Politica

Cade a proposito il detto cinese, alla vigilia di un dibattito e di un confronto che ci auguriamo utile per potere avviare a soluzione uno dei problemi che Bagheria si trascina più o meno dall'inizio degli anni '60, e ci riferiamo naturalmente alla questione dei rifiuti, più prosaicamente 'a munnizza'.

Un breve excursus nel passato ci racconta di una Bagheria che paese lindo e pulito non lo é mai stato, anche se ovviamente ci sono anche diverse gradazioni di sporco, e diciamo subito che quello che si é visto dall'estate del 2008 con le ricorrenti 'emergenze', (ormai talmente ricorrenti che i periodi di 'normalità' o 'quasi normalità' sono diventati sempre più brevi e fuggenti attimi), non si era mai visto. 

E negli ultimi sessanta anni il nodo della gestione dei rifiuti ha ruotato sempre attorno allo stesso dilemma che opporrà le forze politiche ancora oggi: gestione in house o affidamento esterno?

Nei primi anni '50 il problema rifiuti  di fatto non esisteva, perchè i resti di sostanze alimentari, se e quando c'erano, venivano dati agli animali domestici, cani e gatti,  e da cortile, galline e  chiuzzi, tacchini cioé, che tutti tenevano in piccole stie davanti le case o in angusti locali dentro casa i più fortunati.

Qualche pezzo di carta o rifiuto di altra natura veniva sistemato in piccoli cumuli per le strade, e ogni tanto passava un tizio con un carretto e con una pala caricava quel poco che il vento e gli animali non avevano ancora disperso,

Poi, quando si comincio' a intuire il businnes nell'Italia del 'miracolo economico', fu un privato, l'impresa  Russo, che ebbe affidato il servizio e che  comincio a passare per le strade con  un 'leoncino', sin quando  all'inizio degli anni, in piena stagione di nazionalizzazioni, il servizio fu trasferito al comune che vi attese direttamente con personale proprio sino all'inizio degli anni 2000.

I problemi?

Gli stessi precisi, identici di oggi: tanto personale sulla carta, circa sessanta negli anni '80-90,  di cui solo un terzo, nel migliore dei casi, effettuava realmente il servizio, con tutti gli altri imboscati o ammalati; furti sistematici di carburante dai mezzi che tra l'altro, ieri come oggi, erano perennemente in officina per danneggiamenti dolosi;  straordinario dei dipendenti ed acquisto di erica scoparia ad libitum anche se le strade non venivano scopate per mesi; con l'unico vantaggio, non da poco rispetto ad ora, che non esisteva ancora la Tarsu.

Poi venne il Coinres, cioè il disastro, la cui regola matematica  è stata ferrea: una proporzionalità diretta per quanto riguarda i costi sempre crescenti ed inversa per quanto riguarda la efficienza del servizio, sempre più scadente.

Tra qualche settimana ci ritroveremo ad affrontare sempre lo stesso nodo: meglio una società pubblica, come la progettata Bagheria Ambiente Rifiuti, ( il cui statuto tra breve, assieme alla delibera di fuoriuscita dal Coinres, arriverà alla comptetenti commissioni consiliari) che gestisca in house il servizio rifiuti, o il progetto ARO già approvato dalla Regione che offre la possibilità di un affidamento all'esterno ?

Dovranno dare fondo a tutti i loro buoni argomenti il sindaco Patrizio Cinque e la maggioranza che lo sostiene, per convincere non solo la politica ma anche i cittadini che dove ha fallito clamorosamente un Consorzio di diritto pubblico di comuni, il famigerato Coinres, riuscirà una Società per azioni pubblica gestita dal Comune.

Perché una società pubblica in un momento in cui Governo e Regione vanno  a liquidare tutta una serie di partecipate pubbliche che si sono rivelate veri e propri carrozzoni clientelari e fonti di sperperi, inefficienze e corruzioni ?

E' questo l'arduo compito con il quale andranno a misurarsi il sindaco e il MoV 5 stelle, e la risposta che daranno, dovrà essere estremamente convincente

L'augurio nostro è che si vada comunque ad un confronto scevro da pregiudizi e che non si trasformi, cosi come avvenuto per altre vicende, in guerra di religione che prescinde dai contenuti.

Ci sarà tempo per tutti, politica, informazione, associazionismo, sindacati e pubblica opinione  di potere esprimere nelle prossime settimane e nei prossimi mesi una opinione ragionata sulla base dei fatti e dei contenuti.

Nella speranza  che Bagheria, nelle guide turistiche del futuro, possa essere raccontata come una linda, graziosa e salubre cittadina alle porte della capitale Palermo; e ce lo meriteremmo finalmente visto che negli anni, gli addetti alla raccolta rifiuti sono passati dalla qualifica di spazzini a quella di netturbini sino ad arrivare all'Olimpo degli operatori ecologici.

