Politica

L’Italia ha 4 milioni di alloggi in più del numero delle famiglie residenti, senza considerare gli immobili abusivi.

Ogni giorno il cemento sommerge un'area di suolo vergine pari a 100 campi da calcio, senza alcun criterio né visione del futuro.

Stiamo distruggendo irrimediabilmente la nostra fonte primaria di sostentamento.

Il M5S ha presentato una proposta di legge che prevede l’azzeramento del consumo di suolo, non c’è più tempo da perdere.

Vogliamo tutelare il suolo e il paesaggio come beni comuni.

Priorità va data al riuso, alla rigenerazione e al recupero dell’edificato esistente, spesso inutilizzato o abbandonato.

Il consumo di suolo libero va reso economicamente sconveniente, deve essere preservata l’attività agricola favorendola dal punto di vista fiscale e tutelando con vincoli paesaggistici il paesaggio rurale.

Per una corretta programmazione territoriale è necessario censire gli edifici sfitti inutilizzati e abbandonati.

 

Saremo a Bagheria in 4 tappe per raccontare ai cittadini la nostra proposta:

- venerdì dalle 16 sul Corso Umberto I, 11

- sabato dalle 16 sul Corso Umberto I, 11

- domenica dalle 10 alle 13 ad Aspra

- domenica dalle 17 alle 20 sul Corso Umberto I, 11.


evento fb: https://www.facebook.com/events/627104990678035

 

A riveder le stelle...

 

 

Il portavoce deputato all'Ars del M5S Salvatore Siragusa ha presentato una interrogazione per capire quali misure il governo regionale intenda porre in atto per garantire la continuità della gestione del servizio idrico integrato nella provincia di Palermo e la salvaguardia occupazionale dopo la dichiarazione di fallimento della società che gestisce il servizio idrico in 52 comuni del Palermitano.

Il Tribunale di Palermo Sezione IV Civile e Fallimentare con decreto del 29/10/2013 ha convertito la procedura di amministrazione straordinaria in fallimento, ritenendo necessaria la prosecuzione della gestione del servizio idrico integrata per la durata di tre mesi, disponendo l'esercizio provvisorio per tale durata, termine entro il quale dovrà essere completata la restituzione dei relativi impianti ai singoli Comuni.

In occasione del vertice in Prefettura del 16 ottobre scorso, alla presenza dei sindaci interessati e delle sigle sindacali, i lavoratori erano stati rassicurati sulla prosecuzione del servizio e sulla continuità lavorativa. Lo stipendio del mese di settembre è già stato sospeso, non ci sono più soldi per pagare gli affitti dei locali e la benzina dei mezzi che servono esclusivamente per gestire il servizio.

Il governo regionale aveva assunto impegni precisi per la costituzione di una società di scopo dove far transitare i 206 lavoratori di Aps, al fine di garantire la continuità del servizio idrico integrato e la salvaguardia occupazionale e l’assessore Marino aveva dichiarato che se i comuni non avessero costituito la società entro il 31 ottobre, la Regione avrebbe nominato un commissario che si sarebbe sostituito ai comuni nella formazione di questa società di scopo.

Il fallimento di APS probabilmente ricadrà sulle spalle di migliaia di famiglie residenti nei 52 comuni della provincia di Palermo che rischiano di rimanere senza servizio di depurazione ed erogazione dell'acqua con possibili problemi igienico sanitario - afferma il portavoce bagherese, che aggiunge “già prima del fallimento, e in attesa del ddl sul servizio idrico regionale, la mia collega Palmeri ha presentato una mozione che speriamo verrà discussa in aula al più presto. Il Governo non si faccia trovare impreparato.”

Ufficio Stampa Movimento Cinque Stelle Bagheria

 

 

Hanno assolutamente ragione i consiglieri Aiello, Amoroso, Pagano e  Vella  che, come diciamo in altra parte del nostro giornale, chiedono con urgenza una seduta di consiglio comunale che possa affrontare in base agli ultimi fatti la situazione finanziaria dell'Ente.

