Politica

E' la domanda che si pone, forse in maniera retorica, il coordinatore cittadino del P.D., Orazio Amenta, che in un suo post su facebook così argomenta:

Mentre la città è alle prese con l'emergenza acqua, rifiuti e scuole, rischia di passare inosservata la mancata predisposizione dei bilanci comunali. Un fatto grave perché da quei bilanci dipenderà il futuro della città, il suo sviluppo, la sua idea di rinnovarsi e cambiare.

C'è il dissesto, ci sono i dissestatori, e ci sono i "riequilibratori", coloro i quali sono stati chiamati dal popolo a "riequilibrare" le sorti finanziarie del comune di Bagheria. I riequilibratori, ossia l'amministrazione comunale, però dopo i proclami della campagna elettorale, ancora non presentano il progetto di bilancio che dovrebbe portare Bagheria fuori dalle secche, contravvenendo al preciso mandato degli elettori, mettendo a rischio di scioglimento le istituzioni democraticamente elette ed evidenziando una preoccupante assenza di idee e di soluzioni valide ai problemi. 

I riequilibratori , insomma, non stanno facendo il loro dovere e nei prossimi giorni un commissario potrebbe arrivare per sostituirli.

Ma se la situazione economica fino al 2012 è gestita da un'altra triade commissariale e quella dal 2013 in poi venisse assegnata ad un altro commissario, quale sarà il ruolo dei riequilibratori nel risanamento dell'ente?

Chi detterà le scelte sulla politica economica che vincoleranno Bagheria per i prossimi anni? Chi ne determinerà le opzioni strategiche? Un commissario?

Se così fosse si registrerebbe il fallimento definitivo di un'amministrazione chiamata a risanare l'ente, ma incapace a farlo.

I riequilibratori perderebbero così il loro "status" e probabilmente la loro ragione di esistere.

Orazio Amenta

Il fatto positivo che tutti i cittadini abbiamo notato è che il paese è più pulito e i rifiuti vengono raccolti con regolarità e, diciamolo pure, anche con indubbia alacrità ed efficienza.

E' fuori discussione la volontà della Tech Servizi di legittimarsi presso l'amministrazione come azienda seria ed affidabile, e sinora lo hanno dimostrato con i fatti.

Si potrebbe eccepire che si è perso tempo, che la 'soluzione esterna' che salvaguardasse le esigenze dei cittadini che pagano la Tarsu ed hanno diritto ad un servizio efficiente, assieme ai diritti dei lavoratori, si sarebbe potuta trovare prima, ma ormai è arrivato il momento di guardare avanti, e recriminare sul passato, recente e meno recente, serve a poco.

Rimangono però aperti tutti una serie di altri interrogativi che non sono nè pochi nè banali e che mettono seriamente a rischio il momento positivo che stiamo attraversando: vediamoli quali sono questi interrogativi, quali le risposte possibili ed il futuro che presumibilmente ci attende.

A partire dai costi: la legittima soddisfazione per un paese finalmente pulito, (anche se tantissima strada c'è ancora da fare se pensiamo alla differenziata ed alla penalizzazione cui saranno soggetti in Sicilia i comuni che non raggiungono il 10%), non può farci dimenticare un aspetto della questione non secondario.

A partire dai costi dell'affidamento alla Tech, 500.000 euro/mese, quali voci 'contengano' e quali escludono, ed è un elemento sul quale occorrerà più avanti fare chiarezza. Ma questo è il meno.

C'è un'altra eventualità estremamente probabile: tra pochi giorni il commissario regionale del Coinres Antonino Lo Brutto, invierà al comune di Bagheria, una fattura di un importo, euro più euro meno, intorno ai 260.000 euro per le 'prestazioni' dei dipendenti del Coinres.

Il termine prestazioni potrebbe sembrare improprio, ma non lo è;  perchè nei fatti questa gente, (al di la di qualsiasi giudizio di merito sulla qualità, la produttività e l'efficienza del lavoro reso da qualche pecora nera), si è recata a lavorare, e non trovando,  non certo per loro responsabilità, mezzi e strumenti per poter fare quanto sinora facevano, è comunque rimasta a disposizione.

Di fronte a questa fattura il sindaco Patrizio Cinque ha due possibilità: pagare e sorridere amaro, lui e noi, o contestare in toto la fattura. Cosa farà non lo sappiamo ma possiamo solo supporlo, e cioè, (ma precisiamo che è solo una nostra opinione) contesterà, evidentemente con una procedura legale, che dovrà necessariamente essere affidata a professionisti esterni, la 'congruità' della fattura per evitare giustamente di pagare due volte per lo stesso servizio.

Ma per quanto potrà durare questa situazione ?

C'è un profilo delicato che non va sottovalutato, ed è il cosiddetto danno erariale per il quale il sindaco, ed anche i consiglieri comunali che hanno votato il recesso dal Coinres, potrebbero essere chiamati a rispondere.

