Politica

      

      


Anche sul tema dell'acqua si profila l'ennesimo pasticcio Cinque Stelle. Ieri in un delicato consiglio comunale nel quale si discuteva dell'affidamento in via emergenziale del servizio idrico integrato, l'Amministrazione Cinque invece di proporre la delibera, uguale per tutti i comuni, predisposta dalla Segreteria Tecnica dell'Ato Pa 1, e studiata e messa a punto per mesi, ne ha inviato al Consiglio una dal senso completamente diverso. 

Mentre, infatti, in quella proposta dall'Ato, il Comune di Bagheria entrava di fatto nella compagine societaria dell'Amap, condizione necessaria per l'affidamento del servizio, in quella proposta da Cinque tale adempimento fondamentale veniva rimandato a generiche valutazioni successive e a tempi non meglio specificati. 

Si ricorda che l'affidamento di un servizio a rilevanza economica può essere disposto per legge o tramite gara europea oppure tramite soggetto pubblico partecipato dall'Ente stesso. Pertanto finquando il Comune di Bagheria non partecipa alle quote AMAP non puo affidargli il servizio.

La delibera, votata ieri, quindi, a nostro avviso appare svuotata del suo significato iniziale ed è sicuramente a rischio nullità, con grave rischio per la corretta erogazione del servizio e per la risoluzione della vertenza dei lavoratori APS.

Per questo motivo, il gruppo consiliare del Pd nonostante sia favorevole al percorso individuato dall'Ato Pa 1 e quindi all'affidamento del servizio ad Amap, si è dovuto ASTENERE nella votazione di una delibera inutile e per certi versi dannosa.

Orazio Amenta

E' andata come doveva andare: il consiglio comunale di Bagheria, (e mentre scriviamo anche il consiglio comunale di Santa Flavia si sta determinando nello stesso senso), ha votato una deliberazione con cui viene affidata la gestione del servizio idrico ad Amap Spa, l'azienda che attualmente gestisce il servizio idrico integrato nella città di Palermo.

I voti a favore sono stati 18, 14 della maggioranza più 4 dell'opposizione, e 4 i voti di astensione.

L'affidamento è sino al 30 settembre; nelle more dovranno essere definiti i termini dell'ingresso dei comuni in Amap, se attraverso una partecipazione azionaria simbolica, una sola azione, o, per potere avere voce in capitolo nella 'governance' con una quota azionaria più sostanziosa.

E' probabile che se le cose andranno per il verso giusto nei prossimi anni sarà Amap a gestire l'acqua a Bagheria.

I comuni dell'Ato idrico, (circa una trentina, in considerazione del fatto che una decina di piccoli comuni hanno optato per la gestione diretta), riceveranno un contributo complessivo a fondo perduto dalla Regione di 6.500.000 di euro, (Bagheria  riceverà circa 500.000 euro), che dovranno versare nelle casse dell'Amap, che si impegna anche a garantire gli attuali livelli occupazionali.

Sono infatti 202 i dipendenti ex APS, la cui sorte è rimasta in bilico sino all'ultimo.

Un lungo consiglio caratterizzaro stavolta da uno spirito di attenzione e di apertura di fronte ad una problematica di estrema delicatezza per il futuro di uno tra i servizi essenziali per la comunità

La situazione attuale ha detto il sindaco, nella sua relazione introduttiva ed esplicativa che veniva portata al giudizio del consiglio, è sotto gli occhi di tutti: una rete colabrodo, interi quartieri malserviti e in sofferenza; l'obiettivo deve essere quindi di prendere una decisione che garantisca, assieme alla pubblicità della gestione delle risorse idriche, un efficiente gestione del servizio in tutti i suoi passaggi, e cioè dalla acquisizione delle risorse idriche, alla distribuzione e bollettazione, alla manutenzione della rete, al trattamento dei reflui e del depuratore comunale.

Sulla carta, ha ripetuto il sindaco  più volte, noi saremmo anche pronti qualora non ci fossero altre proroghe alla gestione dell'Ato idrico, a gestire da soli sin da domani alcune parti del servizio; abbiamo anche fatto dei passi, contattato imprese del territorio, ma la gestione del depuratore non è cosa di poco conto, anche perchè le eventuali violazioni di legge hanno una pesante ricaduta penale.

Quindi tutti d'accordo che la strada dell'Amap è quella in atto più percorribile e che offre più garanzie: cosicchè  tutto il dibattito della giornata in cui sono intervenuti parecchi consiglieri, Piero Aiello, Michele Rizzo, Romina Aiello, Gino D'Agati, Mimmo Di Stefano, l'ass. Atanasio, Filippo Tripoli, Maurizio Lo Galbo ed altri è stato incentrato sulle condizioni e sulle garanzie che offre la società per azioni palermitana, dal punto di vista della solidità economica, dal punto di vista degli impegni che andrà  ad assumere, fondamentale tra questi la manutenzione della rete e la garanzia dei livelli occupazionali.

