Attualità

Lo scialle (o la sciallina) diminutivo del nostro dialetto, termine di inequivocabile origine araba, è la stata la 'chiave' che ha consentito ad Anna Maria La Bianca, bagherese trapiantata ormai da tempo a New York City, di entrare dalla porta principale nel difficile mondo delle creatrici di moda, laddove forse il termine moda è riduttivo perchè talvolta negli U.S.A. , ma non solo, le collezioni di abbigliamenti sono un vero e proprio AMLB Lifestyle, cioe' Stile di Vita, come ama sottolineare la nostra stilista.

Come per la sorella Claudia, regista, il cui film sarà a presto nelle sale, l'arte è stata sempre la passione che l'ha coinvolta.

La incontriamo in uno dei suoi periodici ritorni in Sicilia dove amo tornare precisa 'non solo per venire e ritrovare la mia ammma e i miei famigliari ma anche per reimmergermi in quel groviglio di colori, di luci, di passioni che sono alla base della mia ispirazione'.

Ci parla con un entusiasmo e convinzione del suo lavoro, lei che aveva cominciato con il disegnare capi di biancheria intima,  ora ha trovato la strada giusta, o forse sarebbe meglio dire quella prateria sterminata in cui riesce a creare inventare comporre e riportare idee e sensazioni.

Le sue praterie sono appunto lo scialle, grandi drandissimi, coloratissimi, polivalenti e bisex se serve, da lei disegnati e realizzati in seta purissima in un laboratorio italiano in Lombardia.

Le stole misurano 70cm x 200cm, gli Aquarelle (foulard in pura seta habutai, classico e iconico, il cavallo di battaglia) in stile Art Nouveau, misura 137cm x 120cm.

Un foulard  'è per sempre' ama dire la nostra disegnatrice, (mutuando la frase di una famosa pubblicità sui diamanti), in quanto si puo' indossare in tutte le stagioni come foulard-sciarpa, scialle, top, vestito, bandana, cintura. Ideale per viaggiare e avere un look sempre nuovo e sempre chic.

Animal-Rose, è una delle creazioni più raffinate  (stola in chiffon o in georgette di seta, innovativo ma molto chic) con un disegno finemente stilizzato che va dalle più trasgressive macchie di leopardo sino alle romantiche rose e misura 70cm x 200cm., polivalente sottolinea 'perchè si puo' anche indossare come elegante caftano, nonche' come top, sciarpa e scialle'.

Clienti prestigiosi, attrici, mogli di sceicchi, ma anche gente comune, perchè appunto uno scialle è multiuso ed appunto  'è per sempre'; punti di vendita sparsi nel mondo da Henri Bendel sulla Fifth Avenue (Quinta strada) a New York City, dove trova spazio un department store di accessori alta moda, che rappresenta una sorta di vetrina dell'alta moda affacciata sul mondo

Ma anche varie boutique negli States, oltre che in Canada e in Giappone espongono e vendono i capi da lei disegnati e presto ci sarà un sito on line da cui sarà possibile scegliere e acquistare direttamente.

altL'ultima collezione non può che chiamarsi Sicily, e nei giorni scorsi ha realizzato un book fotografico ad Agrigento con un giovane fotografo emergente, Fabio Florio, per la presentazione del catalogo e per le sfilate: ispirato alle forme e colori di Bagheria e della Sicilia il disegno, sempre fatto a mano, va da un campo di margherite ai meravigliosi fichidindia Siciliani. 

Detto da clienti bagheresi che hanno acquistato le stole direttamente dalla stilista "si puonnu cuogghiri". Elegante e pittoresco, esprime la passione della Sicilia anche attraverso 

Tante le occasioni in cui le creazioni di Anna Maria vanno per così dire, in scena: dalle sfilate a New York City, l' ultima nella prestigiosa Ambasciata Italiana di Washington DC, ed in altre capitali europee.

Ed è appunto l'Europa il mercato cui guarda Anna Maria, soprattutto Milano e Parigi, capitali della moda.

