Brevi

Un vignettista deve avere, tra le altre doti, quella di riuscire a condensare in un immagine o in una battuta, concetti, idee, per i quali gli editorialisti impiegano fiumi di inchiostro per fare intendere e capire.
Cirex ci riesce con pochi tratti.

Ieri sera in apertura del consiglio comunale, il presidente G.D'agati ha dato lettura di una nota pervenuta in Comune il 23 Maggio in cui l'Assessorato regionale al Territorio e all'Ambiente comunica che interverrà, in via sostitutiva, sulla questione dietro una ordinanza del T.A.R. Sicilia II Sez. Di cosa si tratta?
In poche, e speriamo chiare parole.

Lo studio Corso e Scardina che tutelano gli interessi dei Carmelo Lo Iacono e di Dorotea Zarcone in questa vicenda, ha sollecitato il T.A.R. a dare esecutività alle sentenze delllo stesso T.A.R. che danno ragione ai ricorrenti.
Il T.A.R. Sez II ha attivato allora l'Assessorato Regionale al Territorio, per dare corso alle sentenze dell'organo, in considerazione dell'inerzia del Comune di Bagheria a determinarsi sull'argomento in maniera diversa rispetto alle sentenze (o per renderle esecutive?).
Il Dirigente generale dell'Assessorato al Territorio, arch.Giuseppe Li Bassi, che firma la nota, segnala al Comune che se entro il termine perentorio di cinque giorni, non verrà notificata all'Assessorato stesso una determinazione degli organi comunali, allora verrà nominato un Commissario che procederà in via sostitutiva nei confronti degli organi comunali inadempienti, per portare a fine la sentenza del T.A.R.

P.S. Non è però chiaro se "l'inadempienza" di cui parla la nota faccia riferimento al fatto che il Comune non abbia dato seguito alle sentenze del T.A.R., che danno ragione ai Lo Iacono, oppure al fatto che di fronte alle sentenze gli organi comuanli non si siano determinati diversamente.

Una nota di protesta è stata inviata dall'assessore alla agricoltura e alle attività produttive del comune di Bagheria, Pietro Pagano (nella foto), all'assessore regionale, al Prefetto e al Presidente del Consorzio Palermo 2, che gestisce le acque irrigue provenienti dall'invaso Rosamarina sul S.Leonardo.
Si protesta soprattutto per la scarsità di acqua, per l'assenza di organizzazione delle turnazioni e prenotazioni che nuocciono alla normale erogazione idrica e creano gravi problemi e disagi ad una agricoltura che ha già seri problemi da affrontare.
Si chiede l'intervento delle autorità citate, considerato che, ad una precedente nota di protesta, non era seguita, alcuna azione per la soluzione dei problemi sollevati.

Abbiamo pensato a questo banalissimo, ma per noi esilarante, scambio di battute, quando stamane assolutamente per caso ci è passata tra le mani, ed abbiamo potuto pertanto dare una scorsa furtiva, la risposta che la Dr.ssa Marina Marino - responsabile del Programma Urban Italia - ha inviato al Sindaco, e ad altre autorità politiche e amministrative in risposta, crediamo, alla nota della C.G.I.L da noi pubblicata con una breve premessa, e dal titolo "Incarichi Urban Italia: fu vera trasparenza"?

Naturalmente rimandiamo ad un giudizio più ragionato, che competerà ovviamente innanzittto al sindacato della C.G.I.L. nei confronti del quale, tra l'altro, si preannunciano le vie legali, per le affermazioni prive di riscontro( almeno così dice la responsabile di Urban) contenute nella nota sindacale., Noi faremo le nostre considerazioni quando  il documento sarà pubblico. Sarà opportuno sapere inoltre in che termini, e da chi, è stata formulata la richiesta di chiarimenti alla Dr.ssa Marina Marino.

Noi abbiamo solo visto intravisto un lunghissimo "papello" in cui si parla del ruolo di Urban, della necessità di rendicontare nei termini e di evitare di perdere somme già destinate al progetto.
Ma sul merito della questioni che il sindacato solleva, viene dedicato, (anche se si sottolinea, che è proprio questo l'elemento determinante cui si intende rispondere), poco più o poco meno di un rigo, in cui si dice, citiamo a memoria, che la scrivente (la dr.ssa Marino ndr) ha agito nel rispetto della legalità e della trasparenza.

Che dire? Lo ripetiamo: noi aspetteremo che il documento diventi pubblico, ed in quel momento lo sottoporremo all'attenzione dei nostri lettori, che potranno giudicare da sè.

In una dura nota, letta ieri sera in apertura del consiglio comuanle, e inviata al Sindaco, all' Assessore al bilancio, ai dirigenti, e per conoscenza ai capigruppo, al presidente della II Commissione consiliare, e all'Assessorato Regionale alla famiglia e autonomie locali, il presidente del consiglio Bartolo Di Salvo, segnala che il Ministero dell'Interno aveva fissato la data del 31 Maggio 2008, quale termine ultimo per l'approvazione del bilancio di previsione.

Ad oggi, sottolinea Di Salvo, non è ancora pervenuta alla Presidenza neanche la bozza della proposta deliberativa del bilancio, nè quella del Piano triennale che precede ed è introduttiva al bilancio stesso.
Si diffidano, pertanto, continua Di Salvo, i destinatari della nota, che, nella eventualità dovesse essere nominato un Commissario ad acta, la responsabilità ricadrebbe tutta sulle figure citate in premessa, politici e funzionari.

Conclude Di Salvo, che è fondato il sospetto che sia proprio questa la soluzione cui voglia pervenire l'ammministrazione, per sottrarre così al consiglio comunale , una delle sue precipue ed esclusive competenze, e che nella qualità di presidente del consiglio sta predisponndo una relazione da inviare alla Corte dei Conti e all'Assessorato Regionale delle Autonomie Locali.



All'inizio della seduta del consiglio comunale di mercoledì 28 maggio, Gaetano D'Agati che presiedeva la seduta per l'assenza di Bartolo Di Salvo, ha letto due comunicazioni: la prima del consigliere Giuseppe Tripoli (foto in alto a sinistra) e la seconda di Angelo Bartolone (foto in alto a destra), che si dichiaravano indipendenti rispetto ai gruppi di appartenenza "Per risvegliare Bagheria"" e "Bagheria Popolare". Saranno ormai sei o sette i consiglieri indipendenti.
Insomma "liberi tutti" per avere mano libera in attesa del famoso e ormai mitico "rimpastone" ( o ribaltone?)

Case rurali, vegetazione spontanee, sterpaglie, ma anche coltivazioni di ulivi secolari andati in fumo nella giornata di ieri complici il forte e caldo vento di scirocco, si sono sfiorati i 40 gradi, e la mano perfida dell'uomo.
Non la dimenticheranno tanto facilmente i vigili del fuoco che hanno dovuto fronteggiare le fiamme in diverse contrade, San Michele, Cavallaro, Marmoia, i proprietari dele abitazioni estive che le fiamme hanno rischiato di bruciare, richiamati in fretta e furia in certi casi da Palermo, ed il sindaco Salvatore Scaletta a fare per quello che può essere possibile un censimento dei danni per i compiti di competenza all'amministrazione comunale.
Chiusa per qualche ora anche l'autostrada Palermo Catania, il traffico è stato dirottato sulla 113. File di auto e camion di oltre sei chilometri con qualche motore, che per l'eccessivo surriscaldamento, va pure in fumo. La situazione si è quasi normalizzata in serata.
Per il lavori di spegnimento è stato utilizzato anche un Canadair.
Incendi anche nelle montagne sopra Misilmeri.

Altri articoli...