Politica

Sarà decisivo questo week end per Salvatore Sanfilippo che sta cercando di districare i nodi di una crisi  da lui stesso aperta con la revoca in sequenza prima di uno, e quindi degli altri tre assessori della sua giunta.

Alla revoca delle deleghe all'assessore Concetta Palumbo qualche settimana fa sono segute da pochi giorni quelle agli altri tre asssessori superstiti: Lia Emmiti che era anche vicesindaco, e che in considerazione degli impegni professionali del sindaco, aveva degnamente  rappresentato Santa Flavia  e l'amministrazione in tutta una serie di sedi istituzionali e manifestazioni pubbliche, Marco Imburgia e Salvatore Sucato, rispettivamente assessori all'urbanistica e ai lavori pubblici.

E non sarà un compito facile: la prima ferita che dovrà essere rimarginata è quella da lui stesso prodotta nel comunicato con cui revoca gli assessori forse scritto troppo precipitosamente, laddove si dice che con gli assessori revoccati era 'venuto a mancare l'originario rapporto di fiducia che aveva consentito l'attribuzione degli incarichi e delle deleghe già assegnate'.

Forse un svista che sta pesando però anche nei rapporti personali del sindaco con i suoi ex assessori: figure che si sono spese generosamente da un punto di vista professionale e dell'impegno quotidiano e che con questa espressione si ritengono mortificate. 

Il sindaco ha cercato di rattoppare il buco dichiarando che si è trattato di una svista e che lui ha avuto sempre manifestato apprezzamento per il lavoro svolto dai suoi ex assessori, e che la revoca delle deleghe ha esclusivamente motivazioni politiche, ma il danno era già stato fatto.

Quali le giustificazione politiche a questo repulisti?

altE' da tempo che il sindaco Sanfilippo ne parla, sottolineando il fatto che in consiglio ormai  non aveva più alcuna maggioranza, e che ultimamente il suo schieramento poteva contare solo su tre consiglieri, il che esponeva la sua amministrazione nel dibattito consiliare e nel voto d'aula a continue imboscate e 'malefiure'.

Il suo obiettivo sarà quindi quello di mettere assieme sua maggioranza forte e coesa su un programma rinnovato: intenzioni che rischiano però di restare nel limbo delle buone intenzioni, anche perchè  visto che ormai la vecchia maggioranza non esiste più, tutti i consiglieri in vario modo raggruppati ritendono di avere numeri e titoli per potere essere imbarcati nella nuova maggioranza del sindaco Sanfilippo, che praticamente ha buttato a mare quelli che avevavo contribuito in maniera decisiva a farlo  eleggere sindaco di Santa Flavia.

C'è il cosiddetto 'Gruppo dei quattro', (Sanfilippo, Canzoneri, Venturi, D'Agostino), originariamente facenti parte della maggioranza di Sanfilippo e che da mesi avevano preso le distanze dal sindaco, che ha visto passare la proposta che da almeno un anno porta avanti "il sindaco azzeri la giunta e poi noi torneremo a sostenerlo";

C'è poi il duo Mangione -Matrone, che dopo lo scontro durissimo di quest'ultimo con il sindaco concretatosi con le dimissioni dalla commissione edile e con una lettera al vetriolo, potrebbero tornare ad avere un ruolo nella nuova maggioranza;  quindi i tre 'pontieri' , Tripoli, Vella e Orlando che fanno capo a Giuseppe Tripoli, (in pole position per un posto da assessore), anche loro disponibili ad 'assumersi le loro responsabilità'; ed infine gli oppositori storici, Martorana e Marino, che intravedono in questo confuso rimescolamento di carte la possibilità di un loro reinserimento nella stanza dei bottoni. 

Insomma un grande tourbillon quello messo in moto da Sanfilippo che dovrebbe portare ad una larga maggioranza forse troppo eterogenena però per potere durare; all'opposizione, per estremo paradosso, andrebbero proprio quelli che hanno dato vita  alla lista Sanfilippo e gli hanno consentito di occupare lo scranno più alto di villa Filangeri.

Insomma un vero e proprio capovolgimento di fronte che si dovrebbe concretizzare nei prossimi giorni, con tutti a tirare la giacca al sindaco da un parte  e dall'altra, ognuno s'intende 'pro domo sua'.

