In questi giorni sta suscitando se non stupore, quanto meno una grande curiosità la notizia che vede confermata la partecipazione di importanti artisti internazionali ad un festival che si terrà nei prossimi giorni a Barolo: piccolissimo borgo tra le colline piemontesi che conta poco meno di 800 anime e che finora era noto esclusivamente per l'omonimo vino prodotto dai pregiati vitigni del Nebbiolo.
Eppure, sebbene si faccia persino fatica a trovare questo paesello sulle cartine o consultando le più moderne mappe di Google, gli organizzatori della manifestazione sono riusciti ad inserire nel cartellone degli eventi, presenze del calibro di Luis Sepúlveda, Don De Lillo, Patti Smith e Bob Dylan. Inutile dire che i biglietti per il concerto di quest'ultimo sono andati esauriti nel giro di una giornata.
Ora, per quanto riesca arduo capire come un artista di fama mondiale possa accettare l'invito ad esibirsi in un contesto urbano e logistico non certo facile, bisogna dare merito a chi, con grande entusiasmo e determinazione ha creduto fino in fondo che tutto ciò potesse essere possibile. Gli organizzatori della rassegna, supportati sin dai primi momenti dall'amministrazione comunale, ma senza mai cedere a condizionamenti di carattere politico, sono riusciti infatti a mettere in piedi qualcosa che, diciamolo, fa un po' invidia.
E qui, terminata la lunga ma necessaria premessa, veniamo al punto fondamentale della questione che ci riguarda nostro malgrado direttamente. Il nostro movimento, Bagheria Bene Comune, nato non più di 5 mesi fa, ha voluto anch'esso organizzare un festival, nella fattispecie il Baharìa Fest, una sorta di staffetta musicale di 4 date in 4 piazze diverse di Bagheria. Non abbiamo certo la pretesa, né la presunzione di paragonarci a chi da anni organizza per professione rassegne ed eventi, né tantomeno vogliamo paragonare il nostro evento alla portata di quello piemontese; va però detto che ci eguaglia la passione e l'impegno, che sin dall'inizio contraddistinguono il nostro percorso.
Le nostre iniziative hanno spesso incontrato degli ostacoli (messi sulla nostra strada da qualcuno, spinto da non meglio definite motivazioni), ma siamo sempre riusciti ad andare avanti, fortificati dai dubbi che ci venivano sollevati ed incoraggiati dalle tante manifestazioni d'interesse e di apprezzamento che abbiamo ricevuto nel corso dell'evento. Ora però, evidentemente, ci sfugge qualcosa. L'idea che sta alla base del nostro festival musicale – evento mai avuto nella nostra città – è quella di dare la possibilità a giovani musicisti di suonare dal vivo, esprimersi in un contesto nuovo e interagire con gli altri artisti. Il tutto, per offrire ai cittadini un servizio, magari non essenziale viste le tante emergenze che affliggono Bagheria, e che però non si esaurisce certamente in una serata di sterile svago, ma diventa un'importante occasione di grande crescita culturale e sociale. Una scommessa che speriamo ancora di vincere, dimostrando che nella nostra città a mancare non sono certo gli spazi dove esibirsi, ma troppo spesso la voglia di mettersi in gioco e la giusta attenzione nei confronti dei nostri artisti emergenti.
Rammarica non poco quindi constatare la totale assenza di collaborazione di una parte dell'Amministrazione Comunale. E dire che il consigliere Piero Aiello, solo pochi giorni fa, aveva lamentato la mancanza di alcuni servizi importanti per la nostra città, lanciando nei giorni scorsi un appello pubblico affinché «la seconda città della provincia di Palermo non si trasformi in un desolato sobborgo del capoluogo siciliano». I conti, almeno a noi, però non tornano, visto che ancora una volta dobbiamo denunciare l'incredibile stato di solitudine in cui veniamo lasciati, nonostante gli sforzi enormi che facciamo per il Bene Comune e senza chiedere un centesimo alle casse comunali.
Basti pensare che il palco, concesso in prestito dal Comune di Ficarazzi, per le prime due date del Baharìa Fest è stato montato volontariamente da alcuni membri del nostro movimento, senza alcun aiuto da chi lo fa per mestiere e per questo pagato (con i soldi dell'intera collettività). Addirittura in occasione della seconda tappa della nostra manifestazione il pomeriggio prima dell'evento siamo stati informati che non potemavo utilizzare il punto luce del Comune ed, a causa della latitanza dei dipendenti comunali, il lunedì dopo l'evento di pomeriggio alle ore 16.00, in pieno caldo africano, abbiamo dovuto smontare il palco e provvedere a riconsegnarlo, direttamente, al comune di Ficarazzi. Una grande responsabilità unita ad una grande fatica che sinceramente non ci sentiamo più di sostenere fino a quando l'Amministrazone Comunale, nella Sua interezza, non dia chiari segni di collaborazione affinchè il festival si svolga nel migliore dei modi.
Se l'Amministrazione Comunale non è in grado di sostenere unitariamente questo tipo di manifestazione ce lo dica chiaramente, saremo in grado di programmare autonomamente tutte le attività compreso il montaggio e lo smontaggio del palco, l'approviggionamento dell'energia elettrica e la realizzazone dello spettacolo; ma non vogliamo più sostenere anche lo sforzo di lottare contro chi pone sempre ostacoli.
Ecco perché, fino a quando permarrà questa "confusione" istituzionale e questo scollamento tra i vari uffici, le ultime due tappe del Baharìa Fest, previste per le date del 14 e del 21 luglio sono rinviate.
Di certo noi non ci arrendiamo, ma continueremo nel nostro piccolo a voler creare numerosi spazi per i nostri giovani che per ora continueranno ad esibirsi nei comuni del comprensorio, ma purtroppo non a Bagheria. Siamo fortemente convinti che una città senza servizi e che dimostra poca attenzione alla cultura, è una città senza futuro. Fortunatamente siamo ancora in tempo per costruirne uno.
Bagheria Bene Comune