Michele Aiello, che era detenuto nel carcere milanese di Opera, dove era stato sottoposto ad accertamenti medici specialistici per le sue condizioni di salute, ha visto annullata dai giudici del riesame la custodia cautelare in carcere, dove aveva cominciato a scontare la condanna a quindici anni comminatagli in appello nel processo "Talpe in procura".
Aiello secondo i giudici del Tribunale del riesame"non è pericoloso" e "non sussiste pericolo di fuga"
Secondo i giudici potrà continuare a scontare la sua pena con il solo obbligo di firma presso il Commissariato, tre volte la settimana, e l'ingiunzione di non lasciare l'Italia.
Non è stato destinato agli arresti domiciliari, come erroneamente avevamo scritto in un primo momento.
Nelle settimane scorse al tycoon della sanità siciliana erano stati confiscati beni per un valore di ottocento milioni di euro. Per il provvedimento definitivo di confisca ci vorrà però ancora una sentenza della Cassazione.