Politica

Il Nucleo di valutazione che a Bagheria è formato da due componenti, ha come unica funzione quella di valutare le "performance" dei dirigenti e il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Per un anno intero pare che queste figure non siano state ritenute essenziali, e solo oggi a distanza di un anno dalla sua elezione Lo Meo va a nominarle.

A Bagheria i dirigenti sono oggi soltanto in quattro, la dr.ssa Laura Picciurro, dirigente del I Settore, che si occupa di Personale, Pervizi demografici, Cultura, sport, spettacolo. P.I. ecc..; la dr.ssa Vincenza Guttuso, dirigente del II settore, Finanze e Tributi; l'ing. Giovanni Mercadante, dirigente Lavori Pubblici e Urbanistica, III Settore; Costantino Di Salvo, IV Settore, solidarietà sociale e comandante del corpo di Polizia Municipale.

I nomi che Lo Meo si appresta a nominare tra oggi e domani, sono Giuseppe Ferrante, già assessore dimissionario della sua Giunta, e Giuseppe Cianciolo, funzionario in pensione dell'allora Unità Sanitaria Locale N° 52.

Ai componenti del Nucleo di valutazione andrà un compenso di circa 14.000 euro annui.

Il mutato atteggiamento del Partito democratico nei confronti del governatore Raffaele Lombardo sta provocando a cascata le dimisssioni degli assessori tecnici di area PD.

Qualche giorno fa ci sono state le dimissioni di Giosuè Marino assessore all'Energia, il cui interim è stato assunto dallo stesso Lombardo, oggi le dimissioni del bagherese Pier Carmelo Russo , assessore alle Infrastrutture che è stato subito sostituito con l'imprenditore catanese edile Andrea Chiodo, già presidente dell'ANCE Catania, noto per essersi opposto alla mafia del pizzo.

Russo con il governo Lombardo è stato prima segretario alla Presidenza, quindi assessore all'Energia e ai rifiuti, legando il suo nome alla legge di riforma degli ATO, la legge 9 del 2010, quindi da circa un anno assessore alle infrastrutture.

Ha caratterizzato la sua azione per essersi battuto contro il megaaffare dei termovalorizzatori.

Il Partito Democratico anche con queste dimissioni marca quindi le distanze da Lombardo, che continua a comunque a ripetere che si dimetterà il 28 luglio, o prima, rendendo possibili le elezioni regionali a ottobre.

In una conferenza stampa in cui era presente anche l’assessore Russo che il presidente Lombardo ha ringraziato pubblicamente: “Quello che si è fatto in tema di rifiuti in Sicilia era impensabile prima di lui. La ragione per la quale l’assessore Russo lascia al momento è solo una: mi ha raccontato nel dettaglio la causa, con una richiesta di risarcimento milionario, da parte delle aziende che dovevano realizzare i termovalorizzatori. È una causa difficile e Piercarmelo Russo assumerà la difesa della Regione anche per l’impossibilità dell’Avvocatura dello Stato di rappresentarci”. Russo si lascia andare ad una battuta prima di tracciare il suo bilancio dell’azione di governo: “Da legale della Regione non prenderò un euro in caso di sconfitta in giudizio e meno delle metà dei minimi tariffari in caso di vittoria”.


Poi dice: “Come ultimi atti, abbiamo impedito che la città di Palermo perdesse 47 milioni di euro per la riqualificazione di Zen e Sperone. La scorsa settimana abbiamo avuto un incontro con il sindaco Orlando con cui stasera firmeremo cinque righe di accordo. Nella prossima giunta – prevista per stasera ma saltata come ha detto il governatore intervenendo su Russo – dovremo approvare il programma di ridistribuzione delle risorse per l’hounsing sociale che prevede interventi per 30 milioni di euro e la rifunzionalizzazione di alloggi sequestrati alla mafia e destinati alle Forze dell’ordine”.

Ma proprio in questi giorni Lombardo sta varando una nuova "infornata" di nomine che sta provocando una levata di scudi da parte di tutti i partiti dal PDL, al PID, al PD.

Questi partiti sarebbero addirittura d'accordo a votare una "leggina"  per congelare le attuali dirigenze degli Enti e per impedire quindi a Lombardo di continuare a fare nomine di persone a lui vicine nell'arbitrio più totale, e c'è chi parla di una alleanza elettorale PD, PDL, Grande Sud.

Il rischio è che a partire dal gennaio 2013 si creino pericolosi vuoti nella gestione dei rifiuti in Siclia in concomitanza dell'avvio della legge di riforma del 2010.

