Attualità

Caro Direttore,
in riferimento al suo editoriale dal titolo “ Perché difendo le vacanze della povera gente “, apparso su BagheriaNews del 13 Agosto u.s. , le scrivo per dovere istituzionale, e soprattutto in difesa di tutto il Consiglio Circoscrizionale di Aspra che all’unisono ha condiviso gli atti e le denunce da me messe in atto.

Sig. Gargano a me non interessa conoscere i veri motivi, i risentimenti e i sospetti che potrebbero avere appannato la sua lettura critica degli avvenimenti .

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Ma il presidente della Circoscrizione di Aspra ha mai visto la faccia di un bambino, anche se appartenente agli sporchi, brutti e cattivi dello Zen o di Brancaccio, quando gioca libero sulla spiaggia dalla mattina alla sera, con la madre che non è costretta a inseguirlo e rimproverarlo o stare in pensiero se scende nelle infrequentabili, e per tanti motivi, strade del proprio quartiere?

Ma ha mai visto la gioia negli occhi, il senso di felicità, di chi non ha conosciuto, nè forse mai conoscerà, l'asettica organizzazione del villaggio-vacanze dove c'è la piscina per i bambini, l'animazione per i bambini, il parco giochi per i bambini, le giostre per i bambini, ora anche i gonfiabili per i bambini, ed insomma tutte le palle che conosciamo oggi, per i bambini?

Cose delle quali magari i bambini delle tendopoli abusive, per una sola settimana a godersi il mare e le nostre spiagge, sentiranno parlare a scuola da qualche amichetto più privilegiato?

Sa il presidente dove sarebbero queste famiglie, questi anziani, (perchè nella loro presunta asocialità questa gente si porta dietro cani ed anziani), queste donne e uomini corpulenti che noi, colti e raffinati, siamo portati a sfottere,  a irridere, per come parlano, per come mangiano, perchè ruttano e fanno peti?

Sarebbero nei casermoni del villaggio Santa Rosalia, del rione Medaglie d'oro, dello Zen , del CEP o di  Brancaccio a sciamare per le strade, a schiattare dal caldo fuori e dentro, in case che magari non hanno la nostra aria condizionata.

E noi, civili e cristiani,  vogliamo farli sloggiare chiamando la legge e l'autorità, ricacciarli nelle loro riserve, mentre si stanno facendo  l'unica settimana di vacanza che non costa nulla, perchè sono attendati con le loro truscie e i loro quattro stracci, le loro radio a tutto volume, le loro gigantesche angurie, i stigghiola e le sarde pronte per arrostire, e mentre si stanno godendo anche loro questa settimana di vacanza povera, ma forse un pò più felice della nostra?

Vogliamo che gli uomini in divisa li caccino via, magari con una bella multa,  mentre non fanno male a nessuno, si fanno i sacrosanti bagni, si godono spaparanzati al sole l'unica settimana di vacanza per cui non occorre pagare gabella e pedaggio ad alcuno? 

Perchè fanno i loro bisogni sulla spiaggia?

Ahi, ahi!

Ma lei ha  visto mai come sono capaci di imbrattare e di sporcare il centro urbano dei nostri paesi  i nostri civilissimi rampolli, ricchi, conoscitori di Dante e del latino, oltre che perbene ed educati?

Ma mi faccia il piacere, soleva dire il mitico Totò.

Ma non si è posto mai il problema, il presidente della circoscrizione (o il sindaco), piuttosto che chiamare la Capitanerìa per farli sloggiare e toglierli quel pò di ristoro che possono ricavare dalla vicinanza del mare, di sistemare invece sulla spiaggia solo qualche bagno chimico, qualche cassonetto per la spazzatura ( magari di quelli vecchi), qualche presa d'acqua,   perchè questa gente possa appena sciacquarsi,  mentre noi, civili e cristiani,  in questi giorni di acqua ne sprechiamo a tonnellate per irrigare le nostre piantine di basilico e i nostri fiori ?

E poi camper e roulotte cosa dovrebbero fare? viaggiare senza mai fermarsi? e perchè non si pensa, piuttosto che cacciarli, di trovare un'area che si possa attrezzare in maniera minima con acqua e luce?

Forse perchè piuttosto che realizzare queste cose difficilissime e impossibili è più facile cavalcare l'indignazione popolare dei benpensanti, e telefonare alla Capitaneria per chiedere il rispetto della legge?

Per finirla: nelle dichiarazioni virgolettate il presidente della circoscrizione preso dalla foga parla prima di migliaia e poi di centinaia di persone.

Allora sono migliaia o centinaia i novelli rom di una settimana e mezzo?

Proprio per verificarlo questa mattina lunedì 13 agosto alle ore 11, abbiamo fatto un sopralluogo percorrendo la zona costiera di Aspra sino al campo sportivo. Abbiamo visto poche persone sulla spiaggia del paese, pochissime in quelle successive, un solo camper e la tendopoli, l'unica su una spiaggia molto estesa, che riportiamo nella foto di copertina.

Delle barche che volteggiano mettendo in pericolo l'incolumità dei bagnanti astronauti neanche l'ombra.

Funzionerà? È questa la domanda che continuano a porsi non solo gli appassionati di bicicletta ma anche i comuni cittadini, parecchi dei quali vedono con crescenti perplessità la realizzazione dei lavori di completamento della pista ciclabile.

Allora cominciamo a chiarire le cose come stanno: c'è da capire sul campo se sarà una pista utilizzabile dagli appassionati di bici da corsa e dai forti dilettanti della domenica, quei grupponi che arrivano talvolta anche a venti, trenta unità, e che occupano larga e lunga parte della sede stradale.

Forse non è adatta a  loro che viaggiano affiancati a due o tre e che spesso chiacchierano tra loro o competono superandosi a vicenda.

