Politica

 

Facendosi interpreti di numerose istanze da parte di cittadini bagheresi, che ritengono più conveniente per il nostro Comune di Bagheria, la soluzione del dissesto economico per risanare con più celerità la massa debitoria che secondo le ultime rilevazioni ammonta a 60 milioni di euro, il Movimento 5 Stelle di Bagheria “Meetup Attivisti Liberi” ha demandato il Portavoce al Senato Francesco Campanella, a presentare apposito emendamento 1.31 soppressivo della lettera d) comma 2 art. 1 del decreto-legge30 dicembre 2013, n. 151, recante disposizioni di carattere finanziario indifferibili finalizzate a garantire la funzionalità di enti locali, la realizzazione di misure in tema di infrastrutture, trasporti ed opere pubbliche nonché a consentire interventi in favore di popolazioni colpite da calamità naturali .

 

L’emendamento vede cofirmatari anche le componenti della commissione bilancio Portavoce del M5S Ornella Bertorotta, Giovanna Mangili ed Elisa Bulgarelli.

Dalle ultime informazioni in nostro possesso il testo dell’Atto Senato 1215 con scadenza il 28 febbraio ad oggi è arenato in commissione bilancio al senato. La discussione sui 332 emendamenti ed ODG è in fase di calendarizzazione per la prossima settimana, mancano pochissimi giorni ed oltre all’esitazione in commissione ed in aula al Senato è prevista la seconda lettura alla Camera .

I tempi sono stretti (appena 10 giorni a partire da lunedì) e questo ci fa pensare che con molta probabilità si vada verso la scadenza del decreto-legge, che confermerebbe in ogni caso l’obbligo di dichiarazione di dissesto da parte dell’amministrazione bagherese.

La lettera d) del comma 2 art 1 prevede la possibilità per gli enti comunali di ripresentare un piano di riequilibrio entro il 1 aprile. L’emendamento del M5S punta a sopprimere questa norma che di fatto si traduce in un comodo salvagente per burocrati e politici che hanno mal amministrato i propri enti e che attraverso il Piano di riequilibrio non sarebbero sottoposti al giudizio della procura della Corte dei Conti.

Il Movimento 5 Stelle di Bagheria ha da sempre ritenuto che il dissesto finanziario possa garantire migliori certezze dell’azzeramento del debito pubblico prodotto negli ultimi decenni da una classe politica e burocratica incapace di gestire e razionalizzare con scopo i soldi dei cittadini bagheresi.

Tale posizione collima con il pensiero di numerosissimi cittadini consapevoli del fatto che nulla cambierebbe per i contribuenti sia in caso di dissesto che in caso di piano di riequilibrio. In entrambi i casi, infatti, i cittadini saranno chiamati a pagare il massimo delle aliquote di tutti i tributi per gli effetti del TUEL (testo unico enti locali).
L

a dichiarazione di dissesto affiderebbe la gestione finanziaria dell’ente a commissari regionali il cui unico scopo sarebbe quello di risanare in tempi certi (massimo 5 anni) il nostro comune.

Di contro il Piano di riequilibrio che vorrebbe predisporre l’amministrazione in carica non offre nessuna certezza ai bagheresi, se non quella di un baratro profondissimo che non ci lascerebbe scampo da qui ai prossimi dieci anni. Un piano di riequilibrio non credibile, inoltre, porterebbe nel giro di pochi mesi ugualmente questo comune al dissesto.

Riteniamo, dunque, così come esplicitamente espresso dalla Corte dei Conti, che il nostro ente debba entrare immediatamente in stato di dissesto per non aggravare ulteriormente la situazione finanziaria del nostro ente.
 

Domenica 16 gennaio in Sicilia si svolgeranno le primarie del Partito Democratico per l'elezione del segretario regionale. Si voterà, ormai sembra certo, nei  tradizionali gazebo in piazzetta Montana dalle 9.00 alle 20.00, ma non si sa aoncora se ci sarà un seggio ad Aspra.

Al voto per l'elezione del segretario nazionale dello scorso 8 dicembre, parteciparono oltre mille elettori che diedero una schiacciante maggioranza a Matteo Renzi: adesso in lizza ci saranno Fausto Raciti che in Sicilia e a Bagheria ha avuto la maggioranza del voto degli iscritti nelle sezioni prevalendo su Giuseppe Lupo e Antonella Monastra, esponente della sinistra radicale, terzo incomodo avendo superato lo sbarramento del 5% dei consensi.

Le primarie serviranno ad eleggeranno il segretario regionale del PD in Sicilia e l'assemblea regionale, il parlamentino cioè che guiderà il partito.

I candidati del territorio sono Antonino Di Dio, flavese, militante storico della sinistra radicale e il bagherese Giovanni Giordano, 25 anni, studente universitario di economia, responsabile dell'U.D.U. ,entrambi a sostegno di Antonella Monastra nella lista 'Cambiamo genere'; c'è poi il dottore Antonino Maggiore, anche lui nel Partito democratico , provenienza 'Margherita', consigliere comunale, da sempre vicino a Giuseppe Lupo, sin da quando quest'ultimo era il segretario regionale della Cisl, e che si presenta la lista 'Insieme per cambiare la Sicilia'.