Ed è per questo che la Commisione ambientee territorio dell'Assemblea regionale ha convocato i soggetti coinvolti, sindaci e presidenti di Provincia, lunedì 4 giugno, alle ore 9,30 - Sala Gialla - Palazzo dei Normanni per parlare su “Il nuovo sistema della gestione integrata dei rifiuti”

 In Sicilia potranno verificarsi vuoti gestionali nel sistema integrato dei rifiuti, a partire da gennaio 2013, a causa dell’incompleta attuazione della riforma regionale del settore, varata ad aprile del 2010.

La recente legge di stabilità regionale, al fine di accelerare il processo di liquidazione delle Società d’ambito e dei consorzi, prevede, oltre all’erogazione di anticipazioni finanziarie, anche la cessazione entro il 31 dicembre prossimo di ogni potere gestionale degli attuali liquidatori.

Secondo la riforma del 2010, dovrebbero subentrare le “Società di regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti (Srr)”, ma parecchi Enti locali non hanno ancora avviato le procedure per la loro costituzione. C’è il rischio, quindi, che a gennaio possano mancare in vari territori i soggetti gestori del servizio integrato dei rifiuti.

La stessa legge di stabilità regionale ha ora sbloccato la possibilità, per la Regione, di inviare commissari ad acta negli Enti locali inadempienti.

E, in attesa del nuovo Piano regionale dei rifiuti e con la scadenza a dicembre del regime commissariale in capo al Presidente della Regione, anche il Consiglio dei ministri potrebbe intervenire in materia.

Ma il tempo stringe e per scongiurare situazioni di emergenza, il Presidente dell’Ars, Francesco Cascio, e la commissione Ambiente e Territorio dell’Ars, presieduta da Fabio

Mancuso, organizzano un confronto su “Il nuovo sistema della gestione integrata dei rifiuti” (aperto alla stampa) fra tutti i soggetti coinvolti, con l’obiettivo di conoscere lo stato dell’arte delle procedure di costituzione delle Srr e di condividere eventuali soluzioni normative utili a ridurre i tempi di completa attuazione della riforma.

Appuntamento quindi  lunedì 4 giugno, alle ore 9,30, nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, a Palermo.

Interverranno: il Presidente dell’Ars, Francesco Cascio; il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo; il Presidente della IV Commissione dell’Ars, Fabio Mancuso; un rappresentante dell’Assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità; Vincenzo Emanuele, Dirigente generale del Dipartimento Acque e Rifiuti; Domenico Michelon, Soggetto attuatore dell’Emergenza rifiuti e acque in Sicilia; Giacomo Scala, Presidente dell’Anci Sicilia; Antonello Montante, Presidente di Confindustria Sicilia; Fabrizio Filiberto Fiorito, avvocato, esperto in materia di servizi pubblici locali; Emma Schembari, avvocato, esperta in materia di RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche); Sabrina Gatto, consigliere parlamentare dell’Ars.

 

Fonte  Ufficio Stampa Assemblea Regionale Siciliana

 

Forse si poteva fare di più ma è stata una seduta consiliare, quella di venerdì, che ha fatto comunque bene a Lo Meo

Solidarietà verbale tanta, tantissima, ma al punto di vista “operativo”, e cioè le misure da prendere per disinnescare la bomba Coinres, è stato tutto rinviato all’ormai famoso tavolo tecnico che dovrebbe vedere un confronto senza pregiudizi tra forze di maggioranza e di opposizione sui provvedimenti da prendere; però è stata una seduta che ha dato coraggio e vigore al sindaco Lo Meo, in uno dei momenti più difficili che cade quasi allo scadere del primo anno di sindacatura.

A partire dalla presenza alla seduta delle delegazioni dei comuni di Altavilla, Ficarazzi, Villabate, Casteldaccia e Santa Flavia, e con il sindaco di Baucina, Ciro Coniglio, che manda un telegramma di sostegno alla posizione di Lo Meo, e quello di Santa Flavia, Salvatore Sanfilippo che incontra il sindaco di Bagheria in una pausa del consiglio.

Rappresentano, le amministrazioni presenti, più del 50% delle quote del Coinres e tra i comuni più grossi mancavano solo Misilmeri e Lercara.

Queste presenze ed i loro interventi, in particolare quella del sindaco di Altavilla, Nino Parisi, danno forza alla posizione di Lo Meo.

Dai capigruppo in consiglio, sia pure con accenti diversi, viene una solidarietà convinta e partecipe: la maggioranza apprezza la linea che Lo Meo sta seguendo, mentre più cauta è l’opposizione, anche perchè si continua a considerare un macigno quasi insuperabile il raddoppio della Tarsu deciso unilateralmente dal sindaco nell’agosto dello scorso anno, contro il parere del consiglio.