Parecchio tempo ha occupato il problema di come 'entare' in Amap, se con l'acquisto di quote azionarie proporzionali alle popolazione dei vari comuni  o al capitale aziendale di Amap  Spa che è di 20.000.000 di euro, (e questo potrebbe significare per Bagheria un impegno non indifferente di circa un milione di euro), o con l'acquisto simbolico, orientamento che sembra in questa fase prevalere di una azione al costo di un euro, che inevitabilemente ci lascerebbe però fuori dalla 'governance'.

Per quanto riguarda questo aspetto la delibera votata rinvia ad un secondo momento l'autorizzazione al sindaco ad acquistare azioni dell'Amap.

Ci sarà tempo per valutare tutto questo, purchè ci si metta subito al lavoro perchè sette mesi volano: tra gli emendamenti presentati dall'opposizione ne è stato accolto uno in particolare presentato da Filippo Tripoli, che propone di rivedere il calcolo delle tariffe fissato da Sicilia acque.

Oggi c'era l'urgenza di una decisione che non creasse traumi quando dal 1 marzo 2015 il ramo d'azienda ex APS che è stato sinora gestito dall'ATO idrico, in poche parole il commissario straordinario della Provincia, Manlio Munafò, verrà trasferito alla gestione Amap.

Ed il consiglio comunale di Bagheria, finalmente unito su un obiettivo strategico, la propria parte l'ha fatta.

Maurizio Lo Galbo, consigliere comunale di Forza Italia e presidente di Anci Sicilia Giovani, ha presentato una interrogazione  sul bando pubblico dell'amministrazione comunale di Bagheria per la selezione di un legale esterno. Questo il testo dell'interrogazione.

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Chiarimenti in merito alle determinazioni n. 33 del 10.02.2015 e n. 40 del 24.02.2015 con le quali il Dirigente ha modificato e quindi ripubblicato l’avviso pubblico per la ricerca di un avvocato esterno cui affidare l’incarico inerente il servizio del contenzioso del Comune di Bagheria per un periodo di un anno rinnovabile.


Il sottoscritto Maurizio Lo Galbo, nella qualità di Consigliere Comunale appartenente al Gruppo Consiliare di Forza Italia, con la presente, nell’ espletamento delle proprie funzioni consiliari;

                                         I N T E R R O G A
L’Amministrazione Comunale e chiede:


1. Di conoscere qual’è il criterio definitivo che si sta utilizzando per la ricerca di un legale esterno ;

2. Di conoscere s'è possibile esternalizzare il contenzioso di un ente laddove lo stesso è dotato di un ufficio legale e di un avvocato interno regolarmente iscritto all'albo speciale e ciò tenuto conto che il legale dell'ente non è né dimissionario né licenziato ma risulta solo sospeso.
3. Di conoscere s'è possibile un avviso pubblico con un ente in dissesto finanziario, ma soprattutto da dove vengono prelevate le somme per il compenso dell’affidamento del servizio;

4. Di conoscere se preventivamente si è verificato con una ricerca interna nell'individuazione della professionalità per poter ricoprire tale ruolo;

5. Di conoscere se in questo caso non necessità la preventiva autorizzazione del ministero per gli enti in dissesto ;

6. Di conoscere che tipo di contratto si profila per il professionista alla luce del punto 7;

7. Di conoscere se cè uno storno di somme a scapito dei tanti creditori dell'ente;

8. Di Conoscere perchè l'eventuale storno previsto non si è avviato anche per trovare le somme al servizio igienico-personale ai disabili? Essendo entrambi servizi essenziali, vista la deliberazione sulla individuazione dei servizi essenziali dell'ente, nella quale si evince il servizio ai disabili come prioritario su tutti gli altri,

perchè per l'avvocato esterno non ci sono stati problemi a fare una tale procedura e per i disabili non si è trovata soluzione?

9. Di conoscere come si giustificano ben 3 modifiche in uno stesso avviso, con cambiamenti sostanziali;

10. Di conoscere cosa intende fare l'ente con le domande già protocollate dell'avviso precedente, che prima dell'ulteriore modifica richiedeva dei requisiti totalmente diversi ;

11. Di conoscere perchè non si è annullato in autotutela l'avviso modificato, riformulandone uno ex-novo con le variazioni sostanziali apportate ai requisiti e alle condizioni economiche ;

12. Si Chiede in fine alla S.V. visto l'iter confusionario del su menzionato avviso pubblico, se non ritiene necessario e opportuno di agire in autotutela procedendo alla revoca dell'avviso nella sua interezza, anche al fine di scongiurare eventuali danni erariali e ulteriori contenziosi.


