Prima paghino i 'forti' il giusto, poi paghino, tra i 'deboli', chi più può - di Bartolo Di Salvo

Prima paghino i 'forti' il giusto, poi paghino, tra i 'deboli', chi più può - di Bartolo Di Salvo

Politica
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Novello equilibrista, avvezzo a sofismi, l’ass. Martorana sente lesa la propria dignità a fronte di alcune considerazioni, forse un po’ sopra le righe, da noi sviluppate su affermazioni dello stesso assessore.

Le citazioni ci aiutano spesso a sintetizzare un ragionamento, altre volte a definire un modus operandi. Nel caso dell’ass. Martorana la citazione latina “Summum ius, summa iniura”, (non c’è nulla di più ingiusto che trattare in modo uguale ciò che non è uguale) mal si addice all’argomento in esame.

Il considerare i servizi socio-assistenziali alla stregua di ogni altro settore della pubblica amministrazione (e per tal motivo oggetto di tagli orizzontali senza alcuna discriminazione) è assolutamente ingiusto e denota una mancanza di sensibilità, nonché una visione politica miope. Il contenimento delle spesa pubblica, in tempi di crisi quali sono quelli che viviamo, è un obbligo oltrechè una necessità. 

altTuttavia riteniamo che prima che si arrivi alla rimodulazione di un servizio rivolto ai disabili, operando dei tagli ai costi dei pochi servizi offerti, si debba procedere a tagliare per primo spese non strettamente necessarie: è giusto che paghi chi più ha, ma prima paghino i “forti” il giusto, poi paghino, tra i “deboli”, chi più può. Potremmo anche concedere all’ass. Martorana il beneficio del dubbio, ma lo stesso dovrebbe farci comprendere lo sforzo che sta facendo per non interrompere servizi minimi, ma essenziali per la famiglie con soggetti disabili.

Per fare ciò dovrebbe spiegarci come, complessivamente, vengono impiegate le risorse del Piano di Zona, e le risorse proprie dell’amministrazione per i servizi socio-assistenziali. Farci comprendere quali azioni sono state poste in essere per limitare la spesa pubblica. Ci dimostri che l’amministrazione è forte, che sa quel che fa. Ci dimostri di saper essere forte con i forti, l’ass. Martorana, e dopo, se dovesse ancora essercene bisogno, cominci ad essere forte, ma con “garbo”, anche con i più deboli.

Se dietro la considerazione generica della citazione (“Summum ius, summa iniura”, non c’è nulla di più ingiusto che trattare in modo uguale ciò che non è uguale) ci fosse una strategia complessiva del contenimento della spesa, dalla quale emergesse, senza ombra di dubbio, che ogni azione possibile si è posta in essere per evitare di penalizzare i più deboli, saremmo comprensivi e solidali con le posizioni dell’ass. Martorana.

In verità ci sembra che si operi sulle emergenze, con soluzioni estemporanee e non meditate. E questo succede sempre a scapito dei più deboli e dei bisognosi (minori, disabili etc…).

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Non si dolga ass. Martorana, ma chiunque conosca almeno un po’ il mondo della disabilità non può che rimanere “inorridito” di fronte alla sua, quantomeno indelicata, affermazione (“Al momento a Bagheria sono 63 le famiglie che hanno usufruito del servizio di trasporto dei disabili, ma alcuni soggetti percepiscono anche una sostanziosa pensione di accompagnamento. Occorre pertanto capire chi realmente vive in condizioni di disagio economico”). Ma lei questo lo sa già, ed è troppo intelligente per non comprendere, a mente serena e rileggendo ciò che ha dichiarato ad un sito locale, che quello che ha detto è una ca…..volata. 

Mi sarei aspettato da lei delle scuse nei confronti di quelle famiglie che hanno la sfortuna di un congiunto disabile da accudire, ed a cui il comune di Bagheria garantisce pochi, pochissimi servizi, che lei pensa di voler “rimodulare”. Se lei avesse fatto questo, avrebbe dimostrato che non è “un uomo piccolino”, e che io dovrò porgerle le mie scuse.

P.S.
Non è mio “compito” fare proposte: la città ha scelto il Sindaco Lo Meo, e lui ha scelto lei, ass. Martorana. Questo è il vostro compito, il vostro obbligo e la vostra responsabilità nei confronti di Bagheria e dei bagheresi. Se sente di non esserne capace, se sentite di non esserne capaci sapete cosa fare. 

                                                                                                       Bartolo Di Salvo