Politica

Riportiamo uno stralcio della deliberazione con cui la Corte dei conti intima oggi al consiglio comunale di Bagheria di avviare immediatamente la procedura  di dissesto: il documento è stato notificato al comune la scorsa settimana, ed i consiglieri comunali ne hanno preso conoscenza venerdì.

Adesso sembrano non esserci più dubbi, il tentativo di dilazione fatto da Lo Meo non ha funzionato, la Corte ribadisce l'ineluttabilità di una decisione che il consiglio è nei fatti obbligatoa prendere, a meno che non si vada a dimissioni di massa.

Questo il passaggio centrale della nota della Corte:

"Al fine di non compromettere gli interessi di rango primario cui si è fatto riferimento in precedenza ( attinenti al ripristino degli equilibri di bilancio e della ordinaria funzionalità degli enti locali, al buon andamento e alla continuità dell'azione amministrativa, nonchè alla parità di trattamento dei cittadini delle varie aree geografiche del paese nella fruizione dei livelli essenziali delle prestazioni), in presenza dei presupposti di legge, il consiglio comunale (o ove presente il commissario straordinario ex articolo 246 comma 3 del T.U.E.L.) ha l'obbligo di deliberare senza indugio il dissesto finanziario con provvedimento non revocabile".

Una cosa è certa sia pure in un panorama di confusione e incertezze in cui si muove il futuro della gestione idrica: entro il 31 gennaio 2014 i comuni riceveranno in consegna  dai commissari liquidatori le reti idriche di loro competenza ed i relativi ruoli; per il resto è ancora tutto da definire.

Sono infatti una miriade, e non tutti facili, i problemi da risolvere, mentre sopratttutto nei comuni più grandi, e Bagheria in primis, i problemi si aggravano, a partire dalle manutenzioni delle reti che i commissari hanno di fatto bloccato.

Come dicevamo qualche settimana fa a Bagheria sono ormai decine le perdite della rete idrica che da settimane e in certi casi da mesi continuano a scaricare a mare centinaia se non addirittura e migliaia di mc di acqua preziosa; via dell'Arco, via Derelitto, via Città di Palermo solo per citarne alcune.

Da un calcolo presunto ma molto vicino alla realtà, a Bagheria si perde attualmente dall'8 al 10 % della dotazione idrica quotidiana, che supera i 100 litri/sec.

Non interviene più l'A.P.S., di cui è stato dichiarato il fallimento,  non ha i mezzi per intervenire il comune e tutto va a rotoli, anzi a mare.

Ma nelle prossime settimane ci sarà un  rischio ancora maggiore: lo stato di agitazione del personale demotivato e  zero risorse da investire,  potrebbero portare ad una situazione al limite della paralisi con i rubinetti delle nostre case a secco.

Ma cerchiamo di capire esattamente i termini del problema ed il ruolo dei soggetti protagonisti, a partire dalla sorte dei 206 dipendenti: la Regione siciliana, sempre prodiga di promesse  e di consigli, è ormai giustamente restìa ad aprire i cordoni di una borsa già abbondamente saccheggiata da altri servizi carrozzone, vedi ATO rifiuti, e da un numero imprecisato di 'precari'.

La Regione afferma però che i dipendenti verranno tutelati, ma non spiega come, e rimanda la palla  ai  comuni che dovrebbero farsi carico del problema.

I piccoli comuni, che sono peraltro la gran parte dei 52 aderenti all'ATO idrico, non  hanno in effetti problemi particolari, perchè in tanti, tra cui Altavilla Milicia, ma anche altri, hanno dichiarato di essere in grado di potere gestirsi in house il servizio con personale proprio, ma i comuni come Bagheria non hanno il know how necessario per gestire le varie fasi del servizio.

