Sono passati solo pochi giorni dalla replica del Sindaco Lo Meo, al nostro documento sull’aumento dell’indennità e sul dissesto del comune e come volevasi dimostrare non si trattava di terrorismo mediatico, ma di assoluta incapacità ad amministrare.
Avevamo ragione noi, ne è testimonianza la forte indignazione popolare contro questa amministrazione per la vergognosa decisione di aumentarsi le indennità e la decisione della Corte dei Conti che con Deliberazione n. 321/201 ha espressamente imposto al comune di Bagheria di dichiarare immediatamente lo stato di dissesto per evitare ulteriori danni economici alle casse comunali.
Le ragioni che hanno spinto la Corte dei Conti ad un tale pronunciamento risiedono non solo nell’entità dei debiti e cioè oltre 60 milioni di Euro, ma sopratutto sul gravissimo aggravio economico, che peserà sui cittadini, per la mancanza di una sano e tempestivo piano di risanamento che questa amministrazione non è stata capace di presentare.
Ora a chi abbia giovato il comportamento del Sindaco Lo Meo sarà forse compito della Magistratura individuarlo, ma che stesse danneggiando drammaticamente i cittadini Bagheresi lo cominciammo a scrivere più di due anni fa e lo ripetiamo oggi per l’ennesima volta.
Ricorderanno infatti i bagheresi l’ultima, di circa tre mesi orsono quando lo smentimmo perchè aveva falsamente dichiarato alla stampa di avere avuto 60 gg. di proroga proprio dalla Corte dei conti per predisporre e farsi approvare il famigerato piano di rientro.
Ma è lecito anche che i cittadini si chiedano, a chi può avere giovato questo comportamento scellerato del sindaco Lo Meo?
Quali accordi post elettorali ha voluto garantire visto che subito dopo essere stato eletto si alleò con i vecchi personaggi della passata amministrazione che erano i veri responsabili del dissesto del comune?
Forse le “polizze assicurative” di cui ebbe a parlare Lo Meo erano state sottoscritte proprio su questo delicato tema ?
O magari su cos’altro ancora, se è lecito sapere?
L’unica cosa certa è che il comune ha dovuto pagare gli interessi maturati sui 60 milioni di euro di debiti per quasi tre anni in più, un ulteriore regalo che questo sindaco ha voluto fare ai cittadini che saranno costretti a pagare.
Ora pur volendo tralasciare l’altro importante tema “dell’aumento dell’indennità “ per la quale, se una sentenza della Corte dei Conti dava all’amministrazione la possibilità di ripristinare la vecchia indennità, ribadiamo che la legge regionale n. 22/2008 art. 5 comma 1 avrebbe consentito soprattutto in questo momento, con la città in ginocchio e con tante famiglie disperate per la crisi di non compiere questo ulteriore affronto a Bagheria.
Caro sindaco, lei non può più continuare a governare questa città, il suo agire ha prodotto solo rovine, ci ascolti almeno questa volta, rassegni le dimissioni prima di fare altri danni alla città, quella città che lei a parole dice di amare.
Se ne vada, questo sì che sarebbe un grande gesto d’amore di cui questa città tanto martoriata avrebbe bisogno.
Per l’area tematica “Sviluppo e Lavoro” del Partito Democratico
Nino Amato - Giovanni Di Bernardo
N.Amato e G.Di Bernardo replicano a Lo Meo su dissesto e indennità
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