Spettacolo

 

Domenica 5 Aprile alle ore 19,00, si svolgerà a Bagheria nella Chiesa Parrocchiale Maria SS. Immacolata (Anime Sante) l’XI CONCERTO DI PASQUA, del Coro Laudate Dominum, che nel 2015 giunge al 22° anno di attività, sotto la direzione del suo fondatore: Salvatore Di Blasi, giovane Tenore, compositore e direttore di Coro di Bagheria.

Il Concerto di Pasqua è a tutti gli effetti uno degli appuntamenti annuali diventati ormai tradizione Bagherese, per quanti con stima seguono le attività del Coro, e anche quest’anno si terrà, come detto, all’interno della suggestiva cornice settecentesca della Chiesa Maria SS. Immacolata di Bagheria, scelta per l’evento grazie alla disponibilità del Parroco Don Massimiliano Purpura, sempre favorevole alle manifestazioni incentrate sulla Musica Sacra, e alla promozione del Coro Laudate Dominum di Bagheria, attraverso il Concerto dall’Epifania a quello sulla Quaresima, Passione e Morte di Cristo, alla Pasqua, al Festival Corale di Musica Mariana.
L’evento del 5 Aprile, proprio per il suo grande impatto sul pubblico cittadino e non solo, è altresì promosso ed elogiato dal Comune di Bagheria – Assessore alla Cultura Rosanna Balistreri, presente alla manifestazione con il gratuito patrocinio, mostrando ancora una volta la volontà di premiare l’arte a Bagheria.

Per il giorno della Santa Pasqua, la vera grande festa di ogni cristiano, il manifesto vanta titoli di profondo trasporto e gioia spirituale, presentati con importante impegno e studio musicale. Il programma per la festività pasquale sarà arricchito dall’interpretazione dal Soprano Maria Colletta, dal tenore Marco Leone, che già in precedenza ha partecipato ad iniziative concertistiche promosse dall’Associazione Bequadro di Bagheria, cui fa parte il Coro Laudate Dominum. Ad arricchire il concerto saranno i seguenti strumentisti: Emanuele Mancuso e Marco Tomasello (trombe) Giuseppe Speciale (eufonio) Alessandro Di Martino (trombone ) Gabriele Vassallo (flauto) Carmelo Calò (clarinetto), Giambartolo Porretta (Pianoforte).

Il Programma prevedere l'esecuzione del Tenore Marco Leone del Panis Angelicus, dall’inno latino “Sacris Solemniis” composto da San Tommaso d’Aquino e più tardi musicato da César Frank, la versione più famosa ad oggi. Dall’incantevole voce del soprano Maria Colletta sarà intonato uno dei passi più emozionanti dell’opera classica, Inneggiamo al Signore Risorto, da “Cavalleria Rusticana” del compositore Pietro Mascagni, tratta dall’omonima novella di Giovanni Verga. Completano il concerto composizioni medievalie Inni tra i più famosi e permeati di significato per la Domenica di Pasqua, ecco il programma:
O Filii et Filiæ di G. Liberto, Largo di G. F. Haendel, Domine Deus di A.Vivaldi, Panis Angelicus di C. Franck, Victime Paschali laudes (Melodia Gregoriana), Inno per la Chiusura della Porta Santa del Giubileo del 2000 e Cielo nuovo di G. Liberto, Ave Maria di P. Mascagni, Jubilate Deo di M. Frisina e Inneggiamo al Signore Risorto di P. Mascagni.
Appuntamento Domenica di Pasqua 5 Aprile 2015 all’interno della Chiesa Maria SS. Immacolata di Bagheria – Piazza Cirrincione, alle ore 19:00, subito dopo la celebrazione pomeridiana della Santa Messa.

Per ogni informazione scrivere all’indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o contattare la pagina Facebook del Coro Laudate Dominum:
https://www.facebook.com/CoroLaudateDominum.bagheria
https://www.facebook.com/bequadro.bagheria


 

Francesca La Mantia, giovane regista e docente bagherese, ha vinto un importante premio 'Expo in città'  concorso-video per giovani talenti under 30 a Milano in occasione dell'Expo.

