Tre anni di amministrazione Lo Meo presentano un bilancio drammatico - di Piero Aiello

Tre anni di amministrazione Lo Meo presentano un bilancio drammatico - di Piero Aiello

Politica
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Sono trascorsi quasi tre anni di Amministrazione Lo Meo ed il bilancio è davvero drammatico.

La pesante situazione finanziaria dell’ente – ereditata dalle precedenti gestioni - è peggiorata e l’Amministrazione e la sua maggioranza, ad eccezione dell’aumento della pressione fiscale, non hanno adottato tutte quelle misure – ritenute necessarie dalla stessa giunta con delibera n. 28 del 14.11.2011 - per il risanamento dell’ente (alienazione e valorizzazione dei beni immobili, risoluzione dei contratti di locazione passiva, piano della pubblicità, riorganizzazione dei servizi, lotta all’evasione ed elusione fiscale, ecc.).

Nessuna significativa iniziativa è stata adottata per il mantenimento dei servizi a Bagheria (Tribunale, Concessionario, Centro per l’impiego) e per la valorizzazione e per la messa a reddito dei beni monumentali e degli impianti sportivi presenti in città, sebbene le Commissioni consiliari avessero presentato al riguardo proposte e suggerimenti.
Su tutte – o quasi – le gravi emergenze della città, l’Amministrazione si è dimostrata assente o incapace di adottare misure efficaci (aumento della povertà, microcriminalità, valorizzazione del centro storico e del Parco di Monte Catalfano, igiene urbana, viabilità, ecc.).

Neppure all’interno dei diversi Consorzi, il Comune di Bagheria, sebbene fosse l’ente capofila, è riuscito a promuovere importanti progetti a vantaggio della nostra città.

Sul fronte della programmazione e dello sfruttamento dei fondi extracomunitari, l’Amministrazione non soltanto non ha partecipato a bandi regionali e comunitari ma addirittura ha abbandonato i progetti avviati dalle precedenti Amministrazioni.

Per non parlare, poi, delle tristi vicende del canile comunale (è intervenuta pure Striscia La Notizia!), della pista ciclabile, delle consulte femminile, giovanile e delle attività produttive, dello stadio comunale, delle aree artigianali, dell’ufficio legale.

Ancora più negativa l’azione politica dell’Amministrazione Lo Meo sul fronte della trasparenza e della partecipazione, anche nei confronti del Consiglio Comunale.

In proposito, in questi tre anni di Amministrazione Lo Meo, è avvenuto che:

- numerosissime interrogazioni dei consiglieri, su temi anche urgenti ed importanti, sono state riscontrate dopo tanti mesi ed alcune dopo più di un anno;
- tante istanze di accesso agli atti formulate da consiglieri e movimenti sono state disattese o riscontrate con grande ritardo;
- le informazioni sull’attività dell’ente sono state sempre scarse, insufficienti ed intempestive;
- è stata dapprima soppressa la convenzione relativa alla trasmissione televisiva dei consigli comunali e successivamente il Sindaco e quasi tutti gli assessori non hanno offerto la loro disponibilità a contribuire economicamente per la trasmissione dei suddetti consigli.

Sotto il profilo della partecipazione, va evidenziato che l’Amministrazione non ha mai condiviso con il consiglio, i partiti, i movimenti e le parti sociali la propria agenda politica e tale modus operandi ha comportato la bocciatura di quasi tutti gli atti importanti proposti al Consiglio (si pensi all’aumento delle imposte ed al piano di riequilibrio finanziario).

Ed infine, provocano sconcerto ed indignazione collettiva le inquietanti vicende relative al alla gestione dell’area cimiteriale.

Quest’ultimo scandalo, oltre ad offendere ed a scuotere fortemente la dignità del popolo bagherese, rischia di essere ancora più infamante e preoccupante laddove dovesse essere accertato, secondo quanto riportato dagli organi di stampa, l’ingerenza della Mafia nella gestione delle sepolture e dei servizi annessi.

Sulla vicenda mi sarei aspettato una grande determinazione e presa di posizione dell’Amministrazione, la quale, invece, si è limitata a dichiararsi disponibile a collaborare con le forze dell’ordine e con la magistratura senza, però, avvertire l’obbligo morale ed istituzionale di dare chiarimenti o spiegazioni alla città.

In definitiva, si percepisce, purtroppo, in capo all’Amministrazione comunale la quasi totale assenza di controllo e di governo dei processi amministrativi e politici della città.

A causa di questa gestione dell’ente, a dir poco fallimentare, l’Amministrazione ha perso ogni minima legittimazione e consenso.

Ha perso il sostegno di tantissimi consiglieri (ne aveva ben 18 in partenza), di tanti assessori, delle parti sociali (non si contano più i comunicati di sindacati, movimenti, associazioni, condomini, ecc.) e dei dipendenti comunali.

Nei bar, nelle piazze e nei social network l’intera comunità bagherese chiede le dimissioni del Sindaco che, invece, continua a restare abbarbicato alla poltrona, senza accorgersi – o facendo finta – di tutto quello che sta accadendo.

E’ evidente a tutti – anche ai pochi sostenitori rimasti del Sindaco Lo Meo – che un’amministrazione così delegittimata e sfiduciata non potrebbe mai essere in grado di gestire la fase successiva al piano di riequilibrio o dissesto che sarà inevitabilmente caratterizzata, in entrambi i casi, da misure pesanti per la comunità.

La verità è che la Politica bagherese avrebbe dovuto interrompere già da parecchi mesi questa esperienza amministrativa.

Purtroppo, i grandi partiti e movimenti bagheresi presenti in consiglio (PD, UDC, PID/FI) non hanno voluto condividere la mozione di sfiducia proposta ed avanzata, nel luglio 2013, da 6 consiglieri comunali (G. Di Stefano, Di Quarto, Maggiore, Bartolone, Puleo ed Aiello) ed hanno preferito restare a guardare.

Oggi, non si può più consentire a questa Amministrazione di proseguire oltre.

Per queste ragioni, chiedo

1) al Sindaco Lo Meo di dimettersi dalla carica di primo cittadino al fine di consentire ad una classe politica, legittimata dal voto, di affrontare una fase politica che questa Amministrazione non è in grado di portare avanti;

2) ai Consiglieri comunali ed ai Partiti rappresentati in Consiglio, nel caso in cui il Sindaco decidesse di non dimettersi, di condividere e presentare celermente la mozione di sfiducia del Primo Cittadino;

3) ai partiti non rappresentati in Consiglio, al Movimento Cinque Stelle, alle Associazioni, a tutti gli uomini e donne di buona volontà di sostenere questo percorso al fine di consentire al popolo bagherese di potere eleggere una nuova classe dirigente in grado di amministrare Bagheria.

Mi auguro vivamente che questo mio invito non cada nel vuoto e che Sindaco e Consiglio non intendano piuttosto restare abbarbicati alle poltrone senza avere più la legittimazione ed il consenso necessari per affrontare una delicatissima fase politica ed amministrativa. Io non intendo farlo.

 Piero Aiello   consigliere comunale indipendente