Politica

Ho seguito con molta attenzione l’evolversi della situazione politica-finanziaria di Bagheria,


Amo la mia Città e difendo sempre la sua cultura, le sue tradizioni e la sua storia

Ma se la mia città viene messa nelle mani di un non bagherese che viene presentato come il salvatore della patria, come colui le cui capacità di contabilità sono …………….., che dichiara che sono problemi di facile soluzione , etc…. allora mi viene da pensare; ma a bagheria mancano risorse umane capaci di essere RISORSE ?

Possiamo nascondere il sole con una rete? Possiamo nascondere che questa ultima Amministrazione è un fallimento? Se è impossibile la prima ipotesi, possiamo pensare che la seconda ipotesi lo sia anch’essa ? 

La risposta è troppo facile…………………..E’ sotto gli occhi di tutti cosa sarà Bagheria dopo la dichiarazione di dissesto. Le conseguenze saranno devastanti. E come sempre noi cittadini pagheremo il conto.  Di certo i farfugliamenti del Sindaco che si leggono sui giornali fanno male, molto male.

Non perché si ricopre una carica pubblica che si debba avere sempre ragione!  Non perché si è Sindaco o Assessore non si commettono errori!

Ho tutt’oggi ancora difficoltà a capire perché tra gli assessori nominati vi siano stati e vi siano ancora assessori che della nostra Città non ne sanno neanche i confini, ed a cui hai sono stati delegati ambiti importanti come il PRG ed il bilancio comunale.

Penalizzare la nostra città per “quadrature” politiche è stato una manifestazione di NON AMORE per la nostra città.
Che significa AMARE BAGHERIA? Capire che qualche altro possa fare meglio di quello che si è fatto e quindi passare la mano.
Caro Sindaco,
Cari Assessori,
Caro Presidente del Consiglio,
Cari Consiglieri,
Cari componenti del Collegio dei Revisori dei Conti,
Cari membri del Nucleo di Valutazione,
DIMMETTERSI non è una sconfitta personale
È UN ATTO D’AMORE PER BAGHERIA

Giorgio Castronovo

 

 

Lo ha fatto ieri sera il presidente Nino Mangione, durante la seduta del consiglio comunale, leggendo una brevissima lettera: le motivazioni ? molto semplici.

In un momento in cui ci si appresta a chiedere ai cittadini di Santa Flavia ulteriori sacrifici con l'aumento di alcune tasse e imposte, ha sentito come suo dovere etico prima ancora che politico, quello di fare la propria piccola parte rinunciando con un atto ufficiale alla indennità di carica.

Lordi, sono circa 20.000 euro l'anno che resteranno nella casse comunali per cercare di evitare che la barca affondi.

Qualcuno penserà: Nino Mangione è un medico e sta bene di suo.

Ma vi chiediamo: quanti sono i medici e i professionisti negli organi elettivi , che pur guadagnando più che dignitosamente, non rinunciano neanche a legnate a quel gettone peraltro spesso arraffato con presenze e impegno intermittente, parziale  e sostanzialmente superfluo, ma che a fine mese raggiungono però il top di presenze e di indennità?

Certo in tempi normali, la decisione di Nino Mangione sarebbe una notizia da confinare tra le brevi, ma quelli che viviamo non sono tempi normali.

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Se fate appena appena mente locale, ricorderete che da almeno cinque anni si parla di ridurre i costi della politica tagliando indennità, rimborsi, auto blu e benefit vari, di tagliare i privilegi dei manager pubblici, di intervenire sui grandi patrimoni, di limare le pensioni d'oro.

Prima dell'ultima campagna elettorale dello scorso  febbraio non c'era partito che non avesse una propria proposta per calmierare le spese della politica: andate a vedere adesso cosa è successo tra parlamentari nazionali, regionali e comunali, in Sicilia soprattutto.

Cosa si è fatto? Nulla, assolutamente nulla. 

Nessun provvedimento serio di contenimento della spesa della politica: si nominano commissioni su commissioni, si litiga  o si fa finta di litigare, ma tutto resta sempre uguale.