I video dovevano essere finalizzati a spingere turisti e cittadini a vivere e conoscere la Milano metropolitana e citta' d'arte durante Expo 2015, attraverso la valorizzazione delle sei icone cittadine: il contest invitava i giovani videomaker a tradurre in video le opere identificate come le sei icone milanesi che caratterizzano "Expo in citta'": ovvero 'Il Quarto Stato' , 'Il Bacio', 'Lo Sposalizio della Vergine', 'La Pieta' Rondanini', 'Il Concetto Spaziale', 'L'Ultima Cena'.

Il 31 marzo alle ore 11.00 alla Libreria Rizzoli in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, verrano proiettati i tre video vincitori del concorso VideomakARS, concorso promosso da Fondazione Italiana Accenture e Fondazione Milano- Civica Scuola di Cinema con il patrocinio del Comune di Milano, dedicato a un team di giovani under 30 che hanno messo in gioco la propria creativita' per proporre un progetto video che sapesse appunto raccontare tutte le sei opere d'arte e le sei parole chiave, icone del palinsesto culturale del Comune di Milano per "Expo in Citta'".

Sara' presente l'assessore alla cultura del comune di Milano Filippo del Corno. Tra i vincitori del concorso, come dicevamo in premessa, la giovane regista bagherese Francesca La Mantia.
Il concorso ha permesso a tutti i partecipanti di ottenere una formazione specifica e propedeutica alla produzione del progetto video attraverso due moduli e-learning dedicati. Per i 10 team finalisti, inoltre e' stato possibile partecipare ad un workshop formativo tenuto da docenti della Scuola di Cinema che li ha aiutati a mettere a punto il proprio progetto. I team vincitori, infine, hanno beneficiato di un periodo di incubazione che ha permesso loro di essere seguiti durante la fase di produzione, montaggio e post produzione.

" Non potevo non pensare alla mia città, dalla quale sono dovuta andare via per lavoro solo un'anno e mezzo fa, - ci ha detto Francesca La Mantia - allorchè ci ha comunicato la notizia. "La troupe che ha vinto con me - ha aggiunto - è tutta composta da siciliani, in particolare palermitani e bagheresi e cioè Antonio Giua, Maurizio Durante e Alessandro Polito,".

Breve scheda biografica e curriculum di Francesca La Mantia

Docente di latino, sceneggiatrice e regista cinematografica e teatrale di trenta anni, nasce a Palermo, dove si laurea a pieni voti in Lettere Moderne con una tesi suiCineclub in Sicilia dagli anni ’50 ad oggi e si specializza con lode con una tesi di letteratura comparata sulle epigrafi del Il bell’Antonio di Brancati.

Debutta nel 2011 con uno spettacolo tratto dalle Operette Morali di Leopardi, Destatevi Mortali, nei teatri e nelle scuole siciliane.

Approda a Milano nel 2013 dove studia regia teatrale all’accademia Paolo Grassi. Attualmente lavora con il regista Salvatore Nocita alla stesura della sceneggiatura deI comici e con Andrea Bolognini al documentario di ricostruzione sul rapporto tra letteratura e cinema nei film di Bolognini.
L'artista, vincitrice del concorso VideomakARS, promosso da Expo per i giovani talenti, è impegnata nella realtà sindacale della difesa dei lavoratori con documentari e cortometraggi di denuncia sociale ed è anche attenta alle tematiche di sensibilizzazione alla ricerca scientifica el campo delle malattie neurodegenerative, relaizzando spot di crowfunding.


Filmografia

Regia e sceneggiatura:

L'equilibrista prodotto in collaborazione con UDU Palermo 2013. Finalista a Roma al festival UCCA.

Punti di vista prodotto da FLC CGIL PALERMO (inedito): spot di sensibilizzazione contro le buste paga false nelle scuole paritarie in Sicilia 2014

Facciamo conoscenza prodotto da FLC CGIL MILANO : documentario sull'attività sindacale nel territorio milanese. 2014

Sla: spot di sensibilizzazione per crowfunding prodotto da Cor 2014
 

 

 

 

Il Bitta nasce nel Gennaio del 2014 da una scommessa di un gruppo di giovani under trenta con la voglia e la speranza di dare un volto nuovo all’intrattenimento. Tutto ha luogo a Bagheria, dove la Gorgonia, Cooperativa madre del progetto Bitta, è già attiva da diversi anni con diverse e ormai radicate attività legate al mondo del mare e al territorio della provincia palermitana.

