Politica

Accesa polemica stamattina in consiglio comunale, convocato dal Presidente del consiglio Claudia Clemente con all'ordine del giorno la discussione sulla presunta incompatibilità e conflitto d'interessi dell' assessore Luca Tripoli, circa la vicenda della Baia dei Ciclopi di Aspra. 

Il presidente in avvio dei lavori ha dichiarato la seduta segreta. Decisione che ha fatto infuriare le opposizioni.

Impossibile dunque l'accesso per cittadini, giornalisti e persino forze dell'ordine, per assistere ai lavori.

Secondo le opposizioni la scelta della presidente di secretare la seduta è stata presa in maniera del tutto arbitraria in palese contraddizione con pregiudiziali e condizioni che vengono poste dall'art. 5 dello Statuto comunale, cioè nei casi in cui i temi da trattare riguardino dati sensibili dei soggetti in causa, o gli stessi venagano fuori nel corso dei lavori, su istanza di almeno 3 consiglieri.. 

Anche la dottoressa Maria Russo, Vice Commissario della Polizia di Stato del commissariato di P.S. di Bagheria, è stata invitata ad allontanarsi dall'aula.

I lavori d'aula sono dunque proseguiti per un breve periodo, fino ad una nuova interruzione ad opera del più alto dirigente del Commisariato di P. S. di Bagheria Dott. Francesco Fucarini, il quale, recatosi presso l'aula consiliare ha conferito con la presidente Clemente e il Segretario generale Eugenio Alessi, circa la situazione che si era venuta a creare e i motivi della secretazione della seduta. 

I lavori sono adesso ripresi e l'aula si appresta a votare i requisiti di neccessità ed urgenza della seduta, condizione essenziale ai fini della validità e prosecuzione della stessa. 

La maggioranza pentastellata, ci riferiscono esponenti della minoranza consiliare, si appresta però a votare contro gli estremi di neccessità ed urgenza, cosà che farebbe terminare il consiglio comunale con un nulla di fatto, cioè prima ancora che si entri nel merito.

Fa anche riflettere il fatto che il Movimento 5 Stelle, che dovrebbe ispirarsi a principi quali la trasparenza e la partecipazione attiva  dei cittadini, secretando la seduta, abbia voluto fare calare una cappa di silenzio sulla vicenda; nonostante la stessa abbia interessato molto l'opinione pubblica, tanto da approdare sulle pagine dei mass media di portata regionale, che si sono occupati della questione. 

Un'intera mattinata in cui, come spesso e volentieri accade, il consiglio comunale,non riesce a decidere nè tantomeno ad entrare nel merito dei problemi e delle questioni sul tappeto; ma come un cane che si morde la coda gira in tondo senza addivenire ad alcunchè. 

Un modo per non affrontare tematiche che non piacciono alla maggioranza, che non disdegna di evitarle a volte anche con metodi e comportamenti ormai tipici della presidenza del consiglio e diffusi anche a sindaco e una buona fetta di giunta, quali arroganza e menefreghismo nei confronti della minoranza politica, e soggetti non allineati sulle loro posizioni .

Lorenzo Gargano

A nostro avviso è stato precipitoso e intempestivo da parte del sindaco di Bagheria, Patrizio Cnque,  lasciare in asso a quindici giorni dalla scadenza la gestione Amap ed assumere in capo al Comune la gestione diretta del ciclo idrico integrato, che non è, badate bene, la semplice distribuzione dell'acqua.

E spieghiamo il perchè.

La gestione dell'Amap sarebbe durata sino al 30 di settembre 2015, e come si dice da noi, 'amu fattu trienta facemu trentunu'; sarebbe stato quello il momento giusto per presentare il 'redde rationem' e mettere un punto per la ripartenza.

Non per caso si usa oggi il termine di 'ciclo idrico integrato', una serie di passaggi che va dal reperimento delle risorse idriche  (i contratti di fornitura con Enel e gli altri centri di approvvigionamento, Scillato, Presidiana, pozzi), alla distribuzione dell'acqua, alla manutenzione della rete, al trattamento dei reflui, alla fognature e alla loro manutenzione, al depuratore, sino alla bollettazione. 

Una serie di passaggi complessi e delicati che meritavano di essere messi a punto con calma, mentre già leggiamo di interi quartieri senz'acqua a Bagheria; e non è mettendo sul sito del comune le foto di due riparazioni di perdite sulla rete che si dimostra la bontà e la tempestività di un'operazione.

Ed inoltre la procedura, che pensiamo si stia perseguendo, di affidamenti a go-go di 'pezzi' di servizio, non è la strada migliore per garantire economicità e trasparenza.

