione, un percorso collegato con aree di parcheggio da realizzare sulla litoranea, uno sbocco più agevole di viale S. Isidoro a monte e a valle della villa ed infine il collegamento di due strade, a monte del Piano stenditore, in modo da consentire l’attraversamento dell’abitato e la pedonalizzazione del Piano.

altIl piano prevede un nuovo svincolo che ne pensate?

Il piano ripropone lo svincolo della nuova PA-AG, che la provincia si era intestato come se fosse una sua idea; ora che l’ANAS ha rinviato la realizzazione, quello svincolo appare di improbabile realizzazione, quindi proponiamo di adeguare la viabilità a monte e a valle dell’autostrada valorizzando meglio i sottopassi esistenti.

In particolare la viabilità di quello al confine con S. Flavia, utilizzato da molti quando lo svincolo è intasato, andrebbe allargata.

Altre idee?

Per fluidificare il traffico proponiamo di sostituire gli attuali semafori con rotonde tipo quella di via Mattarella, di collegare a doppia corsia la strada dei carabinieri con quella delle case popolari Monaco, di coprire la ferrovia con una struttura di acciaio che diventi un percorso pedonale/ciclabile tra villa Cattolica ed il palazzetto dello sport e si raccordi con altre piste ciclabili, più serie di quella realizzata su corso B. Scaduto.

La Sicilcalce, il vecchio mulino Cuffaro, continuano ad essere un pugno nell’occhio di Villa Cattolica, che fare?

Partiamo proprio dal fallimento delle ipotesi di riqualificazione urbana del vecchio piano, per avanzare una serie di proposte che rendano conveniente l’intervento dei privati sulle aree dismesse, una politica seguita in tutte le capitali europee per evitare l’occupazione di nuovo suolo e sottrarre parti di territorio al degrado.

Proponiamo la stessa soluzione per i contenitori pervenuti al Comune dall’Opera Pia S. Domenico, bisogna renderli urbanisticamente appetibili e metterli sul mercato al più presto, usando i proventi per ripianare i debiti del Comune, invece di soffocare le aziende e le famiglie con nuove tasse.

Chiudiamo con il centro storico

Riteniamo che questo debba diventare ZTL, va ripulito delle brutture realizzate negli anni 60 e 70 e ricondotto all’immagine del film Baaria, il centro storico deve diventare il fulcro dello sviluppo turistico commerciale della città, proponiamo anche qui meccanismi premiali che consentano ai privati di ristrutturare riconducendo le nuove costruzioni alle tipologie tipiche dell’immediato dopoguerra.
In sintesi pensiamo ad una città media compiuta e funzionale che offra servizi qualificati a chi vi abita e a chi la frequenta per fare acquisti o passarvi il tempo libero, che ridiventi, come lo fu sino ai primi del 900, polo di attrazione di investimenti del versante est dell’area metropolitana, ad un Piano quindi che fornisca opportunità concrete di crescita equilibrata e consenta di dare lavoro e benessere alla comunità.

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Ancora una volta il Sindaco LO MEO si rifiuta di dire la VERITA’! Ecco chi veramente spreca il denaro pubblico, a partire dallo svolgimento di tre Consigli Comunali inutili senza poter affrontare i reali problemi della città per il solo fatto che i protagonisti della disfatta, SINDACO, ASSESSORI e SEGRETARIO COMUNALE, lautamente e profumatamente pagati da NOI CITTADINI, che per nascondere la “vera verità”, alle domande dei

Consiglieri Comunali, hanno risposto: “…… non sapevo, non ero presente, sono appena rientrato …..”
Chissà allora di chi sono le COLPE!!!!!!!

Ieri sera in Consiglio Comunale l’Assessore SCIACCHITANO non si è nuovamente presentato.