Ma c'è un sogno nel cassetto che Anna Maria coltiva: che anche a Palermo, nella sua Sicilia, qualche vetrina possa mostrare la Sicilia con i colori e i disegni dei suoi scialli, attraverso il filtro della sua creatività e delle sue emozioni.

Cosa c'è nel futuro professionale di Anna Maria? non si sbilancia, ma è probabile che il disegno di accessori di moda la vedranno in un prossimo futuro protagonista.

Angelo Gargano

la foto all'interno è di Fabio Florio

 

 

Ha preso avvio dal 04 settembre 2013 il nuovo sistema di incentivi Smart&Start che finanzia nuove iniziative imprenditorialità nei settori ad alto contenuto tecnologico, per sostenere le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca.

Smart&Start ha una dotazione complessiva di 190 milioni di euro ed è stato avviato dal 4 settembre 2013, esclusivamente online. Il soggetto gestore è INVITALIA S.p.A.
Possono beneficiarie delle agevolazioni le imprese di piccola dimensione costituite in forma societaria, ivi incluse le società cooperative, costituite da non più di 6 mesi dalla data di presentazione dell’istanza, ubicate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Possono beneficiare delle agevolazioni anche le costituende imprese che formalizzeranno, entro i 30 gg. dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni, la costituzione della Società.

La linea SMART finanzia progetti imprenditoriali che prevedono:
soluzioni tecniche, organizzative o produttive, nuove rispetto al mercato di riferimento dell’impresa proponente, anche relativamente alla riduzione dell’impatto ambientale;
ampliamento del target a cui è rivolto il prodotto-servizio, rispetto al bacino attualmente raggiunto dagli altri operatori attivi nello stesso mercato o settore;
lo sviluppo e la vendita di prodotti/servizi innovativi o migliorativi rispetto ai bisogni dei clienti, oppure destinati a intercettare nuove esigenze, o anche rivolti a innovative combinazioni tra prodotto-servizio e mercato;
modelli di business orientati all’innovazione sociale, anche attraverso l’offerta di prodotti e servizi che intercettano bisogni sociali o ambientali.

Sono ammissibili a contributo le spese di funzionamento relative a:
interessi sui finanziamenti esterni concessi all’impresa;
spese di affitto di impianti, macchinari e attrezzature tecnologiche;
ammortamento e canoni di leasing relativi a impianti, macchinari e attrezzature tecnologiche;
costi salariali relativi al personale dipendente.
L’importo annuo massimo del contributo concedibile annuo per ogni impresa beneficiaria è pari a Euro 50.000,00 per un ammontare complessivo di Euro 200.00,00 nell’arco di quattro anni.
La linea START finanzia le società che:
operano nell’economia digitale, cioè che vogliono realizzare programmi di investimento per sviluppare o produrre servizi e prodotti digitali, oppure intendono adottare tecnologie digitali come elemento abilitante di nuovi processi o modelli di business;
realizzano programmi di investimento, a contenuto tecnologico, con l’obiettivo di valorizzare economicamente i risultati ottenuti dalla ricerca pubblica e privata.
Le agevolazioni sono concesse nella misura del 65% delle spese ammissibili, per un importo massimo di Euro 200.000,00; nel caso di società composte interamente da giovani di età non superiore ai 35 anni o da donne, il contributo è pari al 75% delle spese ammissibili.
Sono ammissibili a contributo le spese di investimento relative a:
impianti, macchinari e attrezzature tecnologiche o tecnico scientifiche;
hardware e software;
brevetti e licenze;
certificazioni, Know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate;
progettazione e sviluppo soluzioni informatiche, e consulenze tecnologiche.


Dott. Roberto Lo Meo
Funzionario di Sviluppo Italia Sicilia S.p.A.
 

La straripante partecipazione di popolo alla processione e ai festeggiamenti della Madonna della Milicia di questo 2013 è un segno dei tempi. Tutti, dal Rettore del Santuario padre Liborio Scordato al sindaco Nino Parisi, a qualche anziano del paese riconoscono che quest'anno, pur calcolando a occhio, il numero  di fedeli e visitatori ha raggiunto livelli impensati.

