Attualità

Molti gli intervenuti alla prima riunione sulle Zone Franche Urbane, le aree infra-comunali dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione e valorizzazione delle piccole e micro imprese che materialmente si concretizza in un finanziamento complessivo di quasi 13 milioni di euro per Bagheria.

Al centro dell’incontro, convocato dall’assessore alle Attività Produttive, Gaetano D’Agati, la definizione delle priorità inerenti la quota del 30% finanziata dalla Regione Siciliana per la Zona Franca Urbana cittadina.

Il tavolo tecnico, formato dalle diverse associazioni di categoria, partner del progetto, dopo un lungo dibattito iniziato con le spiegazioni del progettista del Cesvit, l’ingegner Orazio Amenta, ha accolto la proposta dell’amministrazione comunale che proponeva il 20% del finanziamento a favore delle imprese in fase di start up, di nuova costituzione ,ed il restante 10% per lavori di riqualificazione urbana nelle aree degradate.

“Con molta probabilità i bandi saranno pronti nel mese di ottobrespiega Amenta e le imprese, anche quelle di nuova costituzione che si potranno costituire sino alla presentazione dell’istanza, potranno poi gestire il finanziamento con il modello di pagamento della grande maggioranza delle imposte, delle tasse e dei contributi, l’F24.

E’ importante chiarire che non si tratta di fondi che riceveranno le imprese ma di sgravi e agevolazioni fiscali e previdenziali previste per le ZFU che serviranno a rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale nelle piccole imprese di nuova costituzione ivi localizzate. Tali agevolazioni, della durata di 5 anni, consistono in: esenzione dalle imposte sui redditi, esenzione dall'IRAP, esenzione dall'IMU, esonero dal versamento dei contributi previdenziali, ed è previsto anche il sostegno ad imprese già operanti nelle medesime aree.

“Il metodo della concertazione al fine di creare una vera e propria governance con i partner è proprio della tipologia di intervento voluta dal Ministero – spiega l’ingegnere del Cesvit, – per questo motivo le associazioni di categorie sono state invitate a decidere sulla quota regionalizzata della riserva del 30%”.

Tale quota poteva essere ripartita tra 5 diverse tipologie: 1) imprese femminili, 2) imprese sociali, 3) tipologie macro in base al codice ateco e la Regione Siciliana ha inserito anche 5) piccole azioni di riqualificazione urbana, proposta che deve però ancora essere vagliata dal ministero.

La scelta della riserva del 30% del finanziamento, come detto, permetteva di inserire solo due categorie e si è optato per il 20% per le imprese in fase di start up e il 10% per la riqualificazione urbana, perché scopo della legge è appunto quello di favorire le micro e piccole imprese.

Sulle circa 3800 imprese presenti sul territorio bagherese, sono pressappoco 1000 quelle che gravitano nella Zona Franca Urbana e che potrebbero fruire degli sgravi, quota che può aumentare poiché, di fatto, nulla vieta di spostare la propria attività nella ZFU, proprio al fine di riqualificare la zona degradata.

Le famiglie di finanziamento sono dunque due: una relativa al 70% della quota – i quasi 13 milioni di euro – cui possono partecipare tutte le imprese bagheresi presenti nella ZFU e la quota del 30% per le tipologie individuate dal tavolo dei partner.

Al partecipato incontro sono intervenuti oltre al sindaco di Bagheria, Vincenzo Lo Meo, all’assessore alle Attività Produttive, Gaetano D’Agati e all’ingegnere progettista per la ZFU, Orazio Amenta, numerosi consiglieri comunali con la presidente del Consiglio comunale in testa, Caterina Vigilia, tra questi: Mimmo Di Stefano, Bartolone, Vella, Pagano, La Corte, Arena, Amari, Raspanti, Giammanco, Di Quarto, Gurrado ed un nutrito numero di rappresentanti locali di associazioni di categoria: Confartigianato, Confcommercio, CNA, Casartigianati,CCN Bagheria, CC Umberto Gallery, Cosvime, Capidem, Gal Metropoli Est e anche rappresentanti politici dell’UDC e del M5S.

