Politica

Partono col piede giusto le due amministrazioni di Altavilla Milicia e Santa Flavia, i cui consigli comunali si sono insediati nella serata di lunedì 21 maggio.

Se ad Altavilla era tutto scontato, perché Nino Parisi e la sua squadra è ormai da mesi che fanno prove di maggioranza e di governo, lo era meno a Santa Flavia, dove, subito dopo la travolgente vittoria di Salvatore Sanfilippo erano affiorate nella maggioranza difformità di opinioni, soprattutto sul tipo di giunta da andare a varare.
Ma procediamo con ordine
In entrambe le sedute si inizia con un minuto di raccoglimento in ricordo delle vittime della strage di Brindisi e del terremoto in Emilia, poi si passa all’ordine del giorno.

ALTAVILLA MILICIA

Ad Altavilla Nino Parisi sembra già avere le idee molto chiare sulla road map da seguire nei prossimi mesi, ed ha dietro una maggioranza compatta e motivata.

Tra l’altro Altavilla  tra i comuni del circondario è quello con le casse comunali più in ordine, conseguenza anche del fatto che nel territorio sono presenti centinaia se non migliaia di seconde case che hanno sempre garantito un gettito forte dell’ICI un tempo, oggi dell’IMU.

La compattezza della maggioranza ha avuto nel voto per il presidente, ammesso che fosse necessario una ulteriore conferma.

A presidente del consiglio è stata eletta una donna, Carmela Lombardo, a consolidare una impressione che avevamo ricavato durante la campagna elettorale, circa il ruolo delle donne in politica ad Altavilla.

Sono state elette quattro donne su quindici consiglieri, (sono tre su quindici a Santa Flavia), in assoluto la percentuale più alta tra i comuni del territorio; non solo, ma alle manifestazioni, ai comizi, ed ancora ieri sera all’insediamento del consiglio comunale tra il pubblico erano le donne quelle presenti in maggioranza.
Un buon segno, ed una opportunità che l’amministrazione Parisi non può lasciarsi sfuggire.

Hanno fatto Parisi e i suoi una campagna elettorale incentrata sulle cose da fare e sembra di capire che abbiano le idee chiare sul lavoro che li attende.

alt

Ma torniamo a  SANTA FLAVIA

Stando alle ricostruzioni, pare che lo stato dei conti e la situazione di cassa lasciati da Antonio Napoli a villa Filangeri siano in condizioni di tale sofferenza, da suscitare serio allarme nella compagine di Sanfilippo, per cui era stata da alcuni accarezzata l’ipotesi suggestiva di affidare gli assessorati a dei tecnici di area, esterni ai partiti e di alto profilo professionale.

Dopo avere quasi sposato l’idea della giunta tecnica, con tutte le incognite del caso, dopo una serie di riflessioni nel gruppo uscito vincente dal confronto del 6-7 maggio, Salvatore Sanfilippo ha deciso come dicevamo di andare sul sicuro.

I sostenitori della giunta tecnica si sono convinti di fronte ad alcuni ragionamenti ineccepibili, a partire da quello che una lista che vince con uno scarto così ampio di voti e con un consenso popolare così vistoso, non può all’indomani del voto abdicare al ruolo cui gli elettori li hanno chiamati.

Ed inoltre in considerazione del fatto che Salvatore Sanfilippo, anche se  sindaco, continuerà la sua attività professionale, saranno necessari dei “terminali” sul territorio che abbiano la capacità di interloquire quotidianamente con la popolazione in un rapporto politico ma anche umano, rapporto che dei tecnici, anche se bravi, non sono in grado di esercitare.

Il rischio reale era che si creasse una frattura tra la classe politica e i cittadini amministrati in un momento così difficile per l’economia e la comunità flavese, che avrebbe rischiato di compromettere qualsiasi azione di risanamento

Ed infine che la giunta tecnica fosse una sorta di autocommissariamento e di implicita ammissione di incapacità ad amministrare, anche se quasi certamente l'apporto di un tecnico qualificato sarà necessario per le problematiche legate al bilancio.

Si parte quindi con una giunta politica; i nomi circolavano già durante la seduta di ieri sera, ma saranno ufficializzati oggi con le rispettive deleghe; non è una giunta a tempo, ha chiarito il sindaco nel suo intervento, ma una giunta che sarà giudicata sui risultati che riuscirà ad ottenere.

Da segnalare a Santa Flavia in particolare il clima sereno e civile del confronto tra maggioranza e opposizione e gli interventi di qualità dei consiglieri che hanno preso la parola, anche se ad una richiesta del capogruppo di Patto per lo sviluppo Vito Marino di far seguire alle parole i fatti, e cioè di assegnare all’opposizione la vicepresidenza del consiglio, sono riaffiorate nell’intervento di Lia Emmiti vecchie e forse legittime ruggini, che a nostro avviso però meglio sarebbe mettersi alle spalle per aprire una pagina nuova nei rapporti tra maggioranza e opposizione, e non per creare inciuci, come ha detto Agostino Tomasello, ma per realizzare un confronto sui contenuti.

Vicepresidente è comunque risultata eletta con tutti i voti della maggioranza Venera Sanfilippo.