Approvato il rendiconto di  gestione del 2012 si pone con indifferibile  urgenza il tema di cosa voglia fare l'amministrazione, e per essa l'assessore al bilancio Nino Sciacchitano in questi frangenti: sono trascorsi ormai due settimane da quando la Regione, molto paternalisticamente, di fronte alla inequivocabile comunicazione della Corte dei conti, decise di nominare due commissari che ancora però non si sono visti, anche perchè non sono stati neanche nominati.

E questo ci conferma nella opinione che manifestammo a caldo, e cioè che il default dei comuni è uscito silenziosamente dalle direttrici squisitamente tecniche e rigorose della Corte diventando materia per i politici, quindi opinabile.

Non solo ma l'avvio dei cosiddetti cantieri di lavoro e di servizi potrà essere un lenimento sia pure inadeguato al problema dell'occupazione dei settori più marginali della società: cosa si sta facendo ? quanta gente potrà, sia pure per soli tre mesi, avere un pò di respiro?

Ed ancora, tutti i cittadini, ma proprio tutti, sono in attesa di avere una spiegazione non sommaria e liquidatoria  sulla vicenda Mercadante

Ed allora che facciamo?

C'è una situazione di stallo, o se vogliamo di scarsa capacità comunicativa del sindaco e dei suoi assessori: fatti importanti stanno accadendo ma non si sente la voce, alta e chiara, di chi governa questa città.

Certo gli assessori lavorano, e su alcuni non abbiamo alcun dubbio, ma sulle questioni aperte perchè chi di competenza non interviene?

Quella del piano di riequilibrio è la più corposa, ma è giusto informare ufficialmente i cittadini sulle intenzioni dell'amministrazione sulla sorte del Museo del giocattolo e sulla sistemazione della Fondazione Buttitta, e su cosa ci sia dietro questo progetto della casa del cinema; c'è anche la questione dell'adozione da parte del commissario del Piano regolatore generale, provvedimento importante ma mediaticamente sommerso dall'arresto dell'ingegnere Giovanni Mercadante, che, ironia della sorte, accadeva lo stesso giorno e cioè il 9 di ottobre.

Da notizia da noi attinte presso l'assessore all'urbanistica Gaetano D'Agati è venuto fuori che l'assessorato ha già inviato la cosiddetta VIA-VAS la valutazione di impatto ambientale, la cui acquisizione consentirà di poter pubblicare il PRG pare l'8 di novembre.

Un fatto importantissimo che consentirà di offrire uno strumento, per ora blindato dalle norme di salvaguardia, fondamentale soprattutto per la certezza delle ubicazione delle opere pubbliche, incertezza che aveva fatto rallentare l'iter di finanziamenti e di realizzazioni, pensiamo, per esempio, all'area artigianale.

Tra l'altro nei trenta giorni successivi alla pubblicazione saranno possibili osservazioni e ricorsi presentati da singoli cittadini, partiti associazioni ecc..., un modo cioè che la comunità avrà per far sentire la proprioa voce.

D'Agati sostiene che sul Piano regolatore si farà un convegno, ma è giusto che le notizie circolino e che l'amministrazione, almeno su questioni di tale importanza, ritrovi la parola.




Non può non rilevarsi un silenzio, quanto mai insolito e preoccupante, in ordine alla situazione finanziaria del Comune di Bagheria in seguito alla delibera del 16 ottobre 2013 della Corte dei Conti.

Come è noto, in data 16 ottobre 2013, la Corte dei Conti ha trasmesso al Comune di Bagheria il dispositivo della propria delibera, emessa in pari data, con la quale ha accertato "la sussistenza dei presupposti di cui all'art. 243 quater, comma 7, del TUEL ed ha trasmesso la deliberazione all'Assessore Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica per la diffida e gli ulteriori adempimenti di cui all'art. 58, comma 1, della L.R. n. 26/93". 