Adesso tutti, nessuno escluso, hanno accettato di sedersi intorno ad un tavolo chiedendo però di potere ridiscutere anche decisioni già prese.

Ed è in un momento difficilissimo e pieno di incognite che questa ritrovata voglia di unità potrebbe rappresentare la svolta nell’intera vicenda.

E’ arrivato, ed è ormai inutile nasconderlo, quello che si dice il momento del “redde rationem”, della resa dei conti.

Lo Meo ha già calato in questi mesi le sue carte, ribadite ancora ieri, e condivise dalle amministrazioni citate in premessa ed è proprio questo che gli sta procurando attacchi durissimi ed in parte anche velenosi e strumentali da parte di qualche sindaco furbetto che soffia sul fuoco, magari perché ci sono le elezioni regionali alle porte.

Dice Lo Meo in maniera chiara e coraggiosa: pagheremo con la “delegazione di pagamento” solo quelli che sono presenti e lavorano nel nostro comune; non siamo più disposti a pagare a “piè di lista” oneri per servizi che non vengono resi, personale amministrativo in palese eccesso, dirigenti che non hanno più nulla da dirigere, persone che chissà dove sono e dove lavorano.

Intendiamo garantire il posto di lavoro applicando il contratto degli Enti locali, reimpiegare le unità di personale in tutta una serie di servizi collaterali legati alla gestione dei rifiuti e dell’igiene urbana a partire dalla differenziata, riportare gli amministrativi in eccesso verso la “produzione”.

E questo ha detto, con atti amministrativi e note inequivocabili in questi mesi; per cui sentire ancora ripetere da parte di qualcuno dell’opposizione che il sindaco al tavolo tecnico deve fare le sue proposte, suona un po’ "stonato".


E da lunedì giorno dell’aggressione a Villabate ad oggi il clima è decisamente peggiorato; nel momento in cui i sindacati con il presidio delle sedi regionali da parte dei lavoratori, avevano ottenuto la nomina dei commissari e la promessa del pagamento degli stipendi arretrati degli operai , ottenuta però operando però un prelievo forzoso di circa 9.000.000 di euro dalle casse dei 21 comuni, ( Bagheria avrebbe dovuto staccare un assegno di oltre 3.000.000 euro che avrebbe mandato a fondo il comune), è scattato l’allarme rosso e c’è stata un autentica levata di scudi da parte dei sindaci della fascia costiera.

Ed è stato subito spedito al Dirigente generale dell’ARRA dr. Vincenzo Emanuele una nota datata 31 maggio che testualmente recita:

“Facendo seguito alle notizie apparse sul Giornale di Sicilia in data odierna, non chè aseguito di ulteiori informazioni assunte per vie brevi presso il Dipartimento regionale Energia e realtiva alle possibili disponibilità di pagamento “stipendi” al personale Coinres tramite l’utilizzo di somme già accantonate per il pagamento di perdite di esercizio ex srt. 4 L.R. 11/2010 e/o ulteriori somme in conto anticipazione per i comuni   FANNO PRESENTE  che nessuna anticipazione in nome e per conto dei Comuni sottoscrittori viene autorizzata, e ciò in quanto nessuno dei sottoscrittori può essere considerato moroso nei confronti del Coinres se non si danno risposte chiare ed esaustive in ordine ai “quantum” richiesti mensilmente dal medesimo consorzio e in ordine all’esame circa la legittimità delle procedure di ogni singola assunzione anche alla luce delle sentenze sia della Corte di appello che della Corte dei conti.

SI DIFFIDA  cotesto dipartimento dall’utilizzo e storno di somme con destinazione vincolate e imputabili ai comuni soci.

In soldoni: non pagheremo con i nostri soldi le spettanze arretrate di una parte dei dipendenti Coinres, non compresi negli elenchi di quelli che sono stati liquidati da noi direttamente tramite la delegazione di pagamento.

Ed il clima è tornato brutto, molto brutto, e la presenza ieri di diversi esponenti delle forze dell’ordine ne è una indiretta conferma.

Sono arrivate ad alcuni sindaci firmatari telefonate di segno inequivocabile.

Adesso sono stati nominati i tre commissari, due dell’Assessorato al bilancio e uno dell’Arra che provvederanno alla gestione anche ordinaria del Coinres: vedremo cosa accadrà.

Per fare cosa? ha detto Lo Meo: “debbono fare quelle cose che noi sindaci non abbiamo avuto il coraggio di fare”.

Vedremo se saranno capaci.
 

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