Case rurali, vegetazione spontanee, sterpaglie, ma anche coltivazioni di ulivi secolari andati in fumo nella giornata di ieri complici il forte e caldo vento di scirocco, si sono sfiorati i 40 gradi, e la mano perfida dell'uomo.
Non la dimenticheranno tanto facilmente i vigili del fuoco che hanno dovuto fronteggiare le fiamme in diverse contrade, San Michele, Cavallaro, Marmoia, i proprietari dele abitazioni estive che le fiamme hanno rischiato di bruciare, richiamati in fretta e furia in certi casi da Palermo, ed il sindaco Salvatore Scaletta a fare per quello che può essere possibile un censimento dei danni per i compiti di competenza all'amministrazione comunale.
Chiusa per qualche ora anche l'autostrada Palermo Catania, il traffico è stato dirottato sulla 113. File di auto e camion di oltre sei chilometri con qualche motore, che per l'eccessivo surriscaldamento, va pure in fumo. La situazione si è quasi normalizzata in serata.
Per il lavori di spegnimento è stato utilizzato anche un Canadair.
Incendi anche nelle montagne sopra Misilmeri.