Non usa la mano leggera la Procura della Corte dei conti che ha avviato un avviso di messa in mora, una sorta di avviso di garanzia, a 17 tra ex componenti del consiglio di amministrazione, revisori e rappresentanti del comune all'AMIA, l'ex municipalizzata che gestisce la raccolta e lo smaltimento rifiuti a Palermo.
Tra i diciassette destinatari dell'ingiunzione firmata dal sostituto procuratore della Corte Gianluca Albo, ci sono tre bagheresi: il senatore Enzo Galioto già Forza Italia oggi del PDL, che è stato per lunghi anni presidente dell'AMIA, Angelo Canzoneri, U.D.C. che è stato sindaco di Bagheria oltre che assessore e consigliere provinciale, eVincenzo Gargano, "competitor"di Sciortino per il centrodestra nelle elezioni amministrative del 2006.
Secondo la Procura della Corte, la "evidente malagestione" dell'Azienda avrebbe portato ad un danno erariale presunto a partire dal 2005 di oltre 80 milioni di euro.
A causare il presunto falso in bilancio e il successivo crac che ha ridotto in ginocchio l'azienda e il servizio, sarebbero stati appalti non economici, sponsorizzazioni a Dubai, acquisto di servizi a prezzi particolarmnete elevati ( i famosi cestini portarifiuti), e le cartolarizzazioni che hanno in pratica svenduto i crediti AMIA.
L'avviso di messa in mora è una prima quantificazione del danno che secondo alcune ipotesi potrebbe addirittura sfiorare alla fine i 100 milioni di euro.
Adesso i destinatari del provvedimento avranno un certo periodo di tempo per le loro controdeduzioni e poi la Corte deciderà se e quanto i singoli responsabili dovranno risarcire.
Un "conto" da 80 milioni di euro ai 17 ex amministratori dell'AMIA: ci sono anche tre bagheresi
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