Il presidente del consiglio comunale di S.Flavia rinuncia alla indennità di carica

Il presidente del consiglio comunale di S.Flavia rinuncia alla indennità di carica

Politica
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Lo ha fatto ieri sera il presidente Nino Mangione, durante la seduta del consiglio comunale, leggendo una brevissima lettera: le motivazioni ? molto semplici.

In un momento in cui ci si appresta a chiedere ai cittadini di Santa Flavia ulteriori sacrifici con l'aumento di alcune tasse e imposte, ha sentito come suo dovere etico prima ancora che politico, quello di fare la propria piccola parte rinunciando con un atto ufficiale alla indennità di carica.

Lordi, sono circa 20.000 euro l'anno che resteranno nella casse comunali per cercare di evitare che la barca affondi.

Qualcuno penserà: Nino Mangione è un medico e sta bene di suo.

Ma vi chiediamo: quanti sono i medici e i professionisti negli organi elettivi , che pur guadagnando più che dignitosamente, non rinunciano neanche a legnate a quel gettone peraltro spesso arraffato con presenze e impegno intermittente, parziale  e sostanzialmente superfluo, ma che a fine mese raggiungono però il top di presenze e di indennità?

Certo in tempi normali, la decisione di Nino Mangione sarebbe una notizia da confinare tra le brevi, ma quelli che viviamo non sono tempi normali.

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Se fate appena appena mente locale, ricorderete che da almeno cinque anni si parla di ridurre i costi della politica tagliando indennità, rimborsi, auto blu e benefit vari, di tagliare i privilegi dei manager pubblici, di intervenire sui grandi patrimoni, di limare le pensioni d'oro.

Prima dell'ultima campagna elettorale dello scorso  febbraio non c'era partito che non avesse una propria proposta per calmierare le spese della politica: andate a vedere adesso cosa è successo tra parlamentari nazionali, regionali e comunali, in Sicilia soprattutto.

Cosa si è fatto? Nulla, assolutamente nulla. 

Nessun provvedimento serio di contenimento della spesa della politica: si nominano commissioni su commissioni, si litiga  o si fa finta di litigare, ma tutto resta sempre uguale.

Le indennità dei politici siciliani a tutti i livelli rimangono le più alte, i rimborsi ai partiti, quei rimborsi per cui parlamentari di tutti i partiti sono stati indagati, arrestati e denunciati continuano a sopravvivere, e tutto questo in una situazione in cui aumenta la fascia di povertà e il ceto medio affonda sotto l'imperversare di nuove o vecchie tasse   rivisitate, chiamate con nomi sempre diversi,  ma alla fine sempre incrementate.

Si dice: ma sono cifre piccole in un bilancio dello Stato, sarebbero solo piccole economie che non salverebbero i bilanci di Stato, Regioni e comuni.

E' vero: guardando le cifre singolarmente è così.

Ma provate a pensare a dei tagli 'lineari' come usano chiamarli oggi: riduzione del 50% del numero di parlamentari nazionali, regionali e dei consiglieri comunali e conseguente riduzione del 50% dellle indennità; riduzione del 50% delle auto blu;  totale eliminazione dei cosiddetti rimborsi ai partiti per il funzionamento dei gruppi che servono solo per le greppie delle loro clientele;  riduzione del 50 % dello stipendio dei manager pubblici, oppure come hanno deciso nella  Svizzera, (paese guidato come è noto da un governo comunista e bolscevico) rapporto massimo nelle aziende di 1 a 12 tra lo stipendio minimo e il massimo), tagli delle pensioni d'oro e via via ghigliottinando e vedrete a quanto arriveremmo.

Tornando a Santa Flavia: vedremo cosa accadrà, se i colleghi di Mangione, sindaco, assessori e consiglieri seguiranno, magari solo in parte, il suo gesto.

In fondo l'amore per la nostra città, espressione di cui tutti amiamo riempirci la bocca, si manifesta anche così.

nella foto interna  Il presidente del consiglio di S.Flavia, Nino Mangione