Altavilla Milicia sciolto per mafia. Il sindaco Nino Parisi: quanto accaduto è vergognoso

Altavilla Milicia sciolto per mafia. Il sindaco Nino Parisi: quanto accaduto è vergognoso

Politica
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Il Consiglio dei ministri ha deciso lo scioglimento del Comune di Altavilla Milicia per sospette infiltrazioni mafiose. La decisione del governo, giunta su proposta del ministro degli Interni Angelino Alfano e alla presenza dell'assessore all'Economia Luca Bianchi in rappresentanza della Regione, è stata assunta "al fine di consentire il risanamento delle istituzioni locali nelle quali sono state riscontrate forme di ingerenza nella vita amministrativa da parte della criminalità organizzata".

Alla seduta del consiglio dei ministri quando è stata esaminata la proposta di scioglimento di Altavilla, , così come da statuto, ha partecipato anche  Luca Bianchi, assessore all’Economia della Regione Siciliana, intervenuto in rappresentanza del presidente Rosario Crocetta

Per lo stesso motivo sono stati sciolti due Comuni calabresi, Ricadi e Joppolo. Nelle scorse settimane, della politica ad Altavilla aveva parlato il pentito di mafia  Vincenzo Gennaro.

Gennaro è considerato un esponente di spicco della famiglia di Altavilla. E ai magistrati, subito dopo l'inizio della collaborazione con la giustizia, ha fatto subito il nome del sindaco: “Io – ha raccontato ai magistrati il pentito – avevo avuto una promessa dal sindaco Nino Parisi.

Parisi gli avrebbe promesso, che qualora fosse stato eletto, gli avrebbe conferito un incarico professionale.

La vicenda è finita così sulla scrivania del prefetto. Anche se, secondo Gennaro, il sindaco non sapeva di avere al cospetto un mafioso: “Lui ha proseguito il neo-collaboratore non lo sapeva (che Gennaro faceva parte della famiglia di Altavilla, ndr), questo glielo posso garantire. Almeno io non gliel'ho detto mai, però il padre Salvatore è normale che lo capiva. 'U zu Totò li conosceva quelli'

Nei giorni scorsi abbiamo documentato sia le accuse rivolte da Gennaro al sindaco che la replica e l'appassionata autodifesa di Nino Parisi, che non si aspettava certo questa conclusione improvvisa e traumatica della sua esperienza politica.

Abbiamo parlato con Nino Parisi che ci ha dichiarato: "Sono indignato per quello che è accaduto. Questa non è giustizia , questo è giustizialismo: ho chiesto ai magistrati e al Prefetto di essere ascoltato in merito alle accuse che mi venivano rivolte e alla legittimità degli atti della mia amministrazione. La rapidità con cui si è proceduto a cancellare l'espressione democratica dei cittadini induce a più di un sospetto."

" Nessuno ha voluto ascoltarmi: le affermazioni di Gennaro non hanno alcun riscontro nelle scelte amministrative da me fatte; Nnn capisco perchè si è proceduto in questo modo che oltre a mortificare me, mortifica una intera comunità."

Farà ricorso al TAR ? gli chiediamo. 

Assolutamente no, ci dice. "Chiederò, in base alle risultanze che verranno fuori dalle relazioni, conto in tribunale ad uno ad uno a quelli che hanno detto e scritto delle vere e proprie falsità""Non ho paura nè della mafia nè di certi personaggi e del loro modo di fare antimafia".

Ed ancora, e lo può scrivere: " Io sono anche cittadino americano, sto valutando l'opportunità, se non mi sarà resa giustizia, proprio per questa vicenda paradossale, assurda e poco chiara, di rinunciare alla cittadinanza italiana".