Erano, e non esageriamo, almeno diecimila le persone che domenica alle 18, all'uscita del quadro della Madonna, riempivano come un uovo l'intera Via Loreto, il belvedere della Milici, e in certi casi anche le strade adiacenti: e non basta a spiegare la folla immensa la coincidenza che l'8 settembre, ultimo giorno della festa che si celebra sempre il 6-7- e l' 8 settembre, cadesse di domenica, e che quest'anno sfilasse il carro trionfale della città di Palermo che era stato impiegato per la processione di Santa Rosalia.

altSono spiegazioni troppo semplicistiche che  spiegano solo in parte la marea di folla che domenica ha inondato Altavilla Milicia per partecipare al rito sacro..

I motivi sono più profondi e crediamo vadano trovati nei tempi e negli umori profondi che la nostra società attraversa e che la Chiesa attraversa: per questo parliamo di 'segno dei tempi'.

La crisi economica gravissima, come mai nel dopoguerra era accaduto, sta falcidiando i redditi delle famiglie, comprimendo nella cosiddetta fascia di povertà milioni di italiani.

La perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, la disoccupazione giovanile dilagante stanno diventando un fardello ormai intollerabile.

A ciò si aggiunga l'incapacità e l'inaffidabilità della classe politica e di governo che sistematicamente vanifica le promesse delle campagne elettorali, a partire dalla riduzione dei costi della politica che era stata la bandiera di tutti i partiti e di cui nessuno oggi parla più.

In qualche modo, dinanzi al vuoto, alla incapacità, alla inaffidabilità e alle false promesse degli uomini della politica ci si aggrappa al divino, che mai può tradire e imbrogliare.

altLa regressione economica oltre ad aver fatto aumentare a dismisura tutta la paccottiglia di giochi di lotto e lotterie, che sta rovinando ancora di più le famiglie, sta provocando anche questo bisogno di aggrapparsi a qualcosa di trascendente per potere in qualche modo opporsi al baratro economico e sociale incombente.

L'altro elemento da segnalare è la forza del messaggio di papa Francesco che in pochi mesi, con il richiamo ai valori fondanti della Chiesa, la povertà, la tolleranza , la pace, sta facendo breccia in settori solitamente sordi e disattenti ai richiami della fede.

Ne è testimonianza la risposta all'appello per la pace di papa Francesco cui hanno dato vita cristiani, credenti di altre religioni, laici e non credenti dichiarati, tutti colpiti dalla forza e dalla umanità degli accenti  e degli intendimenti di papa Francesco.

Crediamo che un piccolo riflesso di questi movimenti profondi che stanno atrraversano la coscienza della collettività si sia riverberato anche nel microcosmo della Festa della Milicia.

 

Riportiamo il lucido e drammatico racconto di un uomo che qualche giorno fa ha subito una rapina mentre si trovava in casa. Giuseppe, il nome è di fantasia, bancario, sposato con figli in estate vive in una villetta del nostro territorio in vicinanza del mare. E questo in un momento in cui le cronache ci dicono che diventano sempre più frequenti le rapine perpetrate sorprendendo le persone in casa.

Testimonianza su una rapina subita in casa

Sono sbucati fuori all’improvviso mentre, erano circa le undici di sera, con mia moglie stavo a guardare la tv e a prendere il fresco sul terrazzo al primo piano della nostra villetta di campagna.

Erano in quattro, a volto coperto: ricordo che la prima cosa che mi colpì e stato il fatto che si muovevessero con una sincronia e un coordinamento come se stessero svolgendo un lavoro, o come se fossero sul set di un film e ripetessero una scena già provata e riprovata tante volte: due si occuparono subito di me e di mia moglie minacciandoci con un punteruolo alla gola limitando le minacce verbali allo stretto necessario probabilmente per non farsi riconoscere dalla voce, almeno questo mi parse, perchè pur cercando di sollecitarli a parlare per ridurre la tensione, non ottenni risultati; al punto che pensai che potessero essere elementi del luogo e che non parlassero per non rendere riconoscibile la loro voce

Ho rivisto nella mia mente le immagini di questa terribile esperienza centinaia e centinaia di volte, fotogramma per fotogramma, ed ogni volta colgo uno spunto nuovo

 Ricostruendo a posteriori, erano entrati dopo avere scavalcato con una certa facilità la recinzione, dal piano terra, preceduti però da uno dei quattro che appoggiandosi su una ringhiera a piano terra con un balzo da acrobata si era issato tirandosi su sino al primo piano dove aveva trovato aperta la finestra del bagno; di là era tornato giù ed aveva aperto la porta principale del piano terra ai complici.

