Consiglio sul Coinres: solidarietà a Lo Meo, ma il difficile arriva adesso

Consiglio sul Coinres: solidarietà a Lo Meo, ma il difficile arriva adesso

Politica
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Forse si poteva fare di più ma è stata una seduta consiliare, quella di venerdì, che ha fatto comunque bene a Lo Meo

Solidarietà verbale tanta, tantissima, ma al punto di vista “operativo”, e cioè le misure da prendere per disinnescare la bomba Coinres, è stato tutto rinviato all’ormai famoso tavolo tecnico che dovrebbe vedere un confronto senza pregiudizi tra forze di maggioranza e di opposizione sui provvedimenti da prendere; però è stata una seduta che ha dato coraggio e vigore al sindaco Lo Meo, in uno dei momenti più difficili che cade quasi allo scadere del primo anno di sindacatura.

A partire dalla presenza alla seduta delle delegazioni dei comuni di Altavilla, Ficarazzi, Villabate, Casteldaccia e Santa Flavia, e con il sindaco di Baucina, Ciro Coniglio, che manda un telegramma di sostegno alla posizione di Lo Meo, e quello di Santa Flavia, Salvatore Sanfilippo che incontra il sindaco di Bagheria in una pausa del consiglio.

Rappresentano, le amministrazioni presenti, più del 50% delle quote del Coinres e tra i comuni più grossi mancavano solo Misilmeri e Lercara.

Queste presenze ed i loro interventi, in particolare quella del sindaco di Altavilla, Nino Parisi, danno forza alla posizione di Lo Meo.

Dai capigruppo in consiglio, sia pure con accenti diversi, viene una solidarietà convinta e partecipe: la maggioranza apprezza la linea che Lo Meo sta seguendo, mentre più cauta è l’opposizione, anche perchè si continua a considerare un macigno quasi insuperabile il raddoppio della Tarsu deciso unilateralmente dal sindaco nell’agosto dello scorso anno, contro il parere del consiglio.

Adesso tutti, nessuno escluso, hanno accettato di sedersi intorno ad un tavolo chiedendo però di potere ridiscutere anche decisioni già prese.

Ed è in un momento difficilissimo e pieno di incognite che questa ritrovata voglia di unità potrebbe rappresentare la svolta nell’intera vicenda.

E’ arrivato, ed è ormai inutile nasconderlo, quello che si dice il momento del “redde rationem”, della resa dei conti.

Lo Meo ha già calato in questi mesi le sue carte, ribadite ancora ieri, e condivise dalle amministrazioni citate in premessa ed è proprio questo che gli sta procurando attacchi durissimi ed in parte anche velenosi e strumentali da parte di qualche sindaco furbetto che soffia sul fuoco, magari perché ci sono le elezioni regionali alle porte.

Dice Lo Meo in maniera chiara e coraggiosa: pagheremo con la “delegazione di pagamento” solo quelli che sono presenti e lavorano nel nostro comune; non siamo più disposti a pagare a “piè di lista” oneri per servizi che non vengono resi, personale amministrativo in palese eccesso, dirigenti che non hanno più nulla da dirigere, persone che chissà dove sono e dove lavorano.

Intendiamo garantire il posto di lavoro applicando il contratto degli Enti locali, reimpiegare le unità di personale in tutta una serie di servizi collaterali legati alla gestione dei rifiuti e dell’igiene urbana a partire dalla differenziata, riportare gli amministrativi in eccesso verso la “produzione”.

E questo ha detto, con atti amministrativi e note inequivocabili in questi mesi; per cui sentire ancora ripetere da parte di qualcuno dell’opposizione che il sindaco al tavolo tecnico deve fare le sue proposte, suona un po’ "stonato".


E da lunedì giorno dell’aggressione a Villabate ad oggi il clima è decisamente peggiorato; nel momento in cui i sindacati con il presidio delle sedi regionali da parte dei lavoratori, avevano ottenuto la nomina dei commissari e la promessa del pagamento degli stipendi arretrati degli operai , ottenuta però operando però un prelievo forzoso di circa 9.000.000 di euro dalle casse dei 21 comuni, ( Bagheria avrebbe dovuto staccare un assegno di oltre 3.000.000 euro che avrebbe mandato a fondo il comune), è scattato l’allarme rosso e c’è stata un autentica levata di scudi da parte dei sindaci della fascia costiera.

Ed è stato subito spedito al Dirigente generale dell’ARRA dr. Vincenzo Emanuele una nota datata 31 maggio che testualmente recita:

“Facendo seguito alle notizie apparse sul Giornale di Sicilia in data odierna, non chè aseguito di ulteiori informazioni assunte per vie brevi presso il Dipartimento regionale Energia e realtiva alle possibili disponibilità di pagamento “stipendi” al personale Coinres tramite l’utilizzo di somme già accantonate per il pagamento di perdite di esercizio ex srt. 4 L.R. 11/2010 e/o ulteriori somme in conto anticipazione per i comuni   FANNO PRESENTE  che nessuna anticipazione in nome e per conto dei Comuni sottoscrittori viene autorizzata, e ciò in quanto nessuno dei sottoscrittori può essere considerato moroso nei confronti del Coinres se non si danno risposte chiare ed esaustive in ordine ai “quantum” richiesti mensilmente dal medesimo consorzio e in ordine all’esame circa la legittimità delle procedure di ogni singola assunzione anche alla luce delle sentenze sia della Corte di appello che della Corte dei conti.

SI DIFFIDA  cotesto dipartimento dall’utilizzo e storno di somme con destinazione vincolate e imputabili ai comuni soci.

In soldoni: non pagheremo con i nostri soldi le spettanze arretrate di una parte dei dipendenti Coinres, non compresi negli elenchi di quelli che sono stati liquidati da noi direttamente tramite la delegazione di pagamento.

Ed il clima è tornato brutto, molto brutto, e la presenza ieri di diversi esponenti delle forze dell’ordine ne è una indiretta conferma.

Sono arrivate ad alcuni sindaci firmatari telefonate di segno inequivocabile.

Adesso sono stati nominati i tre commissari, due dell’Assessorato al bilancio e uno dell’Arra che provvederanno alla gestione anche ordinaria del Coinres: vedremo cosa accadrà.

Per fare cosa? ha detto Lo Meo: “debbono fare quelle cose che noi sindaci non abbiamo avuto il coraggio di fare”.

Vedremo se saranno capaci.