Siamo davvero fuori dal Coinres? e adesso cosa ci aspetta ? di Impronta Unica

Siamo davvero fuori dal Coinres? e adesso cosa ci aspetta ? di Impronta Unica

Politica
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Il Comune di Bagheria con le ordinanze sindacali di affidamento diretto del servizio di spazzamento e raccolta si è intrappolato con le proprie mani, esponendo la collettività ad un consistente danno erariale.Le ordinanze, e lo dice l’Assessorato Regionale all’energia, sono illegittime.

Impugnate avanti il TAR, o da parte della ditta esclusa o dal personale Coinres, contro interessato, potrebbero essere travolte. A quel punto come si procede? Come sarà raccolta l’immondizia, di nuovo dal personale Coinres? E la ditta aggiudicataria non azionerà il risarcimento danni? 

La vicenda è paradossale ed è un esempio di approssimazione e incapacità gestionali, quali mai si erano appalesate in un governo della città, anche ammettendo la buona fede di chi l’ha messa in atto.

Oltre all’illegittimità rilevata dall’Assessorato Regionale, ed agli abusi fatti dal sindaco, ci sono aspetti oscuri ed inquietanti, sempre a volere ammettere la buona fede.

In primo luogo non può farsi un’ordinanza per motivi contingibili ed urgenti senza che ricorrano i presupposti. Perché la crisi igienico sanitaria? Quale l’elemento imprevedibile ed imprevisto ai sensi dell’art. 191 D.L.vo 152/2006, se non l’incapacità dell’Amministrazione a gestire l’ordinarietà (era stata chiusa per esempio la discarica o altro evento imprevedibile che giustificasse la crisi?)

La durata: sei mesi lasciano pensare ad una modalità di gestione permanente che non giustifica un affidamento diretto per 500.000 Euro al mese oltre IVA.

Tale importo di 500.000 Euro deriva a sua volta dal capitolato d’oneri redatto ed approvato in seno al progetto d’A.R.O (ambito di raccolta ottimale, assentito dall’assessorato reg.le in data 14.11.2013 e predisposto dalla precedente amministrazione comunale). L’importo di 500.000 euro al mese era quello da porre a base d’asta e sul quale sarebbe stato operato il ribasso da parte delle ditte partecipanti alla gara (in misura prevedibile dal 10 al 15% almeno).

Questo importo prevedeva inoltre l’impiego di circa 85 unità (non è dato sapere con quante unità la Tech sta svolgendo il servizio), unità che avrebbero dovuto effettuare la raccolta differenziata con obiettivi misurabili e da verificare ai fini del pagamento, la pulizia delle caditoie, la gestione del verde pubblico e la pulizia delle spiagge, servizi tutti non compresi nell’affidamento, che riguarda solo la raccolta meccanica e indifferenziata! A tale importo, ancora, bisogna aggiungere l’IVA e siamo a 600.000 euro al mese (Euro 7.200.000 su base annua).

Ed infine il costo di conferimento in discarica a carico del Comune, dell’ordine di Euro 2.000.000-2.500.000 per anno. A conti fatti, su base annua il costo, con l’affidamento diretto fatto dal Sindaco ascende a più di 9,5 milioni di Euro. Un vero e proprio abuso! In più bisogna pagare pure il Coinres, stando agli ultimi sviluppi, con danno alla collettività!

Che cosa avrebbe dovuto fare un’Amministrazione accorta, prudente ed efficiente? Anziché slogan populistici, sistematicamente disattesi, avrebbe dovuto dare corso semplicemente a quanto aveva trovato e cioè il progetto d’ARO approvato dall’Assessorato già trasmesso alla ragioneria del Comune, dove si trovava al momento in cui decade la precedente Amministrazione.

Avrebbe dovuto richiedere al Ragioniere di dare copertura finanziaria, apporre cioè il visto di regolarità contabile ed inviare il tutto all’UREGA per fare celebrare la gara di livello Europeo per un periodo di 5-7 anni, gara finalizzata all’affidamento al privato del servizio di raccolta, spazzamento e conferimento in discarica, con risparmi significativi (con costo effettivo da 6.5 e 7 milioni di euro per anno, tutto compreso).

A distanza di 10 mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione la gara avrebbe già visto un soggetto aggiudicatario che tenesse oggi pulito il territorio (il privato viene pagato solo a servizio svolto) con risparmio di costi di circa il 30% ed il corrispondente abbattimento della TARSU per pari aliquota, oltre alla salvaguardia del livello occupazionale. Nell’ARO, sia detto per inciso, avrebbero trovato occupazione sia il personale Coinres e sia gli ex temporary.

La Regione, dietro la spinta decisiva del Comune di Bagheria, aveva infatti definito un accordo quadro tra Sindacati e categorie datoriali che, in parziale deroga alla normativa vigente, rendeva e rende possibile il transito del personale degli ex ATO in liquidazione al nuovo soggetto privato che si appalta il servizio, così garantendo la continuità occupazionale.

Inoltre, aspetto non trascurabile, soprattutto per la particolarità del personale Coinres, la gestione in capo al privato avrebbe certamente aumentato l’efficienza sul lavoro di tale personale, pena il licenziamento.

Solo ad avvenuta aggiudicazione il Comune di Bagheria, in modo indolore e con tranquillità, avrebbe potuto uscire dalla gabbia dell’ATO, dando continuità al servizio in modo efficiente e a costi ridotti e garantendo il personale in servizio.

Nulla di tutto ciò, la frenesìa degli slogan è stata cattiva consigliera, la demagogìa e soprattutto l’arroganza di non riconoscere che quanto era stato fatto dalla precedente Amministrazione costituisse il modo per dare soluzione al problema dell’immondizia, hanno fatto il resto.

Sinceramente, ammettendo sempre la buona fede, non è dato comprendere quale sia l’obiettivo.
Peggio che dilettanti allo sbaraglio!

Gruppo politico Impronta Unica