Il Consiglio Comunale precedente, si era chiuso perché lo stesso Ass. SCIACCHITANO era fuggito dall’aula consiliare dietro le nostre incalzanti richieste e domande, presumibilmente forse perché ancora una volta non poteva darci risposte vere, che riguardavano tutti gli AUMENTI EFFETTUATI ILLEGITTIMAMENTE dallo stesso Sindaco LO MEO e dall’Ass. SCIACCHITANO, che tendevano a vessare solo e comunque i NOSTRI CONCITTADINI.

Abbiamo dimostrato, citando Delibere di Giunta Municipale sempre proposte dall’Ass. SCIACCHITANO, il SUPER ASSESSORE TECNICO voluto da LO MEO per risanare il Comune, che è stato procurato un danno erariale al COMUNE ed ai CITTADINI, sull’emissione del ruolo TARES (Tassa sui Rifiuti).

Con le Delibere di Giunta Municipale sopra citate, proposte e redatte in maniera frettolosa, goffa e ridicola, oltre che ai limiti della legittimità, con la quale prima si passa dal tributo TARSU alla TARES, senza regolamento tra l’altro, poi venivano modificate gli stessi orientamenti, poi ancora si dava mandato agli uffici di “disporre l’invio ai contribuenti le rate per il pagamento del tributo”, ed infine, ritornavano sulle loro posizioni, deliberando di ritornare nuovamente al tributo TARSU, realizzando un’altra “gaffe”, con un altro passo indietro e retromarcia, seguito da un comunicato del SINDACO al quanto populistico che parlava di riduzione del TASSA SUI RIFIUTI del 10%, NOI abbiamo prima annunciato con un comunicato l’errore per il ritorno alla TARSU, dopo l’emissione delle cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia “Riscossione Sicilia ex SERIT” su incarico del COMUNE DI BAGHERIA, ed oggi lo DIMOSTRIAMO, dopo che ieri sera in Consiglio Comunale il Sindaco faceva finta di non conoscere gli atti prodotti dalla SUA AMMINISTRAZIONE, con il pagamento di un acconto simbolico della cartella esattoriale inerente la TARES 2013 con Codice Tributo 2R28 intestata al Comune di Bagheria.

Si Allega al presente copia della quietanza di pagamento effettuato stamattina dal nostro Capo Gruppo, Cons. Gino Di Stefano, presso lo sportello di Palermo, e copia delle “Istruzioni codice entrata TARES – cod.
2R28” rilevabile dal sito di Equitalia.

Questo è il Sindaco LO MEO, colui che non sa mai cosa LUI STESSO DELIBERA assieme ai Suoi FEDELISSIMI Assessori, tutto, purtroppo, a discapito dei Bagheresi, mettendogli pesantemente le mani in tasca in periodi, tra
l’altro, di grave disaggio sociale ed economico.
I Consiglieri Comunali

Firmato Pietro DI QUARTO
Firmato Gino DI STEFANO

Il voto per Renzi, a Bagheria come in Italia, è un voto che va oltre le logiche del partito degli iscritti, ma anche di chi lo ha votato in passato.

E’ un voto che a Bagheria, con una partecipazione dell’’80% superiore alla volta scorsa e con un sostegno specifico a Renzi del 75%, va oltre il dato provinciale, regionale e nazionale: un voto da interpretare quale reazione di popolo alle condizioni di grave malessere sociale, e dunque quale manifestazione di un’esigenza di profondo cambiamento.

Il voto viene da chi ha votato il PD, da chi si era stancato di votarlo, ma anche da chi non lo ha mai votato e si colloca in uno scenario di città allo sbando, in attesa del responso dei commissari che indagano sul dissesto finanziario, con una prospettiva che, comunque vada, nell’immediato, non potrà che peggiorare la situazione.

Il voto si colloca nel contesto del dramma che vive la nostra comunità, con un’amministrazione che naviga a vista, come dimostrano le vicende del dietrofront sull’aumento delle aliquote IMU e del ripristino delle indennità, e alla quale si contrappone un Consiglio incartato in sterili beghe sulle competenze.