Angelo Gargano

 

Il parco giochi di Aspra privo di una gestione costante è esposto a rischi di qualsiasi natura.

E’ stato inaugurato il 16 novembre 2014, grazie al lavoro straordinario di ripristino dell’Associazione “Prospettiva Futura” e di un gruppo di volontari.

Trattandosi di un sito di proprietà del comune, non appena ultimati i lavori, venne invitato il Sindaco Patrizio Cinque a fare un sopralluogo con lettera formale del 07/11/2014, al fine di organizzare la gestione.

Quella del sopralluogo sarebbe stata l’occasione per assumere i dovuti provvedimenti e individuare le modalità di gestione, manutenzione e sorveglianza del parco giochi, ma purtroppo a tale invito non è stato dato alcun riscontro.
Anche in occasione dell’inaugurazione del 16 novembre u.s., è stato chiesto al Primo Cittadino, presente alla cerimonia, di garantire in qualche modo la gestione del parco; venne proposta anche qualche soluzione possibile, Il Sindaco promise che da lì a qualche giorno avrebbe formalizzato tali modalità.

Stà di fatto che fino ad oggi, nonostante diversi solleciti, non è pervenuto alcun riscontro, tanto è vero che la gestione del parco, riguardante apertura, chiusura, pulizia e manutenzione varia, fino ad ora continua ad essere garantita soltanto dai volontari.

Il parco giochi è molto frequentato dai bambini sia nelle ore mattutine che in quelle pomeridiane e quindi necessita manutenzione e sorveglianza costante poiché esposto a rischi di qualsiasi natura.

Infatti il 24 dicembre, mentre i volontari ripulivano il parco, hanno notato la presenza di resti di animale squartato, presumibilmente di un cane di piccola taglia, sparsi intorno alle giostre.

L’accaduto è stato prontamente denunciato ai Carabinieri che si sono recati sul sito a fare un sopralluogo e a stilare apposito verbale.

Per garantire una fruibilità sicura, quel luogo necessita di una gestione costante che solo l’Ente Comune che ne è il proprietario, può assicurare o quantomeno individuare le modalità , così come del resto aveva promesso il Sindaco in sede di rilascio di autorizzazione per il ripristino dei lavori.

Di fronte a iniziative di questo genere, tese alla creazione di luoghi pubblici destinati alla collettività e nel caso di specie ai piccoli utenti, l’Amministrazione Comunale dovrebbe essere presente per garantire tutela e sicurezza, invece in questo caso, non si può fare a meno di rilevarne la totale assenza.

Pur non di meno, l’Associazione “Prospettiva Futura” e i volontari, per quanto possibile e con mezzi propri, continueranno a gestire e tutelare il parco giochi per garantire la gioia dei bambini e per non vanificare tutto il lavoro fin qui svolto.

Il Presidente dell’Associazione “Prospettiva Futura”
Alessandra Iannì

 

Un incontro svoltosi stasera che ha  visto di fronte in un faccia a faccia proficuo i contrattisti con il sindaco Patrizio Cinque e l'assessore alle Risorse umane Laura Maggiore, ha portato elementi di chiarezza sulle strade che l'amministrazione intende percorrere, ed ha disinnescato, almeno sinora,  una bomba pronta ad esplodere.

La giornata era stata costellata di episodi che avevano allarmato i 32 contrattisti: controlli sulla loro eventuale presenza al comune,  comunicazioni  ai pochi presenti  che da oggi  non  avevano più titolo per 'lavorare' dentro il comune, perchè di fatto il contratto, senza provvedimenti normativi di proroga da parte del governo regionale e nazionale, sinora non pervenuti, erano di fatto cessati.

La discussione di stasera ha di fatto chiarito le rispettive posizioni e, se così si può dire, anche rasserenato il clima. 

I due punti di riferimento restano da un canto l'amministrazione che oltre ad avere riconosciuto l'essenzialità del lavoro svolto dai contrattisti, afferma a chiare lettera, che in presenza di provvedimenti normativi nazionali o regionali a venire che offrissero un percorso legittimo per la proroga, ci sarà un impegno inequivocabile e forte per salvare questi posti di lavoro.

L'altro punto cardine da tenere presente è la risposta pervenuta oggi dal Ministero in risposta alla nota inviata dal Comune, laddove si chiedeva se fosse possibile procedere alla proroga dei 32 contratti per i dipendenti a tempo determinato e parziale che provengono dal bacino ASU assunti ai sensi dell’articolo 25 della legge regionale 21/2003 con contratto quinquennale, trasmettendo successivamente gli atti al Ministero per l’approvazione.