E' sempre pendente sul comune la diffida "ad annullare e/o revocare in autotutela la delibera di consiglio comunale del 2 aprile 2015 entro il termine di trenta gioni dalla ricezione della presente. Trascorso infruttuosamente detto termine lo scrivente Assessorato provvederà ad attivare la procedura sostitutiva di cui all'art. 6 di cui alla legge regionale n.7/2011", fuori dal politichese significa che verrà nominato un Commissario.

La nota della Regione porta la data del 15 aprile, quindi entro il 15 maggio 2015 la delibera consiliare di recesso dovrebbe essere o annullata o revocata con un provvedimento o dello stesso organo che l'ha deliberata, cioè il consiglio, o del sindaco.

altCosa farà Patrizio Cinque ? aderirà all'intimazione o andrà avanti impugnando, sempre per vie legali, l'inevitabile provvedimento di nomina da parte dell'Assessorato all'Energia di un commissario ai rifiuti al comune di Bagheria ?

E se il TAR non dovesse accogliere la richiesta di sospensiva al provvedimento di nomina del Comissario regionale, noi ci ritroveremmo però con un commissario mandato a gestire secondo i dettami dell'Assessorato la raccolta e lo smaltimento rifiuti a Bagheria.

Fuori dai diplomatismi, sarebbe una vera sciagura; abbiamo ormai una certa esperienza di commissari a Bagheria e sappiamo con quale logica lavorano.

Ma non è finita: un ricorso al TAR avverso la delibera del consiglio del 2 aprile 2015 di recesso dal Coinres ed alla successiva procedura di affidamento alla Tech Servizi viene  presentato tramite l'avv. Nadia Spallitta anche dai dipendenti del Coinres, ed anche qua c'è una richiesta di sospensiva.

Per finire con la notizia che ad avere aderito sinora ai contenuti dell'accordo raggiunto lo scorso 21 aprile tra sindacati, amministrazione, Coinres e Tech Serivizi, ci riferiamo in particolare alla possibilità dei dipendenti Coinres di essere distaccati presso la Tech servizi, sono stati sinora appena una decina di lavoratori.

Tutti con il naso all'insù a guardare e ad attendere cosa decideranno durante questo mese l'Assessorato regionale ma soprattutto il TAR.

L'ipotesi che il mese di maggio sarà un mese perticolarmente caldo non è del tutto campata in aria, e il finale è al momento un vero rebus.

Non sarebbe male che Patrizio Cinque, per affrontare uno dei passaggi più difficili del suo primo anno di sindacatura,  si rapportasse anche con le altre forze politiche per capire su quale sia la strada migliore per raggiungere un obiettivo comune, e cioè finalmente invertire dopo sette  anni una strada che ci ha portato solo danni, ed avviare un percorso virtuoso premessa per qualsiasi ipotesi di sviluppo.

Angelo Gargano

E di autorizzazioni per i lavori di scavo che si stanno facendo al cimitero pare proprio che non ce ne siano, se, come dice la nota inviata all'Ufficio Tecnico e al Comando dei VV.UU. e  assunta in protocollo il 17.04.15,  "in atto non risultano provvedimenti autorizzativi da parte di questa Sovrintendenza", anche perchè l'amministrazione sembra propendere per l'ipotesi che per la fattispecie in oggetto non sia necessaria autorizzazione alcuna.

Stando a quanto dicono i dipendenti che ci stanno lavorando, si sta realizzando un campo di inumazione, un terreno sul quale debbono essere seppelliti, così come le norme prevedono, i cadaveri che al momento dell'estumulazione, presentino ancora significative tracce di materiale organico non del tutto trasformato in sostanze inorganiche.

La sepoltura nelle nuda terra, accelera e completa il definitivo processo di mineralizzazione.

La zona prescelta dall'amministrazione, così come documentato dalla foto che mostriamo, ricade all'interno del cimitero monumentale del comune di Bagheria, bene vincolato ope legis, ai sensi dell'art.10 comma 4 del Decreto legislativo N°42/2004, recante il "Codice dei beni culturali e del paesaggio", come ricorda la nota della Sovrintendenza

Il comune viene pertanto richiesto di fornire notizie in merito.

Se lo chiedeva il MoVimento 5 stelle in un articolo pubblicato su 'Il Grillo di Bagheria' del 26 febbraio 2014, subito dopo le drammatiche sedute di consiglio comunale in cui gli attivisti del movimento arrivavano attrezzati di tablet e in diretta mandavano in rete quanto accadeva, quando insomma dovevano ancora rivoltare il comune come un calzino.

