Il valzer degli assessori: da Sciacchitano a Mineo?

Il valzer degli assessori: da Sciacchitano a Mineo?

Politica
Typography

Di una cosa non abbiamo sentito la mancanza durante la sindacatura Lo Meo, ed è il numero di assessori, che in questi trenta mesi si sono alternati ‘ad abundantiam’ : qualcuno lo è stato solo per pochi mesi, qualche altro  che si potrebbe definire di lungo corso, è riuscito ad arrivare a quasi due anni: qualcuno che si diletta di statistiche ed è riuscito a tenere il conto parla di oltre una ventina di assessori in due anni e mezzo di sindacatura.

Della giunta iniziale di Lo Meo non c’è più nessuno: abbiamo visto di tutto, assessori politici, assessori tecnici, assessori nè carne nè pesce, assessori così così, assessori girovaghi, pensionati sfacinnati, e giovani in cerca di prima occupazione: insomma ci è stato propinato di tutto.

Quelli bravi e capaci si potrebbero però contare sulle dita di una sola mano.

Siccome restano altri due anni e mezzo teorici di amministrazione Lo Meo, larga parte della popolazione bagherese può coltivare la ‘speranziella’ di diventare assessore...

In mezzo a questo spreco, diciamo così, di professionalità e intelligenze, (figuratevi che qualche assessore è stato nominato e revocato senza che riuscisse neanche a partecipare ad una sola giunta), il totoassessori con il sindaco Lo Meo è sempre attivo: d’altronde alcuni hanno ballato una sola stagione, altri qualche mesetto in più, , di altri non si è mai capito perché fossero stati nominati assessori e ancor meno perché siano stati revocati, mentre qualche assessore foresto, se ne è andato insalutato ospite tra l’esultanza generale

Insomma quella tattica antica del calcio che un tempo si chiamava del tourbillon, uno scambio continuo di ruoli per confondere l’avversario (ma anche l’amico purtroppo); un po’ come accadeva nelle navi della marina borbonica quando arrivavano le ispezioni.alt

All’ordine Facite Ammuina, “tutti chilli che stanno a prora vann' a poppa e chilli che stann' a poppa vann' a prora; chilli che stann' a dritta vann' a sinistra e chilli che stann’ a sinistra vann' a dritta; tutti chilli che stanno abbascio (sottocoperta) vann' n coppa (salgano sul ponte) e chilli che stanno ncoppa vann' abbascio passanno tutti p'o stesso pertuso (boccaporto); chi nun tene nient'a ffà, s'aremeni a'cca e a 'llà (si dia da fare qua e là)" (dal “Regolamento da impiegare a bordo dei legni e dei bastimenti della Real Marina”).”

Ecco è stato questo ‘facimme ammuina’, l’andirivieni spesso insensato delle nomine assessoriali di Lo Meo.

Ma la notizia che abbiamo letto sul Giornale di Sicilia supera la nostra immaginazione: il comune di San Cipirrello aveva nominato assessore alle Finanze quello stesso Antonino Sciacchitano che è già assessore al comune di Bagheria, dove percepisce la regolare indennità.

Sciacchitano era stato salutato come il demiurgo che avrebbe, con un colpo di bacchetta magica, o forse sarebbe meglio dire con energiche frustate che stanno lasciando il segno, salvato Bagheria dal dissesto.

In ogni caso un impegno non secondario quello di salvare Bagheria, da svolgere a tempo pieno, se si pensa che a rafforzare tutto l’impianto del suo ufficio è stato recentemente creato un pasticciato settore ad hoc, che vede tre esperti e una cinquantina di dipendenti che, a discrezione della segretaria comunale, così è scritto nella delibera, percepiranno incentivi e straordinari.

Insomma debbono finire di spolpare il cadavere Bagheria.

Ma la domanda che (ci) facciamo è: ma Lo Meo sapeva che Sciacchitano aveva questa 'storiella' con San Cipirrello?

Se sì, perchè non gli ha spiegato che nella situazione in cui troviamo, Bagheria non si può permettere un assessore a mezzadria. Se non lo sapeva, è anche peggio.

Stando ai si dice, però, non è che l’assessore Sciacchitano venga molto spesso a Bagheria, una, due volta la settimana, anche perché pare che apprezzi il pane di un forno a legna bagherese, ( ma volendo anche a San Cipirrello il pane è buono).

Qualcuno tra i dipendenti, a chi cerca l'assessore risponde con la battuta: 'Telefoni a 'Chi l'ha visto?'

Ma l’assessorato regionale agli enti locali ha interrotto il sogno di Sciacchitano, ( che, come Mastrapasqua dell’INPS, pare ami collezionare assessorati e consulenze), ritenendo incompatibile l’essere contemporaneamente assessore in due comuni.

altIl sindaco di San Cipirrello, Tonino Giammalva, però non molla: Sciacchitano dice, resterà tra noi come consulente gratuito, ed ha nominato assessore sapete chi?

Antonino Mineo, già assessore al bilancio per quattro anni della giunta di Biagio Sciortino, e cioè quello che in linea teorica sarebbe una dei responsabili dell’attuale situazione, di avere cioè nascosto la polvere sotto il tappeto, e che adesso, il sindaco di Bagheria pare che abbia richiamato come esperto nel famoso settore antidissesto.

Quindi ricapitoliamo: Sciacchitano assessore, quasi inesistente, come il cavaliere di Italo Calvino, a Bagheria, ed esperto a San Cipirrello; Mineo, già assessore a Bagheria, oggi, e la notizia non è mai stata smentita, tra gli esperti di fiducia dell’amministrazione bagherese per il dissesto, che va a fare l’assessore a San Cipirrello.

In attesa di che, questo reciproco tenersi le poltrone in caldo? Semplice.

Che fra qualche mese, Nino Mineo tornerà a fare l’assessore a Bagheria e l’esperto a San Cipirrello, e Sciacchitano l’assessore a San Cipirrello, e perché no? Visto che gli piace il pane di casa nostra, anche l’esperto a Bagheria.

Ed io pago, diceva Totò…

Angelo Gargano

 

nelle foto interne Antonino Mineo e la Giunta Lo Meo due