Sta maturando un orientamento all'interno dell'amministrazione comunale che sulla questione ha già avuto diversi contatti con i commissari liquidatori ed ha già fatto diversi vertici, l'ultimo venerdì pomeriggio, cui hanno partecipato oltre al segretario generale Mimma Ficano anche gli assessori ai lavori pubblici Francesco Greco e al bilancio Nino Sciacchitano

La decisione presa è stata quella di bandire di qua al prossimo 31 gennaio 2014 una serie di gare d'appalto ( anche se debbono essere individuate risorse e creati i relativi capitoli di bilancio sinora inesistenti) che riguarderanno le varie fasi della complessa gestione del ciclo dell' acqua che va dalla captazione alla canalizzazione e all'approvvigionamento, alla  potabilizzazione, alle manovre per la distribuzione, alla bollettazione ed esazione, alla manutenzione della rete sino alla gestione del depuratore.

In poche parole l'orientamento è di esternalizzare il servizio, in quanto come sostiene il sindaco Lo Meo: 'All'interno del comune non ci sono nè le professionalità nè le informazioni sulla rete, nè le conoscenze tecniche per gestire tutti questi delicati passaggi, e qualcuno quale la gestione del depuratore particolarmente importante e delicato'.

Ed i lavoratori ? una delle soluzioni che indica la Regione è che le aziende che dovessero aggiudicarsi la gestione del servizio dovrebbero in prima istanza impiegare il personale attuale che andrebbe a confluire in un bacino da cui le imprese dovrebbero attingere. 

Funzionerà? 

E' difficile dirlo, anche perchè così come altri servizi il personale è stato gonfiato di amministrativi, circa un quarto del totale, per cui è difficile pensare che potranno essere assorbiti tutti dai comuni.

 

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 236 dell’8 ottobre 2013 il Decreto Ministeriale del 29 luglio 2013 che mira a rafforzare la competitività dei sistemi produttivi e lo sviluppo tecnologico nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Sono disponibili 150 milioni di euro per contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero, che finanziano l’acquisto di macchinari, attrezzature, hardware e software per il potenziamento dell’attività produttiva.

Si tratta di in provvedimento che si propone di sostituire gli incentivi della vecchia legge 488/92.

Beneficiari
Sono agevolabili le imprese costituite da almeno due anni, iscritte nel Registro delle imprese, che si trovano in regime di contabilità ordinaria. Le imprese devono avere ad oggetto attività manufatturiere, produzione di energia elettrica e attività di servizi.
Tali imprese devono essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia ed urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell'ambiente ed essere in regola con gli obblighi contributivi. Se si tratta di imprese di servizi, devono essere costituite sotto forma di società.

Attività ammissibili
I programmi devono essere finalizzati all’acquisto di immobilizzazioni materiali e immateriali tecnologicamente avanzate, in grado di aumentare il livello di efficienza o di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica oggetto del programma, valutabile in termini di:
 riduzione dei costi;
 aumento del livello qualitativo dei prodotti e/o dei processi;
 aumento della capacità produttiva;
 introduzione di nuovi prodotti e/o servizi;
 riduzione dell’impatto ambientale;
 miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro.
I programmi di investimento devono prevedere la realizzazione di una nuova unità produttiva ovvero l'ampliamento o la diversificazione della produzione in nuovi prodotti aggiuntivi o il cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un’unità produttiva esistente. Inoltre devono prevedere spese ammissibili non inferiori a euro 200.000,00 e non superiori a euro 3.000.000,00.

Agevolazioni
L’agevolazione si traduce in una “sovvenzione rimborsabile”, ovvero un contributo finanziario da rimborsare parzialmente senza interessi in 7 anni, per un totale pari al 75% delle spese ammissibili. Le imprese beneficiarie dovranno restituire il 70% della cifra ricevuta se piccola impresa, l’80% se media impresa e il 90% se grande impresa. Pertanto, la parte della sovvenzione che non deve essere restituita costituisce un contributo a fondo perduto.

Le imprese devono garantire la copertura finanziaria con risorse proprie per almeno il 25% dell’Investimento.