Le indennità dei politici siciliani a tutti i livelli rimangono le più alte, i rimborsi ai partiti, quei rimborsi per cui parlamentari di tutti i partiti sono stati indagati, arrestati e denunciati continuano a sopravvivere, e tutto questo in una situazione in cui aumenta la fascia di povertà e il ceto medio affonda sotto l'imperversare di nuove o vecchie tasse   rivisitate, chiamate con nomi sempre diversi,  ma alla fine sempre incrementate.

Si dice: ma sono cifre piccole in un bilancio dello Stato, sarebbero solo piccole economie che non salverebbero i bilanci di Stato, Regioni e comuni.

E' vero: guardando le cifre singolarmente è così.

Ma provate a pensare a dei tagli 'lineari' come usano chiamarli oggi: riduzione del 50% del numero di parlamentari nazionali, regionali e dei consiglieri comunali e conseguente riduzione del 50% dellle indennità; riduzione del 50% delle auto blu;  totale eliminazione dei cosiddetti rimborsi ai partiti per il funzionamento dei gruppi che servono solo per le greppie delle loro clientele;  riduzione del 50 % dello stipendio dei manager pubblici, oppure come hanno deciso nella  Svizzera, (paese guidato come è noto da un governo comunista e bolscevico) rapporto massimo nelle aziende di 1 a 12 tra lo stipendio minimo e il massimo), tagli delle pensioni d'oro e via via ghigliottinando e vedrete a quanto arriveremmo.

Tornando a Santa Flavia: vedremo cosa accadrà, se i colleghi di Mangione, sindaco, assessori e consiglieri seguiranno, magari solo in parte, il suo gesto.

In fondo l'amore per la nostra città, espressione di cui tutti amiamo riempirci la bocca, si manifesta anche così.

nella foto interna  Il presidente del consiglio di S.Flavia, Nino Mangione

 

 

 

Il circolo territoriale Sel “Gennarino Carunchio” chiede a tutte le cariche politiche del Comune di Bagheria di informare immediatamente i cittadini sul dissesto finanziario dell'ente.

A quasi una settimana dalla notizia della delibera della Corte dei Conti – e dopo l'annunciata riunione dei capogruppo consiliari di mercoledì – non è stata data alcuna notizia sulle intenzioni di sindaco, assessori e, soprattutto, del Consiglio comunale che è l'organo deputato ad avviare la procedura di dissesto.


Chiediamo al presidente del Consiglio comunale di convocare nella prima giornata utile un Consiglio aperto alla cittadinanza.

"Noi - afferma il coordinatore Leonardo Puleo - non ci accodiamo al corteo dei partiti che, per interessi personali di vetrina o per scaricare le proprie evidenti corresponsabilità, puntano il dito contro chi governa da un tempo troppo limitato per essere l'unico artefice della grave situazione attuale."


In questo momento, chiediamo soltanto chiarezza e rapidità d'azione, pronti a collaborare per il bene di contribuenti e lavoratori.
 

Ormai sulla questione del dissesto economico e dell' aumento delle indennità del 30% si sta sviluppando un acceso dibattito che vede ogni giorno prese di posizioni dei partiti e degli amministratori. 

Riportiamo il comunicato integrale emesso dal Partirto democratico 

Lo Meo si assuma tutte le colpe dell'eventuale dissesto economico. Il Circolo del Pd, nella riunione di direttivo di ieri sera, ha unanimemente espresso seria preoccupazione per lo scenario chiaramente delineato dalla Corte dei Conti nella delibera 321, che aggrava in maniera definitiva la posizione della Giunta Lo Meo, che in più di due anni,nonostante le continue sollecitazioni del Pd, non è stata in grado di portare avanti politiche serie di risanamento ed ha fallito in modo clamoroso la straordinaria opportunità offerta dalla legge di evitare il dissesto, facendosi bocciare il piano di riequilibrio.

L'incapacità dell'Amministrazione a ritrovare l'equilibrio di bilancio, secondo gli strumenti consentiti dalla legge è sotto gli occhi di tutti.