Ci sono poi altri tre bagheresi che si candidano a sostegno di Fausto Raciti: un'altra faccia nota è quella di Eustachio Cilea, dottore commercialista, già consigliere comunale nella scorsa consiliatura eletto nelle liste della 'Margherita', ha legato il suo nome alla battaglia, oggi rivelatasi vincente, per la istituzione della Zona franca urbana, revisore alla SEUS la società che gestisce il 118.

Si definisce 'un cattolico con la passione della politica'  ed il suo obiettivo è  'far parte di una squadra a cui portare il mio contributo di idee e proposte attenzionando i bisogni delle famiglie e delle imprese'.

Una donna, l'unica, Lucrezia Fricano, dirigente dell'Assessorato regionale al Turismo, da sempre vicina alla sinistra, sorella di Pino Fricano che fu sindaco di Bagheria dal 2001 al 2006, in predicato, si dice, per andare a dirigere il Parco archeologico di Solunto.

Ed infine, Giuseppe Bonanno, studente universitario di 25 anni, uno dei  giovani che hanno rilanciato la Federazione dei Giovani Democratici,  proviene dal Liceo scientifico 'D'Alessandro', dove è stato rappresentante di Istituto e nella Consulta provinciale.

'Vivo a Bagheria, una grande Città della Provincia - ci dice - e conosco le esigenze del nostro comprensorio, e mi piace credere che con l’impegno e la costanza si possano realizzare i nostri sogni.'

'Mi candido alle Primarie per l’Assemblea Regionale del Partito Democratico- aggiunge - perché non voglio un partito che guarda ai giovani, ma un partito di nuova generazione, che torni a sostenere l’acqua pubblica, che promuova la green economy, che parli alla gente senza il puzzo dell’arroganza e della superficialità. Occorre un partito che riesca a guardare in faccia la gente, a trasmettergli fiducia e a costruirgli opportunità.'

 

 

 

 

 

Di una cosa non abbiamo sentito la mancanza durante la sindacatura Lo Meo, ed è il numero di assessori, che in questi trenta mesi si sono alternati ‘ad abundantiam’ : qualcuno lo è stato solo per pochi mesi, qualche altro  che si potrebbe definire di lungo corso, è riuscito ad arrivare a quasi due anni: qualcuno che si diletta di statistiche ed è riuscito a tenere il conto parla di oltre una ventina di assessori in due anni e mezzo di sindacatura.

Della giunta iniziale di Lo Meo non c’è più nessuno: abbiamo visto di tutto, assessori politici, assessori tecnici, assessori nè carne nè pesce, assessori così così, assessori girovaghi, pensionati sfacinnati, e giovani in cerca di prima occupazione: insomma ci è stato propinato di tutto.

Quelli bravi e capaci si potrebbero però contare sulle dita di una sola mano.

Siccome restano altri due anni e mezzo teorici di amministrazione Lo Meo, larga parte della popolazione bagherese può coltivare la ‘speranziella’ di diventare assessore...

In mezzo a questo spreco, diciamo così, di professionalità e intelligenze, (figuratevi che qualche assessore è stato nominato e revocato senza che riuscisse neanche a partecipare ad una sola giunta), il totoassessori con il sindaco Lo Meo è sempre attivo: d’altronde alcuni hanno ballato una sola stagione, altri qualche mesetto in più, , di altri non si è mai capito perché fossero stati nominati assessori e ancor meno perché siano stati revocati, mentre qualche assessore foresto, se ne è andato insalutato ospite tra l’esultanza generale

Insomma quella tattica antica del calcio che un tempo si chiamava del tourbillon, uno scambio continuo di ruoli per confondere l’avversario (ma anche l’amico purtroppo); un po’ come accadeva nelle navi della marina borbonica quando arrivavano le ispezioni.alt

All’ordine Facite Ammuina, “tutti chilli che stanno a prora vann' a poppa e chilli che stann' a poppa vann' a prora; chilli che stann' a dritta vann' a sinistra e chilli che stann’ a sinistra vann' a dritta; tutti chilli che stanno abbascio (sottocoperta) vann' n coppa (salgano sul ponte) e chilli che stanno ncoppa vann' abbascio passanno tutti p'o stesso pertuso (boccaporto); chi nun tene nient'a ffà, s'aremeni a'cca e a 'llà (si dia da fare qua e là)" (dal “Regolamento da impiegare a bordo dei legni e dei bastimenti della Real Marina”).”

Ecco è stato questo ‘facimme ammuina’, l’andirivieni spesso insensato delle nomine assessoriali di Lo Meo.

Ma la notizia che abbiamo letto sul Giornale di Sicilia supera la nostra immaginazione: il comune di San Cipirrello aveva nominato assessore alle Finanze quello stesso Antonino Sciacchitano che è già assessore al comune di Bagheria, dove percepisce la regolare indennità.