Presentazione della Domanda

Verrà pubblicato a breve (entro 90 giorni dalla pubblicazione del presente Decreto) un successivo Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico dove saranno indicati il termine di apertura e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione, nonché le condizioni, i punteggi e le soglie minime per la valutazione delle domande stesse.
L’intervento è attuato con procedura valutativa “a sportello”, quindi secondo l’ordine cronologico di arrivo delle domande.
Alla domanda di agevolazioni deve essere allegata la seguente documentazione:
a) piano di investimento con i relativi preventivi di spesa;
b) relazione tecnica e business-plan del programma di investimento previsto.
c) ultimi due bilanci approvati e depositati al registro delle imprese.
Le domande verranno valutate sulla base dei seguenti criteri:
1. caratteristiche dell’impresa proponente, in termini di copertura finanziaria delle immobilizzazioni, indipendenza finanziaria, incidenza delle spese in ricerca e sviluppo, incidenza del personale qualificato.
2. fattibilità tecnica e sostenibilità economico-finanziaria del programma, in termini di validità del progetto presentato dal punto di vista tecnico ed economico-finanziario;
3. qualità della proposta progettuale, dato dal rapporto tra investimenti ammessi e il totale degli investimenti proposti.


Dott. Roberto Lo Meo, funzionario di Sviluppo Italia Sicilia S.p.A.
 

Bagheria sta attraversando un pericoloso, quanto preoccupante, momento di crisi economica che, di conseguenza, si ripercuote inevitabilmente sulle nostre imprese, creando un disagio alle stesse, che definire preoccupante, è anche limitativo.

Ora dire che questo problema è solo di Bagheria, sarebbe tanto ingiusto quanto non veritiero, ma noi viviamo in questo paese, e non possiamo cullarci sul, “mal comune, mezzo gaudio”, non possiamo aspettare il fallimento delle nostre imprese, non dobbiamo essere sordi al grido di aiuto che queste ci chiedono, abbiamo il dovere di credere in una ripresa, anche se lenta e lontana, ma nello stesso tempo, dobbiamo chiedere alla nostra amministrazione, alla politica locale, alla società civile, ai sindacati, a tutte le associazioni, di Bagheria, un serio e dettagliato confronto, sul delicato momento delle nostre attività.

Sarebbe, quantomeno opportuno, cominciare dall'amministrazione Comunale e dalla politica Bagherese, anche e soprattutto, in considerazione di una richiesta urgentissima, del CCN e Umberto Gallery, di incontro pubblico, alla quale richiesta, noi dell'ascom Confcommercio, ci uniamo, certi come siamo, di una forte sensibilità dell'amministrazione e della Politica Bagherese, nell'accogliere in tempi brevissimi, questa nostra richiesta e questo grido d'aiuto delle nostre imprese.

               Noi dell'AsCom Confcommercio, abbiamo tanto da chiedere, (che fine ha fatto il “Sistema di videosorveglianza”, la Navetta elettrica, il Piano pubblicità, il Posteggio di piazza Indipendenza, Sportello Turistico informativo, Piano della viabilità, e altri punti che enunceremo nelle sedi opportune), ma abbiamo anche tanta voglia di collaborare, e tante idee da proporre, a cominciare da quella “Consulta delle attività produttive”, su cui tanto abbiamo lavorato assieme all'assessore pro tempore Piero Miosi, e bocciato dalla Politica Bagherese, per continuare su un progetto di raccolta differenziata, che noi di Confcommercio proporremo, e che in altre realtà vicine, sta avendo riscontri positivi e concreti.
                 

Non crediamo nei miracoli, non abbiamo bacchette magiche, non credo ne abbia nemmeno l'amministrazione, ma a volte ci vuole poco, anche meno di quello che si pensa, per alleviare le pene di chi, in questi momenti, vede le proprie attività soffrire e, tragicamente, anche rasentare il fallimento, (vedi attività commerciali chiuse lungo i corsi principali) basta solo sedersi ad un tavolo e collaborare, ma se anche questo viene meno, e la nostra, resta una disattesa richiesta di aiuto, allora non ci resterà che pregare e sperare in quei miracoli, ai quali non crediamo, per evitare e scongiurare il de profundis delle nostre aziende.

    AsCom Confcommercio Bagheria
     Il Presidente            Italo Fragale

 

Altri articoli...