Ed ancora, l'Amap riceverà dalla Regione una somma non indifferente per essersi accollato l'onere della gestione nei comuni dell'ex ATO idrico; si metterà in tasca cioè risorse che sarebbero spettate al comune di Bagheria dal 18 di maggio 2015, data di inizio gestione Amap sino al 30 settembre 2015: parliamo quindi di circa il 20% di somme che ci verranno a mancare perchè non crediamo che l'Amap, dopo la denuncia dell'accordo, sarà consenziente a restituirci alcunchè.

Ma andiamo avanti: l'Amap ha inviato agli utenti dei comuni dellATO idrico una bolletta di acconto, calcolando una cifra forfettaria a presa di circa 30 euro;  il conguaglio sui consumi dovrà avvenire allorchè il 30 di settembre 2015 si sarà proceduto alla effettiva lettura dei contatori.

Cosa avverrà adesso ? il comune ha fatto le letture dei consumi al momento in cui ha assunto in proprio il servizio ? e se non l'ha fatto su quale elemento si potrà appigliare per rivendicare le spettanze di competenza ? aspetterà le letture dell'Amap al 30 di settembre, perdendoci quindici giorni di incassi ? oppure si è pensato e concordata un'altra soluzione ?

Ci riferiscono che ci sono stati problemi anche per il trasferimento del depuratore, per il quale è stato fatto un affdamento in via temporanea, perchè pare che alla procedura di riconsegna in un primo momento fossero stati inviati dei consiglieri comunali, che non hanno alcun titolo per poter procedere ad una operazione di siffatta portata, perchè la riconsegna di un impianto complesso quale il depuratore si fa alla presenza di responsabili tecnici di servizi che siano in grado di capire realmente di cosa si sta parlando e che abbiano titolo per farlo.

Un altro dettaglio: ci spiegano che ad operare sulla rete sono stati sino a giovedì scorso ancora gli ex dipendenti APS, ma che Amap subito dopo abbia diffuso un ordine di servizio che fa divieto a qusti operatori di mettere mano alle reti che il comune di Bagheria ha voluto riconsegnate.

Nei fatti, complice anche la mancanza di acqua, mezzo paese è da giorni senz'acqua. 

Oggi dovrebbe svolgersi presso Amap un incontro con i rappresentanti del comune di Bagheria per decidere anche la destinazione di una trentina di persone, tra manovratori, addetti al depuratore, amministrativi ecc...

La riunione verrà presieduta dall'ing. Francesco Greco che proprio da una settimana ha assunto la responsabilità di dirigente Incaricato del Serv 1° e cioè Servizio Idrico Integrato, quindi fonti quindi dissalatori, depuratori ecc...

E per chiudere va ricordato che la legge obbliga i comuni a consorziarsi per la gestione di questi servizi, che poi era il primitivo progetto portato avanti dal dimissionario consulente ing. Francesco Greco, ma stando a quanto ciè stato riferito gli altri comuni di riferimento per la costituzione di un miniconsorzio (Altavilla, Casteldaccia, S.Flavia, Villabate, Misilmeri) non sembrano particolarmente interessati alla proposta di Patrizio Cinque, perchè considerano per loro più conveniente la gestione Amap, che probabilmente andrà ben oltre il 30 di settembre.

Dovremo affrontare quindi il mare magno del servizio idrico integrato con la nostra sola caravella ? Non è una prospettiva confortante.

Angelo Gargano

 

Si suol dire che "l'ipocrisia è l'ultimo omaggio che il vizio rende alla virtù", ed è per questo che non leggeremo mai (o quasi mai) nella lettera di dimissioni di un assessore sia esso comunale o regionale, di piccole e grandi città, o addirittura di un ministro, le vere ragioni delle dimissioni.

'Impegni di famiglia', 'impegni di lavoro'; e subito dopo, e naturalmente parliamo in generale, quanti hanno preteso o costretto alle dimissioni l'assessore o il ministro, saranno lì ad elevare lodi e peana allo spirito di dedizione, all'impegno, alla professionalità dell'assessore e del ministro, che però, guarda caso, è stato appena giubilato.

Fra mesi o anni forse si conoscerà la vera verità.

Per spiegare le dimissioni dell'assessore Rosanna Balistreri ci si può esercitare come si vuole, anche se ci sono due macchie che pesano nel suo curriculum, e cioè il vulnus che ha creato con la polemica con la Confraternita di S.Giuseppe, rompendo clamorosamente con una parte importante di opinione pubblica e l'ultima vicenda dell'Associazione prima ammessa, poi esclusa e poi riammessa ai festeggiamenti di Aspra, per motivazioni inconsistenti.