Alcuni consiglieri hanno voluto delucidazioni circa i criteri per scegliere la ZFU al fine di dover poi rispondere agli imprenditori che, non trovandosi nella ZFU, si possano sentire defraudati di un aiuto di Stato.

Su questo punto l’ingegner Amenta e l’assessore D’Agati sono stati chiari: i criteri non sono stabiliti dall’amministrazione comunale ma sono stati dettati dalla norma per l’individuazione della ZFU.

Per istituire le ZFU i requisiti minimi richiesti cui dovevano rispondere i Comuni erano: un numero di abitanti non inferiore a 25.000; un tasso di disoccupazione comunale superiore alla media nazionale (Bagheria ha 28 punti in più rispetto alla media nazionale, non considerando il lavoro sommerso), la ZFU doveva avere una dimensione demografica minima di 7.500 abitanti e non superiore a 30.000 abitanti, una popolazione residente inferiore al 30% del totale della popolazione residente del comune. Gli indicatori di disagio socio-economico che il ministero dello Sviluppo economico ha valutato, secondo quanto stabilito dalla delibera Cipe 5/2008, al fine di misurarne il livello di esclusione sociale, sono essenzialmente di quattro tipi: tasso di disoccupazione, tasso di occupazione, tasso di concentrazione giovanile, tasso di scolarizzazione.

L’assessore D’Agati ha poi ribadito che quello di ieri è stato solo il primo di diversi incontri e conferenze che si terranno sul tema, inclusa la richiesta di indire da parte della Presidenza una seduta aperta del Consiglio comunale.

Adesso il Comune, già sollecitato dalla Regione, invierà le schede tecniche necessarie all’ottenimento del finanziamento, sarà poi il Ministero dell’Economia ad individuare definitivamente i beneficiari del finanziamento senza alcun tipo di intermediazione locale. (sul sito del Comune e sul canale comunale Youtube le interviste a D’Agati e Amenta)


Fonte  Ufficio Stampa del Comune di Bagheria

Dopo il tragico incidente avvenuto il 16 luglio 2013 alle porte di Santa Flavia in cui ha perso la vita il giovane di 28 anni Nicolò Grado, mentre il figlio di 10 anni rimaneva in fin di vita, abbiamo rivolto come Comunità parrocchiale S. Giovanni Bosco un appello per aiutare la famiglia che si è trovata in gravissime difficoltà.

La risposta a questo appello è stata pronta e generosa. Per questo sentiamo il bisogno di ringraziare associazioni e singoli cittadini che hanno aperto cuore e tasca, a sostegno di questa famiglia.

Per dare trasparenza a questa iniziativa, presentiamo il rendiconto della raccolta fino al 2 settembre 2013
Entrate
Bonifici nel conto corrente bancario euro 2.529,00
Offerte consegnate al parroco euro 2.315,00
Totale offerte raccolte euro 4.844,68
Abbiamo già pagato euro 2.000,00 all’Agenzia funebre e consegnato alla Famiglia Grado euro 500,00.

Poiché la famiglia Grado usufruisce da parte del Comune di Bagheria di euro 500 al mese fino ad ottobre, per un totale di 2.000,00 euro, abbiamo concordato con la famiglia di riservare per ora il resto della somma raccolta, pari a euro 2344,00, per provvedere al bambino ANDREA nel caso avesse bisogno di interventi particolari.

Il nostro scopo è fare di tutto perché il bambino, che è vivacissimo, possa riutilizzare pienamente le sue gambe ancora sofferenti. In ogni caso la somma sarà utilizzata interamente per i bisogni della famiglia Grado.

Rimane comunque il problema della sopravvivenza di questa famiglia. Può contare su una rete familiare affettivamente ricca, ma economicamente povera, perciò, se la giovane madre non riesce a trovare anche un piccolo lavoro, non potrà garantire un minimo vitale per sé e per i due figli.

 

dalla pagina Facebook di Padre Francesco Michele Stabile

Mentre scriviamo il carro trionfale che è stato utilizzato quest'anno per la processione della 'Santuzza' a Palermo sta viaggiando verso Altavilla e sfilerà in processione  alla festa  portando a bordo il quadro della Madonna della Milicia.