Forse Sanfilippo farà anche un tentativo di recuperare qualcuno degli sfiduciati, ma l'impressione è che il gioco di veti incrociati impedirà di fare una discussione serena su chi dei quattro 'revocati' abbia veramente capacità e doti per tirare fuori il comune di Santa Flavia dalla secca in cui si è andato ad incagliare.

Nel frattempo nuvoloni neri si addensano sul cielo della politica flavese: decine di documenti, in parte anonimi e in parte no, che segnalano situazioni e vicende legati soprattutto alla gestione del mercato ittico ed a pratiche edilizie, sono stati recapitati a diversi indirizzi istituzionali, che, ognuno per la propria parte, stanno facendo scrupolosi accertamenti sulle segnalazioni contenute.

Fuori dal politichese, seri rischi di scioglimento che accomunano  Santa Flavia a Bagheria.

Pende pure sul capo dell'amministrazione il ricorso al Tar presentato dall'avvocato Vittorio Fiasconaro sulla Tares, che, se accolto affonderebbe le finanze del comune: insomma la nuova maggioranza, se e quando nascerà, non nascerà sotto i migliori auspici.

Angelo Gargano

Vista la grave situazione degli ultimi giorni riguardo il cimitero di Bagheria, il Movimento Cinque Stelle ha formulato richiesta di accesso agli atti al Comune per far luce sulla vicenda.

Al riguardo sono emerse interessanti informazioni: nel 2007 è stato approvato un progetto di ampliamento, che vede come ente promotore una ATI, con capofila la ditta S.I.T.I.C., ma da allora il progetto – passato al vaglio dell’Amministrazione Lo Meo e Sciortino - non ha trovato esecuzione.

Visto lo stato di cose, il 25.10.2013 la S.I.T.I.C. ha inviato una nota al sindaco Lo Meo per avere chiarimenti sull'iter da adottare per riavviare la procedura di gara, ma a questa richiesta non è pervenuta NESSUNA RISPOSTA.

L’Amministrazione comunale con il disinteresse mostrato, forse dovuto al venir meno di un interesse pubblico o a causa di sopravvenute problematiche o INTERESSI diversi, ha portato la ditta ad avviare un iter per il recupero delle spese di progettazione, oltre al risarcimento del danno subito per un valore di circa 2,5 milioni di euro.

Questo ampliamento, a quanto pare, non sarebbe più possibile a causa di una mancata conformità urbanistica non prevista nel nuovo PRG.

A questo punto la domanda sorge spontanea: perchè, viste le necessità dell’Ente, i pareri di conformità alla realizzazione dell’opera, una gara espletata e vinta, la conformità urbanistica non è stata prevista in fase di redazione del PRG?

Perché l'Amministrazione non si fa carico di predisporre una variante al PRG visto che la necessità di ampliamento del Cimitero è vista come urgenza da tutto il Consiglio?

Con i lavori di ingrandimento del cimitero, questa drammatica e biasimevole situazione si sarebbe potuta evitare. Perché allora questa inadempienza? Sarà CASUALE?

Ai Bagheresi la risposta.


MOVIMENTO CINQUE STELLE BAGHERIA
Allegati:

La lettera è arrivata stamattina: Beppe Grillo, in una nota firmata dall'avvocato Michelangelo Montefusco, diffida uno dei meet-up di Bagheria, quello vicino al senatore "dissidente" Francesco Campanella, dall'usare ancora il simbolo di 5 stelle.

La diffida ha una valenza particolare perché è diretta al meet-up che ha come nome "Attivisti liberi", la stessa denominazione che, secondo alcuni grillini, Campanella - espulso ieri da M5S, vorrebbe usare per il suo nuovo movimento. 

A ricevere la lettera è stato Serafino La Corte, punto di riferimento del meet-up "Attivisti liberi" e stretto collaboratore di Campanella in Senato.

L'avvocato di Grillo accusa La Corte di "accreditarsi come il centro di imputazione istituzionale delle attività del movimento nella città di Bagheria" e di "qualificarsi come esponente del movimento 5 stelle senza averne ricevuto alcuna autorizzazione".