La pista è stata pensata per una bicicletta tranquilla che volendo si potrà noleggiare in una apposito box che verrà realizzato in piazza Stazione dove le bici verranno custodite.

Cominciamo allora dal percorso: è stato pensato per consentire un passeggiata rilassante, e si spera in sicurezza, soprattutto a singoli e famiglie.

Si parte dall’incrocio di corso Baldassare Scaduto, si prosegue quindi con via Fiume d’Italia, via Francesco Tempra e via Prime rocche; si ritorna e dopo via Scordato si percorre via Concordia Mediterranea, quindi si passa da via Olivuzza davanti l’edificio delle scuole medie, e da via Codogni si ritorna sul rettifilo.

La corsia sarà unica per chi sale e per chi scende.

Il tratto interno al centro abitato e cioà da via Fiume d’Italia a via Prime rocche deve essere però ancora realizzato.

Alcuni numeri: la striscia di asfalto, e cioè la pista vera e propria è larga 1m e 25 cm. Il cordolo convesso che la delimità è di 25 cm., c’è poi uno spazio di 25 cm. che delimita a sua volta la striscia gialla di sicurezza, non valicabile cioè dalle auto, che è di 30 cm.

Per finire con due strisce entrambe di 12,5 cm, bianca la più interna, quella cioè più vicina alla linea di mezzerìa. Per una ampiezza totale di 2m e 30cm.

Ora se si considera che la larghezza del rettifilo è di 9 metri e che ogni corsia di traffico è di 4,50 m., vuol dire averne sottratto una buona metà che prima era “a disposizione” delle auto, che dovranno viaggiare bel lontani dalla linea gialla, ma anche ad una certa distanza da quella bianca.che delimiterà la nuova carreggiata, riducendo di fatto la larghezza di una corsia a 2.m e 20 cm., giusto il passo di un’auto

Non sarebbe grave se ci abitueremo a ridurre in maniera significativa la velocità in quel tratto.

I problemi che già si intravedono:

1) Malgrado le segnalazioni chiare e reiterate c’è il rischio che le macchine utilizzino la pista come aree di parcheggio.
A questo punto non ci sono santi che tengano: o i vigili ( anche se da un anno a questa parte se ne vedono veramente pochini) faranno multe da fare pelo e contropelo agli indisciplinati, altrimenti l’investimento di circa 500.000 euro si rivelerà inutile e forse anche rischioso, per i ciclisti che saranno costretti a pericolose evoluzioni.

2) Le macchine, quantomeno nei tratti di rettifilo più densamente popolati posteggeranno sulla corsia opposta a quella ciclabile, rendendo praticamente impossibili i sorpassi.
E neanche questo sarebbe un male: ridurre i sorpassi e costringere le auto a muoversi tipo trenino, può servire a ridurre drasticamente gli incidenti, talvolta anche mortali accaduti in quell’arteria.

3) Ci sarà il problema che in alcune vie, per esempio in via Concordia mediterranea , ma non solo, la pista è continuamente resa irregolare dalle presenze dei tombini e dalle naturali asperità e saliscendi dell’asfalto stradale.

Funzionerà ? Lo speriamo
 

Pubblichiamo la riflessione di Padre Francesco Michele Stabile ripresa dal web a proposito del costituendo "partito dei sacerdoti", che, secondo i promotori, sta preparando una lista da presentare alle elezioni regionali che si svolgeranno in autunno:

Poiché ormai la notizia della costituzione ufficiale di un movimento politico di cattolici è pubblica ritengo mio dovere esprimere un mio parere sulla iniziativa.

Più volte sono stato invitato a partecipare agli incontri di preparazione, ma non ho mai voluto accettare l’invito perché si tratta di qualcosa molto lontana dalla mia sensibilità e cultura religiosa e politica.

Sono convinto infatti che i laici cattolici si devono organizzare politicamente come tutti i cittadini.

E' nel loro diritto.

Sono d'accordo che ci deve essere un rinnovamento della politica e che i cattolici devono sentire il dovere di dare il loro contributo alla vita politica e sociale, ma devono farlo impegnando la loro responsabilità come cattolici adulti che non hanno bisogno di un tutoraggio da parte del clero.

Di questa iniziativa non condivido l'impostazione perché è un movimento politico con forte carattere clericale, come si legge nello statuto.

La presentazione di una certificazione di buona condotta del parroco per essere ammessi nel movimento, la presenza di un osservatorio costituito da preti con compito di orientamento e controllo della ortodossia e di un consiglio di saggi composto per la metà di preti e per l’altra metà di intellettuali, mi pare compromettano troppo il mondo ecclesiastico in un neocollateralismo politico ancora più incomprensibile del collateralismo con la Dc, che non era lontana da tale invasione e controllo del clero all’interno di organismi istituzionali del partito.

La politica è ambito proprio dei laici e non ha senso che il clero in quanto tale sia inserito istituzionalmente come organo interno al movimento. 

Abbiamo tanto lottato contro il collateralismo con partiti politici per evidenziare la scelta religiosa della comunità ecclesiale, non mi pare che ci si debba cascare nuovamente. Sarebbe un allontanarsi dallo spirito del concilio Vaticano II.

Perciò, pur condividendo la preoccupazione per una politica che ha bisogno di una forte iniezione di idealità e di etica, mi sembra iniziativa fuori del tempo e non rispettosa della laicità della politica.

E' una iniziativa pericolosa per la chiesa che è una comunità profetica e missionaria con il fine di annunziare e vivere secondo il vangelo.

Queste finalità verrebbero compromesse con scelte di parte,anche se legittime, che comunque non sono le sue.

Padre Francesco Michele Stabile 

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