E' per questo probabile che qualcuno di quelli che da dietro spingono e scalpitano per scendere in pista, ha chiesto e ottenuto le dimissioni dell'assessore Balistreri ? confessiamo di non averne la benchè minima idea. Non crediamo però, e lo diciamo chiaramente, ai 'problemi personali'. Forse c'è una motivazione che oggi sfugge a quasi tutti, ma che potrà diventare chiara e palese chissà forse tra uno o due anni.

Il totoassessori: in pole position Gianluca Rizzo, che pare quello avviato a vincere questa mano: ha esperienza, perchè assessore, e proprio ai Servizi sociali, alla Cultura e allo spettacolo, lo è stato già nella giunta del sindaco Biagio Sciortino dal 2006 al 2008; poi dimessosi per motivi di rotazione andò per qualche mese a Metropoli..

A Metropoli est era tornato nello scorso novembre, ma quando ha visto che colà era stato raschiato ben oltre il fondo del barile, si è dimesso sbattendo la porta. Ed è pertanto come altri in lista d'attesa. Si parla anche di una donna per mantenere la parità di genere, ma non sarà facile trovarla.

Sul web circola anche una notizia che sta suscitando un certo clamore: un incarico professionale ben retribuito (si parla di 24.000 euro) ad un attivista del MoVimento 5 stelle, provvedimento che in atto attende il parere dei revisori contabili per potere essere varato, e che già sta suscitando un vespaio di polemiche.

Non sembrano avere scosso più di tanto il sindaco Patrizio Cinque, le polemiche rimbalzate sul sito regionale livesicilia.it di una politica dell'amministrazione 5 stelle, fatta di incarichi e consulenze volta a soddisfare esclusivamente i cosiddetti attivisti.

 

 

"La vicenda dello sversamento dei reflui a Bagheria dimostra la totale incapacità dell’amministrazione guidata da  Patrizio Cinque , capace solo di annunciare esposti senza sapere nemmeno di cosa si sta parlando”. A dirlo è il vice segretario regionale di Idv Paolo Caracausi.

Dopo aver denunciato lo scandalo dello sversamento - dice Caracausi - mi sono recato presso gli uffici dell’Amap, acquisendo le necessarie informazioni. Probabilmente il sindaco non sa che il convogliamento delle acque piovane e la relativa gestione è totalmente a carico del Comune di Bagheria,, così come sono a totale carico del Comune tutte le spese derivanti da interventi su fognature e impianti in genere derivanti da errori di progettazione e realizzazioni non a perfetta regola d’arte. Cinque pensa invece solo a boicottare Amap”.

Voglio ricordare al sindaco - continua Caracausi - che dal primo marzo 2015 al 18 maggio 2015 la gestione delle reti e impianti era a totale carico del Comune e in questo periodo l’amministrazione Cinque avrebbe potuto fare lecitamente tutto quello che riteneva opportuno. Mi riferisco in particolare alla sistemazione del tratto fognario nei pressi del sottopasso autostradale in via Bagnera e alla sistemazione del tratto fognario nei pressi del mercato ortofrutticolo. Eppure il sindaco ha effettuato alcuni interventi in sostituzione di Amap, preferendoli rispetto a questi ultimi ritenuti evidentemente non meritevoli di doverosa attenzione nonostante affliggono il paese da decenni”.

Mi farò carico di rappresentare la grave situazione al consiglio comunale di Palermo perché Idv non permetterà mai che la società possa essere inquinata dall’entrata nel capitale sociale di amministrazioni che hanno l’unico scopo di distruggere ciò che di buono il comune di Palermo ha saputo costruire in decenni di sacrifici, per soli scopi personali. Mi farò carico di chiedere al sindaco di Palermo soluzioni alternative compatibili con la salvaguardia di tutto il personale ex Aps. Il gioco del sindaco di Bagheria è ormai noto a tutti: creare l’emergenza per poi risolverla a spese della comunità bagherese e a vantaggio di qualche privato con interessi sulla gestione del sistema idrico. Con debito anticipo chiedo al sindaco di informare i cittadini bagheresi del suo piano di gestione del sistema idrico a breve, medio e lungo termine e chiedo di dimostrare come una eventuale gestione in autonomia possa portare benefici economici a una popolazione ormai devastata dai continui aumenti delle imposte locali. E’ opportuno ricordare al sindaco come la gestione diretta del servizio idrico, dopo averla tolta ad Eas, abbia creato in un periodo non molto lontano un buco finanziario di cui i cittadini pagano ancora le conseguenze”.

Palermo, 17 settembre 2015

Gruppo Idv - Consiglio comunale di Palermo 

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