Scrive ancora il legale: "L'uso del nome e del marchio che caratterizza il movimento è riservato a quanti abbiano ottenuto la certificazione di una lista di candidati in vista di una consultazione elettorale e, insieme ad essa, la specifica autorizzazione del mio cliente (Grillo, ndr) all'utilizzo dell'uno e dell'altro".

da larepubblica.it

Sul sito ufficiale del comune di Bagheria è stato pubblicato un lungo articolo, che riportiamo integralmente, in cui il sindaco Vincenzo Lo Meo articola la propria autodifesa sulla triste vicenda del cimitero comunale di Bagheria.

 

Una premessa: i fatti che sono accaduti al cimitero comunale sono gravi e riprovevoli, lo dico a chiare lettere a scanso di equivoci e per coloro che hanno sostenuto che io abbia potuto solo lontanamente sottovalutare la questione.

Non è così, anzi! Proprio perché frastornato da tanto sgomento ed incredulità mi sono gettato a capofitto nella comprensione e risoluzione dello “scandalo cimitero”.

Sono stato talmente catapultato nel cercare di arginare questa disperata faccenda che ho posposto, il dovere che ho di primo cittadino di questa città, di chiedere scusa, chiedere scusa ai cittadini bagheresi perché Bagheria, ancora una volta, assurge agli onori della cronaca per un fatto negativo, chiedere scusa perché accade in un luogo comunale, un luogo che per di più ha una valenza sacra.

Ma appunto ci siamo attivati subito, dopo il momento di incredulità, per cercare di capire, metterci al servizio delle Forze dell’Ordine, istituire un nuovo ufficio cimiteriale, attivare un altro ufficio presso i lavori pubblici per tutte le dovute verifiche, controlli, e programmazione al fine di offrire tutti i servizi cimiteriali ed abbiamo anche provveduto a fornire informazioni a chiunque le richiedesse con la messa a disposizione di un apposito numero telefonico dedicato.

 

Dopo questa doverosa premessa ho la necessità di ragionare insieme a voi, di informare ancora una volta la città, poiché davvero non riesco a comprendere tutti gli attacchi gratuiti che sono stati mossi a me personalmente a seguito di questo spiacevolissimo evento che getta una macchia scura non solo sulla mia amministrazione, e credetemi di questo ne sono conscio, ma sull’intera città.

 Mi domando se ci sia addirittura un disegno preciso per screditare l’operato di questa amministrazione soprattutto in un momento così delicato in cui siamo impegnati a lavorare sul piano di risanamento dell’Ente.

 Tutte le responsabilità della vicenda e di quanto accaduto verranno ricercate e valutate, e non solo dalla magistratura ma dagli uffici preposti.

Questa amministrazione non ha alcun interesse, e ci mancherebbe altro, a sottacere la cosa, anzi! Le responsabilità vanno ricercate non solo per dare le dovute risposte ai cittadini, ma anche per fare chiarezza e mostrare l’azione cristallina di questo governo.

Le difficoltà legate al tasso di mortalità che supera il numero dei loculi sono note a tutti anche a chi oggi fa lo gnorri e attacca questa amministrazione, anche chi ha rivestito il ruolo di assessore ai Lavori Pubblici con delega al cimitero, nelle precedenti amministrazioni e anche nella mia, eppure tutti sembrano cadere dalle nuvole.

 E comunque proprio per ovviare a questa situazione il regolamento di polizia mortuaria ha previsto che dopo i 40 anni i loculi vengano liberati ed i resti ossari trasferiti in cassette.

 Se, come hanno dimostrato gli inquirenti, le procedure corrette non sono state rispettate chi non lo ha fatto si assumerà tutte le responsabilità del caso, non posso e non possiamo sapere se taluni dipendenti operano pratiche non lecite e non corrette.

Auspichiamo che il loro comportamento sia sempre corretto e legale, che seguano le giuste procedure così come indicato nelle disposizioni che forniamo a dirigenti e responsabili apicali che a loro volta hanno la responsabilità di uffici e servizi e quindi di tutte le procedure dagli stessi uffici e servizi attivate.