La “fase di stallo” in cui sembra caduta l’amministrazione, che “non riesce a far fronte validamente ad alcuna manovra di spontaneo risanamento” sta facendo precipitare il Comune nel baratro del dissesto finanziario in modo irreversibile. Un'amministrazione, che ha dimostrato scarsa capacità di programmazione, scarsa capacità di riscossione, che ancora non ha predisposto una bozza del bilancio di previsione 2013.
Un'amministrazione che ha gestito i tributi in modo paradossale: mentre in molti comuni è stato già incassato l'acconto della Tares, a Bagheria, dove si vive quotidianamente con le anticipazioni di tesoreria, ancora si aspetta il da farsi.

A parte gli annunci, è mancata una politica seria di risanamento e ciò che più preoccupa una condivisione con la città e con le forze politiche di una vera azione propulsiva per superare la crisi economica e finanziaria. Ci siamo spesi per una via alternativa al dissesto, credendo che l'approvazione di un piano di riequilibrio, fosse lo strumento più consono per rimettere in carreggiata la città.

Ma l'Amministrazione è rimasta ferma, bloccata e avvitata su se stessa, fallendo drammaticamente la grande occasione dell'approvazione del piano di riequilibrio. Il Sindaco da più di un anno opera senza maggioranza politica e di questo sembra non tenerne conto. Siamo al giro di boa della consiliatura e ora di fronte a questa delibera della Corte dei Conti il Sindaco non può più dire “è tutta colpa del passato”. Già nel 2011, ad avvio legislatura era chiara la situazione di difficoltà economica dell'ente, che col passare degli anni è peggiorata irreversibilmente.

Non c'è più tempo per “prendere tempo”.

Il Sindaco compia immediatamente atti concreti a salvaguardia delle finanze dell'ente, facendo “fatti” e non enunciando buoni propositi, assumendo una posizione chiara di fronte alla città in tema di dichiarazione di dissesto, bilancio di previsione, debiti fuori bilancio, mancata approvazione di bilanci Coinres, evasione fiscale, debiti potenziali, aumento delle tasse e di costi della politica.

Ancora una volta sollecitiamo una operazione verità sulla situazione debitoria del comune. Si pubblichi l'ammontare dei debiti certi, quelli potenziali, chi li ha provocati e in quale anno sono stati generati.

Il Pd lo chiede a gran voce.

Il Primo Cittadino torni indietro sulla sua decisione inopportuna di ripristinare le indennità di carica ai livelli massimi, nel momento più buio di sofferenza della città.
Come Partito siamo convinti, da sempre, che la dichiarazione di dissesto non è la cura per la città. Abbiamo visto com'è finita in altre parti d'Italia, dove il dissesto ha provocato enormi conseguenze sulla collettività e sul sistema produttivo locale.

Il Pd lotterà fino alla fine perchè si scongiuri il dissesto, e se ancora oggi, forse, c'è ancora una possibilità su cento di avere una seconda occasione di ripresentare il piano di riequilibrio è grazie a un emendamento alla legge di Stabilità, attualmente in discussione, proposto dalla nostra deputazione nazionale, su impulso del Circolo di Bagheria.

È una speranza a cui vogliamo aggrapparci e che coltiveremo fino alla fine per amore e per rispetto dei cittadini, chiedendo alla segreteria provinciale e ai nostri rappresentanti presenti a tutti i livelli nelle istituzioni di supportare il Circolo in una interlocuzione con l'Assessorato Regionale agli Enti Locali, affinchè si tenga conto, in fase di ispezione/commissariamento, di un'eventuale novità legislativa, che da qui a pochi giorni potrebbe avere luce e che potrebbe dischiudere a Bagheria nuovi scenari.

In tal caso, non consentiremo a Lo Meo di fallire una seconda volta, ma di fronte alla città, ci impegniamo a vigilare, perchè stavolta un eventuale nuovo piano sia condiviso, discusso e ben strutturato.

Per colpa dei fallimenti della Giunta Lo Meo, sta fallendo la città. È ora che il Sindaco cominci a prenderne consapevolezza e ne tragga le dovute conseguenze.

IL CIRCOLO PD DI BAGHERIA
 

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