La risposta del Dipartimento è stato perentoria: “La Commissione esercita il controllo di pertinenza in via preventiva – si legge nella nota a firma della dirigente Tonelli – e pertanto non approva atti già resi esecutivi”.

Si ricorda infatti che la Commissione per la Stabilità finanziaria, ai sensi dell’articolo 155 del TUEL esercita il controllo preventivo sia sugli atti relativi all’assunzione di personale degli Enti locali in condizioni di dissesto al fine dell’approvazione sia sui provvedimenti di proroga di contratti a tempo determinato ricompresi nella programmazione annuale e triennale del fabbisogno di personale. Il mancato rispetto degli adempimenti di cui sopra comporta la denuncia dei fatti alla Procura regionale della Corte dei Conti da parte del Ministero, così come previsto da comma 8 dell’art.259 del TUEL.

In poche parole questo vuol dire che se interverranno normative nazionali ( il famoso Milleproroghe che ancora deve in parte essere riempito di contenuti) o regionali che dovrebbero recepire nella legge sull' esercizio provvisorio di bilancio la cui discussione avverrà subito dopo l'Epifania, la possibilità di proroga anche per quei contrattisti dei comuni in dissesto o predissesto, l'amministrazione comunale di Bagheria si impegna a formulare una delibera che recepirà le norme, se e quando verranno approvate, ma tale delibera verrà sottoposta alla condizione della preventiva approvazione da parte della Commissione della stabilità finanziaria che si occupa dei comuni in dissesto e quindi anche di Bagheria.

Insomma una soluzione di buon senso che testimonia della volontà di fare tutto il possibile all'interno di un perimetro di norme che salvaguardino i contrattisti e che non espongano gli amminsitratori ad eventuali giudizi di responsabilità.

Rimane sospesa ad un filo la proroga dei 32 contrattisti del comune di Bagheria, in maggiori difficoltà rispetto agli altri comuni della Sicilia perchè ente in dissesto.

L'Ufficio stampa del comune di Bagheria ha diffuso un comunicato che fa il punto eellla situazione. Questo il testo:

L’amministrazione comunale ha tentato tutte le strade per poter permettere la proroga dei 32 lavoratori precari, contrattisti che sino ad al 31 dicembre 2014, per effetto di un ulteriore proroga decisa dalla Giunta Cinque, sono potuti rientrare nel bacino di tutti coloro ai quali, nell’Isola, al 31 dicembre 2014, scadeva il contratto a tempo determinato e che speravano in un’ulteriore proroga.

Ma in Sicilia i comuni in dissesto, come Bagheria, non possono prorogare i contratti ai precari. La commissione Bilancio del Senato, infatti, non ha dato l’ok alla norma contenuta nel maxiemendamento alla Legge di Stabilità, che con una deroga consentiva il rinnovo dei contratti a tempo determinato, che sono scaduti il 31 dicembre scorso.

Il Dirigente del Settore I, vista la volontà dell’Amministrazione di procedere alla proroga, ha inviato un quesito alla Direzione centrale per gli Uffici Territoriali di Governo e per le Autonomie Locali del dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno.

Nella nota inviata dal Comune si chiedeva se fosse possibile procedere alla proroga dei 32 contratti per i dipendenti a tempo determinato e parziale che provengono dal bacino ASU assunti ai sensi dell’articolo 25 della legge regionale 21/2003 con contratto quinquennale, trasmettendo successivamente gli atti al Ministero per l’approvazione, ma la risposta del Dipartimento è stato perentoria: “La Commissione esercita il controllo di pertinenza in via preventiva – si legge nella nota a firma della dirigente Tonelli – e pertanto non approva atti già resi esecutivi”.

Si ricorda infatti che la Commissione per la Stabilità finanziaria, ai sensi dell’articolo 155 del TUEL esercita il controllo preventivo sia sugli atti relativi all’assunzione di personale degli Enti locali in condizioni di dissesto al fine dell’approvazione sia sui provvedimenti di proroga di contratti a tempo determinato ricompresi nella programmazione annuale e triennale del fabbisogno di personale. Il mancato rispetto degli adempimenti di cui sopra comporta la denuncia dei fatti alla Procura regionale della Corte dei Conti da parte del Ministero, così come previsto da comma 8 dell’art.259 del TUEL.

I 32 precari bagheresi non sono i soli a non poter ottenere la proroga, sono 25 i Comuni in dissesto in tutta l’Isola. Unica speranza dunque è che la Regione Siciliana pensi ad una norma ad hoc assumendosi in toto la spesa per questi precari, ai sensi della comma 10 articolo 259 del TUEL; perché i Comuni in dissesto, come dimostra la nota del Ministero, hanno le mani legate.

Fonte  Ufficio Stampa del comune di Bagheria

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