L’esigenza di una risposta sollecita non è procrastinabile.
Si richiede anche risposta scritta

Il Consigliere Comunale di Forza Italia
Bagheria ,  Maurizio Lo Galbo
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La prima considerazione che si può fare riguarda il numero di votanti, oltre 1000 in 48 ore: può sembrare un numero esiguo ma se pensiamo che al ballottaggio per la carica di sindaco votarono circa 25.000 elettori si comprende bene che mille persone sono tante, mettendo nel conto che il voto veniva espresso attraverso uno strumento già di suo 'selettivo' quale è Internet. Che un buon 4 % dei votanti al ballottaggio si sia comunque espresso è un importante segnale di democrazia e di voglia di partecipazione.

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Da ogni IP, a meno di non essere dei bravi hacker, si poteva esprimere un solo voto; ridotte al minimo quindi le possibilità di manipolazione del sondaggio.

 I risultati ci danno una idea numerica  di quanto a naso c'era da attendersi, e cioè che due bagheresi su tre non sono soddisfatti di come vanno le cose, ed è questo il dato politico sul quale i nostri amministratori dovranno riflettere nelle prossime settimane, per capire cosa non ha funzionato, al di là delle difficoltà oggettive, che pure ci sono e non sono nè semplici nè facili da risolvere e da rimuovere. 

Spetta al MoV 5 stelle correggere errori, evitare arroccamenti, aprirsi a quanti, e malgrado tutto sono ancora tanti, vogliono dare disinteressatamente una mano, uscire dal fortilizio e tornare tra la gente, mettere da parte la politica degli annunci preventivi che si è rivelata disastrosa, e praticare la politica di annunciare, piuttosto di quello che si intende fare che spesso rimane nel limbo delle buone intenzioni, quello che si è già fatto.

Abbiamo messo naturalmente nel conto gli alti lai che si sono levati dalla curva del MoVimento 5 stelle, che fanno il paio con quelli che elevarono i tifosi dei candidati a sindaco delle scorse amministrative, allorchè nel sondaggio di maggio sul voto a sindaco, videro in testa un nome sino ad allora poco quotato, e cioè Patrizio Cinque.

Si disperarono i pasdaran del centrodestra, del centrosinistra e del centrocentro: urlarono, insultarono, pestarono i piedi, ci irrisero, ci trattarono per imbroglioni, manipolatori e visionari, e ahimè anche comunisti, ma alla fine si dovettero arrendere, e Patrizio Cinque, secondo sondaggio e voto popolare, divenne sindaco di Bagheria.

Stessa cosa oggi per il sondaggio sul giudizio sul lavoro del sindaco: è intempestivo, è fuori luogo, questo non è giornalismo, vergogna, bisogna aiutare questi ragazzi e litanie del genere.

Leggendo alcuni di questi commenti ci tornava alla mente un consiglio comunale di cinque anni fa, sindaco Biagio Sciortino, allorchè un nostro articolo di denuncia sugli sprechi ed i costi della politica sempre su bagherianews.com, occupò oltre due ore di dibattito consiliare, con consiglieri di tutti i gruppi politici, nessuno escluso, che aggredirono verbalmente il sottoscritto in nome della 'imparzialità' e della 'correttezza dell'informazione' accusandoci  di essere  faziosi.

In questa autentica caccia alle streghe si distinse qualche consigliere del partito democratico e del centrosinistra, che tra le proprie file purtroppo annoverava uomini sempre pronti a fare le barricate quando si trattava di difendere la libertà di stampa e di espressione nel Burundi o nello Sry Lanka, ma fieri avversari della libera informazione quando questa sfiorava troppo da vicino il loro portafogli.

Così anche oggi: quelli pronti a scrivere Je suis Charlie Hebdo nella propria bacheca divengono, quando sono in gioco i loro interessi, i peggiori nemici di chi ha il coraggio di scrivere cosa pensa; peraltro abbiamo anche notato ultimamente che alcuni maestrini e maestrine del MoV 5 stelle hanno preso l'abitudine di dare la pagella ai giornalisti: 'bravo', 'corretto', 'professionale', 'molto professionale come sempre', 'fazioso', 'politicamente schierato', e giù i premi Pulitzer de noantri pronti a dare lezioni di giornalismo e di imparzialità.

'Ubi desunt equi trottant aselli', si diceva un tempo.

Si è soliti dire che gli stolti quando indichi la luna sono portati a guardare il dito, e purtroppo è vero: non capiscono gli stolti che nei sondaggi, contano le variazioni nel tempo. E le variazioni magari fra qualche mese riporteranno il sorriso sulla faccia oggi ingrugnita di qualcuno dei 5 stelle.

Naturalmente continueremo a a comportarci così come abbiamo fatto negli ultimi sette anni: certo ci mancherà il mi piace dei maestrini e delle maestrine, e ce ne faremo una ragione, ma ci conforteranno gli accessi giornalieri al nostro sito che oscillano dai 10.000 ai 15.000 al giorno.

Sono loro, ahimè lo confessiamo, i nostri veri padroni, e cambieremmo solo se ci accorgessimo che le cose che scriviamo non sono più di loro gradimento. 

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