Non sono state poche le fatiche e l’impegno spesi a dare all’impresa un volto serio, pulito e soprattutto sempre sorridente, in un momento, come sappiamo bene, non certo felicissimo per chi fa impresa. E’ stata una crescita graduale, fatta di scelte, sacrifici, salti mortali e atterraggi non sempre morbidi, ma le soddisfazioni e la risposta della gente continuano a far credere che sì è la strada giusta.

Oggi, 29 Marzo per il Bitta sarà una data importante, da Milestone, per dirla in social language, si festeggerà infatti il premio assegnato da Heineken come primi venditori in Sicilia, in relazione alla proporzione ettolitri venduti/metri quadri locale.

Sarà senza dubbio l’ennesima occasione di condivisione e di festa, dove i protagonisti saranno come sempre gli amici di Piazza Larderia, coscienti ormai di poter contare su un luogo rassicurante in termini di musica, sempre altamente selezionata, buon cibo e un team professionale, disponibile e attivo su mille fronti. Allo stesso tempo sarà un buon motivo per rafforzare ancor di più il legame tra la gente e il suo territorio, scelto senza dubbio come fiore all’occhiello; sarà un nuovo banco d’esame che ci auguriamo si concluda con un 10.

Nuove sfide dunque e nuovi traguardi da raggiungere, col vento in poppa, è il caso di dirlo, e con sempre tanta voglia di imparare e migliorarsi.

Congratulazioni al Bitta e mille di queste birre!

Ad allietare la serata:

★★★★ LIVE SHOW
con PICCOLA ORCHESTRA MALARAZZA ★★★★
https://www.facebook.com/POMalarazza

★★★★ Spettacolo di Giocoleria per grandi e PICCINI a cura di Jonathan Marquis

★★★★ Angolo Shiatsu, per il vostro week-end in pieno relax
 

L in questo modello sta per lusso: furono la presenza dell’indicatore del livello di carburante, i sedili reclinabili e le tasche portaoggetti a farle meritare tale appellativo. Erano altri tempi ma questo bastò a consacrare definitivamente la vetturetta, già simbolo dell’Italia che rinasce, a vero e proprio mito.

Un mito che né gli anni né i Km riescono ad affievolire, e ancora oggi gli esemplari circolanti, pur con qualche ruga, non temono di stare in mezzo a tante auto moderne, che tutto hanno tranne che personalità. 

Termine, quest’ultimo, del tutto appropriato. Lo dimostra il fatto che essa vanta il più antico club di modello, il Fiat500ClubItalia, che da oltre trent’anni unisce migliaia di appassionati cinquecentisti di tutta Italia (e non solo) con sempre più numerose iniziative e momenti di aggregazione su tutto il territorio nazionale, oltre che innumerevoli forum tematici sul web, tra i quali il 500forum.it del quale faccio parte, una vera e propria comunità fatta di persone che magari non si conoscono (se non telematicamente) ma nei quali la 500 sembra infondere un tale sentimento di amicizia da annullare le distanze Nord-Sud.

Anch’io subisco il fascino di Italia pulita e alla portata di tutti di cui è intrisa la Fiat 500 e, con Aureliana come compagna, non perdo occasione di godere e di fare rivivere così tutto quello che di bello offre la nostra terra (ed è tanto), portandoci sempre dietro un po’ di Bagheria, quella sana e rispettabile, ovunque andiamo (e la foto che affianca il testo ne è tentativo).
Scorgere in lontananza la nostra città dai paesi montani siciliani, incorniciata dal mare e da monte Catalfano, è per noi come per Ulisse il canto delle sirene, che non conduce però a sventure, bensì agli affetti più cari, quelli che sanno di buono e di dolci ricordi, gli stessi, probabilmente, di chi questi itinerari li ha percorsi prima di noi.

La passione per il cinquino e l’amore per Bagheria hanno quindi una buona fetta di responsabilità in tutto ciò, e se ci si mette anche il mio trasporto verso la scrittura, il risultato è quello che potete leggere, grazie anche ai blog “svolgimento” e “apertura a strappo”, che in questo brano hanno creduto e alla redazione di “Quattro Piccole Ruote” che ha deciso di pubblicarlo.

Michele Reale

Condividiamo l'opinione di Michele Reale: il racconto che ha scritto e le emozioni che ci restituisce meritano di essere condivise e per questo le pubblichiamo

Incredibile, il motore è partito al primo giro di chiave - tolta la patina di polvere depositata negli anni sembra quasi nuova. Il colore ancora quello: azzurro (mamma non era tanto convinta. Lei avrebbe preferito una tinta più sobria, più adatta alla famiglia). E’ bastato poi solo ruotare la vite del carburatore per eliminare gli scoppiettii della marmitta.