Da segnalare lo stile asciutto e senza fronzoli del neo presidente Nino Mangione improntato al ritmo e all’efficienza dei lavori e l’incisivo discorso di insediamento del nuovo sindaco ricco di spunti che spetterà alle commissioni e al consiglio approfondire.
La ciliegina sulla torta: il neo consigliere Mimmo Matrone che dichiara ufficialmente a conclusione del suo intervento che rinuncerà al gettone di presenza da consigliere in considerazione del cattivo stato di salute delle casse comunali.

VAI AL VIDEO 

________________________________________________________________

nella foto di copertina  Nino Mangione, presidente del consiglio comunale di Santa Flavia

nella foto all'interno  Carmela Lombardo nuovo presidente del consiglio di Altavilla con il sindaco Nino Parisi.

Nel corso di un incontro svoltosi nella mattinata di sabato scorso il PID è arrivato alla determinazione di ritirare la querela presentata nei confronti del sindaco per una frase ritenuta dai rappresentanti del partito di Saverio Romano calunniatoria nei loro confronti.

La nota del sindaco che nasceva dalle vicende legate al Piano Regolatore Generale, lasciava intendere in maniera allusiva e maldestra, che dietro il furto dei computer verificatosi come ricorderete negli Uffici della Sezione urbanistica, avrebbero potuto esserci, quantomeno come mandanti morali, quanti ed il PID tra questi, avrebbero voluto riesaminare le direttive di piano già approvate, rallentandone oggettivamente l'iter approvativo.

Il sindaco si è ufficialmente scusato sostenendo che quanto scritto nel comunicato non riportava correttamente il suo pensiero e doveva considerarsi frutto di un fraintedimento di cui sin da subito si era scusato e di cui si era comunque assunta la responsabilità.

Chiarito questo aspetto il PID nelle persone del segretario e del capogruppo consiliare hanno chiesto a Lo Meo, che ufficialmente in consiglio il sindaco chiarisca le sue vere intenzioni e faccia marcia indietro rispetto all'affermazione infondata e calunniosa.

Ho ascoltato le riprese della seduta di Consiglio Comunale del 16 maggio u.s. su Bagheria News, vista l’assenza di riprese televisive, ed ho notato, con poca sorpresa, che l’argomento dell’affidamento dello stadio comunale continua ad agitare il FLI bagherese, ed a creare problemi ed imbarazzi.

Come ha ricordato nel suo intervento il Consigliere Mimmo Di Stefano, di Bagheria Popolare, l’argomento in questione fu uno dei motivi principali che hanno portato alla sfiducia da parte di due, su tre, dei Consiglieri del FLI, partito del quale ero espressione, ed alle mie dimissioni, accolte con grande indifferenza e leggerezza dal Sindaco, che da quel momento ha segnato il percorso della sua amministrazione, come abbiamo avuto modo tutti di verificare in seguito.

Ricordo a chi lo ha dimenticato, che fui sfiduciata perché accusata di non avere voluto sottoscrivere la convenzione per l’affidamento dello stadio comunale all’associazione “Bagheria calcio”; ovviamente non avevo alcun tipo di preclusione nei confronti della società, non avendone motivi, come non avevo interesse a favorirla, non avendone motivi.

La Giunta, e non ovviamente esclusivamente l’assessore del FLI, aveva ritenuto di rinviare l’esame della delibera che riguardava l’affidamento dello stadio comunale, perché priva di tutti gli obbligatori pareri dei Dirigenti.

Questo rifiuto, motivato dal non volere scendere per nessuna ragione a compromessi con la mia coscienza, con la mia preparazione professionale, e con il mio codice di comportamento, tuttavia portava due dei tre consiglieri del FLI “a non sentirsi rappresentati” , ed io mi facevo subito da parte, a meno di 24 ore da quella “farsa” di riunione in cui fu votata la sfiducia, perché come scrissi nella lettera aperta alla città, “mi sentivo orgogliosa di non rappresentarli”.

Apprendo oggi ufficialmente che l’assessore al ramo, Cirafici, subentrato a me in quota FLI, immediatamente impegnatosi sull’argomento, come ebbe a dichiarare nella sua prima intervista dopo la nomina, “la prima cosa che ho trovato sul tavolo e della quale mi occuperò è l’affidamento dello stadio comunale alla società “Bagheria calcio”, aveva presentato più di sei mesi fa una proposta di delibera, ancora una volta priva dei pareri dei dirigenti, sulla quale per mesi e mesi hanno lavorato tanti consiglieri appartenenti alla I Commissione; proposta di delibera, all’ordine del giorno da mesi, che l’Assessore, nella seduta di Consiglio del 16 maggio 2012, ha improvvisamente ed a sorpresa ritirato, prima della votazione.

Mi viene spontaneo osservare che i Consiglieri del FLI, quelli rimasti, sono davvero sfortunati, perché non riescono a trovare un degno rappresentate; ma certo nel cambio neppure l’amministrazione ci ha guadagnato, perchè il nuovo assessore del FLI ha impiegato più di sei mesi per comprendere quello che io avevo notato alla prima lettura della proposta di convenzione.

