L'assalto alla Dirigenza - di Pino Fricano

L'assalto alla Dirigenza - di Pino Fricano

Politica
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Ho già detto che non mi convince l’assalto alla dirigenza portato avanti dall’amministrazione comunale.

Come Hitler si inventò il capro espiatorio degli ebrei, ricchi e usurai quindi odiati da tutti, con l’assalto alla dirigenza si vuole trovare il capro espiatorio in chi gode degli stipendi più alti ed in qualche modo è indicato come il principale responsabile del fallimento del Comune. Come la storia ci insegna, tragica e foriera di sventure fu quell’esperienza ed altrettanto tragica e foriera di sventure sarà quella nostrana.

Alla fine non risparmieremo, perché ai dirigenti andranno, comunque, riconosciuti i diritti acquisiti, in quanto non reggono le motivazioni che hanno portato a provvedimenti sanzionatori; questi infatti  sarebbero possibili solo dopo un’attenta verifica del mancato raggiungimento degli obiettivi, affidati a tempi e risorse adeguate e agganciati al programma del sindaco.
E qui il nodo: tranne che non si voglia contrabbandare per programma quella mezza paginetta di buone intenzioni, depositata per la recente campagna elettorale, il programma del sindaco sostanzialmente non esiste! Rifiuti: gestione pubblica o privata? Boooo!

Bersagliando la dirigenza, con una buona campagna di comunicazione – in questo il sindaco è maestro - si vuole nascondere il fallimento di una amministrazione che non sapeva, e per molti versi non sa in che direzione andare! La pezza messa, col trasferimento di funzioni dirigenziali alle Posizione organizzative, è pericolosa.

Attenzione niente da ridire sui funzionari interessati, all’80% avevano avuto la PO durante la mia amministrazione, ma non si possono trasferire posizioni organizzative scavalcando i dirigenti perchè sono questi che assegnano obiettivi e valutano i risultati delle PO.

Il nodo ritorna: dove sono gli obiettivi, gli indicatori di risultato? Il riferimento diretto delle PO al sindaco, è un vulnus rispetto ai criteri di indipendenza della gestione dall’amministrazione. Si torna al passato, ad un potere inteso come dominio, ad un soverchiante peso della politica.

Si confonde un servizio, che va reso con grande umiltà, con la presa della Bastiglia, per questo l'esperienza di governo del movimento 5S mi preoccupa .
Si è creato un clima di giustizia sommaria, un’atmosfera intimidatoria, di ricatto, di minaccia, si è tentato, addirittura, con la scusa della privacy, di attivare la censura preventiva del dissenso (Salvini).

L’ho già detto: la città è più pulita, hanno turato qualche buca, ma questo è stato fatto violando i principi basilari di trasparenza ed il rispetto delle regole, si poteva fare meglio sia sotto l’aspetto formale che sotto quello sostanziale (la differenziata).
Il diritto di accesso viene sistematicamente negato, con le delibere del commissario forse abbiamo cominciato a pagare due volte per lo stesso servizio, alla fine il conto sarà salatissimo.

Qualcuno dice: la verità, alla fine, verrà a galla! Ma quando? Per conoscere quello che è successo con Mussolini e Stalin abbiamo dovuto attendere 20 anni.

I metodi di questi ragazzi mi paiono molto simili a quelli usati nel 22, sento puzza di camicie nere.

A maggior ragione quando sento le previsioni per le prossime regionali, se l’assoluta indecenza con cui si trascina questa esperienza di governo regionale aprirà, anche lì, le porte ad un governo del M5S, l’occultamento della verità e la pratica della giustizia sommaria saranno ancora più facili.

L’eclissi della ragione genera mostri, diceva qualcuno riferendosi all’esperienza storica della prima metà del secolo scorso, di ragione in giro ne vedo ben poco, tanta è la disperazione e tanta la voglia di veder scorre il sangue.

C’è da essere seriamente preoccupati se l’alternativa ragionevole al salto nel vuoto ha deciso di rottamare la rottamazione, puntando all’inciucio coi soliti noti che hanno portato la Sicilia al fallimento, ai giovani non rimane che sperare nel salario minimo garantito, anche se fosse solo l’indennità di consigliere comunale, pur ridotta, meglio di niente, ogni fegatino di mosca fa sostanza!

Io continuo a pensarla come Monsignor Galantino “ la politica non è quella che siamo stati abituati a vedere oggi, vale a dire un puzzle di ambizioni personali all’interno di un piccolo harem di cooptati e di furbi … il popolo da solo sbanda e i populismi sono un crimine di lesa maestà di pochi capi spregiudicati nei confronti di un popolo che freme e che chiede di essere portato a comprendere meglio la complessità dei passaggi della storia”.

Pino Fricano, già sindaco di Bagheria