E’ ancora perfetta; la valigia di vimini intrecciato, che con poche lire in più potevi avere come optional, riposta nel bagagliaio - la si fissava con delle cinghie di cuoio, dietro, all’esterno, su un supporto di metallo cromato, ormai ossidato, sistemato sulla feritoia per il raffreddamento del motore. In quattro ci si stava più che comodi.

Di solito andavamo per le vacanze estive. A volte anche a Natale, quando non era troppo freddo.

Papà, messa da parte la formalità del lavoro d’ufficio, alla guida in maniche di camicia - i bottoni del colletto aperti, i suoi baffi curati e neri -, mamma accanto (i capelli raccolti in un foulard che le avvolgeva anche parte del collo, ma il vento che entrava dal tetto con la cappotta ripiegata le spostava lo stesso qualche ciocca davanti al viso e allora con un movimento cercava di contenerle). Ogni tanto si girava un attimo a sorriderci, a volte la sua mano si fermava su quella di papà appoggiata sulla leva del cambio. Le dita intrecciate.

Io e mio fratello sul sedile posteriore.

La guida tranquilla, i paesaggi scorrevano non troppo veloci, lasciandoci il tempo di ammirarli da dietro il vetro del finestrino, e intanto ci addentravamo sempre di più lasciando il mare alle nostre spalle, fino a che non scompariva del tutto - ma a giocare con la sabbia o a fare il bagno potevamo andarci quando volevamo, a me non dispiaceva (lo avremmo rivisto in lontananza dall’alto del belvedere del paese, nelle giornate particolarmente limpide).

Percorrendo strade poco trafficate ci fermavamo a mangiare le mandorle, non che in città non ce ne fossero, ma raccolte direttamente dagli alberi che crescevano nei campi ai bordi avevano un altro sapore. Un rituale, segno che ormai mancava poco, e ne approfittavamo per sgranchirci e rinfrescarci un po’. Io ne ero particolarmente ghiotto, e anche mio fratello. Lo so perché quello era uno dei pochi momenti del viaggio in cui si svegliava. Non lo disturbavano nemmeno le grattate del cambio quando papà scalava per affrontare i tornanti, nemmeno il clacson quando entravamo nel silenzioso centro abitato.

“Se mi prometti di non superare i 70 Km/h allora va bene”, disse mio padre non senza preoccupazione una sera.

Ero fresco di diploma e di patente, insistetti tanto per potere avere la macchina e andare da solo con il mio migliore amico - con lui il viaggio sarebbe stato diverso.
 

“Però tagliati i capelli” aggiunse mentre guardava di sottecchi mia madre.

Scattai dalla sedia e, ancora incredulo, stampai un bacio sulla guancia della mamma. Immaginavo che il merito dovesse essere suo.

Arrivare al paesello. Il rombo del motore tra i vicoli che subito svanisce una volta passati. I contadini curvi sui pomodori, le donne che stendono i panni, i bambini che corrono dietro un pallone. Suonare qualche colpetto attira la loro attenzione. Qualcuno si porta la mano alla fronte per oscurare un po’ il riverbero del sole e vederci meglio, altri la agitano in segno di saluto. Bello essere per un attimo il protagonista.

Ma quanti anni saranno ormai. Papà l’ha tenuta proprio bene. C’è perfino la benzina. Chissà se tutto è come allora.
Il mare è lontano e la cappotta ripiegata sul tetto. Ai lati della strada guard-rail e sparuti ciuffi di ginestre sui muretti di cemento.

Le mandorle le compriamo da un contadino che ne ha un cesto pieno.

Un centro commerciale al posto dell’abbeveratoio dove le donne andavano a lavarsi i capelli con l’acqua della sorgente. Poi la rocca e il suo castello. Più in basso la borgata è una distesa di tetti spioventi. Il corso principale lastricato di rocce bianche e l’oratorio dove i pomeriggi aiutavi gli scolari a fare i compiti. La piazza e le linee essenziali della chiesa e il caffè con i tavolini fuori. Quando ti ho incontrato la prima volta eri seduta lì.

Michele Reale
 


 

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