E' stato il sindaco Nino Parisi che, non rassegnandosi all'idea di una Festa della Milicia, la 390° dalla Fondazione, senza il carro trionfale, è riuscito a trovare una soluzione all'altezza, e cioè quella di chiedere in prestito alla vicina città di Palermo il carro che è stato utilizzato per la processione solenne di Santa Rosalia.

'Debbo ringraziare - spiega il sindaco Nino Parisi - il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che, di fronte alla nostra richiesta, ha dato immediatamente la sua piena disponibilità mettendoci a disposizione il carro trionfale.'

'Peraltro - continua il sindaco - le due feste quella di Santa Rosalia e quella della Madonna della Milicia sono strettamente intrecciate alla vicenda della peste a Palermo. Il culto e la venerazione  della Madonna della Milicia sono molto sentiti a Palermo, e da sempre sono migliaia i palermitani che partecipano alla Festa della Milicia.'

'Sarà anche una occasione - conclude il primo cittadino - di vedere sfilare il carro della Santuzza per quelli che non hanno avuto la possibilità di potere partecipare a Palermo. Un motivo in più che rende la nostra festa un pò speciale'.

 C' è qualche problema tecnico che si va risolvendo in queste ore: il primo è legato all'altezza del carro e al passaggio obbligato sotto il ponte alle porte del paese su cui corre l'autostrada che presenta qualche problema, mentre l'altra questione è legata all'impiego dei buoi per trainare il carro; non c'è n'è disponibilità a Caccamo e si sta cercando a Trapani.

 

Arriva anche in Sicilia la ricetta medica elettronica. Dal prossimo 16 settembre sarà obbligatorio utilizzare le ricette in formato elettronico dematerializzato al posto di quelle cartacee.

Lo ha stabilito il decreto (n.1523 del 12 agosto 2013) del dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica dell'assessorato Salute della Regione Siciliana, Salvatore Sammartano.

L’obbligo riguarda i medici prescrittori che dovranno inviare le prescrizioni dematerializzate al Sistema di accoglienza centrale del Ministero delle Finanze, "utilizzando - spiega l'articolo 2 del decreto - l'apposita funzione web disponibile sul sistema Ts oppure in modalità Webservice dai propri sistemi gestionali".

Per quanto concerne la compilazione, permangono le stesse regole di quella cartacea: restano immutate la soglia massima di farmaci prescrivibili e l’eventuale esenzione. Una volta ricevuto esito positivo, il medico consegna all’assistito un promemoria cartaceo recante il numero della ricetta elettronica, il codice fiscale dell'assistito e i dati della prescrizione.

L’articolo 5 stabilisce che tutte le farmacie, pubbliche e private accreditate, sono obbligate ad accettare il promemoria cartaceo e a verificare sul Sistema di accoglienza centrale l'esistenza della prescrizione inserita elettronicamente dal medico.

A quel punto, il farmacista dovrà provvedere almeno alla presa in carico esclusiva della ricetta elettronica e, possibilmente, a comunicare i dati di erogazione, utilizzando l'apposita funzione web disponibile sul sistema Ts o in modalità web service.

Nel caso in cui il farmacista, a causa di problemi tecnici, non riesca ad accedere ai dati telematici della ricetta elettronica, è tenuto a segnalare il disagio al Sistema Tessera Sanitaria.

Dovrà comunque consegnare il farmaco e trasmettere telematicamente i dati al Sac (Sistema di accoglienza centrale) appena possibile. L’articolo 8 prevede, infine, che la farmacia, dopo avere provveduto ad erogare il farmaco, ritiri il promemoria cartaceo.

"L'ntroduzione della ricetta elettronica è certamente un'innovazione importante, ma almeno in una prima fase potrebbero verificarsi alcuni disservizi nelle farmacie dovuti all' implementazione e alla funzionalità del nuovo sistema e alla connettività web dello stesso- dichiara la dottoressa Maria Carmela Sorci, vicepresidente utifarma, unione titolari di farmacie della provincia di Palermo-  abbiamo rappresentato le nostre perplessità al dottore Sammartano in una riunione intercorsa tra Regione e sindacati, e nei prossimi giorni incontreremo le softwarehouse responsabili programmi di gestione per definire i dettagli e  farci trovare pronti dal giorno dell'introduzioone della nuova normativa"-.

Altri articoli...