L’impressione che si ha è quella di un ignobile balletto, per tentare di coprire le responsabilità con una sfacciata cortina fumogena, che consenta alla casta di preservare la propria posizione.

Il risultato delle primarie impone un’inversione di tendenza rispetto a questo scenario, rappresentando l’urgenza di un cambiamento radicale, della necessità , da parte di chi si considera classe dirigente, di coerenti segni di discontinuità per sostenere, con generosità, un rapido ricambio, di persone oltre che di idee.

Ironia della sorte, il voto ha dimostrato, ancora una volta, lo scollamento tra il partito e la sua potenziale base: qualche settimana fa, forse anche per qualche ambiguità del fronte renziano, gli iscritti hanno scelto come segretario di circolo il candidato cuperliano.

Ora quel candidato, visto il dato elettorale, si dimostra essere in dissonanza rispetto al comune sentire del popolo del nuovo PD, e dunque anche a lui è data la responsabilità di trarre le dovute conseguenze dal voto, di provare a ricostruire una nuova sintonia, dando una svolta alla direzione del partito.

A tutti, non solo al segretario locale, è data l’assunzione di una grande responsabilità: il dovere di armonizzare i propri comportamenti col comune sentire, evitando di favorire l’atteggiamento distruttivo del duo Berlusconi-Grillo, che non apre a prospettive di pacificazione sociale, di crescita culturale ed economica.

Non servono strappi né rotture, né serve imbarcare qualche timoniere alla Schettino, che può far naufragare sogni e speranze e compromettere una possibilità di cambiamento, che è finalmente a portata di mano e può consolidarsi col tesseramento 2014 e col congresso regionale.

La spinta del cambiamento, per diventare paradigma, avrà bisogno oggi più di ieri del sostegno forte di chi ci ha creduto, dell’assunzione coerente di responsabilità di chi si è battuto per quelle idee, dell’impegno umile e convinto di quanti ancora una volta hanno continuato a sperare, di donne e uomini che con coerenza e perseveranza interpretano ogni giorno una politica di servizio e responsabilità.

Giacomo Aiello, componente del Coordinamento Big Bang a Bagheria

 

Il risultato elettorale delle primarie del PD mostra come la gente abbia, oggi più che mai, la voglia di cambiare il mondo della politica, uscendo dalle dinamiche di partito, uscendo dalla politica fatta nelle “stanze” e avvicinare maggiormente la politica ai cittadini.

La risposta di oltre 3 milioni di italiani che hanno votato alle primarie si è percepita anche a bagheria, dove più di 1000 persone hanno partecipato all’iniziativa dell’8 dicembre. Renzi ha ottenuto una vittoria netta con 812 voti, mentre i suoi avversari politici hanno ottenuto rispettivamente, Cuperlo 190 voti, Civati 127 voti.

Il circolo del Megafono di Bagheria ha contribuito al risultato, schiacciante, di Renzi, credendo fortemente che il Primo cittadino di Firenze possa dare una direzione diversa al Paese.

Ci tenevamo a ringraziare tutti gli elettori, iscritti e non, che hanno contribuito a questo importante risultato elettorale, asserendo che il nostro circolo è sempre vicino alle dinamiche politiche e sociali della città cercando di contribuire il più possibile al bene di Bagheria. Auspichiamo che con l’elezione di Renzi il Partito Democratico riesca, sia a livello nazionale che comunale, ad abbandonare le divisioni interne, e viaggi unito verso la stessa direzione, quella dei cittadini.

Crediamo che soltanto attraverso la comunione di intenti e una politica di inclusione, il Partito Democratico possa giocare un ruolo da protagonista nella nostra città.

SANTINO  AIELLO - BIAGIO D’AGATI      coordinatori del circolo “MEGAFONO” di Bagheria.

 

in copertina foto d'archivio

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