Nell'articolo citato si da notizia che " Il Movimento Cinque Stelle" di Bagheria, (versione opposizione n.d.r.), ha inviato una nota al DDA di Palermo per i gravi fatti inerenti il cimitero di Bagheria"  e tra i documenti allegati vengono considerati anomali 

- la Convenzione siglata dal Sindaco tra l’Amministrazione del Comune di Bagheria e la Confraternita SS. Sacramento;

- le comunicazioni scritte intercorse tra l’Amministrazione e la ditta S.I.T.I.C., impianti tecnologici ed opere edili, che, vincitrice di un bando di gara, non aveva espletato i lavori e chiedeva all’Amministrazione comunale di iniziare i lavori o, in alternativa, quantificava il danno per 2.500.000 euro;

Ma su questo aspetto torneremo in chiusura.

In questi articoli abbiamo dato informazioni ufficiali, citato fatti e documenti; non abbiamo fatto però alcun processo nè emesso alcuna sentenza, chè non è questo il nostro compito. Tra l'altro volutamente non abbiamo neanche dato spazio a ipotesi e supposizioni che sono ampiamente circolate durante gli interventi di diversi consiglieri nelle drammatiche sedute che seguirono i fatti del cimitero, e che ipotizzavano interessi particolari dietro alcune scelte di piano.

A chiusura di questi articoli delle conclusioni vogliamo però tirarle, e ancora una volta sono i numeri a dirci i guasti che la politica, anzi la malapolitica,  ha provocato in questo paese.

L'ampliamento del cimitero nasce dall'esigenza di dare un dignitoso luogo di riposo alle spoglie dei nostri defunti e  dalla nostra pietas, sentimento naturaleche sotto tutte le latitudini e da tempo immemore viene  coltivato verso i defunti.

Sono trascorsi dieci anni da quando nel 2005 si fece il primo passo amministrativo per realizzare l'ampliamento del cimitero ed ancora la soluzione di un problema sempre più grave e urgente è lontana, molto lontana. Ci sarà un responsabile e dei correponsabili, se non per dolo quantomeno per colpa.

Ma noi alcune domande vogliamo rifarle per chiudere, almeno per ora, la nostra indagine:

1) Perchè un progetto di variante, munito di tutti i pareri non riesce a fare l'ultimo passo decisivo, vale a dire l'esame e la relativa adozione da parte del consiglio comunale ?

2) Chi  e perchè ha fatto credere che la 'variante' del cimitero fosse 'decaduta' con la decadenza del Piano regolatore generale del 2002 ?

3) Chi ha brigato, basandosi su un presupposto inesistente ( la 'decadenza'della variante)  per fare approvare dalla giunta la convenzione capestro con la Congregazione del SS.Sacramento

4) Perchè per due lunghi anni, dal 2011, (anno di costituzione dell'Ufficio del piano) al 2013, anno in cui il commissario Traina adotta il piano, sindaco, giunta, Ufficio dei Lavori pubblici e Ufficio del piano appunto, non trovano un momento di interlocuzione e di confronto per stabilire cosa fare di questa "variante ballerina" dal cui iter approvativo dipendeva anche un project financing già assegnato?

Potremmo anche rispondere, come suggeriva Andreotti, che a pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca.

Perchè non si trova in tanti anni da parte delle amministrazioni succedutesi un solo straccio di risposta, anche di semplice cortesia, alle note di sollecitazione dell'azienda che è stata aggiudicataria del project financing ?

Perchè dopo che la variante rimane in naftalina durante l'effettiva progettazione del piano regolatore, mentre la si rispolvera quando il piano è stato già adottato e la si invia come "Osservazione al piano" all'Assessorato nel dicembre del 2013 ?

Chi e perchè l'ha deciso? 

Un paio di domande vanno rivolte anche al Movimento 5 stelle, (versione governo n.d.r.)

1) Come mai  l'amministrazione di Patrizio Cinque non ha ancora provveduto a revocare la convenzione tra il comune e la Confraternita del SS Sacramento, contenuta nella delibera della giunta Lo Meo del 27.03.2013, che è nei fatti ancora valida. Chiunque lo ritenesse opportuno oggi, domani o dopodomani, potrebbe decidere di andare davanti ad un notaio  e siglare e dare corso alla convenzione.

2) Perchè neanche l'amministrazione di Patrizio Cinque risponde alla SITIC che già nel mese di luglio scorso aveva scritto all'amministrazione circa il mancato avvio del project financing ?

3) Perchè dopo dieci mesi  di governo della città, a parte le requisioni di cappelle e loculi e l'acquisto dei 180 loculi prefabbricati fatto per tamponare l'emergenza, di cimitero non si parla più, ed è stato necessario un energico intervento dell'opposizione per tornare a mettere sul tappeto la questione e costringere l'amministrazione ad affidare ancora un nuovo incarico al responsabile della sezione urbanistica, ing. Vincenzo Aiello, per progettare l'ampliamento del cimitero ?

Come dire che dopo dieci anni siamo sempre al punto d'inizio.

E per chiudere vorremmo sapere se dopo dieci mesi da amministratori sindaco, assessori e consiglieri del MoVimento 5 stelle pensano che  quel punto interrogativo nel titolo del loro articolo sottindendesse  solo un interrogativo retorico. 

Angelo Gargano   FINE

 

Altri articoli...