Sciacchitano era stato salutato come il demiurgo che avrebbe, con un colpo di bacchetta magica, o forse sarebbe meglio dire con energiche frustate che stanno lasciando il segno, salvato Bagheria dal dissesto.

In ogni caso un impegno non secondario quello di salvare Bagheria, da svolgere a tempo pieno, se si pensa che a rafforzare tutto l’impianto del suo ufficio è stato recentemente creato un pasticciato settore ad hoc, che vede tre esperti e una cinquantina di dipendenti che, a discrezione della segretaria comunale, così è scritto nella delibera, percepiranno incentivi e straordinari.

Insomma debbono finire di spolpare il cadavere Bagheria.

Ma la domanda che (ci) facciamo è: ma Lo Meo sapeva che Sciacchitano aveva questa 'storiella' con San Cipirrello?

Se sì, perchè non gli ha spiegato che nella situazione in cui troviamo, Bagheria non si può permettere un assessore a mezzadria. Se non lo sapeva, è anche peggio.

Stando ai si dice, però, non è che l’assessore Sciacchitano venga molto spesso a Bagheria, una, due volta la settimana, anche perché pare che apprezzi il pane di un forno a legna bagherese, ( ma volendo anche a San Cipirrello il pane è buono).

Qualcuno tra i dipendenti, a chi cerca l'assessore risponde con la battuta: 'Telefoni a 'Chi l'ha visto?'

Ma l’assessorato regionale agli enti locali ha interrotto il sogno di Sciacchitano, ( che, come Mastrapasqua dell’INPS, pare ami collezionare assessorati e consulenze), ritenendo incompatibile l’essere contemporaneamente assessore in due comuni.

altIl sindaco di San Cipirrello, Tonino Giammalva, però non molla: Sciacchitano dice, resterà tra noi come consulente gratuito, ed ha nominato assessore sapete chi?

Antonino Mineo, già assessore al bilancio per quattro anni della giunta di Biagio Sciortino, e cioè quello che in linea teorica sarebbe una dei responsabili dell’attuale situazione, di avere cioè nascosto la polvere sotto il tappeto, e che adesso, il sindaco di Bagheria pare che abbia richiamato come esperto nel famoso settore antidissesto.

Quindi ricapitoliamo: Sciacchitano assessore, quasi inesistente, come il cavaliere di Italo Calvino, a Bagheria, ed esperto a San Cipirrello; Mineo, già assessore a Bagheria, oggi, e la notizia non è mai stata smentita, tra gli esperti di fiducia dell’amministrazione bagherese per il dissesto, che va a fare l’assessore a San Cipirrello.

In attesa di che, questo reciproco tenersi le poltrone in caldo? Semplice.

Che fra qualche mese, Nino Mineo tornerà a fare l’assessore a Bagheria e l’esperto a San Cipirrello, e Sciacchitano l’assessore a San Cipirrello, e perché no? Visto che gli piace il pane di casa nostra, anche l’esperto a Bagheria.

Ed io pago, diceva Totò…

Angelo Gargano

 

nelle foto interne Antonino Mineo e la Giunta Lo Meo due
 

Il Sindaco non firmi l'ordinanza che consentirebbe alle auto l'attraversamento del Corso Umberto.

Il Circolo del Pd di Bagheria, avendo appreso la notizia dagli organi di stampa che il primo cittadino starebbe rivedendo la sua posizione sulla chiusura del Corso, esprime seria preoccupazione per l'ennesima decisione estemporanea del sindaco, presa in perfetta solitudine senza avere consultato le forze sociali ed economiche del territorio, addirittura in contrasto sia con il parere dei vigili urbani, allarmati per la sicurezza stradale, sia con le previsioni del piano regolatore recentemente adottato.

Riteniamo grave che Lo Meo continui ad affrontare il tema nevralgico della mobilità sul Corso Umberto con provvedimenti contraddittori e non concertati con la città, di certo non risolutivi, probabilmente dannosi.

Crediamo, oggi più che mai, che i problemi della crisi delle attività produttive nel Corso Umberto e della vivibilità dei residenti del centro storico vadano trattati in modo organico, con una strategia complessiva di sviluppo urbano che rilanci l'intuizione del Programma Urban Italia, a partire dall'approvazione del Piano Urbano del Traffico, di cui abbiamo più notizie, e dalla messa in atto di tutta una serie di interventi più volte annunciati e mai realizzati, a cominciare dalla realizzazione dei parcheggi e del sistema di videosorveglianza, dalla messa in funzione dei pulmini elettrici, dalla raccolta differenziata porta a porta, da un sistema di incentivi anche fiscali per imprese e residenti (come previsto ad esempio dalla Zfu).

Il Sindaco abbia la chiarezza di fronte alla città di dire se, come e quando tutto questo verrà realizzato, e sospenda immediatamente l'emanazione dell'ordinanza di attraversamento del corso.

Bagheria 09.02.14    IL SEGRETARIO   del CIRCOLO   PD Orazio Amenta

 

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