Quasi certamente avevano atteso con pazienza che i miei due figli che vivono con me uscissero di casa, per evitare di incontrare e dover tenere sotto controllo troppa gente; quindi erano ben informati su questo dettaglio.

Un'altra delle riflessioni che mi ritrovo a fare è che la rapina con i proprietari in casa che, stando le cronache si sta diffondendo, rispetto al furto perpetrato in assenza degli inquilini nell'abitazione, è più comoda e conveniente anche se più rischiosa.

Non c’è bisogno di mettere tutto sottosopra per cercare denaro e cose di valore, aspetto che comporta una notevole perdita di tempo; ti chiedono, appoggiando una punta di ferro alla gola,  dove tieni ii soldi in casa, dove tieni il portafogli, dove sono gli oggetti d'oro.

Ed anche se cerchi di restare lucido e seguire i consigli che in banca ti hanno dato, collaborare per evitare guai peggiori, la paura che possa accadere qualcosa di irreparabile è sempre ben presente.

Come prima cosa mi chiesero le chiavi della cassaforte che a casa mia non c’è mai stata.

Due ci tenevano sotto controllo e gli altri si dedicarono alle ricerche, interloquendo tra loro nella loro lingua e comunque in un italiano con la pronuncia di chi proviene dai paesi dell'Est.

Soldi  e gioeilli  cercavano, dove era il portafogli, dove tenevo denaro contante insistendo soprattutto per l'argenteria, e questo dettaglio mi ha fatto pensare, cosa peraltro ovvia, che il ‘basista' fosse locale.

Obtorto collo ho dovuto collaborare, per l'inevitabile paura che potessero farci del male, a me o mia moglie.

Ho lavorato tanti anni in banca dove abbiamo subito diverse rapine, però quà ora era diverso; intanto perchè vivendo in banca l’eventualità della rapina la metti in conto, e poi, in banca stanno spesso dietro il bancone, gridano, chiedono i soldi, minacciano e cercano urlando di tenere sotto controllo la situazione e i clienti, e forse pure di farsi coraggio.

Ma è quando entrano a casa tua, dove sei abituato a vivere la tua quieta e normale esistenza quotidiana, che  si resta sconvolti, e per un certo tempo segnato dalla tensione e dalla paura di questa terribile esperienza.

Nei 10-15 minuti che durò l’incursione, era come se il tempo si fosse fermato: continuavamo a guardare i due ‘stranieri’  svolgere con grande professionalità  il loro compito, rovistavano dentro gli armadi, rovescivano cassetti, aprivano vetrine di mobili, frugavano in tutti gli angoli, e mentre io  con lo sguardo cercavo di dare coraggio a mia moglie stavo attento a non fare movimenti o a dire qualcosa che potesse far saltare i nervi ai due che ci tenevano sotto controllo.

Prima di andarsene ci chiusero a chiave in bagno, minacciandoci di non muoverci: ne uscimmo dopo circa cinque minuti scavalcando la finestra così come avevano fatto i malviventi.

Il danno economico è stato relativo, circa tremila euro tra contante e oggetti di valore, ma  il danno più grande è quello che ti fanno dentro: quel misto di paura, frustrazione, umiliazione e soggezione cui ti costringono questi delinquenti.

E' il ricordo, difficile da cancellare, di quei momenti drammatici  da cui non riesci quasi a separarti.

Quando poi vai a fare la denuncia dai Carabinieri scopri che questi sono episodi all’ordine del giorno, e magari leggendo con più attenzione queste notizie di cronaca sui giornali, apprendi che sono bande spesso miste di italiani e rumeni, di italiani  e albanesi, che su questo terreno hanno trovato la perfetta integrazione.

Giuseppe

 

Altri articoli...