Spero che questo argomento dello stadio comunale non porti ulteriore scompiglio nel FLI, perché se ciò porterà nuovamente alla sfiducia e alle dimissioni dell’Assessore, e all’uscita dal partito di uno dei due consiglieri, unitamente a tutte le fuoriuscite dei componenti del direttivo che ci sono state dal mese di settembre 2011 ad ora, il FLI bagherese rischia proprio di scomparire.

E lo spero pure per l’equilibrio dell’amministrazione e per le sorti della città, perché sarebbe veramente grave se il Sindaco dovesse occuparsi di nuovo della composizione della Giunta, ad appena due mesi dalla sua ricomposizione, e dopo che ha lavorato più di tre mesi per ricomporla!


.
Avv. Tania Naro, già assessore ai Lavori Pubblici e vicesindaco della giunta Lo Meo

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI BAGHERIA
MOZIONE URGENTE 

I sottoscrittori consiglieri 

PREMESSO 

- che con mozione approvata in data 18.2.2009, il Consiglio Comunale ha impegnato l’Amministrazione a disporre la chiusura di Corso Umberto al transito veicolare ed ad adottare contestualmente tutte le misure necessarie al fine di valorizzare il centro storico cittadino; 

- che con delibera n. 15 del 19.2.2009, la Giunta Comunale ha preso atto della suddetta mozione approvata dal Consiglio Comunale e ha dato mandato ai dirigenti di adottare tutti i provvedimenti più opportuni per l’attuazione dei punti programmatici contenuti nella mozione in argomento; 

- che, a distanza di oltre 3 anni, non sono state realizzate le misure promesse dall’Amministrazione Sciortino prima e Lo Meo poi, necessarie per la valorizzazione del centro storico; 

- che, in particolare, non sono state realizzate aree di parcheggio, non è stato istituito il servizio navetta né è stato potenziato il servizio di mezzi pubblici (anzi non è stata rinnovata neppure la convenzione con l’AST), non si è provveduto ad un servizio di vigilanza notturna, non è stato adottato un efficace piano della viabilità, non è stato predisposto un programma completo di eventi ed iniziative al fine di attirare la presenza di visitatori anche dai comuni limitrofi, ecc.; 

- che i commercianti bagheresi, titolari di attività presenti in Corso Umberto e nelle strade adiacenti, hanno da tempo denunciato che, a causa delle mancata adozione delle misure promesse, la chiusura del Corso Umberto al transito veicolare costituisce un freno insopportabile alle proprie attività commerciali ed arreca un danno economico non più tollerabile; 

- che gli stessi hanno evidenziato altresì che la mancata apertura di Corso Umberto al transito veicolare, unitamente alla grave crisi economica, comporterebbe la cessazione di diverse attività commerciali ed il licenziamento di numerosi padri e madri di famiglia;

- che la politica bagherese non può restare sorda alle richieste, ormai improcrastinabili, dei commercianti bagheresi; 

- che, pertanto, è necessario che l’Amministrazione comunale provveda, il prima possibile, ad adottare tutte quelle misure necessarie alla valorizzazione del centro storico cittadino (parcheggi, potenziamento dei mezzi pubblici ed istituzione di un servizio navetta, vigilanza notturna, piano della viabilità, programma di eventi ed iniziative, ecc.); 

- che nelle more della adozione delle misure di valorizzazione sopra indicate, non possono restare inascoltati il grido di dolore e la richiesta di aiuto del mondo del commercio bagherese; 

- che la Politica bagherese – quella con la P maiuscola - non può arroccarsi su posizioni ideologiche (Corso Umberto pedonalizzato sempre e comunque) e consentire la chiusura di diverse attività commerciali e la perdita di numerosi posti di lavoro; 

- che, pertanto, al fine di trovare un contemperamento tra le esigenze di valorizzazione del centro storico e quelle, altrettanto importanti, avanzate dal mondo del commercio bagherese, occorre procedere, in via sperimentale, alla regolamentazione a fasce orarie della viabilità di Corso Umberto; 

Tutto ciò premesso, 

IMPEGNANO L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE 

a) ad adottare, il prima possibile, tutte quelle misure necessarie alla valorizzazione del centro storico cittadino (parcheggi, potenziamento dei mezzi pubblici ed istituzione di un servizio navetta, piano della viabilità, vigilanza notturna, programma di eventi ed iniziative, ecc.); 

b) a procedere, in via sperimentale, alla regolamentazione della viabilità di Corso Umberto secondo le seguenti fasce orarie: 

i) da lunedì a venerdì: 

- dalle ore 8,00 alle ore 15,00: apertura di Corso Umberto al transito veicolare;
- dalle ore 15,00 alle ore 21,00: chiusura di Corso Umberto al transito veicolare;
- dalle ore 21,00 alle ore 8,00 del giorno seguente: apertura di Corso Umberto al transito veicolare; 

ii) sabato, domenica e nei giorni festivi:
- chiusura per l’intera giornata del Corso Umberto al transito veicolare.
Bagheria, 18 maggio 2012

- Piero Aiello  - Antonino La Corte -  Paolo Amoroso -

Altri articoli...