In buona sostanza, la Corte dei Conti, nonostante la Corte Costituzionale con sentenza n. 219/2013 abbia ritenuto non direttamente applicabile il D.lgs n. 149/2011 alle Regioni a Statuto Speciale, ha accertato lo stato di dissesto del Comune di Bagheria, ha invitato l'Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica a diffidare il Consiglio Comunale a dichiarare il dissesto finanziario dell’ente ed ha rigettato – seppure implicitamente - la richiesta formulata dall’Amministrazione Lo Meo di autorizzare l’ente a presentare un 2° Piano di Riequilibrio. 

Fermo restando che occorrerà esaminare attentamente il contenuto integrale della suddetta delibera (e non del solo dispositivo) al fine di comprendere il percorso giuridico-motivazionale posto a fondamento della stessa, sembra improbabile che l'organo regionale di controllo, nonostante l’interesse all’ascolto dimostrato, possa sottrarsi al dictat perentorio della Corte dei Conti. 

Invero, come più volte evidenziato in Consiglio Comunale, è lo stesso impianto normativo del TUEL, così come modificato dalla legge n. 213/2012, che ha impedito al Ministero ed alla stessa Corte dei Conti di autorizzare il Comune di Bagheria a presentare, per la seconda volta, un Piano di Riequilibrio. 

Piuttosto che sperare di "forzare" le norme di legge e confidare nelle rassicurazioni del funzionario o del dirigente di turno, il Sindaco Lo Meo avrebbe dovuto - e dovrebbe tuttora - chiedere, pubblicamente e con grande determinazione, a tutti i rappresentanti politici nazionali, primo fra tutti al Ministro siciliano D'Alia (del suo stesso partito e proprio con delega alla P.A.), di presentare un emendamento al Ddl Legge di Stabilità 2014 – attualmente all’esame delle Commissioni del Senato – o ad altra legge finanziaria che preveda la modifica o la interpretazione autentica dell’articolo 243 quater del TUEL, nel senso di consentire agli Enti locali che non hanno approvato il Piano di Riequilibrio finanziario di presentare un nuovo Piano in caso di accertati miglioramenti – da ancorare a parametri oggettivi – della situazione finanziaria dell’ente. 

Ho già fatto questa proposta nella seduta consiliare del 21 ottobre ed ho apprezzato che la stessa è stata rilanciata pubblicamente dal gruppo del PD e da altri consiglieri comunali. 

E’ un percorso difficile ed è anche una corsa contro il tempo ma, probabilmente, è l'ultimo tentativo possibile per scongiurare il dissesto finanziario dell'ente. 

Si chiede, pertanto, al Sindaco Lo Meo di raccogliere in maniera convinta la proposta ed attivarsi immediatamente con i propri referenti politici dell'UDC o di ogni eventuale partito o movimento di sua appartenenza al fine di promuovere un emendamento al Ddl Legge di Stabilità 2014 o ad altra legge finanziaria che consenta al Comune di Bagheria di "aggirare" la delibera della Corte dei Conti e di presentare un nuovo Piano. 

E' necessario, però, che, in caso di buon esito dell’iniziativa, il Primo Cittadino si impegni – sin da subito - a presentare al Consiglio Comunale, contrariamente a quanto fatto in precedenza, un Piano partecipato a tutte le forze politiche e non incentrato solo su tasse e tagli dei servizi ma fondato anche e soprattutto su una seria e concreta lotta all'evasione ed elusione fiscale, sulla valorizzazione e sfruttamento economico dei beni comunali (beni culturali, beni confiscati ed impianti sportivi) e sul taglio degli sprechi (affitti, costi Pinacoteca, costi della politica, ecc.). 

Si chiede, invece, al Presidente del Consiglio di convocare, con ogni possibile urgenza, un consiglio comunale ed invitare a partecipare all’adunanza, al fine di ottenere il maggior sostegno politico alla iniziativa, i Ministri siciliani D'Alia ed Alfano, i Deputati bagheresi Giammanco, La Rocca e Siragusa, i Segretari di partito ed i Parlamentari Nazionali e Regionali che operano nel nostro territorio.

1) Piero Aiello (1° firmatario) 
2) Daniele Vella
3) Pietro Pagano
4) Paolo Amoroso

Bagheria, 30 ottobre 2013  

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