Sindaco e Giunta non possono essere capri espiatori, non possono rispondere di azioni illegali di terzi, seppur dipendenti ma siamo abituati a prenderci le nostre responsabilità politiche, abbiamo la consapevolezza di aver fatto il nostro dovere, su questo non abbiamo niente da nascondere.

Le difficoltà relative dunque agli spazi sono note a tutti, inclusi i partiti politici che oggi chiedono le dimissioni del Sindaco e che hanno avuto assessori ai Lavori Pubblici in questa come nelle precedenti amministrazioni, cosa hanno fatto tali assessori per risolvere il problema degli spazi che oggi tutti sembrano conoscere e mai nessuno ha denunciato?

Noi abbiamo agito nella legalità predisponendo atti affinché si applicasse il principio dell’estumulazione dopo i 40 anni.

Già in tempi non sospetti avevamo deciso la rotazione del personale, dopo i fatti abbiamo accelerato il cambio della dotazione dell’ufficio cimiteriale, abbiamo sopperito alla figura del seppellitore e nelle more per la realizzazione di un avviso per reperire personale di categoria A, abbiamo creato, con un ordine di servizio, una turnazione settimanale di una squadra composta dai 5 unità di cateogia A, abbiamo creato un altro ufficio per fare un censimento puntuale per l’assegnazione dei loculi per impostare una programmazione oculata delle estumulazioni e delle attribuzioni, qualora quanto fatto finora sia stato ralizzato in maniera impropria, cosa che è ancora da accertare.

Bruciare i cadaveri per far posto nel cimitero è stata, in alcuni casi, un’esagerazione giornalistica impropria, questo lo dico per tranquillizzare tutti i cittadini.

Tutti i controlli fatti nell’immediato hanno infatti sconfessato queste false affermazioni.

Se smaltimento improprio di resti delle estumulazioni sia stato fatto, ovviamente di questo ne risponderanno gli eventuali esecutori, ma altro non è stato fatto e già quanto evidenziato dagli inquirenti è fuori dalla grazia di Dio e degli uomini.

Il problema serio è quello della disponibilità dei loculi, abbiamo una disponibilità di loculi inferiore al tasso di mortalità.

Nel 2002 il PRG non prevedeva alcun ampliamento del cimitero, nel 2005 il Comune aveva fatto un bando, nel 2007 per l’operazione si andava a concretizzare un progetto di finanza che avrebbe visto un privato occuparsi dell’ampliamento con la realizzazione delle opere pubbliche e della gestione per pagarsi delle somme anticipate, appaltato nel 2007 e prevista la variante che ha avuto la positività dei pareri dal 2010 al 2011, nel 2012 avviene la bocciatura del PRG e cade anche la variante, che purtroppo risulta non coerente con il nuovo piano regolatore per le aree di parcheggio e non può calarsi nel nuovo piano.

Ora l’ufficio trasmetterà le osservazioni all’assessorato regionale, infatti non siamo stati inerti e stiamo verificando come dare corso al progetto di finanza per la parte che riguarda i loculi.

Questo il percorso fin qui per cercare di rispondere all’emergenza loculi, altre azioni erano state messe in campo come richiedere al Consiglio di approvare una modifica agli anni per le estumulazioni passando da 40 a 35 o 38, oppure l’ultima azione relativa al corpo di proprietà del Santissimo Sacramento che ci avrebbe consentito di ottenere nuove disponibilità di loculi, ripristinando anche la sicurezza ed il decoro della zona specifica.

Un’emergenza loculi che deve affrontare una mortalità annua pari a poco meno di 450 decessi.

Voglio concludere ribadendo ancora una volta che nessuna difficoltà, in nessun modo, autorizza chicchessia ad attivare mezzi non leciti di smaltimento dei feretri, se così è stato, verranno attivate le dovute procedure disciplinari.

Non si può e non si deve strumentalizzare una questione così delicata come questa, che tra l’altro è ancora oggetto di indagine, una questione che ha risvolti etici, religiosi, penali e che potrebbe avere, a quanto pare, anche risvolti di criminalità mafiosa, per che cosa? Solo per screditare sindaco e Giunta. Non è corretto, non è sano, non è giusto per Bagheria.

 

Vincenzo Lo Meo

Il Sindaco di Bagheria

 

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